Transformers - the HeadMasters
Trovare la scheda di "Transformers - the HeadMasters" è stato come un fulmine a ciel sereno. Avevo già in mente di scrivere alcune recensioni per altri anime, ma, alla vista di questa scheda, ho accantonato tutto per dedicarmi totalmente a quest'opera.
Comincio con l'affermare che gran parte della grandezza e dello splendore degli anni '80 derivano dai Transformers. Ricordo con grande nostalgia quel periodo meraviglioso, in cui tutto puntava verso il futuro; dalla musica (la techno industrial), al cinema ("Ritorno al futuro"), ai grandi progressi della tecnologia e della robotica. Si parlava del 2000 come dell'anno in cui il mondo sarebbe cambiato radicalmente, in cui robot antropomorfi, macchine volanti (o perlomeno hover), navette spaziali in grado di fare la spola tra la Terra e altri pianeti, l'abbandono dei combustibili fossili, ecc. sarebbero stati parte integrante del mondo e della società. I Transformers, degni figli degli anni '80, erano l'emblema forse più alto di quella grandezza e di quello splendore. Splendidi robot, intelligentissimi, dotati di facoltà di trasformazione, coinvolti in un'eterna guerra tra il bene e il male.
Se le prime due serie dei Transformers potevano essere sintetizzate con la parola "esaltazione", la terza serie HeadMasters può essere sintetizzata con le parole "esaltazione suprema". Non penso ci sia mai stato nulla che mi abbia esaltato (oggi come ieri) come questa serie. Si può dire che sia "colpa" di HeadMasters se ai tempi dell'asilo e delle elementari, quando le maestre ci domandavano "che cosa vuoi fare da grande?", noi spettatori dell'epoca, anziché rispondere "l'astronauta, lo sceriffo, Zorro, l'agente segreto, un drago, Dio, ecc.", dicevamo con estrema convinzione "l'Autorobot!" oppure "un robot super figo che si trasforma e si unisce ad altri per diventare un super robot ancora più figo!" Ecco perché in quel periodo la TV e qualche psicologo condannava i cartoni giapponesi, definendoli "istigatori alla violenza", ed ecco perché molte madri volevano proibirne la visione. Non c'è stato nulla da fare, noi, super appassionati hardcore della serie, abbiamo resistito a tutto e ce li siamo guardati tutti fino alla fine. Chissà perché i Transformers in Italia hanno avuto vita breve e sono state trasmesse pochissime repliche di questa serie…
Parlare di "Transformers - the HeadMasters" oggi, con una distanza temporale di oltre un ventennio, non è facile, complice l'iniziale mancanza di fonti in rete e la difficoltà di reperire l'intera serie in italiano. Tuttavia, qualche anno fa, riuscii a mettere le grinfie sull'intera serie... non vi dico con quale esaltazione ho potuto rivivere quei momenti (nonostante il sonoro gracchiante e la grafica tremolante)!
Trama: "Sul pianeta Cybertron vivevano creature ultra robotiche, i Transformers, che per milioni di anni si sono combattuti in due fazioni, gli eroici Autorobot e i perfidi Distructors". Chi, come me, si ricorda queste parole della voce narrante non può non provare un brivido lungo la schiena. Un incipit della trama tanto semplice quanto epico. La serie HeadMasters sintetizza e reinterpreta gli archi narrativi delle precedenti saghe della G1, mantenendo costante il tema della ricerca dell'energia (dall'Energon all'energia cosmica), ossia una delle cause scatenanti dell'eterno conflitto delle due fazioni robotiche. HeadMasters dà il nome a una nuova categoria di Transformers, gli HeadMasters per l'appunto, ossia piccoli robot che pilotano veicoli. I mini robot si trasformano nelle teste dei robot e i rispettivi veicoli si trasformano nel corpo. Ciascuna testa HeadMasters dispone di valori differenti relativi alla forza, velocità e intelligenza, per cui, scambiando le teste con i corpi, è possibile ottenere valori di volta in volta differenti.
Questa è l'unica serie Transformers da me conosciuta che presenta per la prima volta i tre leader Autorobot insieme, e oltre ad essere il naturale complemento delle serie precedenti, aggiunge un'immensa mole di robot nuovi che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti. Per un fan questo significa solo una cosa: il Paradiso con la P maiuscola.
Grafica: per essere una serie TV degli anni '80, "Transformers - the HeadMasters" si difende con le pistole laser. Ambientazioni spettacolari e futuristiche (in perfetto stile anni '80, che sarebbe da riprendere in considerazione), animazioni frenetiche e fluide, pur con tutti i limiti tecnologici e grafici dell'epoca (si vede che i disegni sono fatti a mano, nel bene e nel male). I colori sono lucidi e vividi. Il character design è in stile americano, con tratti estremamente realistici dei personaggi umani. Definire il mecha design eccellente è poco. I Transformers sono i robot dell'animazione per antonomasia, penso sia impossibile creare qualcosa che tenti di eguagliarli in bellezza. L’alien design è originale e piacevole.
Sonoro: molti dei brani e delle OST presenti sono composti quasi esclusivamente dalla tastiera. Devo ammettere che quel tastierista era un genio: le musiche sono adrenaliniche, coinvolgenti, dinamiche, perfette per enfatizzare le varie battaglie. Ottimi gli effetti sonori, in perfetto stile anni '80. Il doppiaggio giapponese è buono (carino l'effetto "eco distorto" delle voci dei Decepticons), però nel mio cuore c'è posto solo per il doppiaggio italiano, che, seppure non sia immune da alcuni errori (cambio di voci per alcuni robot/personaggi, nomi riadattati come nei "Cavalieri dello Zodiaco" e una certa inesperienza generale), ha saputo trasmettere delle emozioni uniche. Sicuramente l'adattamento è migliorato rispetto alle precedenti serie (dov'era possibile trovare robot che parlavano con accento romanesco o genovese, simpatici ma poco realistici), però Davide Garbolino che doppia Daniel si fa proprio fatica a digerire (era meglio il doppiatore precedente); nonostante tutto, l'intero comparto sonoro è adrenalina pura. Solo questo varrebbe tutta la serie.
Personaggi: se fosse stato per me avrei totalmente eliminato i personaggi umani, dedicandomi unicamente ai personaggi robotici e alieni. Scherzi a parte, la caratterizzazione di ciascun personaggio (a prescindere dalla sua origine) è ottima, alcuni robot erano presenti nelle saghe precedenti, per cui ricoprono un ruolo più marginale ora. Nonostante la mole incredibile dei robot presenti in tutta la serie, ciascun personaggio ricopre perfettamente il suo ruolo, e nonostante la natura robotica della serie, gli stessi robot potranno evolvere caratterialmente.
Regia: "Transformers - the HeadMasters" è una serie composta principalmente da battaglie e sparatorie; naturalmente esiste una trama di fondo solida e ben strutturata, ma l'azione è senz'altro la componente principale. Se le precedenti serie erano ambientate principalmente sulla Terra e su Cybertron (il pianeta natale dei Transformers), ora tutto l'universo è il teatro delle loro battaglie. Il ritmo è sempre veloce, adrenalinico, ci si sposta da un campo di battaglia all'altro in men che non si dica. La serie è colma di tragedia, distruzione, devastazione e morte, ciononostante non c'è spazio per commuoversi, la battaglia continua. Si ha un coinvolgimento globale di tutti gli scenari di battaglia.
Finale: Il finale non riserva grosse sorprese. Come in ogni serie Transformers che si rispetti, il finale è rappresentato da un'ultima, gloriosa battaglia. E questa battaglia è davvero spettacolare. Non aggiungo altro.
In sintesi: "Transformers - the HeadMasters" è una serie leggendaria. Un capolavoro per l'epoca che molto ha da insegnare alle serie più recenti e blasonate. Sarebbe fantastico poter vedere un remake dell'intera serie, con una grafica degna di questo tempo (magari aggiungendo delle scene inedite, nuove trasformazioni, unioni, ecc.). Vorrei consigliare questo mostro sacro dell'animazione a tutti, specialmente ai bambini (magari aspireranno a diventare robot superfighi anche loro, e chissà, ispirati da questa serie, creeranno un futuro come lo si sognava negli anni '80), purtroppo però la serie risulta fortemente limitata agli appassionati del genere (tra l'altro non a tutti, visto che alcuni non hanno apprezzato molto la deriva in chiave giapponese dell'opera), per cui potrebbe non essere apprezzata da tutti.
Ho notato con piacere che l'intera saga HeadMasters in italiano è disponibile su Youtube (tra l'altro con una grafica e un sonoro nitidi), perciò non ci sono scuse per nessuno, è imperativo guardarla.
Comincio con l'affermare che gran parte della grandezza e dello splendore degli anni '80 derivano dai Transformers. Ricordo con grande nostalgia quel periodo meraviglioso, in cui tutto puntava verso il futuro; dalla musica (la techno industrial), al cinema ("Ritorno al futuro"), ai grandi progressi della tecnologia e della robotica. Si parlava del 2000 come dell'anno in cui il mondo sarebbe cambiato radicalmente, in cui robot antropomorfi, macchine volanti (o perlomeno hover), navette spaziali in grado di fare la spola tra la Terra e altri pianeti, l'abbandono dei combustibili fossili, ecc. sarebbero stati parte integrante del mondo e della società. I Transformers, degni figli degli anni '80, erano l'emblema forse più alto di quella grandezza e di quello splendore. Splendidi robot, intelligentissimi, dotati di facoltà di trasformazione, coinvolti in un'eterna guerra tra il bene e il male.
Se le prime due serie dei Transformers potevano essere sintetizzate con la parola "esaltazione", la terza serie HeadMasters può essere sintetizzata con le parole "esaltazione suprema". Non penso ci sia mai stato nulla che mi abbia esaltato (oggi come ieri) come questa serie. Si può dire che sia "colpa" di HeadMasters se ai tempi dell'asilo e delle elementari, quando le maestre ci domandavano "che cosa vuoi fare da grande?", noi spettatori dell'epoca, anziché rispondere "l'astronauta, lo sceriffo, Zorro, l'agente segreto, un drago, Dio, ecc.", dicevamo con estrema convinzione "l'Autorobot!" oppure "un robot super figo che si trasforma e si unisce ad altri per diventare un super robot ancora più figo!" Ecco perché in quel periodo la TV e qualche psicologo condannava i cartoni giapponesi, definendoli "istigatori alla violenza", ed ecco perché molte madri volevano proibirne la visione. Non c'è stato nulla da fare, noi, super appassionati hardcore della serie, abbiamo resistito a tutto e ce li siamo guardati tutti fino alla fine. Chissà perché i Transformers in Italia hanno avuto vita breve e sono state trasmesse pochissime repliche di questa serie…
Parlare di "Transformers - the HeadMasters" oggi, con una distanza temporale di oltre un ventennio, non è facile, complice l'iniziale mancanza di fonti in rete e la difficoltà di reperire l'intera serie in italiano. Tuttavia, qualche anno fa, riuscii a mettere le grinfie sull'intera serie... non vi dico con quale esaltazione ho potuto rivivere quei momenti (nonostante il sonoro gracchiante e la grafica tremolante)!
Trama: "Sul pianeta Cybertron vivevano creature ultra robotiche, i Transformers, che per milioni di anni si sono combattuti in due fazioni, gli eroici Autorobot e i perfidi Distructors". Chi, come me, si ricorda queste parole della voce narrante non può non provare un brivido lungo la schiena. Un incipit della trama tanto semplice quanto epico. La serie HeadMasters sintetizza e reinterpreta gli archi narrativi delle precedenti saghe della G1, mantenendo costante il tema della ricerca dell'energia (dall'Energon all'energia cosmica), ossia una delle cause scatenanti dell'eterno conflitto delle due fazioni robotiche. HeadMasters dà il nome a una nuova categoria di Transformers, gli HeadMasters per l'appunto, ossia piccoli robot che pilotano veicoli. I mini robot si trasformano nelle teste dei robot e i rispettivi veicoli si trasformano nel corpo. Ciascuna testa HeadMasters dispone di valori differenti relativi alla forza, velocità e intelligenza, per cui, scambiando le teste con i corpi, è possibile ottenere valori di volta in volta differenti.
Questa è l'unica serie Transformers da me conosciuta che presenta per la prima volta i tre leader Autorobot insieme, e oltre ad essere il naturale complemento delle serie precedenti, aggiunge un'immensa mole di robot nuovi che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti. Per un fan questo significa solo una cosa: il Paradiso con la P maiuscola.
Grafica: per essere una serie TV degli anni '80, "Transformers - the HeadMasters" si difende con le pistole laser. Ambientazioni spettacolari e futuristiche (in perfetto stile anni '80, che sarebbe da riprendere in considerazione), animazioni frenetiche e fluide, pur con tutti i limiti tecnologici e grafici dell'epoca (si vede che i disegni sono fatti a mano, nel bene e nel male). I colori sono lucidi e vividi. Il character design è in stile americano, con tratti estremamente realistici dei personaggi umani. Definire il mecha design eccellente è poco. I Transformers sono i robot dell'animazione per antonomasia, penso sia impossibile creare qualcosa che tenti di eguagliarli in bellezza. L’alien design è originale e piacevole.
Sonoro: molti dei brani e delle OST presenti sono composti quasi esclusivamente dalla tastiera. Devo ammettere che quel tastierista era un genio: le musiche sono adrenaliniche, coinvolgenti, dinamiche, perfette per enfatizzare le varie battaglie. Ottimi gli effetti sonori, in perfetto stile anni '80. Il doppiaggio giapponese è buono (carino l'effetto "eco distorto" delle voci dei Decepticons), però nel mio cuore c'è posto solo per il doppiaggio italiano, che, seppure non sia immune da alcuni errori (cambio di voci per alcuni robot/personaggi, nomi riadattati come nei "Cavalieri dello Zodiaco" e una certa inesperienza generale), ha saputo trasmettere delle emozioni uniche. Sicuramente l'adattamento è migliorato rispetto alle precedenti serie (dov'era possibile trovare robot che parlavano con accento romanesco o genovese, simpatici ma poco realistici), però Davide Garbolino che doppia Daniel si fa proprio fatica a digerire (era meglio il doppiatore precedente); nonostante tutto, l'intero comparto sonoro è adrenalina pura. Solo questo varrebbe tutta la serie.
Personaggi: se fosse stato per me avrei totalmente eliminato i personaggi umani, dedicandomi unicamente ai personaggi robotici e alieni. Scherzi a parte, la caratterizzazione di ciascun personaggio (a prescindere dalla sua origine) è ottima, alcuni robot erano presenti nelle saghe precedenti, per cui ricoprono un ruolo più marginale ora. Nonostante la mole incredibile dei robot presenti in tutta la serie, ciascun personaggio ricopre perfettamente il suo ruolo, e nonostante la natura robotica della serie, gli stessi robot potranno evolvere caratterialmente.
Regia: "Transformers - the HeadMasters" è una serie composta principalmente da battaglie e sparatorie; naturalmente esiste una trama di fondo solida e ben strutturata, ma l'azione è senz'altro la componente principale. Se le precedenti serie erano ambientate principalmente sulla Terra e su Cybertron (il pianeta natale dei Transformers), ora tutto l'universo è il teatro delle loro battaglie. Il ritmo è sempre veloce, adrenalinico, ci si sposta da un campo di battaglia all'altro in men che non si dica. La serie è colma di tragedia, distruzione, devastazione e morte, ciononostante non c'è spazio per commuoversi, la battaglia continua. Si ha un coinvolgimento globale di tutti gli scenari di battaglia.
Finale: Il finale non riserva grosse sorprese. Come in ogni serie Transformers che si rispetti, il finale è rappresentato da un'ultima, gloriosa battaglia. E questa battaglia è davvero spettacolare. Non aggiungo altro.
In sintesi: "Transformers - the HeadMasters" è una serie leggendaria. Un capolavoro per l'epoca che molto ha da insegnare alle serie più recenti e blasonate. Sarebbe fantastico poter vedere un remake dell'intera serie, con una grafica degna di questo tempo (magari aggiungendo delle scene inedite, nuove trasformazioni, unioni, ecc.). Vorrei consigliare questo mostro sacro dell'animazione a tutti, specialmente ai bambini (magari aspireranno a diventare robot superfighi anche loro, e chissà, ispirati da questa serie, creeranno un futuro come lo si sognava negli anni '80), purtroppo però la serie risulta fortemente limitata agli appassionati del genere (tra l'altro non a tutti, visto che alcuni non hanno apprezzato molto la deriva in chiave giapponese dell'opera), per cui potrebbe non essere apprezzata da tutti.
Ho notato con piacere che l'intera saga HeadMasters in italiano è disponibile su Youtube (tra l'altro con una grafica e un sonoro nitidi), perciò non ci sono scuse per nessuno, è imperativo guardarla.
Che belli i Tf. La serie Headmasters è la mia preferita (dopo la prima ovviamente). Finalmente si trova un degno sostituto di optimus Prime, che compare nei primi episodi comunque. Fortress Maximus è una vera forza, soprattutto perchè solo a meta serie si vede il suo spaventoso potere.
Che dire, guardatelo!!!
Che dire, guardatelo!!!