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A differenza del manga, questo film d'animazione è tutt'altra storia. La grafica di certo non è ai livelli massimi, ma partendo dal presupposto che questo film è nato non tanto per diventare il miglior film del secolo ma per altri motivi, diviene degno di nota e quindi da prendere in considerazione.
La trama, per chi non la sa, è molto particolare. La giovane protagonista, di nome Makoto, è una studentessa del liceo. La sua vita è piuttosto monotona, ogni giorno altro non fa che studiare, passare il tempo con i suoi migliori amici Chiaki e Kosuke e mangiare budini. Un giorno però, mentre si trova nell'aula di scienze, Makoto trova uno strano congegno che decide di tenere e che, come scoprirà in futuro, le consentirà di viaggiare nel tempo ma in modo limitato...
E' difficile amare il protagonista della storia quando questo è una ragazza, ma l'immagine di Makoto non è quella della classica ragazza che pensa solo all'amore, ad essere carina e a queste cose, bensì è un po' la ragazza maschiaccio eccentrica e vivace che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. La storia non è per nulla scontata, ma piena di colpi di scena, dovuti soprattutto alla confusione interiore della giovane protagonista che, tra i normali giorni di scuola e l'inizio dell'estate ne combina di tutti i colori, finendo poi con il giocare con i sentimenti altrui. Queste marachelle alla fine le insegneranno quanto importante sia non interrompere il corso del tempo e ad accettare una cosa per quanto non ci piaccia perché, anche se pare già scritta, può sempre cambiare.
L'unica pecca che sottolineo è forse il finale che non soddisfa molto quanto ci si potrebbe aspettare, in quanto lo lascia sospeso nel vuoto. Ma la storia è in grado di commuovere, di farci ridere, di farci capire. La storia di Makoto non è tanto diversa dalla nostra, seppur non possediamo un tale congegno e penso che sia meglio così.
Pur essendo un film di sette anni fa, ne consiglio vivamente la visione.