Recensione
Saiyukiden
10.0/10
'Il Viaggio in Occidente' (in giapponese, Saiyuki) è uno dei quattro grandi classici della letteratura Cinese. Risalente alla lontana seconda metà del XVI secolo, è stato mira - specialmente negli ultimi anni - di diverse rielaborazioni da parte di molti artisti, operanti in campi assai differenti tra loro. Le nuove versioni che si sono susseguite all'originale non sono mai state veritiere, ma solo rettificate in modo da essere comprese ed apprezzate anche da un pubblico più giovane (ciò si è verificato in particolar modo in terra nipponica).
Tuttavia, è stata proprio l'opera di Katsuya Terada a rispolverare l'antica storia e a ritornare alle vecchie origini. L'artista ha saputo ritrovare tutti gli elementi che, nel corso del tempo e a causa delle tante revisioni subite, erano andati perduti. Il maestro di Okayama ha ridato luce ad un'opera ormai selvaggiamente sfruttata sino all'eccesso, per esporne il vero significato: anarchia e libertà assoluta, da tutto e da tutti. Persino da Dio, il Buddha.
Quello narrato è il dissacrante viaggio di Sun Wukong (孙悟空) - meglio noto come Son Goku (孫悟空) -, il Re delle Scimmie: una possente scimmia dagli sconfinati poteri, che si serve di un bastone allungabile e di una nuvola di nome Kinton per annientare violentemente i nemici che incontra sulla sua ardua strada. Ad accompagnarlo, ci sono i suoi suoi fedeli compagni Hakkai e Gojo; ossia un maiale codardo e dedito ai piaceri della carne, e una testa mozzata parlante, misteriosa e schiva quanto saggia. Nonostante non sia un vero e proprio personaggio, avrà un ruolo molto importante il monaco Sanzo (三藏), che sarà il cardine di tutte le vicende narrate. Attorno a lui ruota l'intero viaggio verso Occidente, con lo scopo di uccidere colui che può tutto, il Buddha. Invero, quello di cui si narra non è il Dio buono che tutti noi conosciamo, ma un dittatore pronto a far inchinare l'intero mondo e le creature che lo popolano ai suoi piedi: il perfetto antagonista di una avvincente storia. "Il Grande Santo Uguale al Cielo" (nome che viene affibbiato a Son Goku, visto il suo sovrannaturale potere) dovrà percorrere una lunga e tumultuosa strada, alla ricerca di qualcosa di unico e prezioso: la libertà universale.
Quella che si andrà a leggere non sarà la classica storia dell'eroe, stupido ma pieno di buone intenzioni, e dell'antagonista alla quale siamo stati abituati, anzi sarà l'esatto contrario: i personaggi qui descritti sono violenti e senza scrupoli, in grado di uccidere sia malvagi che innocenti, e pronti a stuprare, massacrare o ad infierire qualsiasi altro tipo di danno fisico e psichico a chiunque trovino dinanzi a loro - ossia, in gran parte demoni o figure aggressive femminili. Rappresenta una narrazione nella quale nulla è ciò che sembra, ma solo quello che in realtà, nel più profondo dell'animo, è realmente. Qualsiasi persona vi compaia è nuda e priva di qualsiasi abito, se non quello che gli sarà obbligato indossare dal nostro gruppo di prescelti - che, come tutti potranno immaginare, non è una normale veste. Questo per mostrare solamente l'essenzialità della persona e, a mio parere, per rendere più realistica l'atmosfera mostrata. Terada è esperto nello sviluppare qualsiasi elemento in maniera più cupa e grottesca di quanto non sia descritta nell'opera originale di Wu Cheng'en. Ad aumentare l'aria mistica e superiore mostrata vi sono vari ideogrammi e simboli in lingua Orientale che, se letti nella lingua a noi congeniale, divengono descrizioni quasi poetiche degli eventi o rari incantesimi basati in particolar modo su elementi naturali. Le tavole sono veri e propri capolavori, paragonabili alle sublimi opere pittoriche di quei tempi ormai passati.
Naturalmente, com'è ovvio che sia, le differenze con le opere originale ci sono eccome. Gli eventi mostrati dall'autore Giapponese sono solo quelli principali che compongono l'opera Cinese, e tendono a tralasciare le tematiche di riflessione su argomenti quali il Buddhismo e il Taoismo, ma la cosa, per la maggior parte della popolazione dei nostri lidi, è positiva. I nomi e i differenti personaggi mostratici - specialmente quelli antagonisti - risulteranno raramente conosciuti; d'altro canto, hanno il pregio di spingere il lettore verso la buona e lodevole via della curiosità e dell'approfondimento.
Tuttavia, è stata proprio l'opera di Katsuya Terada a rispolverare l'antica storia e a ritornare alle vecchie origini. L'artista ha saputo ritrovare tutti gli elementi che, nel corso del tempo e a causa delle tante revisioni subite, erano andati perduti. Il maestro di Okayama ha ridato luce ad un'opera ormai selvaggiamente sfruttata sino all'eccesso, per esporne il vero significato: anarchia e libertà assoluta, da tutto e da tutti. Persino da Dio, il Buddha.
Quello narrato è il dissacrante viaggio di Sun Wukong (孙悟空) - meglio noto come Son Goku (孫悟空) -, il Re delle Scimmie: una possente scimmia dagli sconfinati poteri, che si serve di un bastone allungabile e di una nuvola di nome Kinton per annientare violentemente i nemici che incontra sulla sua ardua strada. Ad accompagnarlo, ci sono i suoi suoi fedeli compagni Hakkai e Gojo; ossia un maiale codardo e dedito ai piaceri della carne, e una testa mozzata parlante, misteriosa e schiva quanto saggia. Nonostante non sia un vero e proprio personaggio, avrà un ruolo molto importante il monaco Sanzo (三藏), che sarà il cardine di tutte le vicende narrate. Attorno a lui ruota l'intero viaggio verso Occidente, con lo scopo di uccidere colui che può tutto, il Buddha. Invero, quello di cui si narra non è il Dio buono che tutti noi conosciamo, ma un dittatore pronto a far inchinare l'intero mondo e le creature che lo popolano ai suoi piedi: il perfetto antagonista di una avvincente storia. "Il Grande Santo Uguale al Cielo" (nome che viene affibbiato a Son Goku, visto il suo sovrannaturale potere) dovrà percorrere una lunga e tumultuosa strada, alla ricerca di qualcosa di unico e prezioso: la libertà universale.
Quella che si andrà a leggere non sarà la classica storia dell'eroe, stupido ma pieno di buone intenzioni, e dell'antagonista alla quale siamo stati abituati, anzi sarà l'esatto contrario: i personaggi qui descritti sono violenti e senza scrupoli, in grado di uccidere sia malvagi che innocenti, e pronti a stuprare, massacrare o ad infierire qualsiasi altro tipo di danno fisico e psichico a chiunque trovino dinanzi a loro - ossia, in gran parte demoni o figure aggressive femminili. Rappresenta una narrazione nella quale nulla è ciò che sembra, ma solo quello che in realtà, nel più profondo dell'animo, è realmente. Qualsiasi persona vi compaia è nuda e priva di qualsiasi abito, se non quello che gli sarà obbligato indossare dal nostro gruppo di prescelti - che, come tutti potranno immaginare, non è una normale veste. Questo per mostrare solamente l'essenzialità della persona e, a mio parere, per rendere più realistica l'atmosfera mostrata. Terada è esperto nello sviluppare qualsiasi elemento in maniera più cupa e grottesca di quanto non sia descritta nell'opera originale di Wu Cheng'en. Ad aumentare l'aria mistica e superiore mostrata vi sono vari ideogrammi e simboli in lingua Orientale che, se letti nella lingua a noi congeniale, divengono descrizioni quasi poetiche degli eventi o rari incantesimi basati in particolar modo su elementi naturali. Le tavole sono veri e propri capolavori, paragonabili alle sublimi opere pittoriche di quei tempi ormai passati.
Naturalmente, com'è ovvio che sia, le differenze con le opere originale ci sono eccome. Gli eventi mostrati dall'autore Giapponese sono solo quelli principali che compongono l'opera Cinese, e tendono a tralasciare le tematiche di riflessione su argomenti quali il Buddhismo e il Taoismo, ma la cosa, per la maggior parte della popolazione dei nostri lidi, è positiva. I nomi e i differenti personaggi mostratici - specialmente quelli antagonisti - risulteranno raramente conosciuti; d'altro canto, hanno il pregio di spingere il lettore verso la buona e lodevole via della curiosità e dell'approfondimento.