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Chiariamo subito che più evoluto non è l'organismo più complesso, ma quello più adatto all'ambiente circostante. L'essere umano è la specie dominante sulla Terra grazie alla sua capacità di modificare l'ambiente a suo vantaggio, basti pensare alle case, alle strade e alle città. In "Parasyte" (o "Kiseiju") fa la sua comparsa una nuova specie più evoluta dell'uomo e più adatta all'ambiente che l'uomo stesso ha creato, le metropoli. L'abilità più insidiosa di questa nuova specie, i parassiti, è di potersi perfettamente camuffare fra gli umani per poterli così cacciare liberamente. Sulla trama non dico altro, dato che quella qui sul sito è più che esaustiva. Quest'anime non parla di mostri antropofagi e di un ragazzino che li deve affrontare. No, qui non ci sono mostri. Ci sono esseri viventi che fanno di tutto per sopravvivere. Si può definire mostro chi semplicemente è al di sopra della morale e delle leggi umane? Si può condannare un essere vivente perché segue gli istinti di cui la natura lo ha fornito? Bellissime poi le riflessioni sulle emozioni e sull'empatia; i sentimenti ci rendono la specie superiore o ci impediscono di evolvere? Sono un'anomalia dell'evoluzione o una creazione di quest'ultima per garantire la sopravvivenza della specie?
"Parasyte" è una di quelle opere che vanno viste assolutamente. Fa riflettere e meditare sull'arroganza dell'uomo che nel suo egocentrismo non si accorge di essere la piccola parte di un organismo molto più grande. Dopotutto, per quanto forti, intelligenti o superiori possiamo apparire, siamo tutti deboli esseri viventi.