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9.5/10
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“Ganz” è un anime del 2004 derivato da un grande manga che ritengo superiore a questa serie tv. Tuttavia trovo sia corretto scindere l'anime dal manga per non alterare il mio giudizio in merito a modi, tempi e forma differente dei media, nei fatti strutturalmente troppo distanti per potersi confrontare oggettivamente tra loro. Fatta questa premessa recensisco “Ganz” in quanto anime, non tenendo minimamente in considerazione il manga.

“Ganz”è un anime di tipo psicologico horror-splatter e fantascientifico, dotato di uno stile volutamente crudo, adulto e conseguentemente tamarro. La sua natura estrema si burla di ogni buon gusto o filtro etico ed è tipica degli anime della Gonzo, sempre tendenzialmente particolari e incuranti delle mode passeggere. Quest'anime è quasi un capolavoro, ma non riesce a prendere il massimo punteggio. Questo perché graficamente ha delle lacune anomale nella gestione dei fondali e relative animazioni, altrimenti il 10 se lo meritava in pieno.

A differenza di qualsiasi anime questa serie riesce a fondere assieme eventi improvvisi e macabri, utilizzando però un' ironia demenziale riuscitissima, di non facile lettura per tutti e quindi non adatta a tutti. Leggendo altri considerazioni in merito a quest'anime si può notare infatti come vengono segnalati come difetti, quelli che invece sono i suoi numerosi pregi nascosti. Questo avviene quando una casa produttrice di anime sceglie una direzione differente dalle banali mode e lo fa in maniera decisa, col risultato che alla fine le nuove idee diverse e di qualità finiscono per non essere comprese, rendendo il giudizio su "Gantz" divisivo.

La trama, evitando spoiler, si basa su un gioco malato e mortale, a opera di una sfera metallica di provenienza non ben precitata, la quale gioca con le vite dei vari protagonisti, seguendo sempre uno schema ben preciso. Quando ciclicamente il gioco termina l'anime dà ampio spazio invece alla commedia, che risulta bel realizzata e coinvolgente, rendendolo estremamente godibile e oggettivamente ben strutturato.
I personaggi coinvolti sono tantissimi, ma i protagonisti sono sostanzialmente tre, Kei Kurono, Masaru Kato e Kei Kishimoto, mentre gli altri, pur essendo loro malgrado coinvolti e altrettanto importanti, nei fatti risultano secondari.
Kei Kurono è il protagonista assieme a Kato di “Ganz”. Lui è sempre istintivo e deciso, spesso noncurante (all'inizio e nella prima parte dell'anime) dei giudizi di altre persone, è dotato di un enorme spirito combattivo e di sprezzante iniziativa.
Masaru Kato è il vero protagonista della serie grazie alle sue qualità morali, ma è dotato anche di puro carisma da giovane capo saggio. Masaru a differenza di Kei è dotato di un enorme senso del dovere, della giustizia e di un grande altruismo verso chiunque abbia bisogno. Il suo unico difetto che si rivelerà determinante in moltissime occasioni è l'indecisione, caratteristica che deriva da un suo estremo eccesso di moralità anche dinanzi a situazioni di evidente pericolo. Nonostante le sue poche mancanze Masaru è davvero eccezionale e spicca su tutti come personaggio.
Kei Kishimoto non è solo il sogno erotico maniacale di Kei Kurono (e non solo suo,ovviamente), ma una protagonista che, seppur inizialmente sembra anonima e passiva, col passar del tempo diverrà centrale sia per il gioco del "Ganz", che per Kato e Kurono.
Sei Sakuraoka, nonostante all'inizio possa sembrare frivola, in realtà si rivela una ragazza seria, acculturata, combattiva e sentimentale.
Ultimo, solo in ordine cronologico, tra i personaggi importanti c'è Joichiro Nishi, un ragazzino sprezzante dal carattere strafottente e malsano, che però è solo la conseguenza della sua condizione personale deviata dal Ganz, legata quindi alla circostanza in cui si trova.
In “Ganz” nonostante l'altissimo numero di altri personaggi rilevanti che andrebbero citati, trovo più logico e sensato specificare che si tratta di tutto il tessuto sociale Giapponese moderno a 360 gradi. In particolare viene dato molto spazio al peggio della società, mostrando il comportamento e la vita di numerosi teppisti di ogni tipologia, il tutto senza censure. La loro presenza rende quest'anime molto più tamarro e godibile, per via del senso di devianza malato tipico di questa serie, che punta moltissimo sul lato psicologico. I vari teppisti che appaiono in questa serie riescono ad arricchirla di molte sfumature sempre interessanti, rendendo al meglio con la loro mentalità gustosamente spietata ed estrema, fin dove può arrivare la cattiveria e l'egoismo umano.
Il resto dei personaggi come già menzionato sono persone di ogni tipologia ed età, con tutte le loro sfaccettature e sfumature emotive, decisamente interessanti, che verranno di volta in volta coinvolti nelle sfide del Gantz.

Come accennato all'inizio “Ganz” è un anime che, pur di mostrare con chiarezza il suo messaggio e stile ben definito, non si fa alcun tipo di scrupolo su nulla. Quindi sono presenti scene di sesso spinto senza amore (ovviamente senza mostrare le parti intime), di violenza gratuita dissacrante e decisamente splatter, e linguaggi duri e adulti che non permettono in nessun modo la presenza di scene o personaggi non seri. In “Ganz” c'è anche tanta commedia ben realizzata e basata sul rapporto reciproco tra tutti i personaggi che interagiranno col Gantz.
Il risultato finale, è un anime adulto e pieno d'azione, dissacrante, introspettivo, psicologico, raffinato e decisamente divertente. L'ideale per chi non sopporta anime infantili o pieni di innumerevoli stupidaggini legate a mode passeggere.
Da segnalare la presenza di alcune scene a mio avviso volute dagli autori per rendere “Gantz” il più godibile possibile. Ad esempio la forma e l'atteggiamento di alcuni mostri, decisamente bizzarri e volontariamente kitsch o il tormentone ricorrente no sense, dove i protagonisti si comportano in maniera eccessivamente indecisa e fuori dal contesto in cui si ritrovano. Scene semi-demenziali che secondo me in molti non hanno compreso, ritenendole errori di regia o scrittura, quando invece danno l'impressione di essere un scelta voluta, specie se si tratta di quei mattacchioni della Gonzo appunto.
Dal punto di vista tecnico grafico “Ganz” non è il massimo per il 2004, ma nemmeno per il 1982, dove "Macross" (1982-1983) se lo beve ridendo per le animazioni ridicole in CGI presenti in questa serie.
Il problema principale risiede sia nel dettaglio dei fondali animati in scarsa CGI, che nella qualità a essi associata. Il risultato finale è vario a livello generale, perché se come detto i fondali animati in computer grafica sono mediocri, dall'altra troviamo fondali 2d fissi discretamente realizzati, che pur non eccellendo, si limitano a essere in linea o quasi con la media del 2004. Mentre ho trovato le animazioni tradizionali riguardanti personaggi e mostri di buon livello.
Il dettaglio del volto dei personaggi invece gode di una cura raffinata e variegata, grazie anche all'ottimo character design. Perfetto nel rappresentare tutti i personaggi, specie e non a caso, nella cura riposta del dettaglio sia dei protagonisti principali o importanti, che dei numerosi teppisti presenti.
Il comparto sonoro invece è ottimo, presentandosi con un'ottima sigla d'apertura associata a un ottimo montaggio in mix delle sequenze dell'anime, che possiede eccelse Ost, sempre azzeccate e decisamente coinvolgenti. Ottimo anche il doppiaggio in Italiano, che risulta moderno e impeccabile.
Concludo questa recensione considerando “Ganz” un quasi capolavoro, rovinato soltanto da alcune mancanze tecniche, per nulla però sufficienti a minarne il suo grande valore a livello generale.