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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Dopo una deludente prima serie, purtroppo la seconda si conferma sulla stessa linea.

Avendo posto delle pessime basi prima, inevitabilmente i personaggi non ne escono ben riusciti neppure adesso. Durante il primo “Magia Record” ero rimasto piacevolmente colpito da Sana e Felicia, che contrariamente alle mie aspettative in questa seconda stagione hanno pochissimo spazio e non c’è una vera e propria introspezione.
Un’Idea che invece oserei definire opinabile è il decidere di caratterizzare solo nell’ultimo episodio uno dei personaggi principali rimasti sempre in secondo piano, ossia Tsuruno. Cosa sapevamo di lei? Solo che era una ragazzina sempre allegra, positiva e gioiosa... niente più di questo! Nel finale di questa seconda stagione scopriamo che Tsuruno ha subìto continue pressioni dall’esterno con conseguenze sul suo comportamento. Pur di dare sempre il meglio, doveva dimostrare di essere la più forte in battaglia, sobbarcandosi anche responsabilità e colpe non sue. E oltre a questo doveva anche impegnarsi nell’essere una compagna di merende impeccabile. Il concetto di per sé è anche molto interessante, ma arriva troppo tardi! Cosa dovrebbe importare a me spettatore dell’interiorità di una ragazzina che è sempre stata messa in secondo piano? Quando mai ho avuto modo di entrare in contatto con i suoi pensieri? E perché dovrei emozionarmi e provare empatia nei suoi confronti nel gran finale?

Per il resto, questa seconda stagione prosegue con tutta la vicenda legata a Magius e al voler salvare le maghe dal destino di streghe, rivelando però anche gli effetti collaterali nell’utilizzo dei doppel.
Purtroppo, la vicenda di per sé mi ha coinvolto relativamente, sempre per via dei personaggi troppo poco approfonditi... purtroppo è un mio limite: quando sono scritti male, la storia non mi coinvolge.

Veniamo agli aspetti positivi: gli autori hanno finalmente deciso di farci rivedere il cast principale! Il primo episodio si apre proprio con Madoka e le altre, senza dare spazio ai nuovi personaggi di “Magia Record”. Che si sia voluto correre ai ripari, dati i deludenti risultati della prima serie? Probabile, anche se, a quanto ne so, i cinque personaggi erano tutti presenti nel videogioco da cui è tratta questa storia. Non so però quanto spazio effettivamente era a loro dedicato nel videogioco, ma fortunatamente in questa seconda stagione è parecchio!

I combattimenti e in generale il comporto grafico non delude, siamo ben oltre la prima stagione di "Magia Record", quasi a livello di un film cinematografico! E per una serie che mi ha trasmesso così poco, non nascondo che è stata una bella consolazione. Purtroppo, la colonna sonora non tocca le stesse vette dell’originale “Madoka Magica”, non a caso il compositore non è il medesimo.

In compenso, finalmente assistiamo a una bellissima trasformazione, che non sarà neppure di un personaggio della vecchia guardia, bensì di Yachiyo! Davvero lodevole sotto tutti i punti di vista. Peccato che sia stata l’unica! Spero di vederne altre nell’ultima serie di questo progetto, il cui valore, a parer mio, è retto solo dal comparto grafico di altissimo livello.

Tra i misteri che personalmente mi avevano incuriosito maggiormente, vi è sicuramente quello legato all’identità della sorellina di Iroha. In più passaggi gli autori ci lasciano intendere che questa sorellina non esista e che, in realtà, Iroha possa soffrire di qualche malattia mentale grazie alla quale si è convinta della sua esistenza. Questo viene lasciato intendere sia quando la sorellina è impersonata da un peluche sia quando alla fine nella foto di gruppo con le altre due degenti pare esserci effettivamente un vuoto nello spazio che sarebbe dovuto essere quello di Ui Tamaki. Il mistero si infittisce ed è sicuramente ciò che maggiormente mi dà la spinta nel voler concludere la visione di quest’opera.