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"Kujira no Kora wa Sajou ni Utau", letteralmente "I bambini della Balena cantano sulla sabbia", è un anime composto da dodici episodi, trasmesso nel Sol Levante nella stagione autunnale 2017, e arrivato in madrepatria grazie a Netflix a marzo 2018, pubblicato in blocco e doppiato. Dal titolo internazionale "Children of the Whales", è tratto dall'omonimo manga scritto e disegnato da Abi Umeda, che conta undici volumi all'attivo, ed è ancora in corso. Questo fa ben capire che l'anime ha tutt'altro che un finale chiuso, bensì aperto, e in attesa di una seconda stagione. La trasposizione animata, infatti, racchiude solo i primi cinque volumi del manga, edito da Star Comics.

"Children of the Whales" racconta di un mondo immaginario, dove ci sono isole galleggianti in un mare di sabbia, e in particolare conosciamo la popolazione della Balena di Fango. Qui la gente è divisa in due gruppi, i marchiati che possono usare la thymia, ma hanno vita breve, e i non marchiati senza poteri, longevi e quindi capi della comunità. Chakuro è un ragazzo marchiato di quattordici anni, ed è l'archivista dell'isola, trascrive ogni singolo evento, cercando di non farsi prendere troppo dalle emozioni. Infatti, sulla Balena di Fango, è vietato disperarsi di una morte, poiché già è noto che i marchiati possono vivere massimo trent'anni. Un giorno viene avvistata un'isola fluttuante in lontananza, e si parte in ricognizione in cerca di vivande da raccogliere. Alla spedizione partecipa anche Chakuro, e lì si fa quasi ammazzare da una strana ragazza, Lykos, unica sopravvissuta di quell'isola. Quell'incontro cambierà per sempre la vita di Chakuro e degli abitanti della Balena di Fango, sconvolgendoli del tutto.

Il punto forte di quest'anime è la trama, così semplice, ma così efficace, piena di colpi di scena e di misteri, tanti misteri. Bastano pochi episodi per immergersi in un mondo fatto di regole ben precise, e di sentimenti che vanno celati. C'è violenza, e anche tanta, quindi, se siete deboli di cuore, non ve lo consiglio. Sono stata così catturata dalla storia, che ho finito la visione in soli quattro giorni. Vi affezionerete subito ai personaggi, ma non fateci troppo affidamento... è un anime che ti strugge dentro, ma che alla fine ti lascia un senso di speranza. Mai arrendersi al proprio destino già scritto da altri, ma ribellarsi e procedere di testa propria, cantando ad alta voce la via che si vuole percorrere.

Dal punto di vista tecnico, eccelle sia in animazioni sia in colonna sonora: ci sono delle sequenze d'impatto molto forti, e la musica ne fa da padrona. Grazie anche all'opening e all'ending davvero orecchiabili, è un anime che si lascia vedere con curiosità. La caratterizzazione dei personaggi è davvero completa, sia per i protagonisti sia per i personaggi secondari, grazie a un doppiaggio (sia giapponese sia italiano) che rende al massimo i sentimenti, e anzi, li nasconde. Infatti, conoscendo Lykos, si scopre che il mondo esterno alla Balena di Fango vive nell'apatia assoluta, come dei burattini agli ordini dei superiori. Questa complessa visione del mondo sarà ben spiegata nel corso degli episodi, e sta solo a voi scoprirlo!

Quest'anime mi ha folgorata positivamente, non ne vedevo di questo genere da un sacco di tempo, e, sebbene sia alquanto cruento, non mi ha spaventata, ma invogliata a sapere di più e di più, anche se in lacrime. Confido davvero in una seconda stagione, perché possiamo considerare questa prima stagione come un prologo a quel che accadrà in futuro. Ci sono tanti personaggi che aspettano solo di esser conosciuti e capiti da voi. Vedetelo, e non vi deluderà. E' una storia originale, parla di bambini, di magia, di guerra e sangue, in un mondo fantasy vasto e ancora inesplorato. Voto 9, mi è proprio piaciuto!