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4.0/10
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Questo "Cross Ange" era partito con tutt'altre premesse, ma una caterva di problemi l'ha decisamente affossato, rendendolo un prodotto abbastanza mediocre.
I primi episodi, infatti, avevano creato un hype ottimo verso le vicende di Ange e compagni, con i foschi toni della tragedia capitata alla nostra eroina e con l'emarginazione che era stata costretta a subire, dopo aver vissuto nella bambagia fino a quel momento. Questa prima fase, incentrata nelle difficoltà, crudissime, incontrate da Ange nell'adattarsi alla sua nuova realtà (qualcosa di molto simile ai film con ambientazione carceraria) si interrompe improvvisamente quando, lasciando trapelare l'anima decisamente "tamarra" degli autori di questa serie, da toni tanto foschi si passa di punto in bianco, da un episodio all'altro, a narrare l'allegro festino in spiaggia organizzato come tutti gli anni per alleviare le fatiche delle "norma" (le emarginate tra cui Ange è stata scaricata). Questo brusco cambiamento di stile narrativo lascia decisamente perplesso e spiazzato lo spettatore, che però riesce ad appassionarsi nuovamente quando, tra viaggi spazio temporali, nuove rivelazioni e introduzione di nuovi personaggi (tra cui il cattivo per eccellenza) la serie sembra nuovamente acquisire spessore. Questa positiva sensazione svanisce però, definitivamente, quando, negli episodi finali, il canovaccio svela la sua vena decisamente "trash", con dialoghi decisamente sui generis, che non sto a citare per rispetto dell'utenza, e morti e risurrezioni in quantità industriale (spiegate, naturalmente, con una sufficienza che lascia basiti).

Se la trama ha quindi qualche pregio e parecchi punti oscuri, non molto meglio va al cast dei personaggi, che, ad eccezione di Ange, ben caratterizzata, soprattutto nel passaggio da principessa amata e viziata, a reietta emarginata ed osteggiata dalle nuove compagne, presenta personaggi dal profilo piuttosto superficiale, quando addirittura non contraddittorio.

Peggio ancora si rivela il comparto grafico, con un calo vistoso che farà la sua comparsa dopo i primi, già citati, ottimi episodi e che durerà costantemente fino al termine, traducendosi in una pochezza dei dettagli di personaggi e scenari davvero desolante, e inaccettabile per un anime del 2015, tanto più se targato Sunrise. Unica eccezione, che risolleva un po' l'onore e i fasti del passato di questa gloriosa casa di produzione, è rappresentata dal design dei mecha, che sono effettivamente belli e dai movimenti sempre fluidi e tecnicamente coerenti con la struttura.
A peggiorare ulteriormente le cose c'è però anche il fanservice, sempre presente e talvolta così esplicito da risultare imbarazzante (se non deprimente...)
I personaggi di "Cross Ange", infatti, sono tutti o quasi dei veri e propri sessuomani e le relazioni di tipo saffico imperverseranno (e non potrebbe essere altrimenti visto che il cast è quasi tutto femminile), ma sempre con modalità troppo simili a quelle con cui le immaginerebbe un maschio arrapato, piuttosto che vicine a quelle di un rapporto lesbico visibile nella realtà.
Un po' meglio il comparto sonoro con sigle sempre abbastanza calzanti con il canovaccio e i suoi ritmi incalzanti.

In conclusione, siamo di fronte ad un anime che fa dell'eccesso e dell'esagerazione il suo fiore all'occhiello, il suo manifesto. "Cross Ange" sbandiera questa sua anima "trash" nei rapporti tra i protagonisti, nei loro dialoghi, nei combattimenti, e persino nelle anticipazioni che chiudono i vari episodi, dove spesso e volentieri cita se stesso e ironizza sulle proprie scelte narrative ai limiti del delirio, giustificandole con un tono apparentemente analogo a quelli del coatto, che poggiati gli anfibi fangosi sul tavolo, tra una sorsata di birra ed un rutto liberatorio, proclami trionfante: "Si fa così perchè lo dico io!".
E capirete anche voi che, con un'impostazione di questo tipo, una produzione come questo "Cross Ange" possa essere apprezzata soltanto da chi è affine a tali atteggiamenti. Per tutti gli altri, un anime da evitare, perchè sicuramente deludente. Un vero peccato dopo i primi promettentissimi episodi.