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6.0/10
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Un'esplosione, lo dice il titolo stesso: "BTOOOM!" non è altro che un'esplosione. È chiaro, si deve portare attenzione - in tutti i sensi possibili - al fine di avvicinarsi al meglio a un titolo tanto brillante quanto deludente; da lontano è possibile vedere il bagliore delle fiamme, da vicino possiamo sentire la puzza di fumo. In linea di principio è questo che ho visto in "BTOOOM!".

Catapultati forzosamente su un'isola, dodici individui dal passato sbiadito e difficile vengono portati a uccidersi, relazionarsi e (non) fidarsi, guidati unicamente dalla fallacità dell'istinto di sopravvivenza, in un contesto identico a quello di "BTOOOM!", videogioco di tendenza all'interno dell'anime stesso; con un totale di venti bombe a testa e un radar impiantato al centro del dorso della mano, l'obiettivo è quello di recuperare sette ulteriori radar per poter lasciare l'isola.

La sfida si sviluppa su due binari: quello fisico e quello psicologico. Gestire gli intrecci tra essi è complicato, poiché si deve tenere ovviamente conto dell'influenza della trama stessa. Insomma, ordire l'intero tessuto di un anime del genere, al fine di non lasciare alcuna lacuna, è complesso così come dev'essere complessa (ma esplicabile) la caratterizzazione di ogni personaggio o la coerenza di ogni scena.
Ed è proprio qui che il titolo dà vita agli errori che lo porteranno a un giudizio appena sopra l'insufficienza.

Stando alle trovate che apparentemente possano sembrare originali, su cui è - era, anzi - possibile edificare una base spessa e ricolma della giusta suspense, non si può che rimanere con un dannato sapore amaro in bocca; vedere tanto potenziale cedere di fronte a scelte irreali, spesso ingiust(ificat)e, fa venire il latte alle ginocchia. Lo stesso manga di "BTOOOM!" conduce una narrazione della storia migliore, catturando l'interesse attraverso la dinamicità della sceneggiatura - e del modo in cui essa viene presentata.

Un character design non così innovativo, dai tratti leggermente più dolci e meno graffianti di quello del manga collegato, non aiuta il giudizio nel voto complessivo. Ma l'anime ha sicuramente i suoi punti forti. Le scelte registiche nell'ultimo arco narrativo sono interessanti (e, voglio dire, la MadHouse poteva pensarci prima); il reparto sonoro è magnificamente riuscito, nonostante se ne faccia un uso chiaramente spropositato, tanto da far arricciare il naso quando la cosa è fin troppo evidente. Brani come "Speed" o "Massive Attack" rievocano quel tono 'jazzeggiante' e incalzano, così come sono d'impatto - in modi diversi - l'opening e l'ending: la prima per la carica e la suggestione a livello visivo, la seconda per la dolce malinconia.

Anche andando al di là della carenza della caratterizzazione, anche sporgendosi oltre la debolezza dello svolgimento della trama, è inevitabile accorgersi di quei piccoli ingranaggi che dirottano il sistema e che, purtroppo, copronotre quarti della serie. I toni sono sempre gli stessi: siamo sul trampolino di lancio, tuttavia non prendiamo il volo e, se dovessimo prenderlo, sembrerebbe di volar basso. Tutto questo per dire che non funziona.
Mi dispiace, sul serio, è però impossibile dare un giudizio che superi la semplice sufficienza.
In conclusione, di "BTOOOM!" non rimarranno che le tracce di una piccola esplosione, tanto fastidiose da ricordare quanto quella stessa esplosione potesse arrivare a essere un piacevole fuoco d'artificio.