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Avviso che ho letto la riedizione della Star, quindi la seguente recensione si riferisce al manga completo.
Comincio col dire che Araki ha superato se stesso, semplicemente un genio. In questa terza serie de "Le bizzarre avventure di Jojo", Stardust Crusaders, sono presenti molti elementi che rendono la presente opera una delle pietre miliari della storia dei manga, nonché fonte d'ispirazione per alcuni futuri autori (non scordiamoci che questo manga è stato creato nel 1989).
Forte, inoltre, è la discontinuità fra questa e le serie precedenti. Cosa che ho apprezzato moltissimo. La ventata di novità che introduce questa serie è, a mio parere, uno dei suoi punti di forza.

Un primo elemento di novità, è l'abbandono da parte di Araki delle onde concentriche per far spazio ai cosiddetti "stand". Nessun accorgimento poteva essere più idoneo, dato che le onde non mi avevano mai convinto del tutto.
Gli stand sono entità spirituali tipiche per ogni individuo/a, e sia i nostri protagonisti che gli antagonisti ne sono portatori. Ciò permette ad Araki di sperimentare il combattimento per terze parti e di sbizzarrirsi, dando libero sfogo al suo genio, che trova nei combattimenti una naturale ed incredibile trasposizione.
Protagonisti della serie sono Abdul, Kakyoin, Polnareff, Joseph Joestar e Jotaro Kujo, quest'ultimo nipote di Joseph. Questi sono i cosiddetti "crociati" che danno il titolo alla serie. Infatti, il nostro bizzarrissimo quintetto dovrà effettuare una vera e propria "crociata", se così la si può chiamare: dal Giappone, dovranno arrivare in Egitto, luogo in cui si trova Dio, il redivivo nemico con rinnovati piani egemonici e divenuto anche lui portatore di stand.

Qualcuno potrà sorprendersi, ma la trama è semplicemente questa, non c'è altro da aggiungere. Il punto forte della serie non è infatti la trama, molto semplice, bensì la forza interiore e il carisma dei personaggi, la loro caratterizzazione, la suspance inesorabile che deriva dallo scorrere della storia, e naturalmente i combattimenti, vedere come i nostri crociati saranno capaci di arrivare fino in Egitto.
Personalmente mi sono esaltato (non scherzo) ad assistere ai combattimenti fra i portatori di stand che Dio invia contro i nostri protagonisti e, appunto, il nostro quintetto. Dinamiche originalissime e folli al tempo stesso, divertentissime e supercoinvolgenti. Il manga va avanti così, a forza di scontri a colpi di stand, e ogni volta ciascuno scontro o situazione godrà di una rinnovati vitalità e coinvolgimento.

Nessun altro manga mi aveva mai coinvolto ed esaltato come questo, certo, ci sono delle cose che non mi hanno convinto del tutto, ma sono perfettamente trascurabili.
Il carismatico ma allo stesso tempo empatico Jotaro, il divertentissimo Polnareff, il goffo e barbuto Joseph, il pacato ma letale Kakyoin, il saggio e serioso Abdul, oltre a un altro componente che si aggiungerà nel corso del viaggio, diventeranno i vostri beniamini.

Come sempre, non posso fare altro che idolatrare i disegni di Araki. Il suo disegno è il mio preferito in assoluto. A dire il vero, non mi posso immaginare Stardust Crusaders disegnata con un tratto diverso da quello di Araki. Migliorato ulteriormente dopo la seconda serie, il disegno mantiene la plasticità che caratterizza le anatomie dei corpi, i volti super espressivi e l'abbigliamento bizzarro. Lo amo.
Non mi rimane altro che obbligare a leggere questo manga a tutti gli amanti degli shounen, dovete farlo. È un capolavoro assoluto, un'opera fondamentale che raggiunge l'olimpo dei manga. Lasciatevi rapire dai "crociati", dall'inizio del loro viaggio fino alla fine, ovvero lo scontro finale, che è una meravigliosa e spettacolare conclusione per un semplicemente meraviglioso e semplicemente spettacolare manga.