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“Tokyo Revengers”: una bella serie ma un po’ sopravvalutata.

La trama è di sicuro originale e avvincente, i ventiquattro episodi scorrono bene, soprattutto perché non mancano i colpi di scena. Tuttavia, non riesco a giustificare un così grande successo.
Partendo dal protagonista, Takemichi, che spesso si ritrova a darsi per vinto e piangersi addosso anche quando può fare ancora qualcosa. Capisco che questo, come molti altri difetti, lo rendano più umano, “l’eroe piagnucolone”, però a tutto c’è un limite. Troppo spesso ha un atteggiamento vergognoso e incoerente con la sua missione. A mio parere, fa proprio prudere le mani allo spettatore, della serie “piuttosto che guardarti piangere addosso così, lascia fare a me, guarda”.

Passando alla grafica, non voglio dire che sia brutta, però non era di certo all’altezza di quella di altre serie uscite nello stesso periodo. Una qualità media che fa il suo lavoro, ma per una serie che è stata così apprezzata forse avevo aspettative troppo alte. Non c’erano neanche quei pochi frame di assurda fluidità per mettere un po’ di brio, anzi al contrario a volte c’era qualche calo di grafica un po’ fastidioso. Non voglio sembrare un bastian contrario, ma non riesco a giustificare il grandissimo successo che ha ottenuto questa serie se non per il character design dei molti personaggi maschili, molto cool tra acconciature interessanti, piercing e tatuaggi.

Sembra che voglia solo elencare i lati negativi della serie, ma non è così. In realtà l’opera mi ha appassionato da subito, soprattutto per l’alone di mistero che c’è intorno ai fatti che ti porteranno a un certo futuro. Mentre guardavo la serie, era un continuo speculare su: come riuscire ad ottenere il futuro sperato, quali fatti cambiare, dove intervenire e scoprire chi è il vero nemico, il mastermind che regge i fili nell’ombra. Poi ci sono i momenti emozionanti con Hina, che ti colpisce al cuore da subito.
Quindi, in sintesi, i punti forti a mio parere della serie “Tokyo Revengers” sono: un character design molto ‘stiloso’, gli ottimi colpi di scena per niente prevedibili, i momenti più teneri e romantici con Hina e Takemichi, che sono perfetti per staccare da uno scontro pieno di violenza all’altro con un po’ di dolcezza, e infine la trama, emozionante, coinvolgente e misteriosa da subito, che lascia libero spazio allo spettatore per speculare sulle possibili cause ed effetti.

Consiglio questa serie a chi cerca un anime di combattimento dalla trama coinvolgente!