Recensione
Welcome to the N.H.K.
10.0/10
"Welcome to NHK!" è stato in un certo senso il mio primo amore in termini di anime. Guardandolo mi è piaciuto così tanto da far accendere in me una sorta di scintilla. Solo successivamente mi sono avvicinato anche al manga, anch'esso tratto dall'omonimo romanzo, e curato per quanto riguarda la storia dallo stesso Tatsuhiko Takimoto.
Ad essere sinceri mi risulta davvero difficile esprimere con poche parole tutto quello che ho provato durante la lettura di questo manga. Si va dall'apprensione alla rabbia, dal divertimento spassoso a veri momenti di tristezza, di pari passo con l'evoluzione della storia e con le azioni compiute e subite dai vari personaggi.
Credo che i personaggi siano proprio il principale punto di forza di WtNHK: non sono stereotipi, e chi come me conosce la vita universitaria, oppure chi almeno una volta si è sentito solo, scontento, incompreso dalla società, in qualche modo e in qualche misura "vittima" di un sopruso alle sue spalle certo non mancherà di riconoscere almeno una parte di sé stesso in Sato, in Misaki, in Yamazaki…
Certo, rispetto all'anime qui alcuni episodi sono un poco enfatizzati, e alcuni aspetti sono estremizzati in maniera maggiore, però il risultato non è assolutamente "malvagio". Anzi, il quadro che ne esce risulta ancora più nitido, anche grazie all'approfondimento che viene fatto in particolare su Misaki e sulla sua storia, presente in maniera limitata nella serie animata, e che qui trova molto più spazio, a grande beneficio del lettore (anche per questo credo che comunque, sebbene ad un certo punto la narrazione prenda una piega diversa, chi ha amato l'anime debba necessariamente leggere anche il manga).
Io, che partivo già da un contesto particolarmente favorevole a questa storia, me ne sono innamorato una seconda volta, e stavolta in maniera ancora più forte. La storia per certi versi ti fa ridere, ti fa dire "Ma questo qui è realmente stupido, come fa a comportarsi così?", eppure allo stesso tempo tu stesso finisci col renderti conto che, in realtà, non è poi così assurdo. Che c'è tanta verità dietro. Che le paure dei personaggi sono anche un po' le nostre. Il dramma della ricerca della propria felicità, la paura di essere feriti da coloro nei quali abbiamo fiducia… gli spunti di riflessione, è proprio il caso di dirlo, durante la lettura saranno tantissimi.
Per questi motivi, paradossalmente nonostante ritenga tuttora che l'anime meriti un punteggio massimo, devo mio malgrado ammettere che il manga per certi versi gli è addirittura superiore.
Non posso dunque che assegnare un 10 più che meritato, ringraziare l'autore per la splendida opportunità che ci ha dato scrivendo questa storia, e invitare quanti leggeranno queste poche righe ad iniziare quanto prima la lettura.
Ad essere sinceri mi risulta davvero difficile esprimere con poche parole tutto quello che ho provato durante la lettura di questo manga. Si va dall'apprensione alla rabbia, dal divertimento spassoso a veri momenti di tristezza, di pari passo con l'evoluzione della storia e con le azioni compiute e subite dai vari personaggi.
Credo che i personaggi siano proprio il principale punto di forza di WtNHK: non sono stereotipi, e chi come me conosce la vita universitaria, oppure chi almeno una volta si è sentito solo, scontento, incompreso dalla società, in qualche modo e in qualche misura "vittima" di un sopruso alle sue spalle certo non mancherà di riconoscere almeno una parte di sé stesso in Sato, in Misaki, in Yamazaki…
Certo, rispetto all'anime qui alcuni episodi sono un poco enfatizzati, e alcuni aspetti sono estremizzati in maniera maggiore, però il risultato non è assolutamente "malvagio". Anzi, il quadro che ne esce risulta ancora più nitido, anche grazie all'approfondimento che viene fatto in particolare su Misaki e sulla sua storia, presente in maniera limitata nella serie animata, e che qui trova molto più spazio, a grande beneficio del lettore (anche per questo credo che comunque, sebbene ad un certo punto la narrazione prenda una piega diversa, chi ha amato l'anime debba necessariamente leggere anche il manga).
Io, che partivo già da un contesto particolarmente favorevole a questa storia, me ne sono innamorato una seconda volta, e stavolta in maniera ancora più forte. La storia per certi versi ti fa ridere, ti fa dire "Ma questo qui è realmente stupido, come fa a comportarsi così?", eppure allo stesso tempo tu stesso finisci col renderti conto che, in realtà, non è poi così assurdo. Che c'è tanta verità dietro. Che le paure dei personaggi sono anche un po' le nostre. Il dramma della ricerca della propria felicità, la paura di essere feriti da coloro nei quali abbiamo fiducia… gli spunti di riflessione, è proprio il caso di dirlo, durante la lettura saranno tantissimi.
Per questi motivi, paradossalmente nonostante ritenga tuttora che l'anime meriti un punteggio massimo, devo mio malgrado ammettere che il manga per certi versi gli è addirittura superiore.
Non posso dunque che assegnare un 10 più che meritato, ringraziare l'autore per la splendida opportunità che ci ha dato scrivendo questa storia, e invitare quanti leggeranno queste poche righe ad iniziare quanto prima la lettura.