Ricorderete probabilmente la notizia con la quale era stata comunicata la demolizione, a fine 2019, del Primo palazzo di Kyoto Animation, distrutto dall'incendio doloso causato dal quarantunenne Shinji Aoba, il quale così facendo ha privato della vita ben trentasei persone di insostituibile talento.
 
kyoto animation fushimi


La mattina del 18 luglio 2019 l'uomo si era introdotto all'ingresso dello studio collocato nel distretto Fushimi di Kyoto e aveva appiccato il fuoco, immediatamente propagatosi sui diversi piani dell'edificio; con trentasei vittime, tutte dipendenti di Kyoto Animation, la tragedia è purtroppo mutata nel più ampio omicidio di massa che il Giappone moderno abbia suo malgrado conosciuto.
Il piromane, pur avendo ammesso la propria colpevolezza alla polizia, a distanza di dieci mesi dall'accaduto non era ancora stato posto sotto arresto, ma la notizia non deve stupire: lo stesso Aoba era stato vittima di ustioni durante lo sconsiderato attacco, e il sistema legale giapponese richiede che l'imputato sia sufficientemente in salute da poter sopravvivere alla permanenza in carcere in l'attesa del relativo processo. Per questa ragione Aoba aveva sinora ricevuto cure mediche in ospedale, riprendendo la facoltà di parola e sviluppando al contempo un'affezione nei confronti di una delle infermiere deputate a seguirne le cure.
 
kyoani frontale


In seguito sono emerse altre complicazioni legate al diffondersi della pandemia globale da CoronaVirus e relative ai due potenziali centri detentivi scelti per destinarvi Aoba. Benché l'uomo non si trovi ormai più in condizioni mediche critiche, gli inquirenti sostengono che la minaccia di infezione deve essere evitata ad ogni costo per Aoba. A questo proposito il carcere di Kyoto, ritenuto di diretta competenza in quanto è ove la tragedia ha avuto luogo, è stato ritenuto troppo datato e in condizioni inadeguate per garantire la salute di Aoba.
Di contro anche il centro penitenziario di Osaka, valutato come seconda opzione data la prossimità dei confini tra le zone, si è dimostrato inadatto poiché alcuni membri dello staff della struttura erano stati trovati positivi al Coronavirus.
Risolto infine da poco anche quest'ultimo nodo, a partire dal 27 maggio 2020 è stato infine formalizzato l'arresto di Aoba da parte dei poliziotti del dipartimento della prefettura di Kyoto, i quali lo condurranno nel carcere di Osaka.
 
kyoani fiori


Nel frattempo, ciò che resta dell'edificio è il nulla: la demolizione si è conclusa e i resti sono stati portati via, aprendo al contempo però un altro dibattito tra i residenti che sembrano non gradire l'idea di un memoriale a sostituire lo studio d'animazione.
L'idea del memoriale alle vittime della tragedia era stata fortemente auspicata dal presidente di Kyoto Animation Hideaki Hatta; il progetto parrebbe invece osteggiato dai residenti che si oppongono all'idea di vedere la propria tranquilla zona residenziale, normalmente lontana dal caos del turismo delle aree più turistiche di Kyoto, improvvisamente invasa da troppi fan in pellegrinaggio, così come era spontaneamente accaduto, in maniera invero educata, nei tempi successivi all'incendio.

I timori sono in un certo senso condivisibili, così come lo sono al contempo i desideri di chi vorrebbe poter rendere onore al ricordo di coloro che sono scomparso in un giorno d'estate troppo caldo, troppo all'improvviso, senza una giustificazione a lenire il peso di una tragedia semplicemente incomprensibile.
Di quel che sarà, lo vedremo in seguito, e di certo la ferita irrimediabilmente aperta da Aoba non potrà mai farsi meno dolorosa; a distanza di oltre dieci mesi, tuttavia, è indubbio che un altro piccolo tassello della giustizia sia infine andato a collocarsi al proprio posto.

Fonti consultate:
Sora News 24
Yahoo Japan