Recensione
Prima che leggeste la recensione voglio avvertirvi che essa contiene una mole impressionante di spoiler: leggetela a vostro rischio e pericolo :D
Nadia: The Secret of Blue Water, conosciuto in Italia con il titolo "il Mistero della Pietra Azzurra", è un anime prodotto da Hideaki Anno e dallo studio Gainax nel 1990, ovvero 5 anni prima che lo stesso Anno si dedicasse anima e corpo all'opera che lo ha reso famoso tra tutti gli appassionati di animazione giapponese (e mi riferisco ovviamente ad Evangelion).
Sebbene Nadia sia liberamente ispirata a "20'000 leghe sotto i mari" del genio artistico di Jules Verne, i legami tra le due opere possono essere ricondotti solo al nome del capitano Nemo e alla leggenda del sottomarino Nautilus. Nato da uno script iniziale del 1970, redatto nientedimeno che dal grande Hayao Miyazaki (con cui Anno ha lavorato in Nausicaa della Valle del Vento), Nadia si discosta totalmente dal progetto iniziale, sconfinando nei temi tipici delle opere di fantascienza.
Il nucleo principale della storia è dato dalla relazione tra i due protagonisti, ovvero Jean-Luc Lartigue, un ragazzo di 14 anni appassionato di tutto ciò che riguarda la scienza (su cui Jean ripone una fiducia di stampo positivista, in accordo con la credenza filosofica in auge in quel periodo), e Nadia, una ragazza di 14 anni che si guadagna da vivere lavorando come acrobata in un circo (ma attenzione: "la Pietra Azzurra" non è una storia d'amore, ma tutt'altro!). La storia è ambientata nel 1899, e prende inizio dalla famosa Esposizione universale di Parigi (quella dove fu inaugurata la Tourre Eiffel, per intenderci), quando i due ragazzi si conoscono e scappano insieme per sfuggire ad un trio di malintenzionati (Grandis e i suoi due scagnozzi: il fortissimo ma scemo Sanson e il tarchiato ma geniale Hanson) che bramano di mettere le mani sulla Pietra Azzurra di Nadia, che, come diceva la famosa sigla italiana di Cristina D'Avena (a proposito, ma cosa centra con la trama quello che dice la sigla? me lo chiedo tutt'oggi...), comincia a brillare quando la sua proprietaria si trova in pericolo. Nel corso della loro fuga, Jean e Nadia si imbattono nel Nautilus e nella sua ciurma, capitanata dal capitano Nemo (scusate il gioco di parole) e dal 1° ufficiale, la signorina Electra. Ben presto i due giovani sono "arruolati" nel Nautilus (insieme al trio di Grandis, la quale ha rinunciato all'amore per la Pietra Azzurra di Nadia per concentrarsi sul platonico amore per il capitano Nemo), e vengono coinvolti nella lotta tra Nemo e Gargoyle, un losco figuro mascherato a capo di un'organizzazione chiamata "Neo-Atlantide", che intende imporre il suo predominio politico sul mondo (dopo aver già ottenuto quello economico).
Tralasciando il resto della trama (onde evitare spoiler di carattere apocalittico), posso solo dire che, in Nadia, viene riproposto uno dei temi fondamentali del "tratto" di Hideaki Anno, ovvero la rivisitazione (questa volta in salsa fantascientifica) di gran parte degli episodi cruciali del Vecchio Testamento biblico (e in particolare della grande alluvione e della famosa arca di Noè). Di particolare fattura è anche la netta contrapposizione tra le due parti principali della serie, quella iniziale, caratterizzata dalle lotte del Nautilus nei fondali oceanici, e quella finale, che vede impegnato il nuovo Nautilus in una lotta stellare nello spazio contro la gigantesca astronave di Gargoyle.
Importanti, a livello narrativo, sono anche le relazioni che intercorrono tra i personaggi: l'amore tra Jean e Nadia, quello tra Nemo ed Electra (nonostante il capitano l'avesse dapprima adottata come figlia), la magnifica relazione fraterna tra Nadia e Neo, e il problematico rapporto tra Nadia e Nemo, che va dall'odio delle prime puntate all'amore (inteso in senso lato) dimostrato nell'ultimo episodio.
Tra i personaggi, spiccano su tutti le figure del capitano Nemo e di Gargoyle, ovvero i due rivali principali. Il capitano Nemo ha dedicato la sua vita per riparare il suo gravissimo peccato quando era ancora il re di Tartesos, e non esista a sacrificare la sua vita nel finale della serie per fare in modo che sua figlia Nadia continui a vivere (famosa la frase "tu devi vivere!"). Di tutt'altra pasta è invece Gargoyle, che può essere senza dubbio annoverato tra i 5 cattivi più cattivi di tutti i tempi dell'animazione giapponese; animato da un sentimento di superiorità della razza aliena atlantidea su quella umana terrestre, Gargoyle fa di tutto per prevalere sul rivale Nemo, e non ha nemmeno un ripensamento quando, in punto di morte, apprende dallo stesso Nemo di essere un appartenente di quella razza umana da lui tanto disprezzata.
Le musiche, composte per quest'occasione da Sagisu Shiro, autore, tra le altre cose, anche delle colonne sonore di Evangelion e dei film dedicati alla serie più famosa degli anni '90, riescono ad accompagnare qualsiasi momento della storia (divertente, drammatico, misterioso, thriller, ecc...), senza mai sovrapporsi ad essa. Particolarmente belle (a mio avviso) le musiche che accompagnano la discesa dell'equipaggio del Nautilus ad Atlantide e quelle durante la visita di Nadia e Jean a Tartesos.
I paralleli con Evangelion si sprecano, sia per quanto riguarda i personaggi (Shinji è la versione maschile di Nadia, Gendo quella del capitano Nemo, Ritsuko quella di Electra, e guarda caso è ripresa la relazione), sia per quanto riguarda la scelta dei luoghi principali (sia Atlantide che il Geo-Front si trovano sotto terra) sia per i simboli scelti (compaiono spesso le piramidi).
L'unica pecca da segnalare è la famigerata "serie di episodi sull'isola", senza dubbio di qualità inferiore rispetto al resto della serie, sia per quanto riguarda la trama che le situazioni affrontate dai personaggi, per un totale di 8 episodi "filler". Questo calo di qualità è dato principalmente al cambio di regia (Hideaki Anno, impegnato a realizzare lo sbalorditivo finale della serie, è sostituito dal suo amico nonché co-fondatore della Gainax, Shinji Higuhi) e dall'improvviso taglio di fondi della NHK (la rete televisiva giapponese produttrice della serie) proprio nel punto critico della serie stessa.
In conclusione, consiglio questa serie a tutti coloro che hanno già apprezzato Evangelion, che non raggiunge gli stessi picchi narrativi che sono raggiunti in Nadia, e anche a tutti gli appassionati di fantascienza e del mistero.
Sono sempre disponibile a lunghi discorsi con chi ha già guardato e apprezzato "Nadia: il Mistero della Pietra Azzurra" (basta aggiungermi come amico) :)
Nadia: The Secret of Blue Water, conosciuto in Italia con il titolo "il Mistero della Pietra Azzurra", è un anime prodotto da Hideaki Anno e dallo studio Gainax nel 1990, ovvero 5 anni prima che lo stesso Anno si dedicasse anima e corpo all'opera che lo ha reso famoso tra tutti gli appassionati di animazione giapponese (e mi riferisco ovviamente ad Evangelion).
Sebbene Nadia sia liberamente ispirata a "20'000 leghe sotto i mari" del genio artistico di Jules Verne, i legami tra le due opere possono essere ricondotti solo al nome del capitano Nemo e alla leggenda del sottomarino Nautilus. Nato da uno script iniziale del 1970, redatto nientedimeno che dal grande Hayao Miyazaki (con cui Anno ha lavorato in Nausicaa della Valle del Vento), Nadia si discosta totalmente dal progetto iniziale, sconfinando nei temi tipici delle opere di fantascienza.
Il nucleo principale della storia è dato dalla relazione tra i due protagonisti, ovvero Jean-Luc Lartigue, un ragazzo di 14 anni appassionato di tutto ciò che riguarda la scienza (su cui Jean ripone una fiducia di stampo positivista, in accordo con la credenza filosofica in auge in quel periodo), e Nadia, una ragazza di 14 anni che si guadagna da vivere lavorando come acrobata in un circo (ma attenzione: "la Pietra Azzurra" non è una storia d'amore, ma tutt'altro!). La storia è ambientata nel 1899, e prende inizio dalla famosa Esposizione universale di Parigi (quella dove fu inaugurata la Tourre Eiffel, per intenderci), quando i due ragazzi si conoscono e scappano insieme per sfuggire ad un trio di malintenzionati (Grandis e i suoi due scagnozzi: il fortissimo ma scemo Sanson e il tarchiato ma geniale Hanson) che bramano di mettere le mani sulla Pietra Azzurra di Nadia, che, come diceva la famosa sigla italiana di Cristina D'Avena (a proposito, ma cosa centra con la trama quello che dice la sigla? me lo chiedo tutt'oggi...), comincia a brillare quando la sua proprietaria si trova in pericolo. Nel corso della loro fuga, Jean e Nadia si imbattono nel Nautilus e nella sua ciurma, capitanata dal capitano Nemo (scusate il gioco di parole) e dal 1° ufficiale, la signorina Electra. Ben presto i due giovani sono "arruolati" nel Nautilus (insieme al trio di Grandis, la quale ha rinunciato all'amore per la Pietra Azzurra di Nadia per concentrarsi sul platonico amore per il capitano Nemo), e vengono coinvolti nella lotta tra Nemo e Gargoyle, un losco figuro mascherato a capo di un'organizzazione chiamata "Neo-Atlantide", che intende imporre il suo predominio politico sul mondo (dopo aver già ottenuto quello economico).
Tralasciando il resto della trama (onde evitare spoiler di carattere apocalittico), posso solo dire che, in Nadia, viene riproposto uno dei temi fondamentali del "tratto" di Hideaki Anno, ovvero la rivisitazione (questa volta in salsa fantascientifica) di gran parte degli episodi cruciali del Vecchio Testamento biblico (e in particolare della grande alluvione e della famosa arca di Noè). Di particolare fattura è anche la netta contrapposizione tra le due parti principali della serie, quella iniziale, caratterizzata dalle lotte del Nautilus nei fondali oceanici, e quella finale, che vede impegnato il nuovo Nautilus in una lotta stellare nello spazio contro la gigantesca astronave di Gargoyle.
Importanti, a livello narrativo, sono anche le relazioni che intercorrono tra i personaggi: l'amore tra Jean e Nadia, quello tra Nemo ed Electra (nonostante il capitano l'avesse dapprima adottata come figlia), la magnifica relazione fraterna tra Nadia e Neo, e il problematico rapporto tra Nadia e Nemo, che va dall'odio delle prime puntate all'amore (inteso in senso lato) dimostrato nell'ultimo episodio.
Tra i personaggi, spiccano su tutti le figure del capitano Nemo e di Gargoyle, ovvero i due rivali principali. Il capitano Nemo ha dedicato la sua vita per riparare il suo gravissimo peccato quando era ancora il re di Tartesos, e non esista a sacrificare la sua vita nel finale della serie per fare in modo che sua figlia Nadia continui a vivere (famosa la frase "tu devi vivere!"). Di tutt'altra pasta è invece Gargoyle, che può essere senza dubbio annoverato tra i 5 cattivi più cattivi di tutti i tempi dell'animazione giapponese; animato da un sentimento di superiorità della razza aliena atlantidea su quella umana terrestre, Gargoyle fa di tutto per prevalere sul rivale Nemo, e non ha nemmeno un ripensamento quando, in punto di morte, apprende dallo stesso Nemo di essere un appartenente di quella razza umana da lui tanto disprezzata.
Le musiche, composte per quest'occasione da Sagisu Shiro, autore, tra le altre cose, anche delle colonne sonore di Evangelion e dei film dedicati alla serie più famosa degli anni '90, riescono ad accompagnare qualsiasi momento della storia (divertente, drammatico, misterioso, thriller, ecc...), senza mai sovrapporsi ad essa. Particolarmente belle (a mio avviso) le musiche che accompagnano la discesa dell'equipaggio del Nautilus ad Atlantide e quelle durante la visita di Nadia e Jean a Tartesos.
I paralleli con Evangelion si sprecano, sia per quanto riguarda i personaggi (Shinji è la versione maschile di Nadia, Gendo quella del capitano Nemo, Ritsuko quella di Electra, e guarda caso è ripresa la relazione), sia per quanto riguarda la scelta dei luoghi principali (sia Atlantide che il Geo-Front si trovano sotto terra) sia per i simboli scelti (compaiono spesso le piramidi).
L'unica pecca da segnalare è la famigerata "serie di episodi sull'isola", senza dubbio di qualità inferiore rispetto al resto della serie, sia per quanto riguarda la trama che le situazioni affrontate dai personaggi, per un totale di 8 episodi "filler". Questo calo di qualità è dato principalmente al cambio di regia (Hideaki Anno, impegnato a realizzare lo sbalorditivo finale della serie, è sostituito dal suo amico nonché co-fondatore della Gainax, Shinji Higuhi) e dall'improvviso taglio di fondi della NHK (la rete televisiva giapponese produttrice della serie) proprio nel punto critico della serie stessa.
In conclusione, consiglio questa serie a tutti coloro che hanno già apprezzato Evangelion, che non raggiunge gli stessi picchi narrativi che sono raggiunti in Nadia, e anche a tutti gli appassionati di fantascienza e del mistero.
Sono sempre disponibile a lunghi discorsi con chi ha già guardato e apprezzato "Nadia: il Mistero della Pietra Azzurra" (basta aggiungermi come amico) :)