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6.0/10
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Kazuki e Haruki sono legati da una forte amicizia, si conoscono fin da bambini, condividono lo stesso giorno di nascita, ma soprattutto sono talmente identici che la gente fatica a pensare che non siano parenti. Eppure oltre all'amicizia non c'è alcun legame di sangue.
E' il giorno del loro sedicesimo compleanno e si trovano a scuola, quando uno strano messaggio che intima gli studenti di evacuare entro centottanta minuti risuona per le classi dell'istituto.
Ha inizio il gioco.
Di[e]ce non è altro che una partita a scacchi con personaggi in carne ed ossa. Un gioco per evitare le guerre, dicono, ma che porta ugualmente alla morte di migliaia di persone. Kazuki e Haruki sono i due re (i King del gioco), le pedine speciali. Di[e]ce non avrà fine finché uno dei due non morirà. Ma per rendere la "morte" valida dovrà essere uno dei due King ad uccidere l'altro, non possono esserci altri modi.

Di[e]ce è un manga particolare, con un'ottima trama ma uno sviluppo un po' meno buono. Probabilmente la mia delusione deriva dalle alte aspettative che avevo quando lo acquistai. Ma non è del tutto da buttare al secchio.

Partendo dalle valutazioni negative, la prima grande pecca di questo fumetto è la confusione. All'uscita dell'ultimo volume ho sentito la necessità di rileggere l'intera serie per potermici raccapezzare e godere il finale. E' poco chiaro nelle spiegazioni, sembra voglia apparire volutamente complicato. Oltretutto molte scene sembrano essere messe a caso, senza senso, incomprensibili. Stanno lì, ma non capisci a cosa servono.
Per quanto riguarda i personaggi li ho trovati poco "approfonditi". Non si comprende bene il loro carattere, spesso sembrano forzati a comportarsi in un certo modo e a questo sicuramente non giova che esteticamente siano tutti uguali. Non mi riferisco al fatto che gli "scacchi" tra loro si assomiglino -Haruki e Kazuki sono i due re e sembrano fratelli, allo stesso modo gli alfieri, le torri ecc-, ma proprio a causa di un problema stilistico che non riesce a dare troppa distinzione ai personaggi -e questa è una cosa che si vede in molti manga. Quella di far assomigliare Re con Re -e tutti gli altri- è una bella idea, ma inutile se poi i personaggi non sono ben distinti. Ad esempio è particolarmente difficile distinguere Naruse, Yuki e Kanzaki, quando poi entra in gioco anche Ruka, diventa una prova estrema cercare di riconoscerli tutti.
Un'altra nota negativa va data all'aria pesantemente shounen ai che aleggia tra i personaggi. Ci può stare fino ad un certo punto, ma qui i personaggi mancano di mascolinità e non sembra facciano altro che provarci l'uno con l'altro.

Di[e]ce ha però una bella storia. Poteva sicuramente essere sviluppata meglio, ma bisogna anche contare che è un manga di sei volumi (quarantadue capitoli) e probabilmente le autrici non potevano fare di meglio. Un elogio va sicuramente al finale e visto che non voglio fare spoiler dirò solamente che mi ha lasciata piacevolmente spiazzata, riuscendo a chiarirmi molte cose su cui non ero troppo sicura.
Per quanto io abbia criticato la somiglianza tra i personaggi il tratto di Yamamoto Kana è molto buono. I disegni sono belli anche se non è una maga degli sfondi. Ha un tratto pulito e fa buon uso di retini.
Comunque sia la cosa migliore del fumetto sono le sensazioni che riesce a trasmettere. In particolare l'angoscia -probabilmente proprio a causa della confusione generale del fumetto-. Soprattutto nell'ultimo volume ci si riesce ad immedesimare in Kazuki. Si riesce a sentire la follia di tutto quello che sta accadendo al protagonista, a comprendere la difficoltà delle sue scelte e i suoi sentimenti. L'ultimo volume è sicuramente il migliore, seguito dal primo.

Per quanto riguarda l'edizione italiana, è ottima. Escluso qualche micro errore di stampa merita tutti i suoi €4,95. Una cosa che però non condivido è il bollino verde "per tutti" visto che Di[e]ce è abbastanza violento e sicuramente non adatto a tutte le età -solo il fatto che sia un "fumetto per donne" la dice lunga-.

Quindi il mio voto è 6 perché è un manga discreto che però non potrà mai piacere a tutti. Ha le basi per essere un'opera almeno da 8, ma non è riuscito a dare il massimo del suo potenziale.