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10.0/10
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Preciso che, i 13 volumetti letti, sono riferiti all’edizione BIG ristampata da Dynit.
Che dire di GTO, semplicemente uno dei migliori manga, se non il migliore, che abbia letto in vita mia.
Molti non sanno che esso rappresenta il sequel del (purtroppo) meno famoso Shonan Junai Gumi e del volume monografico Bad Company. Infatti, in Great Teacher Onizuka (questo il titolo completo), l’autore Fujisawa incentra tutta la storia principalmente su uno solo dei componenti dell’ex duo teppista Oni-Baku: Eikichi Onizuka! Dopo che l’abbiamo visto scontrarsi, da adolescente, con le bande e i personaggi più duri e imprevedibili che si possa immaginare, Fujisawa decide di far crescere il suo Onizuka, di farlo addirittura laureare nonostante egli abbia sempre fatto a cazzotti prima con la scuola e l’istruzione, e poi coi mototeppisti, e di metterlo come insegnante responsabile in una classe delle medie eccessivamente composta da individui problematici, pur trattandosi di un prestigioso istituto privato giapponese.
La rivoluzione data al personaggio (nemmeno poi tanta, come scopriremo leggendo il manga) risulta strana, tuttavia decisiva e il successo, per questo nuovo capitolo della vita di uno dei personaggi più amati nell’universo di carta, non tarda a farsi attendere.
Come dicevo, trattandosi di un sequel, i riferimenti alle opere precedenti non si riescono nemmeno a calcolare, da eventi semplicemente raccontati, a citazioni di nomi, finanche a comparsate di vecchi personaggi adesso cresciuti. La lettura risulta comunque gradevole e priva di “parti buie” dovute appunto ai riferimenti, i quali non sono indispensabili ai fini della trama, ma sono estremamente piacevoli da leggere e trovare.
GTO, dopo i primi capitoli, non si limita a essere soltanto un semplice manga: si trasforma ben presto in uno specchio della vita e della realtà quotidiana del Giappone dei primi anni 2000. Tutto richiama all’epoca attuale in cui si svolge la storia: la condizione in cui versa l’istruzione e la scuola, la crisi che imperversa in ogni settore, fino ai programmi TV e ai negozi, tutto fa riferimento ad un Giappone modernizzato e ideale per ogni cittadino, tuttavia estremamente corrotto e marcio a partire dai vertici più alti fino all’individuo più umile della popolazione, passando per cariche pubbliche e politiche comprese le forze dell’ordine. Queste citazioni non servono soltanto a rendere più interessante e moderno il manga, ma anche e soprattutto a farci capire cosa si cela e si nasconde nel mondo che ci sta intorno, a volte idealizzato come perfetto, ma in realtà assai meno perbenista di quello che crediamo.
Ben presto, Eikichi Onizuka riuscirà a circondarsi di una miriade di personaggi, senza i quali non sarebbe più lo splendido eroe che è. Sarebbe un peccato definire “secondari” quei personaggi che appaiono meno spesso degli altri, infatti a mio avviso le comparse in GTO hanno tutte un ruolo primario: ognuno di loro ha una storia e un passato ben definito, ognuno ha uno scopo e un fine nella trama, a ognuno spetta un ruolo preciso che può svolgere solo lui; basta un flashback, una vignetta, o anche un semplice ballon per farci scoprire ulteriori notizie a proposito di ciascun comprimario, e questo è un grandissimo punto a favore sia del manga che dell’autore, che riesce e farci conoscere tutti in modo preciso e dettagliato, al punto che tutto il cast potrebbe divenire in futuro protagonista di una propria storia.
Inutile soffermarsi sui disegni di Fujisawa, semplicemente divini: egli, con l’aiuto di un folto gruppo di assistenti, riesce a immortalare, in una fantastica successione di scene, qualsiasi cosa gli passi per la testa, senza risultare mai statico e senza mai annoiare, ma anzi, tenendo col fiato sospeso, grazie ai ritmi e al modo di raccontare, il lettore, perennemente in attesa di leggere con ansia la pagina successiva.
Concludo affermando, senza ombra di dubbio, che posso tranquillamente consigliare GTO (che si conclude in 200 magnifici capitoli) a occhi chiusi a chiunque, senza nemmeno pensarci, anzi, con la certezza che colui che avrà ascoltato il mio consiglio, non potrà che restarne esterrefatto.