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10.0/10
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E così, a distanza di oltre un decennio da quel 'Blood: The Last Vampire' di discreto successo, e a distanza di circa un lustro dall'acclamato 'Blood+', nella seconda metà del 2011 "Blood" viene riproposto in una veste nuova, questa volta firmato CLAMP ('Cardcaptor Sakura', 'Chobits', 'xxxHolic', 'Kobato.' e tanti altri).
'Blood-C' è stato probabilmente uno degli anime più attesi del 2011, e contemporaneamente uno di quelli che ha maggiormente deluso le aspettative dei fan del precedente 'Blood+' e di buona parte di possibili potenziali nuovi fan.
Inizialmente supponevo che la media così bassa di voti dipendesse dal fatto che 'Blood-C' fosse pesantemente censurato, davvero eccessivamente tempestato di fasci bianchi, neri o di sfocature per coprire le scene horror più cruente. E invece la censura c'entra ben poco.

Sono molteplici i motivi per cui quest'opera è stata così svalutata. Essendo stato così serio e complesso, 'Blood+' si era conquistato un buon numero di fan, i quali probabilmente si aspettavano qualcosa che gli ricordasse tale opera alternativa precedente o che per lo meno li convincesse fornendo una trama alternativa ma ben valida.
Invece 'Blood-C' offre una trama banale, smilza e striminzita; con personaggi piuttosto basici e per nulla complessi, tentando di rimediare con una dose elevata di violenza.
Mentre da coloro che visionavano per la prima volta una versione di "Blood" suppongo che l'opera non sia stata ben interpretata - anche se sicuramente compresa - a causa dei suoi alti livelli di stranezza e immediatezza stordente. Altrimenti c'è stata un'antipatia di base verso lo stile dell'anime o verso al carattere dei personaggi; questo è ciò che mi viene in mente, considerando che sono rimasto sbalordito positivamente da 'Blood-C'.

Poco originale, poco credibile, pare persino strutturato quasi come un videogioco d'azione a livelli. Eppure personalmente lo trovo affascinante, coinvolgente come pochi anime sono riusciti a catturare la mia attenzione, ed è proprio grazie alla sua stranezza e ambiguità spudorata che ho deciso di premiarlo.
'Blood-C' non dovrebbe venire paragonato ai suoi predecessori alternativi, in quel modo perde obiettivamente il confronto con scarse possibilità di riuscire a farsi valere un minimo. È semplice, veloce, immediato, spericolato e sconvolgente: maledettamente divertente nelle sue atrocità e assurdità confermate dall'opera stessa.
Probabilmente mi ha fatto un'impressione così positiva poiché sembra un incrocio tra due tipi di anime opposti - che personalmente adoro -, in questo caso mi riferisco allo slice of life/sovrannaturale 'Mokke' (o, se preferite, 'Natsume Yuujinchou') per bambini e allo splatter per adulti 'Gantz, unendo la vita quotidiana e la comparsa improvvisa di creature folkloristiche mitologiche con l'azione violentissima e massacri tra persone dall'aspetto umano e i mostri.

Facendo un accenno alla trama; la Saya di turno è un'oca imbranata e tonta, sacerdotessa di un tempio e con il compito di eliminare mostruose creature mangia-uomini denominate "Antichi" che puntualmente dovrà affrontare. Tali entità saranno progressivamente sempre più forti, pericolose, astute e malvagie nella stessa identica maniera come accade in 'Gantz'. Gli sviluppi interessanti e inaspettati avvengono dopo la metà della corta serie che conta solo dodici episodi, con un finale imprevedibile e davvero sorprendente, che però non chiude affatto tutti i conti, lasciando in sospeso la storia.

Piccola nota per quanto riguarda il disegno: gli sfondi sono purtroppo statici, comunque passabili; il disegno dei personaggi ricorda molto quello sballato di "xxxHolic", ovvero testoline piccole con fisici molto alti e lunghi, di norma è una cosa che detesto, ma in questo caso non l'ho trovato particolarmente fastidioso, per il resto il disegno mi sembra più che buono. Il sonoro è davvero buono, buone musiche, soprattutto la sigla iniziale è assai carina.
Ho trovato 'Blood-C' assai divertente nel suo coraggio e nelle sue idiozie, e mi dispiace che non sia stato molto apprezzato dalla critica media.