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Amarantha

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Breve ma intenso: questa la prima e molto positiva impressione "a caldo", anzi, ancora bollente - ho letto il capitolo finale esattamente trenta secondi fa! Ma andiamo con ordine.

Trama carina e originale per uno shojo finalmente ambientato in un setting diverso dal solito contesto scolastico. Siamo nel mondo del teatro e questo ci regala simpatici momenti di cross-dressing che ci fanno sicuramente apprezzare la capacità della mangaka di confondere i nostri occhi. Gli eventi prendono una piega altrettanto insolita per un classico shojo, dando vita a un giallo che si fa via via più interessante. I volumi sono due per cui non possiamo pretendere di trovarci di fronte ad un vero e proprio giallo alla Agatha Christie, tuttavia - e questo è sicuramente un punto a favore del manga - l'architettura della trama è ben costruita e non manca niente. Il ritmo è equilibrato, non langue e non corre, anzi scorre con tranquillità senza far scemare l'attenzione del lettore.

La protagonista, Riu, è molto piacevole. Il dono che ha, per quanto insolito, non fa di lei un personaggio irreale. Si tratta anzi di una protagonista con sentimenti e reazioni che la rendono molto più vicina ad una ragazza reale di quanto non succeda alle sue mille colleghe trovabili in mille altri shojo, che risultano essere le solite caricature di stereotipi noiosi e lagnosi. Riu è buona, coraggiosa, altruista, giusta e forse un po' avventata, ma tutto sommato è facile che conquisti la nostra simpatia. Il protagonista maschile che spicca tra tutti questi bishonen è Rui. Si tratta di un personaggio intrigante, affascinante, forse un po' stereotipato perché appartenente alla categoria del bello e tenebroso: ma diciamoci la verità, alle lettrici di questo genere non dispiace un tipo così! Gli altri personaggi saranno in grado di riservarci delle sorprese che li renderanno più di meri e inutili side characters e nonostante la brevità dell'opera anche loro hanno il giusto spazio.

Il chara design, come da manuale negli shojo, è chiaro e pulito. Si lascia largo spazio ai primi piani o comunque alle figure, visto che ciò che va messo in primo piano sono le emozioni dei personaggi. I bishonen scorrazzano in libertà tra le pagine e qua e là fa la sua comparsa il deformed per le scenette più divertenti. I setting più ricorrenti rappresentano giardini fioriti e palestre teatrali. Gli sfondi non mancano di scintillii e ombre varie, rispettando lo stile degli shojo.

Consiglio l'opera a chi voglia passare qualche ora piacevole in compagnia di personaggi che si lasciano apprezzare e sanno come mantenere viva la nostra attenzione. Ho fatto bene a sceglierlo, brava me!