Recensione
Dragon Head
8.0/10
Nel mio incentrarmi sul frugare nell'underground degli anime e manga, mi sono imbattuto in questa piacevolissima sorpresa, che prende il nome di Dragon Head.
La trama è piuttosto semplice, non offre particolari spunti di riflessione, e non spicca d'originalità - c'è da dirlo: mentre il nostro protagonista, Teru Aoki, è di ritorno a Tokyo, su un treno ad alta velocità, poco prima di entrare in un tunnel, intravede un qualcosa di simile ad un'eruzione; quando egli si sveglierà, troverà d'innanzi a sé una visione scioccante: bloccato in quello stesso tunnel, il treno è deragliato, e lui pare essere l'unico superstite. Inizierà, quindi, la sua missione alla ricerca di un modo per tornare in superficie.
Il suo piano, però, viene interrotto molto velocemente dalla presenza di due nuovi personaggi: Nobuo Takahashi, e Ako Seto. Inizialmente, i tre si metteranno d'accordo per trovare una soluzione al loro problema, decidendo di collaborare per ritornare a casa.
Nel frattempo, però, nel manga comincia a farsi strada la chiave di volta dello stesso: la paura. La paura sarà una costante di questo manga, un qualcosa di ricorrente, che partirà da Nobuo. Il ragazzo, spaventato a morte da quel posto buio, impregnato di sola oscurità, perderà il senno, cominciando a fidarsi solo di sé stesso e sfociando in seguito in istinti omicida sugli altri due compagni.
Ciò nonostante, la presenza di Nobuo non ostacolerà poi tanto Teru e Ako, che riusciranno a superare la sua minaccia e continuare col loro tragitto; ed è qui che parte un altro fattore importantissimo del manga: il mistero. L'autore ha impregnato la sua opera con un mistero - quasi irrisolto neanche alla fine -, e cioè quello delle condizioni disastrose in cui pare essere caduto il Giappone. Quando infatti i due usciranno dal tunnel, scopriranno che il loro paese è caduto in rovina: nubi oscure, fulmini, tornado, eruzioni, innumerevoli terremoti, città distrutte, macerie e maremoti ovunque; l'oscurità regna sovrana anche di giorno, il sole si vede a malapena, e polvere nera che cade continuamente dal Cielo. Ci troviamo, perciò, di fronte ad un vero e proprio cataclisma, a cui però il mangaka non darà una vera e propria spiegazione: i personaggi della serie, cercheranno di dare qualche ragione ai fenomeni, e la più gettonata è quella di un meteorite che pare essere precipitato contro il Monte Fuji, finendo per far riattivare il vulcano, con una devastante eruzione, che hanno in seguito provocati i temporali e i vari terremoti. Non è da escludere, però, l'alternativa spiegazione delle armi nucleari: ad un certo punto del manga, propriamente verso la fine, viene infatti raccontato di come sia possibile che, alcune armi nucleari depositate e nascoste in GIappone, possano essere esplose con conseguenze gravissime sull'ambiente circostante.
Considero questo manga davvero ben fatto per la storia coinvolgente e il tema trattato: tornando sulla paura, i personaggi principali verranno a contatto, molte volte durante la serie, con personaggi che hanno perso il senno: Teru e Ako, però, non riusciranno mai a prendere il sopravvento su di loro, anzi, verranno più volte demoralizzati e sconfitti dalle parole di quelli che, proprio come Nobuo, hanno perso la testa dal panico. E qui entriamo in un altro grande punto a favore di questo manga: i protagonisti.
I protagonisti sono personaggi per niente scontati, per niente supereroi che salvano il mondo, anzi: essi quasi paiono agire passivamente sulla storia. Sono esseri umani, perfettamente come noi, impotenti contro le catastrofi che la natura può generare. I loro pensieri, le loro paure, i loro sogni distrutti, i continui paragoni sulla vita che conducevano prima, e sulla loro definizione di "incubo" e "paura", vengono realizzate e riprodotte benissimo dall'autore, che mette in'evidenza come l'umanità non possa che inginocchiarsi d'innanzi a madre natura. Ricorrente sarà, da parte di Teru, il continuo ricordo di Nobuo: il ragazzo infatti si sente in colpa per averlo lasciato morire, per non aver realizzato la sua paura e per non essere riuscito ad aiutarlo, ed anzi, abbandonandolo al suo destino nel tunnel.
Ciò nonostante, il manga soffre di una pecca particolare: la fine. Okay, forse mi sono illuso un po' troppo io che in questo manga ci potesse essere una fine dettagliata e articolata, ma... Perché farlo terminare così? Ci ritroviamo in una nuova Tokyo, la meta che i nostri protagonisti hanno cercato di raggiungere per tutto l'arco della storia, e d'innanzi a noi un "nuovo" Monte Fuji, che erutta. Teru, che intanto pare aver iniziato a relazionarsi sentimentalmente con Ako, comincia a realizzare che non importa quanto grandi siano le nostre paure: esse non svaniranno mai, saranno sempre nascoste negli angoli più profondi del nostro cuore, pronte a tornare quando meno ce l'aspettiamo. Quel che si deve fare, però, è essere audaci e combattere quelle paure per ottenere creatività e una nuova linfa: solo in quel modo si può ottenere un mondo migliore. Ed è in quel momento, che, mentre i due siedono insieme, la lava del vulcano imperversa per la zona circostante, mettendo fine al manga.
Un vero e proprio capolavoro, a mio parere. Intenso, intenso, intenso. Ovviamente questo manga non dev'essere letto da chi cerca una lettura leggera, ma bensì chi vuole andare alla ricerca di un "lato nascosto" di questo fenomeno degli anime e manga. I ragionamenti, i pensieri, e le vicissitudini di "Dragon Head" sono a dir poco fantastiche. L'opera ti fa ragionare, ti permette di scoprire lati dell'essere umano terribili, ma che purtroppo sono una realtà. L'autore, inoltre, durante la serie, evidenzia molto come la tecnologia, paradossalmente, pare averci trasformato in macchine insensibili alla vera paura.
In sostanza, è un manga che consiglio assolutamente. Non merita un 10 a causa del finale, non chiarissimo, seppur straordinario; non merita un 9 pieno a causa della narrazione un po' lenta, che preferisce mettere a fuoco le immagini del mondo apocaliptico in cui vivono i protagonisti... E allora? 8.
È davvero una vergogna che in Italia questa serie non sia stata completata, e tra l'altro quei pochi volumi pubblicati in Italia, sono pure di qualità discutibile, nonostante il prezzo. Confido che un giorno questa serie troverà nuova linfa nel paese nostrano, poiché correrò sicuramente ad acquistarla.
La trama è piuttosto semplice, non offre particolari spunti di riflessione, e non spicca d'originalità - c'è da dirlo: mentre il nostro protagonista, Teru Aoki, è di ritorno a Tokyo, su un treno ad alta velocità, poco prima di entrare in un tunnel, intravede un qualcosa di simile ad un'eruzione; quando egli si sveglierà, troverà d'innanzi a sé una visione scioccante: bloccato in quello stesso tunnel, il treno è deragliato, e lui pare essere l'unico superstite. Inizierà, quindi, la sua missione alla ricerca di un modo per tornare in superficie.
Il suo piano, però, viene interrotto molto velocemente dalla presenza di due nuovi personaggi: Nobuo Takahashi, e Ako Seto. Inizialmente, i tre si metteranno d'accordo per trovare una soluzione al loro problema, decidendo di collaborare per ritornare a casa.
Nel frattempo, però, nel manga comincia a farsi strada la chiave di volta dello stesso: la paura. La paura sarà una costante di questo manga, un qualcosa di ricorrente, che partirà da Nobuo. Il ragazzo, spaventato a morte da quel posto buio, impregnato di sola oscurità, perderà il senno, cominciando a fidarsi solo di sé stesso e sfociando in seguito in istinti omicida sugli altri due compagni.
Ciò nonostante, la presenza di Nobuo non ostacolerà poi tanto Teru e Ako, che riusciranno a superare la sua minaccia e continuare col loro tragitto; ed è qui che parte un altro fattore importantissimo del manga: il mistero. L'autore ha impregnato la sua opera con un mistero - quasi irrisolto neanche alla fine -, e cioè quello delle condizioni disastrose in cui pare essere caduto il Giappone. Quando infatti i due usciranno dal tunnel, scopriranno che il loro paese è caduto in rovina: nubi oscure, fulmini, tornado, eruzioni, innumerevoli terremoti, città distrutte, macerie e maremoti ovunque; l'oscurità regna sovrana anche di giorno, il sole si vede a malapena, e polvere nera che cade continuamente dal Cielo. Ci troviamo, perciò, di fronte ad un vero e proprio cataclisma, a cui però il mangaka non darà una vera e propria spiegazione: i personaggi della serie, cercheranno di dare qualche ragione ai fenomeni, e la più gettonata è quella di un meteorite che pare essere precipitato contro il Monte Fuji, finendo per far riattivare il vulcano, con una devastante eruzione, che hanno in seguito provocati i temporali e i vari terremoti. Non è da escludere, però, l'alternativa spiegazione delle armi nucleari: ad un certo punto del manga, propriamente verso la fine, viene infatti raccontato di come sia possibile che, alcune armi nucleari depositate e nascoste in GIappone, possano essere esplose con conseguenze gravissime sull'ambiente circostante.
Considero questo manga davvero ben fatto per la storia coinvolgente e il tema trattato: tornando sulla paura, i personaggi principali verranno a contatto, molte volte durante la serie, con personaggi che hanno perso il senno: Teru e Ako, però, non riusciranno mai a prendere il sopravvento su di loro, anzi, verranno più volte demoralizzati e sconfitti dalle parole di quelli che, proprio come Nobuo, hanno perso la testa dal panico. E qui entriamo in un altro grande punto a favore di questo manga: i protagonisti.
I protagonisti sono personaggi per niente scontati, per niente supereroi che salvano il mondo, anzi: essi quasi paiono agire passivamente sulla storia. Sono esseri umani, perfettamente come noi, impotenti contro le catastrofi che la natura può generare. I loro pensieri, le loro paure, i loro sogni distrutti, i continui paragoni sulla vita che conducevano prima, e sulla loro definizione di "incubo" e "paura", vengono realizzate e riprodotte benissimo dall'autore, che mette in'evidenza come l'umanità non possa che inginocchiarsi d'innanzi a madre natura. Ricorrente sarà, da parte di Teru, il continuo ricordo di Nobuo: il ragazzo infatti si sente in colpa per averlo lasciato morire, per non aver realizzato la sua paura e per non essere riuscito ad aiutarlo, ed anzi, abbandonandolo al suo destino nel tunnel.
Ciò nonostante, il manga soffre di una pecca particolare: la fine. Okay, forse mi sono illuso un po' troppo io che in questo manga ci potesse essere una fine dettagliata e articolata, ma... Perché farlo terminare così? Ci ritroviamo in una nuova Tokyo, la meta che i nostri protagonisti hanno cercato di raggiungere per tutto l'arco della storia, e d'innanzi a noi un "nuovo" Monte Fuji, che erutta. Teru, che intanto pare aver iniziato a relazionarsi sentimentalmente con Ako, comincia a realizzare che non importa quanto grandi siano le nostre paure: esse non svaniranno mai, saranno sempre nascoste negli angoli più profondi del nostro cuore, pronte a tornare quando meno ce l'aspettiamo. Quel che si deve fare, però, è essere audaci e combattere quelle paure per ottenere creatività e una nuova linfa: solo in quel modo si può ottenere un mondo migliore. Ed è in quel momento, che, mentre i due siedono insieme, la lava del vulcano imperversa per la zona circostante, mettendo fine al manga.
Un vero e proprio capolavoro, a mio parere. Intenso, intenso, intenso. Ovviamente questo manga non dev'essere letto da chi cerca una lettura leggera, ma bensì chi vuole andare alla ricerca di un "lato nascosto" di questo fenomeno degli anime e manga. I ragionamenti, i pensieri, e le vicissitudini di "Dragon Head" sono a dir poco fantastiche. L'opera ti fa ragionare, ti permette di scoprire lati dell'essere umano terribili, ma che purtroppo sono una realtà. L'autore, inoltre, durante la serie, evidenzia molto come la tecnologia, paradossalmente, pare averci trasformato in macchine insensibili alla vera paura.
In sostanza, è un manga che consiglio assolutamente. Non merita un 10 a causa del finale, non chiarissimo, seppur straordinario; non merita un 9 pieno a causa della narrazione un po' lenta, che preferisce mettere a fuoco le immagini del mondo apocaliptico in cui vivono i protagonisti... E allora? 8.
È davvero una vergogna che in Italia questa serie non sia stata completata, e tra l'altro quei pochi volumi pubblicati in Italia, sono pure di qualità discutibile, nonostante il prezzo. Confido che un giorno questa serie troverà nuova linfa nel paese nostrano, poiché correrò sicuramente ad acquistarla.