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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Studio Bones porta in scena una serie a dir poco galattica, che fa un buon miscuglio di slice of life a sfondo scolastico con una frenetica componente mecha unita a una narrativa che lentamente prende piede: "Star Driver - Kagayaki no Takuto".

Takuto Tsunashi, un giovane di quattordici anni apparentemente normale, decide di frequentare le superiori "Southern Cross High School", situate nell'arcipelago di isole chiamato "Southern Cross Isle"; dal momento che ha perso il traghetto, per arrivarci ci è andato a nuoto, perdendo i sensi sulla riva. Per fortuna viene salvato da due giovani che passeggiavano in zona, la dolce Wako Akagami e il silenzioso Shindo Sugata. Una volta soccorso dai due ragazzi e fatto amicizia con loro, Takuto comincia insieme a loro, essendo compagni di scuola, la sua apparentemente normale vita scolastica.
Purtroppo lo scenario è ben lungi dall'essere paradisiaco; infatti nel sottosuolo dimora l' "Ordine della croce scintillante", composto da un manipolo di abitanti dell'isola, e non, che hanno messo le mani sulla tecnologia dei Cybody, esseri meccanici pilotabili che possono muoversi nel cosiddetto "Tempo Zero", e che mirano a usarli per le loro ambizioni di dominio. Purtroppo, per poter farli uscire dal Tempo Zero, bisogna rompere i quattro sigilli delle sacerdotesse delle isole dell'arcipelago, e Wako è una di esse. Catturata la sacerdotessa del Nord e spezzato il suo sigillo, il Tempo Zero è diventato accessibile, e le restati tre, tra cui Wako, sono il loro prossimo obiettivo, ma dovranno fare i conti contro Takuto, lo "Splendido Giovane Galattico", che con il suo Cybody Tauburn è l'unico che può opporsi al loro piano.

Tra combattimenti fra Cybody e la vita scolastica e quotidiana dei personaggi, assistiamo al progresso delle vicende dal punto di vista dei vari personaggi della serie: da Takuto, che gradualmente rivela il motivo del perché è venuto sull'isola e svela molte facce del suo carattere, da Sugata che svelerà molte sfaccettature di personalità unite a un terrificante segreto, a Wako e il rompicapo sentimentale che verrà a crearsi; ai vari membri dell'ordine (tra piani e contro-piani, cospirazioni, terremoti di posizione, la vita al di fuori dell'ordine, ecc.), di cui alla fine scopriremo l'unico membro malvagio e il suo piano, che porterà a una battaglia totale sotto il segno del detto "Il nemico di ieri è l'amico di oggi" e a un finale che... poteva finire peggio (non in senso negativo).

In ambito di personalità e caratterizzazione, la varietà, di fatto, non manca, complice un design dei personaggi molto colorato e variegato, con qualche accenno di fanservice, e una varietà di ambienti, complici gli psichedelici panorami del Tempo Zero. Anche il mecha design è all'insegna del vario, presentando modelli dall'aspetto e armamento veramente bizzarro, tra cui le dodici spade "Star Sword".

In ambito di OST, le opening non sono il massimo, mentre le ending e le insert song sono molto orecchiabili. In ambito di grafica, siamo agli standard tipici di Bones, ovvero una grande perizia tecnica e di colori.

"Star Driver", tutto sommato, mi è piaciuto, ma, a quanto pare, è una questione di gusti.