logo AnimeClick.it

-

Sono appassionato di manga "vintage", un po' per nostalgia nei confronti delle storie che mi appassionavano quando, bambino delle elementari, le seguivo in tv nei primi anni '80, un po' perché capita che abbiano delle caratteristiche me li fanno preferire ai (pochi) manga più recenti che ho letto.

Ho apprezzato "Attack No.1" per la notevole evoluzione della qualità dei disegni, che inizialmente sono piuttosto crudi ma migliorano poi di volume in volume, insieme all'abile ed efficace scelta delle inquadrature delle vignette (probabilmente il successo del manga permise all'autrice di avvalersi di un numero crescente di assistenti). Il tratto dell'autrice evolve così da rudimentale a valido esempio di stile grafico vintage (che io spesso apprezzo), pur con alcune sue peculiarità, la più notevole è il modo totalmente irrealistico in cui sono disegnati gli occhi di tutti i personaggi principali femminili.

Altri due aspetti che ho apprezzato sono la presenza di eventi salienti non legati alla pallavolo, che conferiscono maggior profondità a personaggi e all'ambientazione o almeno spezzano la monotonia di una narrazione altrimenti monotematica, e la rapida ma comunque efficace caratterizzazione dei personaggi secondari, che rimangono tuttavia sovrastati dalla figura della protagonista - come del resto in ogni altro manga per ragazzini, shonen e shoujo.