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"Yahari Ore no Seishun Love Come wa Machigatte Iru. Zoku" (o più semplicemente "Oregairu. Zoku") è il sequel di "Oregairu", anime fedelmente tratto dalla splendida light novel di Wataru Watari.

La storia riprende dal punto in cui si era fermata la prima stagione, pertanto ritroviamo la stessa ambientazione e gli stessi i personaggi. Tuttavia, mentre la prima (ottima) serie si era focalizzata sulla caratterizzazione dei protagonisti e in particolare sulla cesellatura della figura di Hachiman e della sua filosofia, in questa seconda stagione il tema centrale è lo sviluppo e l'evoluzione dei personaggi. Questo determina non solo un netto cambio di registro nella narrazione, ma produce di fatto anche un salto di qualità dell'opera, che diviene una vera storia di formazione, che esplora la natura e le dinamiche dei rapporti interpersonali.

Ma cos'è che innesca questo sviluppo nella trama? Sappiamo che le soluzioni proposte da Hachiman alle richieste fatte al service club consistevano nell'affrontare direttamente il problema nel modo più diretto ed efficace possibile, trascurando però tutti gli effetti negativi (soprattutto su Hachiman stesso) che queste soluzioni spesso comportavano. Hachiman continua a usare i suoi metodi anche all'inizio di questa seconda stagione, ma il suo modus operandi comincia presto a ferire le persone che a lui tengono, Yukino e Yui, per le quali anche Hachiman stesso inizia a provare affetto. Ciò innesca una serie di incomprensioni nel loro rapporto, uno stallo dal quale il protagonista potrà uscire solo iniziando a domandarsi cosa veramente egli cerchi negli altri e cosa egli sia disposto a sacrificare della filosofia nella quale si era barricato.

"Oregairu. Zoku" risulta di fatto un'opera che ridefinisce i canoni della commedia romantica, semplicemente perché ha ben poco da spartire con gli anime classici di questa categoria. I personaggi si allontanano dagli stereotipi del genere e mostrano uno spessore psicologico strabiliante, tanto che ciascuno di essi, preso singolarmente, potrebbe benissimo sostenere l'intera serie. Alla fine il triangolo sentimentale diviene solo uno dei tanti aspetti della narrazione, e nemmeno il principale.
In molti episodi il tono più leggero che caratterizzava la prima stagione è accantonato per lasciare spazio a tensione e riflessioni che generano un ritmo emotivo molto più incalzante e un intreccio psicologico complesso e profondo.
Qual è la natura del nostro vero "io" e quanto questo dipende da quello che gli altri vogliono vedere in noi? Sono possibili rapporti reali, genuini, oppure nel rapportarci agli altri inevitabilmente nascondiamo qualcosa di noi? Cosa porta alcuni di noi a dipendere dagli altri tanto da essere incapaci di fare le nostre scelte? Queste e altre domande emergono nel corso dei tredici episodi della serie, che forse sono davvero troppo pochi per un'opera di tale respiro e profondità.

Se ci sarà qualcuno (e ahimé ci sarà...) che criticherà la serie per il finale totalmente aperto (d'altronde la light novel è ancora in corso...) o perché non si saprà chi vince o perde nel triangolo amoroso, beh... allora questo qualcuno avrà totalmente perso il vero punto centrale della storia.
"Oregairu. Zoku" è infatti un anime rivolto a chi sa apprezzare una vera storia di crescita. Molti di noi che sono passati per esperienza diretta in circostanze simili si potranno identificare in tante situazioni e stati d'animo, nei pensieri contorti e nelle paure dei protagonisti. Un percorso spesso sofferto, come soltanto i sentimenti dei giovani possono essere. La storia di come tre amici chiusi in sé stessi per diversi motivi possano riuscire ad emergere dal loro guscio, attraverso tensioni, dubbi, tristezza e sorrisi.

Sebbene i momenti romantici siano pochi, proprio per il fatto di essere rari essi acquisiscono una forza e un potere di suggestione incredibili, anche grazie a un comparto tecnico e a una regia magistrali. Mi preme sottolineare in particolare la straordinaria cura per i dettagli nelle scene chiave: i primi piani dei volti, ogni piccolo movimento o gesto, i suoni, i colori delle ambientazioni, il voice acting fantastico... tutto è così espressivo e carico di significato che è impossibile non restarne colpiti. Tre scene esemplari a questo riguardo sono ad esempio quella di Yui e il suo "suki nano" (ep. 4), la scena della richiesta di Hachiman ("honmoto", ep. 8) e la scena finale della serie (ep. 13). Magnifiche!

Siamo partiti dall'autoisolamento e dal cinismo, e siamo arrivati alla crescita, alla ricerca di un'identità, al capire che è attraverso un rapporto genuino con gli altri che realmente possiamo non solo capire chi realmente essi siano, ma anche definire il nostro vero io.
E qui è la vera bellezza di "Oregairu": i personaggi cambiano con gli eventi e gli eventi cambiano i personaggi. In modo sottile ma continuo, in modo naturale e senza forzature. E noi accompagniamo i protagonisti in questa evoluzione, condividendo le loro sensazioni, le loro scoperte e cambiando insieme a loro!
Così, mentre nella prima stagione parteggiavamo per Hachiman e il suo modo di essere, solo contro il mondo, chiuso in una disperata difesa dei propri principi, durante la seconda stagione facciamo il tifo affinché egli esca allo scoperto mostrando i suoi sentimenti e riesca ad emendare il suo modo di essere, così da costruire un legame reale con gli altri, a costo di lottare, di soffrire e di ferire anche le persone care. Questa è la strada che Hachiman intraprende, un passo alla volta, faticosamente... e insieme a lui Yui (per me il miglior personaggio della stagione), che si rivelerà molto più matura di quanto pensiamo, e Yukino, che cercherà di liberarsi dalle sue paure.

"Oregairu. Zoku" è questo percorso, questa ricerca, questa conquista, tratteggiati attraverso sorrisi, lacrime, riflessioni e poesia. Che cosa si può chiedere di più a un anime? Capolavoro.