Lupin III vs Detective Conan - The Movie
Mentre per lo special mi ci sono voluti anni per vederlo, con il film in questione, che mette insieme gli universi di “Lupin Sansei” e “Mei Tantei Conan”, non posso dire lo stesso: ora che lo rivedo mi viene voglia di fare qualche considerazione...
Innanzitutto, si vede che dopo il successo (inspiegabile) dello special i soldi per questo film (il budget) devono essere aumentati, e il lavoro delle animazioni, del comparto suoni e della regia sono tutti di alto livello. Anche la trama, collegata al precedente incontro dei nostri eroi, è senz’altro più indovinata e meno raffazzonata dell’episodio del 2009, con tutta la squadra dei personaggi sia di “Lupin III” che di “Detective Conan” utilizzata al meglio.
La trama si divide anche qui in due momenti collegati fra di loro: il primo legato ad Emilio e il suo staff, il secondo invece sembra un intrigo internazionale dove ci sono attori che giocano ai mafiosi, mentre in realtà sono ben più ambiziosi.
Quindi, ci troviamo nella prima parte più nell’universo di Gosho Aoyama e nella seconda parte abbiamo una delle tante formule vincenti di Monkey Punch, che forse si è accorto della delusione di molti dei suoi fan storici per ciò che era uscito nella collaborazione fra i due brand nel 2009.
In attesa di vedere Lupin alle prese con le gattine, do al film in questione 7 ½.
Innanzitutto, si vede che dopo il successo (inspiegabile) dello special i soldi per questo film (il budget) devono essere aumentati, e il lavoro delle animazioni, del comparto suoni e della regia sono tutti di alto livello. Anche la trama, collegata al precedente incontro dei nostri eroi, è senz’altro più indovinata e meno raffazzonata dell’episodio del 2009, con tutta la squadra dei personaggi sia di “Lupin III” che di “Detective Conan” utilizzata al meglio.
La trama si divide anche qui in due momenti collegati fra di loro: il primo legato ad Emilio e il suo staff, il secondo invece sembra un intrigo internazionale dove ci sono attori che giocano ai mafiosi, mentre in realtà sono ben più ambiziosi.
Quindi, ci troviamo nella prima parte più nell’universo di Gosho Aoyama e nella seconda parte abbiamo una delle tante formule vincenti di Monkey Punch, che forse si è accorto della delusione di molti dei suoi fan storici per ciò che era uscito nella collaborazione fra i due brand nel 2009.
In attesa di vedere Lupin alle prese con le gattine, do al film in questione 7 ½.
“Lupin III vs Detective Conan - The Movie” è il secondo e attualmente ultimo crossover che unisce gli universi di “Lupin III” e “Detective Conan”, distribuito in patria nel 2013 e diretto da Hajime Kamegaki. Rispetto al primo crossover, questo film fa dei modesti passi in avanti, ma il risultato complessivo continua a non brillare, e la visione ancora una volta risulta fin troppo fine a sé stessa.
Sul piano grafico, trattandosi di un film per il grande schermo, ovviamente la qualità in più rispetto allo special è evidente, anche se come regia non mi è sembrato nulla di clamoroso. L’aspetto che invece mi ha colpito decisamente di più del primo film è il buon bilanciamento tra i personaggi dei due franchise. Se nello special del 2009 erano soprattutto i personaggi e lo stile narrativo di “Conan” a dominare la scena, questa volta anche i personaggi di “Lupin III” riescono a ritagliarsi uno spazio più dignitoso, mettendosi in mostra fin da subito. A livello di trama, mi sento di dire che nessuno dei due film ha niente di speciale da offrire, forse questo risulta leggermente più interessante nelle fasi iniziali, ma, col passare dei minuti, comunque, non si finisce molto coinvolti nelle vicende. Inoltre, l’idea di ricollegarsi alla trama del primo non mi è sembrata una grande idea, visto che non aveva nulla da offrire anche nel suo film. Ovviamente viene del tutto a mancare l’effetto novità che poteva vantare il primo capitolo.
A essere onesto, credo che nessuno dei due crossover sia riuscito a valorizzare appieno i personaggi di entrambe le serie, proponendo al tempo stesso una trama accattivante, anzi, esattamente come nello special, ci si è accontentati di mettere insieme entrambi i cast protagonisti all’interno di storie che non raccontano nulla di troppo interessante. Questo secondo film riesce giusto a offrire un miglior bilanciamento tra le due serie, ma si rivela comunque un prodotto dimenticabile, apprezzabile giusto per il carisma dei personaggi di origine e molto poco per tutto ciò che viene creato per l’occasione.
Sul piano grafico, trattandosi di un film per il grande schermo, ovviamente la qualità in più rispetto allo special è evidente, anche se come regia non mi è sembrato nulla di clamoroso. L’aspetto che invece mi ha colpito decisamente di più del primo film è il buon bilanciamento tra i personaggi dei due franchise. Se nello special del 2009 erano soprattutto i personaggi e lo stile narrativo di “Conan” a dominare la scena, questa volta anche i personaggi di “Lupin III” riescono a ritagliarsi uno spazio più dignitoso, mettendosi in mostra fin da subito. A livello di trama, mi sento di dire che nessuno dei due film ha niente di speciale da offrire, forse questo risulta leggermente più interessante nelle fasi iniziali, ma, col passare dei minuti, comunque, non si finisce molto coinvolti nelle vicende. Inoltre, l’idea di ricollegarsi alla trama del primo non mi è sembrata una grande idea, visto che non aveva nulla da offrire anche nel suo film. Ovviamente viene del tutto a mancare l’effetto novità che poteva vantare il primo capitolo.
A essere onesto, credo che nessuno dei due crossover sia riuscito a valorizzare appieno i personaggi di entrambe le serie, proponendo al tempo stesso una trama accattivante, anzi, esattamente come nello special, ci si è accontentati di mettere insieme entrambi i cast protagonisti all’interno di storie che non raccontano nulla di troppo interessante. Questo secondo film riesce giusto a offrire un miglior bilanciamento tra le due serie, ma si rivela comunque un prodotto dimenticabile, apprezzabile giusto per il carisma dei personaggi di origine e molto poco per tutto ciò che viene creato per l’occasione.
Secondo incontro/scontro fra Lupin III e Detective Conan, collegato agli avvenimenti del primo del 2009, ma anche slegato per via di una trama che non è più una fiaba moderna in salsa Agatha Christie, ma un vero e proprio action movie poliziesco.
Come nello special TV del 2009, però, anche questo film cinematografico ha fin troppo di "Detective Conan", anche se Lupin e soci si ritagliano i loro spazi (vedi, soprattutto, Zenigata con gli uomini dell'ispettore Megure, Jigen con Conan e Fujiko con Ai, l'altra amichetta di Conan, rimpicciolita come il detective occhialuto). Rispetto al primo film TV, Conan mostra di più le sue doti di personaggio d'azione e i suoi gadget, mentre Lupin è leggermente più "cattivello", ma sempre innamorato di Fujiko (e chi non lo sarebbe, con quelle sue forme da primato?).
Il prodotto è divertente, l'animazione e il design sono più curati del 2009, essendo un prodotto per il cinema, lo scontro fra i due antagonisti è assicurato, ma non così in profondità da prendere tutti i 107 minuti di durata, a causa di una trama fin troppo articolata, seppur interessante. Il fatto è che Conan può contare su di una schiera di comprimari pressoché infinita, personaggi tridimensionali, è vero, ma che in questo film affollano un po' troppo, anche se rimangono simpatici. Buona la presentazione iniziale di Conan e dei cinque personaggi di Monkey Punch, peccato che l'avversario di turno risulti anonimo e poco interessante, nonostante giochi a fare il burattinaio.
Come nello special TV del 2009, però, anche questo film cinematografico ha fin troppo di "Detective Conan", anche se Lupin e soci si ritagliano i loro spazi (vedi, soprattutto, Zenigata con gli uomini dell'ispettore Megure, Jigen con Conan e Fujiko con Ai, l'altra amichetta di Conan, rimpicciolita come il detective occhialuto). Rispetto al primo film TV, Conan mostra di più le sue doti di personaggio d'azione e i suoi gadget, mentre Lupin è leggermente più "cattivello", ma sempre innamorato di Fujiko (e chi non lo sarebbe, con quelle sue forme da primato?).
Il prodotto è divertente, l'animazione e il design sono più curati del 2009, essendo un prodotto per il cinema, lo scontro fra i due antagonisti è assicurato, ma non così in profondità da prendere tutti i 107 minuti di durata, a causa di una trama fin troppo articolata, seppur interessante. Il fatto è che Conan può contare su di una schiera di comprimari pressoché infinita, personaggi tridimensionali, è vero, ma che in questo film affollano un po' troppo, anche se rimangono simpatici. Buona la presentazione iniziale di Conan e dei cinque personaggi di Monkey Punch, peccato che l'avversario di turno risulti anonimo e poco interessante, nonostante giochi a fare il burattinaio.
"Lupin III vs Detective Conan" è un film d'animazione del 2013, sequel diretto dello special televisivo del 2009, prodotto dallo studio Tms e diretto da Hajime Kamegaki, che aveva già diretto lo special e lavorato a vari film dei rispettivi brand.
Lupin III ha deciso di rubare lo zaffiro ciliegio, e Conan cercherà di impedirglielo. I due, insieme ai rispettivi compagni, si ritroveranno loro malgrado in una situazione più complicata. Ciò è dovuto all'arrivo in Giappone del cantante italiano Emilio, che, con il suo staff, sembra nascondere qualcosa di sospetto che riguarda anche lo zaffiro tanto desiderato da Lupin.
La storia seguirà i classici schemi dei vari film appartenenti alle due opere. Non mancherà quindi l'inseguimento tra Lupin e la polizia, a inizio film, oppure le varie spiegazioni del caso che si svilupperà durante il film, come accade in ogni film di Conan. Tutto questo però non darà mai la sensazione di essere forzato, infatti i vari personaggi delle due serie hanno tutti uno scopo per il proseguimento della vicenda. Vengono approfonditi i rapporti tra i personaggi delle due opere, come ad esempio quello tra Conan e Jigen, Fujiko e Ai, oppure quello tra l'ispettore Zenigata e l'agente Sato. Ciò non fa altro che migliorare la qualità generale del film, e ovviamente fa molto piacere a chi apprezza entrambe le serie. Anche i personaggi creati appositamente per questo film mi sono piaciuti parecchio, a cominciare dall'antagonista, che ha un interessante background riguardante il suo popolo, cosa che inevitabilmente ricorda molto lo special televisivo; Claudia, la manager di Emilio, risulta essere molto interessante, nonostante nel film si veda molto poco, poiché grazie a lei si parlerà di come il successo possa toglierti la felicità, nonostante venga visto dall'esterno come un vero e proprio paradiso. Non mi ha entusiasmato invece Emilio, che è il classico adolescente diventato famoso, ma che, oltre a cantare, da solo non è in grado di fare nulla. La trama inizialmente proseguirà in maniera lineare e abbastanza tranquilla, ma nella seconda parte ci saranno dei risvolti interessanti, e anche l'azione sarà molto più incalzante.
A livello tecnico si rispettano gli standard delle due serie, con tutte le musiche più iconiche ad accompagnarci durante la visione del film. Le varie scene d'azione sono davvero ben girate, e si vede la mano di un regista che conosce molto bene entrambe le opere.
In conclusione, "Lupin III vs Detective Conan" è un ottimo crossover che esalta i punti di forza delle due serie senza snaturarle, raccontando una storia che, seppur non sia molto originale, è davvero azzeccata per queste due opere e saprà sicuramente intrattenere i fan delle rispettive serie.
Lupin III ha deciso di rubare lo zaffiro ciliegio, e Conan cercherà di impedirglielo. I due, insieme ai rispettivi compagni, si ritroveranno loro malgrado in una situazione più complicata. Ciò è dovuto all'arrivo in Giappone del cantante italiano Emilio, che, con il suo staff, sembra nascondere qualcosa di sospetto che riguarda anche lo zaffiro tanto desiderato da Lupin.
La storia seguirà i classici schemi dei vari film appartenenti alle due opere. Non mancherà quindi l'inseguimento tra Lupin e la polizia, a inizio film, oppure le varie spiegazioni del caso che si svilupperà durante il film, come accade in ogni film di Conan. Tutto questo però non darà mai la sensazione di essere forzato, infatti i vari personaggi delle due serie hanno tutti uno scopo per il proseguimento della vicenda. Vengono approfonditi i rapporti tra i personaggi delle due opere, come ad esempio quello tra Conan e Jigen, Fujiko e Ai, oppure quello tra l'ispettore Zenigata e l'agente Sato. Ciò non fa altro che migliorare la qualità generale del film, e ovviamente fa molto piacere a chi apprezza entrambe le serie. Anche i personaggi creati appositamente per questo film mi sono piaciuti parecchio, a cominciare dall'antagonista, che ha un interessante background riguardante il suo popolo, cosa che inevitabilmente ricorda molto lo special televisivo; Claudia, la manager di Emilio, risulta essere molto interessante, nonostante nel film si veda molto poco, poiché grazie a lei si parlerà di come il successo possa toglierti la felicità, nonostante venga visto dall'esterno come un vero e proprio paradiso. Non mi ha entusiasmato invece Emilio, che è il classico adolescente diventato famoso, ma che, oltre a cantare, da solo non è in grado di fare nulla. La trama inizialmente proseguirà in maniera lineare e abbastanza tranquilla, ma nella seconda parte ci saranno dei risvolti interessanti, e anche l'azione sarà molto più incalzante.
A livello tecnico si rispettano gli standard delle due serie, con tutte le musiche più iconiche ad accompagnarci durante la visione del film. Le varie scene d'azione sono davvero ben girate, e si vede la mano di un regista che conosce molto bene entrambe le opere.
In conclusione, "Lupin III vs Detective Conan" è un ottimo crossover che esalta i punti di forza delle due serie senza snaturarle, raccontando una storia che, seppur non sia molto originale, è davvero azzeccata per queste due opere e saprà sicuramente intrattenere i fan delle rispettive serie.
Ecco l'immancabile sequel del primo crossover tra Lupin e Detective Conan, stavolta uscito nelle sale cinematografiche; film d'animazione uscito nel 2013 di grande successo in Giappone e in Italia, che ha riferimenti al primo special televisivo, del 2009. L'idea è ottima perché mettere a confronto il più grande ladro di tutti i tempi e il detective più famoso dell'animazione giapponese è roba da mettere i brividi, almeno in teoria. In pratica, invece, il risultato e le difficoltà sono evidenti, per i motivi che spiegherò in questa attenta recensione del film.
Partendo dalla trama, non c'è molto da scrivere, dal momento che è povera di contenuti e con poche idee. Un cantante italiano, la sua manager, un produttore colluso con un mafioso italiano gli ingredienti principali che vengono scarsamente approfonditi, salvo il cantante Emilio, snobbato tuttavia dalla seconda parte in poi. Infatti il film è diviso in due grandi blocchi: nel primo blocco si approfondisce minimamente il cantante italiano e i suoi turbamenti; nel secondo blocco spazio al boss misterioso e alla sfida-non sfida tra Lupin e Conan.
Il problema della trama, oltre alla povertà in sé, è la scelta di inserire scene a mio parere forzate, ad esempio quella in cui Conan salva Ran sulla torre, davvero con poca enfasi e fuori dal contesto. Altra scena dalla quale mi sarei aspettato molto di più è l'incontro tra i Detective boys e Goemon, liquidati i primi in uno-due minuti circa, in maniera abbastanza forzata e ridicola. A questo punto, sarebbe stato preferibile non inserire quella scena. Verso la fine si nominano Vespania e un altro stato militare, ma è difficile intuire qualcosa di chiaro, perché è spiegato in fretta e senza ulteriori approfondimenti. Ecco perché la trama è assolutamente da bocciare a mio avviso, avendo l'unico scopo di pretesto per creare i rapporti tra i personaggi delle due "fazioni".
Uno degli elementi più controversi alla vigilia era riuscire a mescolare, anzi conciliare, lo spirito di avventura, a volte grezzo e fuorviante ma comico di "Lupin III", con lo stile più elegante e "realistico" di "Detective Conan". Devo ammettere che certi momenti hanno regalato un mix perfetto tra le due serie, utilizzando perfettamente i personaggi delle due serie, vedi Sato e Lupin a confronto. Peccato che nella maggior parte vi siano numerose forzature, come già scritto, nonché interazioni tra personaggi così così, senza contare la messa da parte di certi personaggi da una scena all'altra. Si nota chiaramente la preferenza della sceneggiatura ai personaggi di Detective Conan - compaiono perfino quelli di secondo piano per breve tempo -, non ottenendo tuttavia l'effetto voluto, visto e considerato che spesso appaiono come figurine poste lì tanto per passare il tempo. Uno dei rapporti che ho meno apprezzato nel film è quello tra Ai e la bella Fujiko Mine: due personaggi interessanti e pieni di mistero, però ho osservato un accentuato favoritismo nei confronti della piccola scienziata, la quale zittisce Fujiko in più di una scena. Invece i dialoghi tra Conan e Jigen sono i migliori del film, facendosi apprezzare nelle loro gag e nei ragionamenti che mettono d'accordo tutti. Superlativi e affiatati come coppia! Ottima anche l'interazione tra Conan e Lupin, i personaggi chiave delle sue serie protagoniste di questo crossover. Riescono ad agire bene insieme e perfino a suscitare ilarità nello spettatore in determinati momenti del film. In effetti hanno personalità forti che consentono loro di confrontarsi in diversi modi, arrivando sempre al loro obbiettivo. Deludente e mal utilizzata Ran, che, purtroppo, serve al film soltanto per mettersi in pericolo e, così, far arrivare il principe azzurro, oltre al suo secondo lavoro di psicologa (?) che diventa irritante quando prova a indagare negli affari altrui con chiunque conosca. Invece trovo deludente la presenza e l'utilizzo del mitico ispettore Zenigata, che ha una sua parte soltanto nella prima parte del film, salvo successivamente sparire velocemente dalla trama e dalle indagini del caso, sembrando quasi un pesce fuor d'acqua... peccato! Un personaggio così divertente e carismatico si poteva usare in diverso modo. Infine i membri dell'FBI compaiono per due-tre minuti e scompaiono dopo mezza battuta, scelta non consona a una sceneggiatura felice, tutt'altro...
Il comparto tecnico del film è di ottimo livello, in quanto evidentemente non si è badato a spese per la creazione di questo film, forti del successo assicurato e di quello del prequel. Nello specifico, ottime animazioni nelle scene d'azione che danno un tocco di realismo, ad esempio nelle scene in elicottero o in quelle in moto. Tutto davvero e semplicemente ben riprodotto! Il comparto sonoro è di livello notevole a causa del mix tra le miglior melodie di "Detective Conan" e le famosissime melodie sonore di "Lupin III". Il risultato finale è di pregevole fattura, donando al film, nel suo complesso, una godibilità affascinante, utile soprattutto nell'accompagnamento delle scene forzate menzionate in precedenza.
In conclusione, questo speciale cinematografico che mette a confronto due vere leggende del cinema d'animazione giapponese è godibile ma appena sufficiente. Le intenzioni buone ci sono tutte, ma il risultato finale, come facilmente prevedibile, riporta alla dura realtà, ossia alle diversità di fondo che troviamo tra le due serie e conseguentemente nei suoi personaggi, specie quelli secondari. La trama è banale e così scarna da essere rapidamente cestinata dallo spettatore, mentre il resto del film rende l'idea di un insieme di eventi e scene senza nessi logici, essendo inoltre venuto meno una delle chiavi di volta di Conan: il ragionamento logico e deduttivo che, eccetto banali giochetti, non è presente in questo film nella sua solita forma. Operazione commerciale di grande successo, ma deludente sotto il profilo dei contenuti. Consigliato comunque sia ai fan di "Lupin III" che ai fan di "Detective Conan"!
Partendo dalla trama, non c'è molto da scrivere, dal momento che è povera di contenuti e con poche idee. Un cantante italiano, la sua manager, un produttore colluso con un mafioso italiano gli ingredienti principali che vengono scarsamente approfonditi, salvo il cantante Emilio, snobbato tuttavia dalla seconda parte in poi. Infatti il film è diviso in due grandi blocchi: nel primo blocco si approfondisce minimamente il cantante italiano e i suoi turbamenti; nel secondo blocco spazio al boss misterioso e alla sfida-non sfida tra Lupin e Conan.
Il problema della trama, oltre alla povertà in sé, è la scelta di inserire scene a mio parere forzate, ad esempio quella in cui Conan salva Ran sulla torre, davvero con poca enfasi e fuori dal contesto. Altra scena dalla quale mi sarei aspettato molto di più è l'incontro tra i Detective boys e Goemon, liquidati i primi in uno-due minuti circa, in maniera abbastanza forzata e ridicola. A questo punto, sarebbe stato preferibile non inserire quella scena. Verso la fine si nominano Vespania e un altro stato militare, ma è difficile intuire qualcosa di chiaro, perché è spiegato in fretta e senza ulteriori approfondimenti. Ecco perché la trama è assolutamente da bocciare a mio avviso, avendo l'unico scopo di pretesto per creare i rapporti tra i personaggi delle due "fazioni".
Uno degli elementi più controversi alla vigilia era riuscire a mescolare, anzi conciliare, lo spirito di avventura, a volte grezzo e fuorviante ma comico di "Lupin III", con lo stile più elegante e "realistico" di "Detective Conan". Devo ammettere che certi momenti hanno regalato un mix perfetto tra le due serie, utilizzando perfettamente i personaggi delle due serie, vedi Sato e Lupin a confronto. Peccato che nella maggior parte vi siano numerose forzature, come già scritto, nonché interazioni tra personaggi così così, senza contare la messa da parte di certi personaggi da una scena all'altra. Si nota chiaramente la preferenza della sceneggiatura ai personaggi di Detective Conan - compaiono perfino quelli di secondo piano per breve tempo -, non ottenendo tuttavia l'effetto voluto, visto e considerato che spesso appaiono come figurine poste lì tanto per passare il tempo. Uno dei rapporti che ho meno apprezzato nel film è quello tra Ai e la bella Fujiko Mine: due personaggi interessanti e pieni di mistero, però ho osservato un accentuato favoritismo nei confronti della piccola scienziata, la quale zittisce Fujiko in più di una scena. Invece i dialoghi tra Conan e Jigen sono i migliori del film, facendosi apprezzare nelle loro gag e nei ragionamenti che mettono d'accordo tutti. Superlativi e affiatati come coppia! Ottima anche l'interazione tra Conan e Lupin, i personaggi chiave delle sue serie protagoniste di questo crossover. Riescono ad agire bene insieme e perfino a suscitare ilarità nello spettatore in determinati momenti del film. In effetti hanno personalità forti che consentono loro di confrontarsi in diversi modi, arrivando sempre al loro obbiettivo. Deludente e mal utilizzata Ran, che, purtroppo, serve al film soltanto per mettersi in pericolo e, così, far arrivare il principe azzurro, oltre al suo secondo lavoro di psicologa (?) che diventa irritante quando prova a indagare negli affari altrui con chiunque conosca. Invece trovo deludente la presenza e l'utilizzo del mitico ispettore Zenigata, che ha una sua parte soltanto nella prima parte del film, salvo successivamente sparire velocemente dalla trama e dalle indagini del caso, sembrando quasi un pesce fuor d'acqua... peccato! Un personaggio così divertente e carismatico si poteva usare in diverso modo. Infine i membri dell'FBI compaiono per due-tre minuti e scompaiono dopo mezza battuta, scelta non consona a una sceneggiatura felice, tutt'altro...
Il comparto tecnico del film è di ottimo livello, in quanto evidentemente non si è badato a spese per la creazione di questo film, forti del successo assicurato e di quello del prequel. Nello specifico, ottime animazioni nelle scene d'azione che danno un tocco di realismo, ad esempio nelle scene in elicottero o in quelle in moto. Tutto davvero e semplicemente ben riprodotto! Il comparto sonoro è di livello notevole a causa del mix tra le miglior melodie di "Detective Conan" e le famosissime melodie sonore di "Lupin III". Il risultato finale è di pregevole fattura, donando al film, nel suo complesso, una godibilità affascinante, utile soprattutto nell'accompagnamento delle scene forzate menzionate in precedenza.
In conclusione, questo speciale cinematografico che mette a confronto due vere leggende del cinema d'animazione giapponese è godibile ma appena sufficiente. Le intenzioni buone ci sono tutte, ma il risultato finale, come facilmente prevedibile, riporta alla dura realtà, ossia alle diversità di fondo che troviamo tra le due serie e conseguentemente nei suoi personaggi, specie quelli secondari. La trama è banale e così scarna da essere rapidamente cestinata dallo spettatore, mentre il resto del film rende l'idea di un insieme di eventi e scene senza nessi logici, essendo inoltre venuto meno una delle chiavi di volta di Conan: il ragionamento logico e deduttivo che, eccetto banali giochetti, non è presente in questo film nella sua solita forma. Operazione commerciale di grande successo, ma deludente sotto il profilo dei contenuti. Consigliato comunque sia ai fan di "Lupin III" che ai fan di "Detective Conan"!
A distanza di circa cinque anni, ci viene proposta una nuova vicenda riguardante le principali opere di Monkey Punch e Gosho Aoyama; dopo lo straordinario successo avvenuto in termini di ascolto nel 2009 su Nippon Television e Yomiuri TV, questo sequel (sono presenti un sacco di riferimenti) approda nelle sale cinematografiche del Sol Levante. Confesso di essere restato deluso la scorsa volta, poiché mi aspettavo qualcosa di maggiormente elaborato sul piano della trama. Le mie aspettative erano molte alte.
Esperimento riuscito, dunque? Per capire appieno il mio pensiero bisogna partire da una provocazione lanciata dal fandom del ladro gentiluomo: era meglio selezionare qualcosa di differente? Probabilmente no. Nel discorso non rientra solo quello che ho potuto ammirare nel crossover, poiché "Detective Conan" può ancora offrire molto sul piano commerciale. Stiamo parlando di un'opera logora, ma che resta fra le più viste in terra nipponica, grazie a un anime particolarmente remunerativo. E nonostante i vent'anni di serializzazione, è uno dei prodotti di punta dello Shonen Sunday. I dati di acquisto del manga, pur non essendo nemmeno l'ombra di quelli degli esordi, sono stabili da tempo.
Innumerevoli segmenti testimoniano come non si discostino molto, giacché la realtà è ben definita in entrambe le opere e i personaggi sono in grado di intersecarsi bene senza risultare banali, visto che i mondi presentano analogie. Se nel primo film le interazioni fra i personaggi si rivelarono una delle poche note positive, qua possiamo senza dubbio affermare che sono state rese al massimo anche sul piano dei dialoghi. Per una volta è presente dell'equilibrio e, seppure nessuno sia stato approfondito a dovere, i personaggi vengono trattati per ordine di importanza, adattandosi in modo naturale al contesto grazie alla delineazione delle proprie aspirazioni, che emergono in svariate occasioni e sempre diversamente. Insomma, la maggior parte è funzionale e occupa un ruolo specifico.
Anche se superficialmente, viene esposto il tema della libertà, che traspare grazie alle figure di Fujiko (fastidioso il fatto che conosca senza alcuna spiegazione tutto ciò che concerne Haibara), Alan e Emilio (poteva essere analizzato di più sul piano psicologico, ma di fatto resta in grado di suscitare interesse in quanto tormentato). Molti potrebbero storcere il naso, visto che ha certamente radicazioni profonde ed è stata ostacolata molto nel corso del tempo, tuttavia ho apprezzato il messaggio inviato: è valida fino a quando non va a intaccare la libertà di un altro.
La struttura narrativa, semplice e banale, vede la riproposizione di scelte già viste in passato per entrambi i franchise, divenuti sempre più commerciali. Generalmente, uno dei veri problemi della narrativa contemporanea è rappresentato dal modo in cui viene manifestata la concezione della realtà, che si riflette su tutto il resto. Anche questa volta non mancano forzature, le quali purtroppo risultano fondamentali affinché la storia evolva. Questo surrealismo passa mediante l'eccessiva esaltazione dei personaggi e qualche scena d'azione. In tutto ciò, la trama, sviluppata in maniera costante, non spicca per originalità, ma risulta efficace, con la componente comica immessa sapientemente per permettere allo spettatore di rilassarsi. Non diffidate, la serietà non si perde mai.
Animazioni buone e disegni validi danno vita a un comparto tecnico di assoluto livello.
Complessivamente, reputo questo film riuscito; vive di momenti coinvolgenti ed è godibile sotto ogni aspetto. Consigliato.
Esperimento riuscito, dunque? Per capire appieno il mio pensiero bisogna partire da una provocazione lanciata dal fandom del ladro gentiluomo: era meglio selezionare qualcosa di differente? Probabilmente no. Nel discorso non rientra solo quello che ho potuto ammirare nel crossover, poiché "Detective Conan" può ancora offrire molto sul piano commerciale. Stiamo parlando di un'opera logora, ma che resta fra le più viste in terra nipponica, grazie a un anime particolarmente remunerativo. E nonostante i vent'anni di serializzazione, è uno dei prodotti di punta dello Shonen Sunday. I dati di acquisto del manga, pur non essendo nemmeno l'ombra di quelli degli esordi, sono stabili da tempo.
Innumerevoli segmenti testimoniano come non si discostino molto, giacché la realtà è ben definita in entrambe le opere e i personaggi sono in grado di intersecarsi bene senza risultare banali, visto che i mondi presentano analogie. Se nel primo film le interazioni fra i personaggi si rivelarono una delle poche note positive, qua possiamo senza dubbio affermare che sono state rese al massimo anche sul piano dei dialoghi. Per una volta è presente dell'equilibrio e, seppure nessuno sia stato approfondito a dovere, i personaggi vengono trattati per ordine di importanza, adattandosi in modo naturale al contesto grazie alla delineazione delle proprie aspirazioni, che emergono in svariate occasioni e sempre diversamente. Insomma, la maggior parte è funzionale e occupa un ruolo specifico.
Anche se superficialmente, viene esposto il tema della libertà, che traspare grazie alle figure di Fujiko (fastidioso il fatto che conosca senza alcuna spiegazione tutto ciò che concerne Haibara), Alan e Emilio (poteva essere analizzato di più sul piano psicologico, ma di fatto resta in grado di suscitare interesse in quanto tormentato). Molti potrebbero storcere il naso, visto che ha certamente radicazioni profonde ed è stata ostacolata molto nel corso del tempo, tuttavia ho apprezzato il messaggio inviato: è valida fino a quando non va a intaccare la libertà di un altro.
La struttura narrativa, semplice e banale, vede la riproposizione di scelte già viste in passato per entrambi i franchise, divenuti sempre più commerciali. Generalmente, uno dei veri problemi della narrativa contemporanea è rappresentato dal modo in cui viene manifestata la concezione della realtà, che si riflette su tutto il resto. Anche questa volta non mancano forzature, le quali purtroppo risultano fondamentali affinché la storia evolva. Questo surrealismo passa mediante l'eccessiva esaltazione dei personaggi e qualche scena d'azione. In tutto ciò, la trama, sviluppata in maniera costante, non spicca per originalità, ma risulta efficace, con la componente comica immessa sapientemente per permettere allo spettatore di rilassarsi. Non diffidate, la serietà non si perde mai.
Animazioni buone e disegni validi danno vita a un comparto tecnico di assoluto livello.
Complessivamente, reputo questo film riuscito; vive di momenti coinvolgenti ed è godibile sotto ogni aspetto. Consigliato.
Nel 2009, sulle TV giapponesi, al posto del consueto special annuale di Lupin III va in onda un ardito ma molto interessante esperimento. Si tratta di un crossover che ha per protagonista oltre al famoso ladro gentiluomo anche il piccolo detective occhialuto Conan Edogawa. Intitolato semplicemente "Lupin III vs Detective Conan", il film mette insieme per la prima volta i personaggi creati da Monkey Punch insieme a quelli creati da Gosho Aoyama.
Così scrivevo nell'introduzione della recensione dello special del 2009, e così ho deciso di iniziare anche questa recensione per il film cinematografico del 2013. Oltre alla parte introduttiva potrei ricopiare la recensione per intero e la recensione sarebbe perfettamente valida, ma non lo farò. Le cose da dire sono però le stesse, perché i due film si somigliano molto.
Ma veniamo al film. Dopo il suddetto special del 2009, nel 2013 Lupin III e Conan Edogawa si ritrovano di nuovo insieme, questa volta in un film lungo quasi due ore che esce anche al cinema. Ciò si traduce in un budget più alto, ed è evidente dai disegni e dalle animazioni molto curate e di altissima qualità.
Non sto ad anticipare molto della trama, ma va detto che questo film è il sequel dello special del 2009 ed è pieno di rimandi agli eventi che vi sono accaduti, con i personaggi che ne parlano, e la cosa ha anche una grossa importanza nella storia.
Come nel primo film, anche in questo, a dispetto del "versus" nel titolo, Conan e Lupin si trovano volenti o nolenti a collaborare, e insieme a loro compaiono tutti i vari comprimari. Gestire un cast grosso come questo però non è proprio semplice e, se gli autori riescono a mescolare bene i due gruppi di personaggi principali, lo stesso non si può dire per tutti i personaggi secondari, in particolare per quelli di "Detective Conan", presenti in numero maggiore: qualcuno dei personaggi si vede sullo schermo solo per pochi minuti e ha poche battute. Si può però chiudere un occhio su questo, perché le scene tra Conan e Lupin o Jigen, oppure quelle di Ai e Fujiko, e ancora quelle con Zenigata e gli agenti dell'ispettore Megure, funzionano dannatamente bene, senza che si noti che i personaggi fanno parte di due storie diverse.
Lo stesso si può dire per i disegni. I volti rispettano quelli che sono i canoni dell'anime di provenienza, ma nel complesso i personaggi si amalgamano bene.
Doppiaggio e colonna sonora sono eccellenti. Se per le voci tutto il cast dei personaggi svolge un ottimo lavoro, con le musiche si raggiunge il massimo. Le bellissime OST si mischiano e amalgamano, accompagnando con i loro famosi brani le scene migliori del film, e il risultato è davvero ottimo.
Il film dura si diceva quasi due ore, ma la lunghezza non è un difetto e non pesa per nulla, perlomeno per me: il film è volato via. Va detto che parte con il botto, e coinvolge subito lo spettatore, ma dopo questo inizio ci mette di nuovo un po' a ingranare nelle fasi iniziali. Man mano che la trama si delinea, però, il film è in continua accelerata e corre spedito verso il finale.
La trama è tutto sommato semplice, ma ha un paio di colpi di scena che non sono niente male, e due o tre scene d'azione molto ben fatte; per il resto è solo "un buon film", ma non è il capolavoro che sembrava dal trailer. Ciò non toglie che resta un gradevolissimo intrattenimento per i fan della banda di Lupin e del piccolo detective.
E adesso aspettiamo "Lupin III vs Kaito Kid". O forse no.
Così scrivevo nell'introduzione della recensione dello special del 2009, e così ho deciso di iniziare anche questa recensione per il film cinematografico del 2013. Oltre alla parte introduttiva potrei ricopiare la recensione per intero e la recensione sarebbe perfettamente valida, ma non lo farò. Le cose da dire sono però le stesse, perché i due film si somigliano molto.
Ma veniamo al film. Dopo il suddetto special del 2009, nel 2013 Lupin III e Conan Edogawa si ritrovano di nuovo insieme, questa volta in un film lungo quasi due ore che esce anche al cinema. Ciò si traduce in un budget più alto, ed è evidente dai disegni e dalle animazioni molto curate e di altissima qualità.
Non sto ad anticipare molto della trama, ma va detto che questo film è il sequel dello special del 2009 ed è pieno di rimandi agli eventi che vi sono accaduti, con i personaggi che ne parlano, e la cosa ha anche una grossa importanza nella storia.
Come nel primo film, anche in questo, a dispetto del "versus" nel titolo, Conan e Lupin si trovano volenti o nolenti a collaborare, e insieme a loro compaiono tutti i vari comprimari. Gestire un cast grosso come questo però non è proprio semplice e, se gli autori riescono a mescolare bene i due gruppi di personaggi principali, lo stesso non si può dire per tutti i personaggi secondari, in particolare per quelli di "Detective Conan", presenti in numero maggiore: qualcuno dei personaggi si vede sullo schermo solo per pochi minuti e ha poche battute. Si può però chiudere un occhio su questo, perché le scene tra Conan e Lupin o Jigen, oppure quelle di Ai e Fujiko, e ancora quelle con Zenigata e gli agenti dell'ispettore Megure, funzionano dannatamente bene, senza che si noti che i personaggi fanno parte di due storie diverse.
Lo stesso si può dire per i disegni. I volti rispettano quelli che sono i canoni dell'anime di provenienza, ma nel complesso i personaggi si amalgamano bene.
Doppiaggio e colonna sonora sono eccellenti. Se per le voci tutto il cast dei personaggi svolge un ottimo lavoro, con le musiche si raggiunge il massimo. Le bellissime OST si mischiano e amalgamano, accompagnando con i loro famosi brani le scene migliori del film, e il risultato è davvero ottimo.
Il film dura si diceva quasi due ore, ma la lunghezza non è un difetto e non pesa per nulla, perlomeno per me: il film è volato via. Va detto che parte con il botto, e coinvolge subito lo spettatore, ma dopo questo inizio ci mette di nuovo un po' a ingranare nelle fasi iniziali. Man mano che la trama si delinea, però, il film è in continua accelerata e corre spedito verso il finale.
La trama è tutto sommato semplice, ma ha un paio di colpi di scena che non sono niente male, e due o tre scene d'azione molto ben fatte; per il resto è solo "un buon film", ma non è il capolavoro che sembrava dal trailer. Ciò non toglie che resta un gradevolissimo intrattenimento per i fan della banda di Lupin e del piccolo detective.
E adesso aspettiamo "Lupin III vs Kaito Kid". O forse no.