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Eccomi qui a recensire "Uta no Prince-sama: Maji Love 1000%".
Allora, prima di tutto parto con il dire che l'anime che vi sto andando a presentare è di genere reverse-harem, genere quindi consigliato a un pubblico femminile; tuttavia, invito il pubblico maschile a visionare l'anime per via delle diverse canzoni interpretate da alcuni noti cantanti, tra cui Mamoru Miyano. "Uta no Prince-sama: Maji Love 1000%" nasce come otome-games, ovvero come videogioco per ragazze, in cui la protagonista Nanami ha la possibilità di vivere una storia d'amore con uno dei sette ragazzi presenti nell'istituto (sei sono studenti e il settimo è un ragazzo misterioso, Cecil, che conosceremo meglio nella seconda serie). L'anime naturalmente gioca molto sulla struttura del videogioco, però senza far prevalere eccessivamente un personaggio sugli altri. La struttura degli episodi iniziali è la stessa: presentazione di un evento (che può essere una lezione, un compito o portare avanti l'amicizia con uno dei personaggi), problema da risolvere e canzone del ragazzo interessato nell'episodio. Vedremo, soprattutto nelle battute finali di questa prima serie, un cambiamento di questo schema con una migliore partecipazione da parte dei personaggi (quindi non disperate) e finalmente la formazione del gruppo degli Starrish.

I personaggi incarnano tutti un determinato tipo di uomo, da quello misterioso (Tokiya), a quello passionale (Ren, sicuramente uno dei più apprezzati dalle fan giapponesi), da quello serio (Masato), a quello più allegro (Ottoya), e vedremo qui anche una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde (il dolce Nastuki, che, senza occhiali, diventa lo spietato Sastuki). L'anime spicca tra gli altri reverse-harem per le musiche, che non sono altro che la rappresentazione dei sentimenti e delle emozioni vere di ogni personaggio. Tutti hanno un background ben costituito, anche se in alcuni casi vedremo un allargamento nella seconda serie. La protagonista risulterà mediamente antipatica, in quanto, nonostante tutti stiano attorno a lei, sembra rimanere molto distaccata.

Il doppiaggio giapponese è stato uno dei migliori, un cast di professionisti, talmente buono che l'anime ha avuto anche un suo live-concert, il LoveLive, e una seconda serie ora in corso.
Il character design è ottimo, a mio parere, fresco e frizzante. Tuttavia, ritengo che per quanto riguarda la trama si sia lievemente preferito il personaggio di Ichinose Tokiya, di aspetto identico al cantante preferito di Nanami, Hayato (doppiato da Mamoru, che nell'anime si occupa anche della sigla iniziale "Orpheus").

Nel complesso metto 8, perché, sebbene la trama sia gestita abbastanza frettolosamente e gli episodi, come abbiamo detto, risultino di schema inizialmente fisso e poco innovativo, l'anime risulta un buon prodotto, basato prevalentemente sul JPOP e JROCK, sul sex appeal dei personaggi e su un'ottima grafica. Consiglio la visione di questa serie a tutte le appassionate del genere. Buona visione!