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9.0/10
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Prendete quarantadue studenti delle medie e sbatteteli su un'isola, dite loro che solo l'ultimo sopravvissuto se ne andrà via di lì sulle proprie gambe e otterrete uno dei migliori seinen degli anni 2000.

Parto subito col dire che i personaggi sono presentati come studenti del terzo anno delle medie (suppongo abbiano 15 anni) e sarebbe anche stato bello vedere uno svolgimento della storia se i personaggi fossero stati effettivamente degli adolescenti. Nella realtà dei fatti il tutto è talmente esagerato (sia dal lato fisico che emotivo) che è impossibile anche solo credere nell'anagrafe degli studenti.
Quarantadue personaggi sono veramente tanti ma la storia si regge grazia alla trinità Shuya Nanahara (il lato buono, colui che deve salvare tutti ad ogni costo, il classico superbuono che ha paura a premere un grilletto anche se sta per morire), Kazuo Kiriyama (l'esatto opposto, una sorta di terminator senza emozioni) e Mitsuko Soma (la ragazza di facili costumi pronta a usare ogni suo mezzo per distrarre i nemici e salvarsi).
Di questi tre quello più importante ai fini della storia non è Shuya, il buono, ma bensì Kazuo in quanto se non vi è un lupo, le prede se ne stanno felici e contente nelle loro tane.

A rendere il tutto più iperrealistico (e anche grottesco se si pensa all'età dei personaggi che sembrano quasi degli "uomini vissuti") vi sono dei disegni realizzati con una cura certosina capaci di rendere le scene splatter talmente d'effetto da risultare quasi disgustose (e nel caso di una scena splatter questo è un pro).

La trama non si svolge come avrei pensato (in modo più graduale, più controllato, in quanto seppur posti di fronte alla minaccia di morte è difficile prendere in mano una pistola e uccidere un proprio amico) ma bensì molto rapidamente grazie al già citato Kiriyama - pronto a tenere sempre alta la tensione - e a svariati personaggi minori dalla mente un po' "bacata" con manie di superiorità disposti a tutto pur di salvare la loro pellaccia.
I colpi di scena non mancano ma una volta capito l'"andazzo" è difficile rimanere veramente di stucco e lo stesso discorso vale per il finale abbastanza intuibile dopo poco.

Il punto forte dell'opera (oltre ai disegni) sono sicuramente i lati emotivi dei personaggi; seppur siano ben quarantadue (ben oltre la media di un manga normale) si sa praticamente tutto di tutti e a ognuno di loro è dedicato un momento speciale all'interno della storia, siano essi protagonisti o quasi delle comparse.
Nella caratterizzazione di alcuni(quali Shuya e Mitsuko) si raggiungono dei livelli molto alti, si riesce perfino a credere che il loro comportamento sia quasi "giustificato" dal loro passato.

In conclusione Battle Royale è tra i migliori seinen degli ultimi tempi, un'opera matura, (che a tratti sfiora l'hentai, quindi decisamente 18+) che non lesinerà momenti tristi e toccanti.