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Da vero fan di One Piece non potevo mancare questo speciale dedicato alla storia della navigatrice di Mugiwara. Questo episodio particolarmente lungo (circa 2 ore) riassume, in una veste grafica decisamente più curata rispetto agli episodi della serie canonica, lo straziante passato della scaltra ladra e il suo incontro con Rufy, destinato a cambiarle la vita. Non mi sembra il caso di narrare la storia che, bene o male, tutti gli appassionati, siano essi neofiti o veterani, conoscono. Vorrei rivolgermi invece a coloro che non si sono mai approcciati alla serie di OP, per mancanza di voglia o perché lo reputano una serie troppo "pop", dove "pop" sta per commercialata. L'appello è quello d'immergersi in questo mondo partendo proprio da questo episodio.

La storia di Nami è una delle più drammatiche, quelle storie capaci di indurre un profondo senso di indignazione e rabbia per le ingiustizie che travolgono la povera ragazza, costretta all'età di solo otto anni ad entrare a far parte della ciurma del pirata che le ha strappato l'affetto della propria madre adottiva e che l'ha costretta a diventare una ladra per poter comprare la libertà del suo villaggio. E' un'operazione che non dovrebbe essere fatta vista la natura shonen di OP, ma immaginate di eliminare completamente i pestaggi e le lotte varie, i classici escamotage per sbloccare una situazione spiacevole, cosa ne rimane? Un film degno di nota, dai disegni curati, dalla colonna sonora ormai inconfondibile e con una profondità che solo Oda può trasmettere.

Nami è stata così orgogliosa da caricarsi sulle spalle il peso di liberare dalla schiavitù degli uomini-pesce il suo villaggio e, quando ormai la rabbia verso i torti subiti da quell'Arlong, prepotente predicatore "simil-ariano" di diritti attribuitigli per natura alla sua razza, era tracimata al punto di pugnalarsi la spalla sulla quale era inciso il marchio dell'obbedienza, la luce della speranza si è riaccesa nella figura di Rufy. Il cappellaio di paglia sarà stupido quanto volete, anch'io spesso e volentieri lo prenderei a testate, ma è stato l'unico che si è fidato ciecamente della sua futura navigatrice, senza voler sapere niente del suo passato, del suo villaggio. Lui ha visto qualcosa in più in quel poco tempo di frequentazione, ha visto una persona degna della sua amicizia e della sua fiducia. A lui importano le persone, non le storie che stanno dietro. Questo è un aspetto che ritornerà quasi sempre durante tutto OP, ad esempio con Bibì o con Robin. Ecco perché la gente associa immediatamente alla parola amicizia a questo anime. Prima di tutto le persone e, se queste hanno bisogno, le si aiuta a costo della vita. I temi di OP ricorrono ed uno di questi è l'affetto della famiglia, sebbene non sia naturale. Una delle scene rimaste impresse nella memoria collettiva è senz'altro quella della morte di Bell Merè, la quale pur di non negare l'esistenza della sua famiglia, si sacrifica per consentire alle sue due bambine di restare ad abitare al villaggio. Il legame di sangue non c'entra, l'importante è l'amore e la lealtà. Non vale forse lo stesso nella ciurma di Barbabianca?

Questo non è l'unico speciale dedicato ad un personaggio della ciurma di Rufy, al momento sono disponibili anche gli episodi per il protagonista principale, Chopper e la Going Merry. Sono tutti episodi particolarmente lunghi e che non aggiungono niente di nuovo, ma per chi non avesse avuto il piacere di assaporare ancora l'incredibile potenza dell'opera di Oda, questi episodi sono un'ottima opportunità. Un vero concentrato di libertà, amicizia, lacrime e divertimento.