Una Lama Vestita di Fiori
Una lama vestita di fiori è l'opera che vede il debutto italiano della tanto discussa Hina Sakurada.
La storia principale, che porta il nome di questo volume unico, narra la storia della studentessa Kako Saeki, una giovane ragazza dotata di particolare bellezza che la rende simile ad una bambola. Questa caratteristica non passa inosservata al giovane professore Makoto Enjo, un uomo che sogna di realizzare l'opera che lo renderà famoso chiamato "la bambola vivente", passando i pomeriggi con lei che le fa da soggetto per un dipinto. La ragazza nutre nei confronti del suo professore un amore forte e che la devasta dentro, mentre l'uomo coltiva all'insaputa di tutti una relazione proibita con Yuri, sua studentessa nonché falsa amica di Kako.
La scoperta di questa relazione e la realizzazione che i suoi sentimenti non potranno mai essere ricambiati, portano Kako a compiere gesti folli ed esasperati, facendola precipitare in un vortice di dolore dal quale sembra impossibile uscire.
Segue, alla fine del volume, un racconto di poche pagine che ci fa conoscere meglio Yori, la sorella hikikomori della protagonista.
La storia secondaria, "Beautiful world", di genere fantasy, racconta la storia di "Vil", uno strano ragazzo in grado di vedere il futuro, isolato dagli abitanti del villaggio a causa delle sue predizioni e del suo aspetto con fattezze demoniache (occhi di uno strano colore, lunghe orecchie appuntite, denti aguzzi). Il giovane è ormai rassegnato a vivere senza mai legarsi a nessuno, quando Alice entra a far parte della sua vita. Questa è una stupenda ragazza dai particolari occhi grigi e dagli inusuali capelli rossi, all'apparenza allegra e noncurante del giudizio altrui, che stringe col ragazzo una stupenda amicizia. Alice però nasconde un terribile segreto fatto di abusi famigliari che sta per portarla alla distruzione. Un destino dal quale solo Vil potrà salvarla.
Premetto che, nonostante questo volumetto sia stato molto contestato, a me non è dispiaciuto. La storia principale presenta effettivamente quegli aspetti morbosi ed ossessivi che vengono anticipati. La protagonista è succube di un amore impossibile da gestire e che la spinge a compiere atti estremi e disgustosi e dei quali nemmeno si rende conto a causa del suo delirio amoroso.
Il disagio psichico non risparmia ovviamente nemmeno gli altri protagonisti.
La seconda storia invece, più d'effetto, affronta il tema sempre attuale delle violenze taciute e subite dove meno ce lo si aspetta, ovvero tra le mura domestiche e le drastiche conseguenze che tutto ciò comporta. A farne le spese saranno i due giovani, ingenui protagonisti.
Come sempre, i disegni della Sakurada si rivelano superbi e, nell'esasperazione delle espressioni dipinte, molto adatti per i temi trattati. In particolar modo, a rubare la scena sono le ragazze, dalle linee seducenti e dai visi che trasudano angoscia, o dai volti quasi deformati dal dolore o dalla rabbia, ma in questo volume in particolare anche i personaggi maschili, ahimè spesso tutti identici, si distinguono per la loro caratterizzazione.
Le trame presentano invece qualche pecca. Nella prima ho apprezzato il modo in cui si muove la protagonista, nonostante sia un personaggio impossibile da apprezzare, perché ritrae bene la mente di una persona problematica, mentre ho trovato un po' troppo forzata la figura del professore, lascivo ma riluttante, quasi impossibile da decifrare, e decisamente assurda la figura dell'amica Yuri, un personaggio del tutto fuori dalla realtà, creata con l'unico scopo di fungere da antagonista all'amica. Peccato, perché se i loro personaggi fossero stati delineati diversamente la storia sarebbe stata indubbiamente più cruda e avrebbe colpito maggiormente il lettore.
Stesso problema lo riscontro nella seconda storia, più intensa ed effetto e con protagonisti due ragazzi normali, vittime della follia che questa volta è al di fuori dei personaggi principali ma permea l'ambiente e le menti di chi ruota attorno a loro.
Anche qua la storia è azzeccata e sono molte le frasi d'effetto, ma l'eccessiva cattiveria degli zii di Alice, purtroppo, rende la storia meno realistica.
Tutto sommato un'opera più che sufficiente, in grado di trasmettere emozioni negative e contrastanti grazie a personaggi la cui mente vacilla come da premessa e tratto grafico ineccepibile e particolare. Purtroppo, l'esasperazione nei tratti caratteriali della maggior parte dei personaggi rovinano l'atmosfera che si viene a creare, annullando il realismo della storia, che appare a tratti banale o forzata.
Consigliato a chi cerca un manga diverso, comunque non troppo forte, ma lontano dagli stereotipi shoujo a cui siamo abituati.
La storia principale, che porta il nome di questo volume unico, narra la storia della studentessa Kako Saeki, una giovane ragazza dotata di particolare bellezza che la rende simile ad una bambola. Questa caratteristica non passa inosservata al giovane professore Makoto Enjo, un uomo che sogna di realizzare l'opera che lo renderà famoso chiamato "la bambola vivente", passando i pomeriggi con lei che le fa da soggetto per un dipinto. La ragazza nutre nei confronti del suo professore un amore forte e che la devasta dentro, mentre l'uomo coltiva all'insaputa di tutti una relazione proibita con Yuri, sua studentessa nonché falsa amica di Kako.
La scoperta di questa relazione e la realizzazione che i suoi sentimenti non potranno mai essere ricambiati, portano Kako a compiere gesti folli ed esasperati, facendola precipitare in un vortice di dolore dal quale sembra impossibile uscire.
Segue, alla fine del volume, un racconto di poche pagine che ci fa conoscere meglio Yori, la sorella hikikomori della protagonista.
La storia secondaria, "Beautiful world", di genere fantasy, racconta la storia di "Vil", uno strano ragazzo in grado di vedere il futuro, isolato dagli abitanti del villaggio a causa delle sue predizioni e del suo aspetto con fattezze demoniache (occhi di uno strano colore, lunghe orecchie appuntite, denti aguzzi). Il giovane è ormai rassegnato a vivere senza mai legarsi a nessuno, quando Alice entra a far parte della sua vita. Questa è una stupenda ragazza dai particolari occhi grigi e dagli inusuali capelli rossi, all'apparenza allegra e noncurante del giudizio altrui, che stringe col ragazzo una stupenda amicizia. Alice però nasconde un terribile segreto fatto di abusi famigliari che sta per portarla alla distruzione. Un destino dal quale solo Vil potrà salvarla.
Premetto che, nonostante questo volumetto sia stato molto contestato, a me non è dispiaciuto. La storia principale presenta effettivamente quegli aspetti morbosi ed ossessivi che vengono anticipati. La protagonista è succube di un amore impossibile da gestire e che la spinge a compiere atti estremi e disgustosi e dei quali nemmeno si rende conto a causa del suo delirio amoroso.
Il disagio psichico non risparmia ovviamente nemmeno gli altri protagonisti.
La seconda storia invece, più d'effetto, affronta il tema sempre attuale delle violenze taciute e subite dove meno ce lo si aspetta, ovvero tra le mura domestiche e le drastiche conseguenze che tutto ciò comporta. A farne le spese saranno i due giovani, ingenui protagonisti.
Come sempre, i disegni della Sakurada si rivelano superbi e, nell'esasperazione delle espressioni dipinte, molto adatti per i temi trattati. In particolar modo, a rubare la scena sono le ragazze, dalle linee seducenti e dai visi che trasudano angoscia, o dai volti quasi deformati dal dolore o dalla rabbia, ma in questo volume in particolare anche i personaggi maschili, ahimè spesso tutti identici, si distinguono per la loro caratterizzazione.
Le trame presentano invece qualche pecca. Nella prima ho apprezzato il modo in cui si muove la protagonista, nonostante sia un personaggio impossibile da apprezzare, perché ritrae bene la mente di una persona problematica, mentre ho trovato un po' troppo forzata la figura del professore, lascivo ma riluttante, quasi impossibile da decifrare, e decisamente assurda la figura dell'amica Yuri, un personaggio del tutto fuori dalla realtà, creata con l'unico scopo di fungere da antagonista all'amica. Peccato, perché se i loro personaggi fossero stati delineati diversamente la storia sarebbe stata indubbiamente più cruda e avrebbe colpito maggiormente il lettore.
Stesso problema lo riscontro nella seconda storia, più intensa ed effetto e con protagonisti due ragazzi normali, vittime della follia che questa volta è al di fuori dei personaggi principali ma permea l'ambiente e le menti di chi ruota attorno a loro.
Anche qua la storia è azzeccata e sono molte le frasi d'effetto, ma l'eccessiva cattiveria degli zii di Alice, purtroppo, rende la storia meno realistica.
Tutto sommato un'opera più che sufficiente, in grado di trasmettere emozioni negative e contrastanti grazie a personaggi la cui mente vacilla come da premessa e tratto grafico ineccepibile e particolare. Purtroppo, l'esasperazione nei tratti caratteriali della maggior parte dei personaggi rovinano l'atmosfera che si viene a creare, annullando il realismo della storia, che appare a tratti banale o forzata.
Consigliato a chi cerca un manga diverso, comunque non troppo forte, ma lontano dagli stereotipi shoujo a cui siamo abituati.
La Panini Comics continua a portare in Italia le opere dell'autrice Hina Sakurada, nota nell'ambiente shoujo per le sue storie dalle tinte forti e drammatiche, caratterizzate spesso da un amore viscerale ed ossessivo da parte di uno dei personaggi.
Nel primo racconto si parla di Kako, che è una studentessa e, durante i momenti liberi, posa per il suo insegnante d'arte ma ben presto se ne innamora: purtroppo, però, lui non sembra ricambiare i suoi sentimenti, e ciò innescherà nella ragazza dei pensieri assai crudeli e folli, che presto la porteranno a compiere una serie di azioni molto violente.
La protagonista è mentalmente deviata, e diviene interessante, man mano che prosegue la storia, vedere che le sue gesta sono sempre accompagnate da pensieri e dubbi che donano al soggetto una buona dose di carisma, ma per chi avesse letto altre opere dell'autrice avrà notato la terribile somiglianza di Kako con molte altre ragazze delle sue precedenti storie.
L'autrice predilige gli amori agrodolci, che ti lasciano quell'amaro in bocca accompagnato da emozioni dolci, così come i suoi personaggi maschili che sono spesso a loro volta deviati e perversi: emozionanti, ma al tempo stesso pericolosi.
La seconda storia è chiamata "Beautiful World" e parla di un ragazzo dalle sembianze demoniache, e per tale motivo è sempre stato discriminato dagli abitanti del paese, quindi è costretto a vivere nascosto in un bosco poco fuori.
Un giorno incontra una ragazza di nome Alice, e presto si instaurerà una buona intesa fra i due, ma i guai non tardano ad arrivare: in un finale che mostrerà l'anormalità del ragazzo, l'autrice ha riprovato ad inserire il suo marchio di follia anche in questa suo racconto, però avrebbe dovuto essere sviluppato meglio.
Purtroppo, essendo la storia interessante ma troppo breve, se questa fosse stata sviluppata meglio e con qualche pagina in più, allora avrebbe potuto anche superare la prima.
Nel complesso, i personaggi risultano gradevoli, così come la trama, ma il personaggio di Alice resta comunque piatto data la breve durata del racconto.
Il tratto dell'autrice è uno dei più curati, complessi e particolari che si possano incontrare attualmente in un manga: linee sinuose, mille decorazioni, soprattutto sugli abiti, il tutto accompagnato da dei volti simili alle bambole di porcellana che donano ai personaggi un'eleganza quasi surreale.
E' un tratto amabile o detestabile: è così bello che potrebbe cadere nell'esagerazione. Anche nei ragazzi è presente tale fattore, infatti sono talmente belli da poter quasi superare la bellezza delle ragazze.
Questa serie presenta caratteristiche "smut" e vi sono anche chiari riferimenti sessuali, ma li ritengo adatti alla storia.
L'edizione è buona; ottima è anche la carta e vi è la sovraccopertina, ma il formato è leggermente più piccolo del solito.
In conclusione, non ritengo questa la migliore storia dell'autrice, ma sicuramente è una buona lettura per chi amasse le sue opere e volesse apprezzare maggiormente il suo stile, e la consiglio a tutti gli amanti del genere.
Voto: 7
Nel primo racconto si parla di Kako, che è una studentessa e, durante i momenti liberi, posa per il suo insegnante d'arte ma ben presto se ne innamora: purtroppo, però, lui non sembra ricambiare i suoi sentimenti, e ciò innescherà nella ragazza dei pensieri assai crudeli e folli, che presto la porteranno a compiere una serie di azioni molto violente.
La protagonista è mentalmente deviata, e diviene interessante, man mano che prosegue la storia, vedere che le sue gesta sono sempre accompagnate da pensieri e dubbi che donano al soggetto una buona dose di carisma, ma per chi avesse letto altre opere dell'autrice avrà notato la terribile somiglianza di Kako con molte altre ragazze delle sue precedenti storie.
L'autrice predilige gli amori agrodolci, che ti lasciano quell'amaro in bocca accompagnato da emozioni dolci, così come i suoi personaggi maschili che sono spesso a loro volta deviati e perversi: emozionanti, ma al tempo stesso pericolosi.
La seconda storia è chiamata "Beautiful World" e parla di un ragazzo dalle sembianze demoniache, e per tale motivo è sempre stato discriminato dagli abitanti del paese, quindi è costretto a vivere nascosto in un bosco poco fuori.
Un giorno incontra una ragazza di nome Alice, e presto si instaurerà una buona intesa fra i due, ma i guai non tardano ad arrivare: in un finale che mostrerà l'anormalità del ragazzo, l'autrice ha riprovato ad inserire il suo marchio di follia anche in questa suo racconto, però avrebbe dovuto essere sviluppato meglio.
Purtroppo, essendo la storia interessante ma troppo breve, se questa fosse stata sviluppata meglio e con qualche pagina in più, allora avrebbe potuto anche superare la prima.
Nel complesso, i personaggi risultano gradevoli, così come la trama, ma il personaggio di Alice resta comunque piatto data la breve durata del racconto.
Il tratto dell'autrice è uno dei più curati, complessi e particolari che si possano incontrare attualmente in un manga: linee sinuose, mille decorazioni, soprattutto sugli abiti, il tutto accompagnato da dei volti simili alle bambole di porcellana che donano ai personaggi un'eleganza quasi surreale.
E' un tratto amabile o detestabile: è così bello che potrebbe cadere nell'esagerazione. Anche nei ragazzi è presente tale fattore, infatti sono talmente belli da poter quasi superare la bellezza delle ragazze.
Questa serie presenta caratteristiche "smut" e vi sono anche chiari riferimenti sessuali, ma li ritengo adatti alla storia.
L'edizione è buona; ottima è anche la carta e vi è la sovraccopertina, ma il formato è leggermente più piccolo del solito.
In conclusione, non ritengo questa la migliore storia dell'autrice, ma sicuramente è una buona lettura per chi amasse le sue opere e volesse apprezzare maggiormente il suo stile, e la consiglio a tutti gli amanti del genere.
Voto: 7
Con il volumetto monografico "Una lama vestita di fiori" avviene il debutto sul suolo italico di Hina Sakurada, autrice di shoujo manga - con una particolare tendenza verso il genere "Smut" - diventata apprezzata sia per lo stile di disegno ricco che per l'atipica vena di amore morboso che permea diverse delle sue opere.
Per vincere una scommessa tra amiche, Saeki era andata a scuola con un vestito da Gothic Lolita ed in quell'occasione il professor Enjo le chiese di farle da modella per un quadro. Dopo un anno il quadro è quasi terminato, così come l'ultimo anno scolastico, e la ragazza decide di voler rivelare il sentimento che è sbocciato in lei prima che sia troppo tardi.
La storia parte con un incipit piuttosto classico e dall'atmosfera leggera, con una inattesa impronta comica, per poi virare bruscamente verso tinte più fosche e morbose, quasi malate, dove l'autrice esprime al massimo la sua idea di un amore talmente intenso da portare le persone a gesti folli ed inattesi.
Questo cambiamento avviene in modo repentino, e potrebbe risultare fastidioso per la sua brusca virata; lo stesso avviene anche nei personaggi dell'opera, i quali mostrano improvvisamente le loro sfaccettature più cupe, colpendo così sia il lettore che la protagonista, fornendo una motivazione sufficiente all'autrice per i seguenti sviluppi.
La storia si rivela quindi incredibilmente fedele al suo titolo e ben strutturata, poiché sia l'evoluzione della stessa che i personaggi si mostrano sotto un vestito piuttosto banale e leggero per poi rivelare un'affilata lama di cupa originalità.
Anche vedendo l'opera sotto quest'ottica interpretativa non si può comunque sopperire, o scusare, le evidenti pecche che offre. Davanti ai volumetti autoconclusivi è preventivabile una storia povera di dettagli e caratterizzazioni poco approfondite, tuttavia in "Una lama vestita di fiori" la storia presenta diversi buchi e spiegazioni fumose, mentre i personaggi non offrono alcuno spunto interessante, rivelandosi superficiali e prettamente funzionali per lo sviluppo della storia, il che è un peccato perché alcuni, se sfruttati meglio, potevano risultare figure ciniche ma interessanti e realistiche (come l'amica e la sorella di Saeki).
Malgrado l'idea concettuale di base, dal buon potenziale, l'autrice non riesce a dare una storia particolarmente appetibile, risultando così una lettura scorrevole e godibile ma povera e quasi immorale, visto l'andamento degli eventi con l'approssimarsi del finale, soprattutto se si pensa al pubblico, facilmente influenzabile, al quale dovrebbe essere indirizzata.
Fortunatamente a rimpolpare il tutto ci pensano due extra inseriti per riempire il volumetto, regalando una piccola storia cupa di stampo fantasy (in linea con l'amore morboso che l'autrice ama mostrare) e una breve ma profonda - ed interessante - divagazione sulla sorella della protagonista della storia principale.
Graficamente l'opera risulta un'atipica commistione di generi.
In diverse occasioni il volto dei personaggi rivela un chiaro e prevedibile collegamento con lo stile degli shoujo moderni - compresi i volti maschili affilati e androgini - ma più evidente è l'affinità con i manga Smut degli anni '90, sia per l'impostazione delle tavole che per le caratterizzazioni, con una notevole accentuazione dell'espressività dei volti che viene esaltata in modo esagerato, con un risultato che potrebbe anche risultare fastidioso.
Il tutto è arricchito da sfondi particolareggiati e un'abbondante uso di ombreggiature, retini e soprattutto abbondanti neri, che ricordano i manga più cupi e dallo stile gotico (Kaori Yuki docet).
Complessivamente, malgrado alcune imperfezioni e imprecisioni, Hina Sakurada rivela una chiara e riuscita impronta stilistica che ben sottolinea le storie e le loro sfumature.
L'albo in questione, edito dalla Planet Manga, è piuttosto costoso. Perlomeno riesce ad offre, sotto una vistosa sovraccoperta, della carta di ottima grammatura - senza quindi fastidiose trasparenze - e una eccellente qualità di stampa. Peccato per la rilegatura piuttosto rigida e il formato leggermente inferiore agli standard, poco maneggevole e che comprime, e talvolta ritaglia, i disegni.
Benché pubblicato su una rivista per ragazze adolescenti, "Una lama vestita di fiori" è indubbiamente un'opera che trascende tale genere, con i suoi aspetti cupi e maturi, ed è quindi maggiormente indirizzata ad un pubblico più maturo di tale target.
Tuttavia l'opera si rivela piuttosto pretenziosa, ma povera e con numerose carenze narrative, diventando così una lettura godibile e scorrevole ma che si scorda facilmente, in grado di mostrare solo alcune delle qualità che hanno reso celebre l'autrice. Uno shoujo Smut consigliato a chi cerca uno shoujo manga atipico ed originale.
Per vincere una scommessa tra amiche, Saeki era andata a scuola con un vestito da Gothic Lolita ed in quell'occasione il professor Enjo le chiese di farle da modella per un quadro. Dopo un anno il quadro è quasi terminato, così come l'ultimo anno scolastico, e la ragazza decide di voler rivelare il sentimento che è sbocciato in lei prima che sia troppo tardi.
La storia parte con un incipit piuttosto classico e dall'atmosfera leggera, con una inattesa impronta comica, per poi virare bruscamente verso tinte più fosche e morbose, quasi malate, dove l'autrice esprime al massimo la sua idea di un amore talmente intenso da portare le persone a gesti folli ed inattesi.
Questo cambiamento avviene in modo repentino, e potrebbe risultare fastidioso per la sua brusca virata; lo stesso avviene anche nei personaggi dell'opera, i quali mostrano improvvisamente le loro sfaccettature più cupe, colpendo così sia il lettore che la protagonista, fornendo una motivazione sufficiente all'autrice per i seguenti sviluppi.
La storia si rivela quindi incredibilmente fedele al suo titolo e ben strutturata, poiché sia l'evoluzione della stessa che i personaggi si mostrano sotto un vestito piuttosto banale e leggero per poi rivelare un'affilata lama di cupa originalità.
Anche vedendo l'opera sotto quest'ottica interpretativa non si può comunque sopperire, o scusare, le evidenti pecche che offre. Davanti ai volumetti autoconclusivi è preventivabile una storia povera di dettagli e caratterizzazioni poco approfondite, tuttavia in "Una lama vestita di fiori" la storia presenta diversi buchi e spiegazioni fumose, mentre i personaggi non offrono alcuno spunto interessante, rivelandosi superficiali e prettamente funzionali per lo sviluppo della storia, il che è un peccato perché alcuni, se sfruttati meglio, potevano risultare figure ciniche ma interessanti e realistiche (come l'amica e la sorella di Saeki).
Malgrado l'idea concettuale di base, dal buon potenziale, l'autrice non riesce a dare una storia particolarmente appetibile, risultando così una lettura scorrevole e godibile ma povera e quasi immorale, visto l'andamento degli eventi con l'approssimarsi del finale, soprattutto se si pensa al pubblico, facilmente influenzabile, al quale dovrebbe essere indirizzata.
Fortunatamente a rimpolpare il tutto ci pensano due extra inseriti per riempire il volumetto, regalando una piccola storia cupa di stampo fantasy (in linea con l'amore morboso che l'autrice ama mostrare) e una breve ma profonda - ed interessante - divagazione sulla sorella della protagonista della storia principale.
Graficamente l'opera risulta un'atipica commistione di generi.
In diverse occasioni il volto dei personaggi rivela un chiaro e prevedibile collegamento con lo stile degli shoujo moderni - compresi i volti maschili affilati e androgini - ma più evidente è l'affinità con i manga Smut degli anni '90, sia per l'impostazione delle tavole che per le caratterizzazioni, con una notevole accentuazione dell'espressività dei volti che viene esaltata in modo esagerato, con un risultato che potrebbe anche risultare fastidioso.
Il tutto è arricchito da sfondi particolareggiati e un'abbondante uso di ombreggiature, retini e soprattutto abbondanti neri, che ricordano i manga più cupi e dallo stile gotico (Kaori Yuki docet).
Complessivamente, malgrado alcune imperfezioni e imprecisioni, Hina Sakurada rivela una chiara e riuscita impronta stilistica che ben sottolinea le storie e le loro sfumature.
L'albo in questione, edito dalla Planet Manga, è piuttosto costoso. Perlomeno riesce ad offre, sotto una vistosa sovraccoperta, della carta di ottima grammatura - senza quindi fastidiose trasparenze - e una eccellente qualità di stampa. Peccato per la rilegatura piuttosto rigida e il formato leggermente inferiore agli standard, poco maneggevole e che comprime, e talvolta ritaglia, i disegni.
Benché pubblicato su una rivista per ragazze adolescenti, "Una lama vestita di fiori" è indubbiamente un'opera che trascende tale genere, con i suoi aspetti cupi e maturi, ed è quindi maggiormente indirizzata ad un pubblico più maturo di tale target.
Tuttavia l'opera si rivela piuttosto pretenziosa, ma povera e con numerose carenze narrative, diventando così una lettura godibile e scorrevole ma che si scorda facilmente, in grado di mostrare solo alcune delle qualità che hanno reso celebre l'autrice. Uno shoujo Smut consigliato a chi cerca uno shoujo manga atipico ed originale.
Ho trovato questo titolo abbastanza privo di mordente: si legge volentieri, ma lascia ben poco.
Il volumetto raccoglie in realtà 3 diverse storie: una di 4 pagine, una di una ventina o poco più e l'altra che si dimostra ben più corposa. Tralasciando quella di quattro pagine, la più breve racconta le vicende di uno strano essere che, solo nel bosco, soffre di solitudine in quanto il suo potere di fare predizioni infauste lo rende temuto dalla gente comune. Un giorno incontra una ragazza che non sembra temerlo e i due si innamorano. Per l'ennesima volta il destino si metterà a remare contro il nostro protagonista, che non potrà coronare come avrebbe voluto la sua storia d'amore. Come reagirà? Dall'esito abbastanza prevedibile, non particolarmente ispirato, le sue carte migliori sono i disegni e lo stile cupo e darkeggiante di alcune tavole.
Merita qualche parola in più il racconto che dà il nome all'opera, che sceglie come protagonista una ragazza che si innamora del proprio professore, con la speranza che dopo il diploma il suo amore si possa concretizzare in qualcosa di reale e corrisposto. Sfortunatamente le cose non stanno come spera e, anzi, scoprirà che il suo amato ha in realtà già un'altra compagna, tra l'altro una studentessa che ben conosce. Ben lontana dal desistere, reagisce in modo scomposto e morboso, senza ottenere i risultati sperati. Ci sono due cose che mi hanno colpito negativamente in questo racconto: il finale, decisamente inaspettato, che trovo forzato e che lascia un messaggio che non ho potuto percepire in modo positivo; i due protagonisti, che in qualche modo risultano poco credibili. Fra questi, la ragazza si dimostra scomposta nelle sue emozioni e, ok, posso capire che viva il suo amore in modo morboso e che il tutto possa sfociare nella follia, ma ritengo segua degli schemi mentali piuttosto artificiosi, ancor più considerando il finale. Il professore, invece, offre degli diversi assist alla ragazza in modo che questa possa farsi le sue pare mentali sull'amore della sua vita, mentre poi cade dalle nuvole quando questa dà di matto. Non felice di quanto fatto e di quanto subito, il tutto sfocia poi in quel finale che proprio non ho digerito.
Per concludere, l'ho trovata una lettura scorrevole, abbastanza piacevole e che sicuramente si merita la sufficienza. Non posso comunque spingermi oltre, perché ho trovato entrambe le storie piuttosto pretestuose e vuote.
Il volumetto raccoglie in realtà 3 diverse storie: una di 4 pagine, una di una ventina o poco più e l'altra che si dimostra ben più corposa. Tralasciando quella di quattro pagine, la più breve racconta le vicende di uno strano essere che, solo nel bosco, soffre di solitudine in quanto il suo potere di fare predizioni infauste lo rende temuto dalla gente comune. Un giorno incontra una ragazza che non sembra temerlo e i due si innamorano. Per l'ennesima volta il destino si metterà a remare contro il nostro protagonista, che non potrà coronare come avrebbe voluto la sua storia d'amore. Come reagirà? Dall'esito abbastanza prevedibile, non particolarmente ispirato, le sue carte migliori sono i disegni e lo stile cupo e darkeggiante di alcune tavole.
Merita qualche parola in più il racconto che dà il nome all'opera, che sceglie come protagonista una ragazza che si innamora del proprio professore, con la speranza che dopo il diploma il suo amore si possa concretizzare in qualcosa di reale e corrisposto. Sfortunatamente le cose non stanno come spera e, anzi, scoprirà che il suo amato ha in realtà già un'altra compagna, tra l'altro una studentessa che ben conosce. Ben lontana dal desistere, reagisce in modo scomposto e morboso, senza ottenere i risultati sperati. Ci sono due cose che mi hanno colpito negativamente in questo racconto: il finale, decisamente inaspettato, che trovo forzato e che lascia un messaggio che non ho potuto percepire in modo positivo; i due protagonisti, che in qualche modo risultano poco credibili. Fra questi, la ragazza si dimostra scomposta nelle sue emozioni e, ok, posso capire che viva il suo amore in modo morboso e che il tutto possa sfociare nella follia, ma ritengo segua degli schemi mentali piuttosto artificiosi, ancor più considerando il finale. Il professore, invece, offre degli diversi assist alla ragazza in modo che questa possa farsi le sue pare mentali sull'amore della sua vita, mentre poi cade dalle nuvole quando questa dà di matto. Non felice di quanto fatto e di quanto subito, il tutto sfocia poi in quel finale che proprio non ho digerito.
Per concludere, l'ho trovata una lettura scorrevole, abbastanza piacevole e che sicuramente si merita la sufficienza. Non posso comunque spingermi oltre, perché ho trovato entrambe le storie piuttosto pretestuose e vuote.
Sentite anche voi questo effluvio di occasione sprecata? Odora di lacrime di fanciulla innamorata, di piccoli palmi che cercano rifugio in palmi più grandi, di lunghi capelli che fluttuano nel vento, di solitudine e di colori a olio. Odora di silenzi colpevoli, di balze fruscianti, di pregiudizi e di rocchetti di legno. Attirata dalla trama, che reputo tutt'ora promettente, confesso di essere rimasta delusa dal fatto che questo volume unico constasse in realtà di due storie - "Una lama vestita di fiori", appunto, e un'altra più breve intitolata "Beautiful Word" - perché questo poteva significare una resa più superficiale di una tematica tanto complessa come quella che gli psicologi chiamano, al limite tra l'ingenuità e il sarcasmo, gelosia romantica; sfortunatamente i miei timori hanno trovato conferma, non perché ad Hina Sakurada manchino le qualità umane necessarie per poter affrontare un simile argomento (difficile stabilirlo con certezza basandosi sulla lettura di una singola opera e per di più così breve, in ogni caso), quanto perché mi è parso che avesse le idee un po' confuse.
UNA LAMA VESTITA DI FIORI
Kako è innamorata del suo professore d'arte, un ragazzo poco più grande di lei a cui sta facendo da modella per un ritratto. La primavera dei suoi diciott'anni si avvicina e con essa la cerimonia di consegna dei diplomi, dopo la quale potrebbe non avere più occasione di rivederlo. Interpretando la sua gentilezza come un segnale d'apertura a un'eventuale relazione extrascolastica la ragazza, sempre più disperata man mano che la fatidica data si avvicina, gli si dichiara per scoprire che è già fidanzato, per giunta con una persona a lei molto vicina. Altre al suo posto si farebbero da parte, augurando all'amato ogni bene, ma non lei, intenzionata a fare l'impossibile per fargli capire che sono fatti l'uno per l'altra.
Capita spesso da adolescenti di sentirsi attratti da colui o colei che siede dall'altro lato della cattedra. Esistono infatti insegnanti che per età, carattere e/o metodi educativi riescono ad instaurare con i loro studenti un rapporto di stima e di fiducia che va oltre le consuete interazioni previste dai rispettivi ruoli, circostanza che può dare adito ad equivoci dalle conseguenze anche molto spiacevoli. Dato che non vediamo mai il professore di Kako all'opera, se non quando è impegnato a dipingere (naturalmente con lo stile di disegno della Sakurada), dobbiamo dedurre che la ragazza si sia innamorata di lui perché non dissimile da un liceale per aspetto e modo di porsi; il fatto che sia l'unico personaggio della storia investito di una qualsivoglia autorità rende la sua totale inadeguatezza a ricoprire una posizione così delicata ancora più evidente. Siamo quindi di fronte a due personaggi con problemi relazionali e affettivi di cui, però, non ci vengono spiegate in alcun modo le ragioni. Cos'ha reso Kako così bisognosa di attenzioni? E il suo adorato sensei è semplicemente un ingenuo disadattato oppure, al contrario, è un abile ed egocentrico manipolatore? Che dire poi di Yuri, promossa in maniera maldestra e frettolosa da normalissimo personaggio secondario a terzo incomodo senza cuore? Tanta deliziosa morbosità tutta insieme, così insolita per uno shoujo dei giorni nostri, perde completamente di significato senza un adeguato background, al punto che nulla sarebbe cambiato se il protagonista maschile fosse stato, invece che il professore di Kako, un suo coetaneo.
BEAUTIFUL WORLD
Emarginato a causa del suo aspetto vagamente demoniaco e temuto per la sua capacità di predire il futuro, il protagonista di questa storia ha un sogno: riuscire a farsi almeno un amico. Per il dolce sorriso di Alice, l'unica a non considerarlo un mostro, sarebbe disposto a tutto, persino a rinnegare le propria metà umana pur di liberarla dalle sue sofferenze.
Setting incerto, pistole di Čechov che non sparano (a cosa servono le doti di chiaroveggenza del protagonista?), bambole e un mezzo demone sull'orlo di una crisi di nervi: mancavano solo una spruzzata di shōnen ai e un paio di sottotrame senzienti, dopodiché sarebbe stato un canovaccio in perfetto stile Kaori Yuki. E proprio come una storia di Kaori Yuki "Beautiful World" parte più o meno dignitosamente in sordina per poi diventare una sagra dell'angst - angoscia esistenziale - senza sugo, con tanto di finale raffazzonato e per nulla ad effetto nonostante la Sakurada si sforzi con tutta se stessa di farci scorrere un brivido lungo la schiena e una lacrima sul viso. Qualcuno ne sentiva forse il bisogno? Io no di certo, e non solo perché non solo perché la Yuki mi fa tremare le vene dei polsi. Almeno "Una lama vestita di fiori" cercava di supplire ai suoi difetti strutturali con un concept interessante, mentre queste cinquanta pagine, tavola più tavola meno, oltre a non avere dalla loro una trama altrettanto ardita trasudano ovvietà da ogni singola goccia d'inchiostro, con le conseguenze che potete immaginare per quanto riguarda l'introspezione psicologica. Se proprio devo scegliere, comunque, meglio la prevedibilità del mostro Vil - diminutivo di Devil - che la monolitica piattezza di Alice, che lascia a desiderare persino come Mary Sue della situazione. (A proposito, è lei ad averlo ribattezzato con quel nomignolo infelice. Ma sì, mettiamolo ancora una volta di fronte al fatto che, per quanto possa provarci, non sarà mai come gli altri, mi raccomando.)
C'è qualcosa di leggermente repellente nel tratto della Sakurada: sguardi vacui, corpi scheletrici, volti ombreggiati in maniera sinistra, ambientazioni così anonime da risultare inquietanti. È in altre parole molto più d'atmosfera della sceneggiatura, ivi ridotta ai minimi termini e del tutto priva di guizzi. Scelta voluta o scarse abilità narrative? Personalmente propendo per la seconda ipotesi, ed anzi oserei dire che in un certo senso mi auguro di averci visto giusto perché in caso contrario vorrebbe dire che un certo qualcuno, qui, è un po' troppo poco obiettivo e onesto con se stesso. Nel dubbio valuto questo manga con un 6, voto non propriamente disonorevole ma neppure da festeggiare.
UNA LAMA VESTITA DI FIORI
Kako è innamorata del suo professore d'arte, un ragazzo poco più grande di lei a cui sta facendo da modella per un ritratto. La primavera dei suoi diciott'anni si avvicina e con essa la cerimonia di consegna dei diplomi, dopo la quale potrebbe non avere più occasione di rivederlo. Interpretando la sua gentilezza come un segnale d'apertura a un'eventuale relazione extrascolastica la ragazza, sempre più disperata man mano che la fatidica data si avvicina, gli si dichiara per scoprire che è già fidanzato, per giunta con una persona a lei molto vicina. Altre al suo posto si farebbero da parte, augurando all'amato ogni bene, ma non lei, intenzionata a fare l'impossibile per fargli capire che sono fatti l'uno per l'altra.
Capita spesso da adolescenti di sentirsi attratti da colui o colei che siede dall'altro lato della cattedra. Esistono infatti insegnanti che per età, carattere e/o metodi educativi riescono ad instaurare con i loro studenti un rapporto di stima e di fiducia che va oltre le consuete interazioni previste dai rispettivi ruoli, circostanza che può dare adito ad equivoci dalle conseguenze anche molto spiacevoli. Dato che non vediamo mai il professore di Kako all'opera, se non quando è impegnato a dipingere (naturalmente con lo stile di disegno della Sakurada), dobbiamo dedurre che la ragazza si sia innamorata di lui perché non dissimile da un liceale per aspetto e modo di porsi; il fatto che sia l'unico personaggio della storia investito di una qualsivoglia autorità rende la sua totale inadeguatezza a ricoprire una posizione così delicata ancora più evidente. Siamo quindi di fronte a due personaggi con problemi relazionali e affettivi di cui, però, non ci vengono spiegate in alcun modo le ragioni. Cos'ha reso Kako così bisognosa di attenzioni? E il suo adorato sensei è semplicemente un ingenuo disadattato oppure, al contrario, è un abile ed egocentrico manipolatore? Che dire poi di Yuri, promossa in maniera maldestra e frettolosa da normalissimo personaggio secondario a terzo incomodo senza cuore? Tanta deliziosa morbosità tutta insieme, così insolita per uno shoujo dei giorni nostri, perde completamente di significato senza un adeguato background, al punto che nulla sarebbe cambiato se il protagonista maschile fosse stato, invece che il professore di Kako, un suo coetaneo.
BEAUTIFUL WORLD
Emarginato a causa del suo aspetto vagamente demoniaco e temuto per la sua capacità di predire il futuro, il protagonista di questa storia ha un sogno: riuscire a farsi almeno un amico. Per il dolce sorriso di Alice, l'unica a non considerarlo un mostro, sarebbe disposto a tutto, persino a rinnegare le propria metà umana pur di liberarla dalle sue sofferenze.
Setting incerto, pistole di Čechov che non sparano (a cosa servono le doti di chiaroveggenza del protagonista?), bambole e un mezzo demone sull'orlo di una crisi di nervi: mancavano solo una spruzzata di shōnen ai e un paio di sottotrame senzienti, dopodiché sarebbe stato un canovaccio in perfetto stile Kaori Yuki. E proprio come una storia di Kaori Yuki "Beautiful World" parte più o meno dignitosamente in sordina per poi diventare una sagra dell'angst - angoscia esistenziale - senza sugo, con tanto di finale raffazzonato e per nulla ad effetto nonostante la Sakurada si sforzi con tutta se stessa di farci scorrere un brivido lungo la schiena e una lacrima sul viso. Qualcuno ne sentiva forse il bisogno? Io no di certo, e non solo perché non solo perché la Yuki mi fa tremare le vene dei polsi. Almeno "Una lama vestita di fiori" cercava di supplire ai suoi difetti strutturali con un concept interessante, mentre queste cinquanta pagine, tavola più tavola meno, oltre a non avere dalla loro una trama altrettanto ardita trasudano ovvietà da ogni singola goccia d'inchiostro, con le conseguenze che potete immaginare per quanto riguarda l'introspezione psicologica. Se proprio devo scegliere, comunque, meglio la prevedibilità del mostro Vil - diminutivo di Devil - che la monolitica piattezza di Alice, che lascia a desiderare persino come Mary Sue della situazione. (A proposito, è lei ad averlo ribattezzato con quel nomignolo infelice. Ma sì, mettiamolo ancora una volta di fronte al fatto che, per quanto possa provarci, non sarà mai come gli altri, mi raccomando.)
C'è qualcosa di leggermente repellente nel tratto della Sakurada: sguardi vacui, corpi scheletrici, volti ombreggiati in maniera sinistra, ambientazioni così anonime da risultare inquietanti. È in altre parole molto più d'atmosfera della sceneggiatura, ivi ridotta ai minimi termini e del tutto priva di guizzi. Scelta voluta o scarse abilità narrative? Personalmente propendo per la seconda ipotesi, ed anzi oserei dire che in un certo senso mi auguro di averci visto giusto perché in caso contrario vorrebbe dire che un certo qualcuno, qui, è un po' troppo poco obiettivo e onesto con se stesso. Nel dubbio valuto questo manga con un 6, voto non propriamente disonorevole ma neppure da festeggiare.
Spinta dalla curiosità, più che altro per il disegno, ho letto questo manga. Non conoscevo l'autrice prima d'ora, ma so che presto uscirà un suo secondo volume unico e che in Giappone è già molto nota.
Fin da subito sono stata catturata dal disegno, corrisponde pienamente ai miei gusti: tratto morbido, tendente al tondeggiante, realistico. Gli occhi dei personaggi rendono molto il loro stato d'animo e sono bellissimi, languidi, sensuali. L'attenzione all'abbigliamento e al dettaglio è notevole. Mi piace la scelta di vestiti originali e alla moda per la prima e la terza vicenda.
La storia principale, che ruota attorno all'amore di una studentessa per un suo insegnante, è trattata con drammaticità e maturità al tempo stesso, si allontana nettamente dall'amore disincantato degli adolescenti. E' un amore turbolento, combattuto e coinvolgente. Proprio per questo motivo credo che definirei il fumetto più uno Josei che uno Shoujo. Le altre due vicende sono brevi e d'argomento diverso, anche se il tema principale è sempre l'amore. Sinceramente ho preferito la storia più lunga, perchè più realistica e passionale, ma anche le altre due sono carine. Il secondo racconto ha sfumature malinconiche che corrono lungo tutta la narrazione e che ti avvolgono con estrema dolcezza.
Devo dire che stavolta l'editore italiano si è superato perchè ci ha offerto una manga un po' costoso, ma se non altro dalla sovraccoperta lucida e bella.
C'è da augurarsi che anche le prossime opere della sensei siano così belle e con un'edizione italiana così curata.
Fin da subito sono stata catturata dal disegno, corrisponde pienamente ai miei gusti: tratto morbido, tendente al tondeggiante, realistico. Gli occhi dei personaggi rendono molto il loro stato d'animo e sono bellissimi, languidi, sensuali. L'attenzione all'abbigliamento e al dettaglio è notevole. Mi piace la scelta di vestiti originali e alla moda per la prima e la terza vicenda.
La storia principale, che ruota attorno all'amore di una studentessa per un suo insegnante, è trattata con drammaticità e maturità al tempo stesso, si allontana nettamente dall'amore disincantato degli adolescenti. E' un amore turbolento, combattuto e coinvolgente. Proprio per questo motivo credo che definirei il fumetto più uno Josei che uno Shoujo. Le altre due vicende sono brevi e d'argomento diverso, anche se il tema principale è sempre l'amore. Sinceramente ho preferito la storia più lunga, perchè più realistica e passionale, ma anche le altre due sono carine. Il secondo racconto ha sfumature malinconiche che corrono lungo tutta la narrazione e che ti avvolgono con estrema dolcezza.
Devo dire che stavolta l'editore italiano si è superato perchè ci ha offerto una manga un po' costoso, ma se non altro dalla sovraccoperta lucida e bella.
C'è da augurarsi che anche le prossime opere della sensei siano così belle e con un'edizione italiana così curata.
Una lama vestita di fiori è un manga composto da un solo volume che narra la storia di una ragazza, Kako, che posa come modella per un quadro del professore di arte. Con il passare del tempo lei si innamora perdutamente di lui e quando gli rivela i suoi sentimenti lui la rifiuta dicendogli che è già fidanzato; da questo momento in poi Kako compirà dei gesti completamente folli...
Sono sincera, questo volume mi ha stupita! Credevo di trovarmi di fronte alla solita storiella già fatta o al solito smut e invece ho dovuto ricredermi. Questo volume non racconta le vicende di una liceale che mettersi col bello della scuola, ma racconta una storia più verosimile, quella di una ragazza innamorata del suo professore. In un normale shojo la ragazza va in paranoia per l'amore non corrisposto e poi alla fine decide si mettersi col compagno di classe, ma qui no invece, quando i suoi sentimenti non sono ricambiati lei comincia a impazzire, picchia colui che ama e vuole a tutti i costi che lui faccia lo stesso nei suoi confronti, perchè lei lo ama. Questo non è il solito amore che si affronta durante l'adolescenza a scuola, ma è un amore più morboso e forte.
I disegni che ci mostra la sensei in questa sua opera sono fantastici: corpi magri e snelli, occhi espressivi, capelli che sembrano veri, personaggi ben caratterizzati, persino quelli secondari. Per essere una delle sue prime opere devo dire che è fatta davvero bene davvero! L'unica cosa che mi è un po dispiaciuta è stato il finale che mi aspettavo un po più realistico e invece questo ha avuto "l'happy ending"; in questo modo la Sakurada ha voluto farci capire che non sempre tutto è perduto.
E' da settembre che aspettavo l'uscita di questo manga e devo dire che sono davvero soddisfatta. Sconsiglio questo manga a chi legge josei e seinen, perchè non è abbastanza profondo e realistico da soddisfare i lettori abituali di questi generi, ma lo consiglio invece a chi è in cerca di uno shojo diverso dal solito e chi vuole provare per la prima volta a leggere storie crude. Come voto finale do quindi un bel 9!
Sono sincera, questo volume mi ha stupita! Credevo di trovarmi di fronte alla solita storiella già fatta o al solito smut e invece ho dovuto ricredermi. Questo volume non racconta le vicende di una liceale che mettersi col bello della scuola, ma racconta una storia più verosimile, quella di una ragazza innamorata del suo professore. In un normale shojo la ragazza va in paranoia per l'amore non corrisposto e poi alla fine decide si mettersi col compagno di classe, ma qui no invece, quando i suoi sentimenti non sono ricambiati lei comincia a impazzire, picchia colui che ama e vuole a tutti i costi che lui faccia lo stesso nei suoi confronti, perchè lei lo ama. Questo non è il solito amore che si affronta durante l'adolescenza a scuola, ma è un amore più morboso e forte.
I disegni che ci mostra la sensei in questa sua opera sono fantastici: corpi magri e snelli, occhi espressivi, capelli che sembrano veri, personaggi ben caratterizzati, persino quelli secondari. Per essere una delle sue prime opere devo dire che è fatta davvero bene davvero! L'unica cosa che mi è un po dispiaciuta è stato il finale che mi aspettavo un po più realistico e invece questo ha avuto "l'happy ending"; in questo modo la Sakurada ha voluto farci capire che non sempre tutto è perduto.
E' da settembre che aspettavo l'uscita di questo manga e devo dire che sono davvero soddisfatta. Sconsiglio questo manga a chi legge josei e seinen, perchè non è abbastanza profondo e realistico da soddisfare i lettori abituali di questi generi, ma lo consiglio invece a chi è in cerca di uno shojo diverso dal solito e chi vuole provare per la prima volta a leggere storie crude. Come voto finale do quindi un bel 9!
Un manga veramente molto bello e fatto bene, che ipnotizza e costringe a leggere fino in fondo ciò che l'autrice vuole raccontare.
Avevo già scovato su questo sito l'autrice già prima che il suo lavoro venisse pubblicato, ed ero stata affascinata dai disegni scansionati qui accanto.
Una mangaka con grande talento, sia come illustratrice che sceneggiatrice.
Il volume narra di un sentimento ossessivo e non ricambiato, una storia d'amore impossibile tra una studentessa ed un insegnante d'arte.
Un livello incredibilmente alto per una storia di tre soli capitoli, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi che lo sviluppo della storia.
Gli unici punti deboli sono stati forse il finale ed il comportamento dell'amica di Kako, la protagonista, che mi ha fatto non poco ricordare "Life", l'opera di Keiko Suenobu.
Inoltre specialmente il racconto breve "Beautiful World" è stata una perla inaspettata, assieme al mini-capitolo extra sulla sorella di Kako.
Un'opera che non si scorda facilmente ed un'autrice di tutto rispetto, da tenere d'occhio e che fa la sua bella figura sulla libreria.
Avevo già scovato su questo sito l'autrice già prima che il suo lavoro venisse pubblicato, ed ero stata affascinata dai disegni scansionati qui accanto.
Una mangaka con grande talento, sia come illustratrice che sceneggiatrice.
Il volume narra di un sentimento ossessivo e non ricambiato, una storia d'amore impossibile tra una studentessa ed un insegnante d'arte.
Un livello incredibilmente alto per una storia di tre soli capitoli, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi che lo sviluppo della storia.
Gli unici punti deboli sono stati forse il finale ed il comportamento dell'amica di Kako, la protagonista, che mi ha fatto non poco ricordare "Life", l'opera di Keiko Suenobu.
Inoltre specialmente il racconto breve "Beautiful World" è stata una perla inaspettata, assieme al mini-capitolo extra sulla sorella di Kako.
Un'opera che non si scorda facilmente ed un'autrice di tutto rispetto, da tenere d'occhio e che fa la sua bella figura sulla libreria.
Una lama vestita di fiori è una bellissima opera che narra l'amore di Kako, una studentessa liceale, innamorata del suo professore.
Apparentemente sembra una ragazza normale come tutte le altre, ma in realtà è mossa da un sentimento profondo e ossessivo che la porterà a compiere delle sciocchezze verso colui che ama.
Ovviamente questi suoi atteggiamenti inadeguati sono causati dall'atteggiamento di lui e di altri eventi che sconvolgeranno la vita della ragazza.
Il finale di questa prima storia è in un certo senso imprevedibile, perchè sebbene ci siano le premesse per questo tipo di conclusione, in realtà non la si aspetta, facendo così sospirare il lettore, e gioire insieme alla protagonista.
Il volume non si compone solo di questa storia ma ne comprende altre due: una dal titolo "Beautiful world" e l'altra intitolata "I sentimenti di Yori-chan", sorella maggiore della protagonista.
In Beautiful World i protagonisti sembrano essere quelli della prima storia però racchiusi in un altro contesto, totalmente stravolto rispetto al primo.
Qui c'è una strana creatura senza nome che viene emarginata per i suoi capelli neri ed occhi rossi, oltre che per il suo oscuro potere che gli ha fatto avere il titolo di mostro.
Il mostro difatti possiede la grande abilità di percepire anticipatamente le disgrazie di coloro che gli sono di fronte, suscitando così la paura e l'angoscia di chi lo ascolta.
Questa creatura si è relegata nel bosco così che nessuno possa vederlo e additarlo, compiendo così una vita da escluso fin quando non incontrerà Alice, una ragazza che sembra non avere timore di lui e che finalmente gli darà un nome: "Vil", diminutivo di Devil.
Per quanto riguarda i sentimenti di Yori abbiamo un breve scorcio sulla sua vita che viene condotta solamente all'interno della sua casa dove si dedica esclusivamente ai suoi hobby.
Ho notato due cose molto belle e struggenti di questo manga e sono i disegni e l'uso che si fa dei sentimenti.
I disegni sono una cosa davvero sublime, superlativi, quasi eterei ma incisivi. Sono dettagliati e minuziosi, decisamente adatti per il tipo di storia che vanno a illustrare e al tipo di sentimento che vogliono comunicare.
L'autrice in quest'opera sembra volerci ribaltare i sentimenti, ce li fa vivere ossessivamente e morbosamente, quasi entrano dentro le ossa, così che possano essere carpiti veramente da chi legge, oltre alla morale che l'autrice ha voluto far intendere. Queste storie vengono viste attraverso il diverso, attraverso colui che solitamente viene escluso. La Sakurada ci fa amare il diverso, attraverso le sue disgrazie e ai suoi sentimenti così forti e pregnanti causati dalla solitudine o prodotti da qualsiasi altra disgrazia.
Per me in questo manga è racchiusa una vera perla, una vera morale. Il diverso va amato per quello che è e quello che può dare. Le persone non devono avere paura di quelle che non riconoscono come simili, ma anzi dovrebbero comprenderle e capirle come tutti gli altri esseri viventi; perchè tutti noi abbiamo dei sentimenti e una personalità che prima di essere giudicata andrebbe conosciuta nel profondo.
In conclusione consiglio assolutamente questo manga, va letto e custodito non tanto come per chissà quale opera fumettistica, ma più che altro per il valore che viene celato al suo interno.
Apparentemente sembra una ragazza normale come tutte le altre, ma in realtà è mossa da un sentimento profondo e ossessivo che la porterà a compiere delle sciocchezze verso colui che ama.
Ovviamente questi suoi atteggiamenti inadeguati sono causati dall'atteggiamento di lui e di altri eventi che sconvolgeranno la vita della ragazza.
Il finale di questa prima storia è in un certo senso imprevedibile, perchè sebbene ci siano le premesse per questo tipo di conclusione, in realtà non la si aspetta, facendo così sospirare il lettore, e gioire insieme alla protagonista.
Il volume non si compone solo di questa storia ma ne comprende altre due: una dal titolo "Beautiful world" e l'altra intitolata "I sentimenti di Yori-chan", sorella maggiore della protagonista.
In Beautiful World i protagonisti sembrano essere quelli della prima storia però racchiusi in un altro contesto, totalmente stravolto rispetto al primo.
Qui c'è una strana creatura senza nome che viene emarginata per i suoi capelli neri ed occhi rossi, oltre che per il suo oscuro potere che gli ha fatto avere il titolo di mostro.
Il mostro difatti possiede la grande abilità di percepire anticipatamente le disgrazie di coloro che gli sono di fronte, suscitando così la paura e l'angoscia di chi lo ascolta.
Questa creatura si è relegata nel bosco così che nessuno possa vederlo e additarlo, compiendo così una vita da escluso fin quando non incontrerà Alice, una ragazza che sembra non avere timore di lui e che finalmente gli darà un nome: "Vil", diminutivo di Devil.
Per quanto riguarda i sentimenti di Yori abbiamo un breve scorcio sulla sua vita che viene condotta solamente all'interno della sua casa dove si dedica esclusivamente ai suoi hobby.
Ho notato due cose molto belle e struggenti di questo manga e sono i disegni e l'uso che si fa dei sentimenti.
I disegni sono una cosa davvero sublime, superlativi, quasi eterei ma incisivi. Sono dettagliati e minuziosi, decisamente adatti per il tipo di storia che vanno a illustrare e al tipo di sentimento che vogliono comunicare.
L'autrice in quest'opera sembra volerci ribaltare i sentimenti, ce li fa vivere ossessivamente e morbosamente, quasi entrano dentro le ossa, così che possano essere carpiti veramente da chi legge, oltre alla morale che l'autrice ha voluto far intendere. Queste storie vengono viste attraverso il diverso, attraverso colui che solitamente viene escluso. La Sakurada ci fa amare il diverso, attraverso le sue disgrazie e ai suoi sentimenti così forti e pregnanti causati dalla solitudine o prodotti da qualsiasi altra disgrazia.
Per me in questo manga è racchiusa una vera perla, una vera morale. Il diverso va amato per quello che è e quello che può dare. Le persone non devono avere paura di quelle che non riconoscono come simili, ma anzi dovrebbero comprenderle e capirle come tutti gli altri esseri viventi; perchè tutti noi abbiamo dei sentimenti e una personalità che prima di essere giudicata andrebbe conosciuta nel profondo.
In conclusione consiglio assolutamente questo manga, va letto e custodito non tanto come per chissà quale opera fumettistica, ma più che altro per il valore che viene celato al suo interno.
Il volume è composto dal racconto principale, uno spin-off riguardante la sorella maggiore della protagonista e un racconto breve a parte altrettanto bello e "crudele".
Kako è una normale ragazza liceale, l'unico problema è il folle e ossessivo amore per il suo prof d'arte per cui posa come modella per un quadro da lui dipinto. Farà di tutto per convincerlo del suo amore e si ritroverà tra il suo morboso amore, un prof che la rifiuta ed un'amica falsa; il tutto ben condito da lacrime salate. Per il resto, non faccio spoiler, leggetelo, ne vale la pena!
Non lo definirei shojo, ma è solo un mio parere. Non ho mai letto nessun'altra opera di Hina Sakurada ma ora che l'ho scoperta con questo bellissimo titolo credo che non mi perderò più nessuna delle sue opere. Questo manga non era in lista d'acquisto ma, spinta dai bellissimi disegni e dalla tanta curiosità non ho potuto fare a meno di prenderlo. La trama è per certi versi molto classica ma è riuscita a regalarmi qualcosa in più rispetto ad altri titoli altrettanto classici per il suo genere. I testi sono abbastanza scorrevoli da leggere, niente di complicato e la trama è ben definita per essere un volume unico. I disegni sono meravigliosi: occhi dettagliati, capelli che sembrano dirti "toccami, toccami!". Per quanto riguarda la qualità del volume devo ammettere che la Panini non ha fatto poi un così brutto lavoro. La carta è buona e l'inchiostro nero macchia poco, nessuna pagina a colori ma in compenso gli editori hanno deciso di offrirci una bellissima copertina lucida con colori brillanti che invoglia tantissimo ad aggiungere l'opera alle nostre mensole!
Kako è una normale ragazza liceale, l'unico problema è il folle e ossessivo amore per il suo prof d'arte per cui posa come modella per un quadro da lui dipinto. Farà di tutto per convincerlo del suo amore e si ritroverà tra il suo morboso amore, un prof che la rifiuta ed un'amica falsa; il tutto ben condito da lacrime salate. Per il resto, non faccio spoiler, leggetelo, ne vale la pena!
Non lo definirei shojo, ma è solo un mio parere. Non ho mai letto nessun'altra opera di Hina Sakurada ma ora che l'ho scoperta con questo bellissimo titolo credo che non mi perderò più nessuna delle sue opere. Questo manga non era in lista d'acquisto ma, spinta dai bellissimi disegni e dalla tanta curiosità non ho potuto fare a meno di prenderlo. La trama è per certi versi molto classica ma è riuscita a regalarmi qualcosa in più rispetto ad altri titoli altrettanto classici per il suo genere. I testi sono abbastanza scorrevoli da leggere, niente di complicato e la trama è ben definita per essere un volume unico. I disegni sono meravigliosi: occhi dettagliati, capelli che sembrano dirti "toccami, toccami!". Per quanto riguarda la qualità del volume devo ammettere che la Panini non ha fatto poi un così brutto lavoro. La carta è buona e l'inchiostro nero macchia poco, nessuna pagina a colori ma in compenso gli editori hanno deciso di offrirci una bellissima copertina lucida con colori brillanti che invoglia tantissimo ad aggiungere l'opera alle nostre mensole!
Ho comprato questo manga scoprendolo direttamente nel bancone della fumetteria spinta dai bei disegni, il titolo accattivante ed il fatto che fosse un volume unico.
Tutti motivi non molto profondi, e probabilmente anche per via di questo approccio poco serio quando ho iniziato a leggerlo ed immergermi nella storia ne sono rimasta profondamente colpita.
Il volume è occupato per la maggior parte delle pagine dalla storia principale da cui prende il titolo, eppure è stato il secondo ed ultimo racconto molto più breve a lasciarmi davvero senza fiato: "beautiful world".
E' triste e crudele eppure anche molto dolce nel suo dramma; e, con la stessa ambivalenza, con un'ambientazione tanto fantastica quanto brutalmente realistica.
Le ultime due pagine mi hanno fatto venire i brividi, e per quanto debba essere moralmente considerato una figura negativa non ho potuto fare a meno di provare solo compassione e sincera comprensione per il protagonista.
Tornando invece alla prima storia è a sua volta estremamente affascinante. Parla di un amore così totalizzante da sfociare nel morboso, quello di una ragazza pura e graziosa che si innamora follemente del suo insegnante per cui sta posando come modella di in quadro.
Immagino che a non tutti possano piacere queste storie riguardanti sentimenti eccessivamente intensi, o reputandoli appunto eccessivi o semplicemente non condividendoli, però io invece li ho sempre amati.
L'indiscussa regina del genere per me è sempre stata Kaori Yuki, ma da adesso in poi terrò d'occhio Hina Sakurada sperando che traducano in Italia altre sue opere e che lei stessa ne crei ancora molte altre.
I disegni come già anticipato sono davvero belli sotto ogni punto di vista.
Volti espressivi, labbra ben delineate e grandi occhi limpidi.
I capelli poi sono così morbidi che ti viene quasi voglia di toccarli, con quelli delle ragazze lunghi e voluminosi secondo quello che ormai considero il tratto distintivo delle autrici capaci di queste storie di amori estremi (anche la Yuki infatti è famosa per le chiome lunghissime delle sue protagoniste).
Sfortunatamente l'albo è della Panini quindi preparatevi alla solita carta orrenda che si sfoglia male, ma perlomeno la copertina è molto bella con i colori vividi e brillanti.
Tutti motivi non molto profondi, e probabilmente anche per via di questo approccio poco serio quando ho iniziato a leggerlo ed immergermi nella storia ne sono rimasta profondamente colpita.
Il volume è occupato per la maggior parte delle pagine dalla storia principale da cui prende il titolo, eppure è stato il secondo ed ultimo racconto molto più breve a lasciarmi davvero senza fiato: "beautiful world".
E' triste e crudele eppure anche molto dolce nel suo dramma; e, con la stessa ambivalenza, con un'ambientazione tanto fantastica quanto brutalmente realistica.
Le ultime due pagine mi hanno fatto venire i brividi, e per quanto debba essere moralmente considerato una figura negativa non ho potuto fare a meno di provare solo compassione e sincera comprensione per il protagonista.
Tornando invece alla prima storia è a sua volta estremamente affascinante. Parla di un amore così totalizzante da sfociare nel morboso, quello di una ragazza pura e graziosa che si innamora follemente del suo insegnante per cui sta posando come modella di in quadro.
Immagino che a non tutti possano piacere queste storie riguardanti sentimenti eccessivamente intensi, o reputandoli appunto eccessivi o semplicemente non condividendoli, però io invece li ho sempre amati.
L'indiscussa regina del genere per me è sempre stata Kaori Yuki, ma da adesso in poi terrò d'occhio Hina Sakurada sperando che traducano in Italia altre sue opere e che lei stessa ne crei ancora molte altre.
I disegni come già anticipato sono davvero belli sotto ogni punto di vista.
Volti espressivi, labbra ben delineate e grandi occhi limpidi.
I capelli poi sono così morbidi che ti viene quasi voglia di toccarli, con quelli delle ragazze lunghi e voluminosi secondo quello che ormai considero il tratto distintivo delle autrici capaci di queste storie di amori estremi (anche la Yuki infatti è famosa per le chiome lunghissime delle sue protagoniste).
Sfortunatamente l'albo è della Panini quindi preparatevi alla solita carta orrenda che si sfoglia male, ma perlomeno la copertina è molto bella con i colori vividi e brillanti.