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10.0/10
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<b>Attenzione: sono presenti spoiler!</b>

Scheda tecnica:

Titolo italiano: Una spada per Lady Oscar
Titolo giapponese: Versailles no Bara
Anno: dal 10.10.1979 al 03.09.1980
Casa di produz: Tokyo Movie Shinsha
Nr. episodi: 40

L'anime trova la sua fonte originale nel bellissimo manga di Ryoko Ikeda, la regia viene affidata ad un grande maestro come Osamu Dezaki ed a Tadao Nagahama per i primi diciotto episodi.
Dezaki ha curato tantissime serie importate in Italia tra cui Jenny la tennista, Rocky Joe, Capitan Jet, Astroboy,etc; Nagahama invece ha svolto ruoli in Vultus V, Daltanious, Teppei, Combattler V.
Al character design ci sono altri due grandi personaggi: Akio Sugino (Occhi di gatto prima serie, Caro fratello, Remì, L'uccello di fuoco, etc) e Shingo Araki (Galaxy Express 999, Lulù l'angelo dei fiori, I cavalieri dello zodiaco, Goldrake, Bia la sfida della magia,etc).
Le magnifiche musiche sono di Kouji Makaino, un grandissimo che nel suo palmares ha titoli come Creamy Mamy, Evelyn e la magia di un sogno d'amore, Sany dai mille colori, Spank.
Tutti questi artisti sono riusciti a trasporre in manga in modo originale e avvincente?
Si, hanno creato un vero capolavoro; ancora oggi pur con trentanni di anzianità riesce a mantenere il pedigree di "evergreen".
In Italia questo anime rappresenta un vero cult, un'opera che ha avuto un grandissimo seguito di pubblico; le puntate sono state trasmesse ripetutamente sui canali nazionali per diversi anni.
E' ambientato in Francia e comprende un arco temporale che va dal fidanzamento di Maria Antonietta al principe Luigi XVI fino alla caduta della Bastiglia, ossia allo scoppio della Rivoluzione Francese.
L'aspetto storico è curato in modo esemplare mostrando le precarie condizioni di vita della popolazione fino al loro completo degrado senza che i nobili se ne rendano minimamente conto; bellissima la puntata del viaggio di Oscar e Andrè in campagna che fa intravedere le profonde ragioni di insofferenza del popolo francese.
Un secondo aspetto è la tormentata vicenda personale dei principali protagonisti dell'anime: Oscar François de Jarjayes, Andrè Grandier, la regina Maria Antonietta, il conte Hans Axel von Fersen.
Nella sigla di apertura giapponese ad un certo punto vediamo la figura di Oscar nuda adornata dalle spine di rose che da bianco si tingono di rosso. Questa è un'immagine molto significativa che esemplifica la condizione interiore del personaggio dilaniato fra il ruolo di uomo, assegnatole dal padre, e quello di donna che pian piano emerge nel corso delle puntate. Questo aspetto trova il suo culmine nell'episodio "Cuore di donna" dove Oscar non è più in grado di nascondere i propri sentimenti, anche se non capace ancora di esprimerli compiutamente. Per giungere a questo stadio sarà necessaria la costante presenza di Andrè che solo alla fine farà breccia nell'animo di Oscar. Il cambio di colore delle rose invece, a mio parere, richiama il precipitare degli eventi che riguardano la Francia da un lato e gli stessi personaggi dall'altro: entrambi avranno esiti tragici.

Il titolo italiano non rispecchia quello giapponese " Le rose di Versailles": quest'ultimo ha il merito di essere decisamente elegante e abbracciare la sorte di più personaggi e non solo quello di Oscar.
Un secondo e più grave errore dell'edizione italiana è la sigla di apertura.
Non è che sia brutta, anzi i Cavalieri del Re hanno creato un testo che si è tramandato nel tempo; il problema è più generale.
La splendida sigla di apertura giapponese è triste, melanconica, sofferente e ha dei bellissimi testi che sono pura poesia d'amore che si inseriscono perfettamente con le scene di animazione che seguono. Si intuisce che si tratta di un anime drammatico mentre se ascoltate le sigla italiana ascoltate una musica allegra, vivace e dei testi generici che stonano completamente con le vicende narrate.
Il problema principale dell'edizione italiana è il tentativo di alleggerire i toni dell'opera per renderli adatti ad un pubblico di adolescenti.
Per nostra fortuna la grandezza di questa opera d'arte è tale che non ci sono sostanzialmente riusciti sia grazie all'ottimo doppiaggio italiano sia per merito delle azzeccate musiche di sottofondo, sia per l'altissimo livello di qualità della serie.
Per vostra conoscenza riporto i principali errori di adattamento:
Rosalie si offre come una prostituta a Oscar pur di poter acquistare dei viveri per la madre malata; in un altro episodio c'è una falsa Maria Antonietta e questa è una meretrice; nel processo a Jeanne la regina Maria Antonietta viene accusata di essere lesbica.
Oltre a questo ci sono diverse frasi cambiate nell'adattamento italiano, spesso i dialoghi non sono fedeli a quelli giaponnesi.
Vi consiglio di vederla con il doppiaggio italiano e contemporaneamente coi i sottotitoli fedeli così vi potrete rendere conto delle tante differenze.

I momenti poetici da ricordare nelle serie sono tanti, ne cito solo un paio:
il rimpianto di Oscar, poco dopo la morte di Andrè, di non essersi resa conto prima del grande amore di Andrè per lei; Oscar che, alla guida dei suoi uomini davanti alla Bastiglia, alza lo sguardo e vede un volatile in alto nel cielo azzurro.
Poco dopo, la nostra Oscar, che rappresenta il sole, non potrà che seguire la sorte di Andrè, l'uomo che, come un'ombra, l'ha amata fin da bambina.
Questo è un anime imperdibile, rimarrà nell'olimpo dell'animazione.