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Non sono mai stata una grande appassionata di anime sportivi, o sport in generale, ma "Kuroko no Basuke" mi ha spiazzata su tutti i fronti. La trama non è certo complessa, ma le partite sono straordinarie, al punto di riuscire a coinvolgere e stupire continuamente lo spettatore con delle giocate pazzesche e dei colpi di scena continui.

"La generazione dei miracoli": si sentirà spesso parlare di questi cinque ragazzi prodigio, ma in realtà sono sei, e il fantomatico sesto uomo è proprio il nostro protagonista, Kuroko. A prima vista sembra un ragazzo normale, e nessuno direbbe mai che è un giocatore di basket, ma in realtà nasconde una forza tale da poter ribaltare le partite, e con lui in campo è tutta un'altra storia.
L'anime inizia con il reclutamento di giocatori per la squadra di basket del Seirin: qui si iscrive Kuroko e un altro ragazzo ugualmente interessante, Kagami.

La cosa che mi ha colpito di "Kuroko no Basuke" è il fatto che presenti moltissimi personaggi, ma che questi siano sempre diversi l'un l'altro. Nessun personaggio ha lo stesso carattere, o le stesse caratteristiche fisiche di un altro. Senza contare il fatto che ognuno ha un'abilità propria. Nell'istituto Seirin, oltre ai due protagonisti, sono ovviamente presenti altri giocatori, sia matricole che senpai. Ho molto apprezzato che quest'ultimi siano ben caratterizzati, e che comunque si trovino all'altezza, o quasi, dei protagonisti. Anche se all'inizio pensavo che al centro dell'attenzione ci sarebbero stati sempre e solo Kuroko e Kagami, non è stato affatto così. I senpai sono riusciti a dimostrarsi all'altezza della situazione molte volte, per non parlare del fatto che abbiano un ottimo background. Sono riusciti in qualche modo a farmi affezionare a loro, pur non essendo i veri e propri protagonisti. Primo di questi, Hyuga, il capitano. Lui ha senza dubbio ottime qualità, per non parlare del fatto che riesce a mettere a segno un canestro anche nei momenti di maggiore tensione, quasi come se non sentisse la pressione. Izuki, invece, ha un'abilità particolare, e cioè il poter vedere il campo dall'alto sapendo in ogni momento dove si trovino i suoi avversari e i suoi alleati; anche lui è un ottimo personaggio. E quello che ho trovato più divertente, Mitobe: silenzioso, e a volte inquietante, insegnerà un paio di cose importanti a Kagami.
Un altro personaggio ben caratterizzato? Ovviamente il coach. Quale squadra può funzionare senza? Sarà interessante scoprire che il coach della squadra è Riko Aida, e cioè una ragazza. Lei si dimostra una grande allenatrice.
Gli avversari più interessanti sono sicuramente i ragazzi della Generazione dei miracoli. Questi, oltre a un'incredibile bravura nel basket, avranno tutti una loro qualità, qualcosa in cui siano particolarmente bravi. Oltre a loro, si presenteranno anche molti altri ragazzi di un'incredibile bravura, e tutti sempre con qualche abilità particolare, che rende tutto più interessante. Forse, il personaggio che più ho apprezzato oltre i protagonisti, è stato Kise. Lui era appunto uno della Generazione dei miracoli. Ammetto di averlo parecchio sottovalutato, dato che verso gli episodi finali supera di gran lunga le mie aspettative, e durante un match che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
Kuroko e Kagami, invece, mi sono piaciuti fin dall'inizio. Entrambi sono straordinari, e se poi giocano insieme diventano quasi invincibili. Certo, entrambi hanno dei punti deboli, ma penso che questo valga per tutti.

Ho particolarmente apprezzato la grafica. Infatti, rappresenta un punto forte dell'anime, poiché riesce a rendere al meglio ogni scena. Le ambientazioni non saranno tantissime, per la maggior parte si tratterà di campi da basket e scuole, ma anche così sono rimasta soddisfatta. Invece, mi ha proprio colpita il doppiaggio, soprattutto quello di Kuroko, ma in generale tutti i doppiatori sono apprezzabili. Le colonne sonore rendono tutto più emozionante, utilizzate nei momenti giusti riescono a dare la carica. Qui ne hanno usate di diverse, ma non ce n'è stata una che non abbia apprezzato. Opening ed ending non le ho saltate una volta, sono stupende sia per immagini che per musica.

In conclusione, "Kuroko no Basuke" è un anime incredibile che riesce a coinvolgerti nella partita, facendoti esultare ad ogni canestro. Non sai mai cosa potrebbe succedere. Vinceranno o perderanno? Mai sottovalutare un giocatore e mai dare per scontato il risultato, poiché potrebbe accadere l'inimmaginabile. I colpi di scena non mancano, e ogni partita è diversa dall'altra. Come se non fosse già abbastanza, riesce a coinvolgerti anche in partite in cui i protagonisti non sono presenti. Per tutto questo, il mio voto è 9.
Lo consiglio vivamente agli amanti del genere, ma anche a chi come me non se ne intende di sport.

Attenzione: il seguente paragrafo analizza la parte di storia che va dall'episodio 50 all'episodio 75. Potrebbe contenere spoiler

Sono felice di poter dire che questa terza stagione di "Kuroko no Basket" si dimostri al pari delle altre. Ogni partita è un susseguirsi di colpi di scena, e non puoi fare a meno di fare il tifo per i tuoi beniamini. La cosa che ho sempre amato di "Kuroko no Basket" è che, nonostante una partita possa durare diversi episodi, non annoia mai, anzi, continua a sorprendere lo spettatore e a tenerlo carico e incollato allo schermo. Mi è capitato più di una volta di restare sorpresa dal finale di una partita, poiché questo non è mai scontato: tutto potrebbe accadere.

La trama riprende da dove aveva lasciato la seconda stagione, e cioè dalle semifinali della Winter Cup. Mi è piaciuto il poter assistere anche alle altre partite, e non solo a quelle dei protagonisti. Questa stagione, però, non è caratterizzata solo da partite di basket, ma, attraverso dei flashback, ci fa conoscere a fondo "la generazione dei miracoli" e chiarisce quei pochi dubbi che le altre due serie avevano lasciato. In questo modo, scopriamo lati sconosciuti anche del protagonista Kuroko, di cui pensavamo sapere quasi tutto.

Una cosa che ho apprezzato moltissimo è il modo in cui i personaggi siano cambiati nel corso delle stagioni, e qui si vede in modo particolare. Ora non si tratta più di vincere, non si tratta più di combattere da soli. L'ideale di "squadra", di "compagni", diventa chiaro e presente in ogni personaggio, e la vittoria adesso si raggiunge insieme, fidandosi dei propri compagni di squadra e senza caricarsi tutto il peso da soli. Midorima Shintarou mi ha colpito in modo particolare. Un Midorima che sorride durante una partita e che si diverte giocando a basket? Se me l'avessero detto nella prima stagione, probabilmente avrei riso.

Le opening sono semplicemente perfette! Oltre ad essere canzoni stupende, le immagini mostrate e le animazioni ti fanno già scaldare, anche se si tratta solo della sigla. In questa stagione ne sono presenti tre, tutte perfette, ma quella che ho preferito è la prima.
Come le opening, anche le ending e le colonne sonore in generale sono ottime. Quest'ultime danno la carica e durante le partite vengono usate in modo perfetto.

Penso che questo sia senz'altro uno degli anime che mi abbia trasmesso più emozioni, e che mi abbia anche spronato a dare di più: ogni personaggio, soprattutto i protagonisti, non si arrendono mai. Anche nelle situazioni più disperate, sanno di poter contare sui propri compagni, sui propri amici, e per questo danno il massimo. Oltre che caricarci di adrenalina, riescono a trasmetterci ogni emozione provata in campo, che sia felicità per la vittoria, o tristezza e delusione per la sconfitta.
Credere nei propri compagni, non arrendersi mai dando tutto ciò di cui si dispone, lottare per veder realizzati i propri sogni... ecco quello che mi ha insegnato "Kuroko no Basket".

Per tutto ciò che mi ha trasmesso, il mio voto è 9.