Dovrebbe essere un riferimento al rotolo di Ripley, uno scritto sull'alchimida datato sedicesimo secolo, ma attribuito appunto a tale Ripley, alchimista inglese del Quattrocento. La frase èil titolo di uno dei paragrafi del rotolo.
In italiano, è stato tradotto come "Io sono l'uccello di Hermes. Ho divorato le mie stesse ali per rendermi docile/per essere domato." Letto così, effettivamente, non significa praticamente niente. Anch'io, dopo aver visto la prima serie e tutti gli OVA, mi sono scervellato per comprenderne il senso. Facendo qualche ricerca, ho scoperto che tale frase è presente in un testo simbolista medievale, il cui autore era l'alchimista George Ripley, un contemporaneo dello stesso Vlad l'Impalatore. Si diceva che Ripley avesse scoperto la formula per la pietra filosofale, capace di donare l'immortalità, potere di cui Alucard è dotato. Inoltre, Hermes era il dio greco che accompagnava le anime dei defunti negli inferi. Il protagonista di "Hellsing" più che altro le divora, le anime, ma direi che il legame sia abbastanza chiaro. Non ho idea, invece, di cosa c'entrino i volatili con tutto questo. Hermes aveva i calzari con le ali, no? Ma non è un po' debole, come collegamento? Questo è tutto quello che so, spero di essere stato d'aiuto.
@Eoin. Del manoscritto di Ripley non ne sapevo niente, però so che gli antichi greci credevano nel mito di Ermete in cui mandava nell'aldilà sia i greci cattivi (i proci) sia i persiani di Dario I, durante le guerre greco-persiane.
[ In the sea without lees] Standeth the bird of Hermes Eating his wings variable And maketh himself yet full stable When all his feathers be from him gone He standeth still here as a stone Here is now both white and red And all so the stone to quicken the dead All and some without fable Both hard and soft and malleable Understand now well and right And thank you God of this sight The bird of Hermes is my name eating my wings to make me tame.
Questo è il passaggio completo (l'ho beccato in un sito di che parla di alchimia), che rende tutto il riferimento all'uccello di Hermes un po' più chiaro. Se dovesse risultarvi ancora vagamente fumoso, ecco una spiegazione abbastanza approfondita (l'originale era in inglese e l'ho liberamente tradotta):
"Il mare senza fecce è l'oceano dell'infinito, dove gli dei dimorano, e Hermes è il messaggero degli dei, l'angelo di ispirazione. È l'oceano di trasformazione, simboleggiata anche dall'elemento Mercurio, l'unico metallo liquido a temperature comuni. Hermes, noto anche come Mercurio nella mitologia romana, è raffigurato con le ali sulla testa e ai piedi, a simboleggiare che il pensiero e l'ispirazione sono simili ad un uccello nella loro rapidità e la loro abilità di andare dove vogliono, oltre i luoghi impraticabili e barricate, percorrendo la minor distanza possibile. E comunque, un uccello le cui piume crescono "variabili", alcune più lunghe di altre, sarebbe instabile nel suo volo, proprio come c'è una linea sottile tra ispirazione e follia. Questo è il motivo per cui Icaro cadde in mare. Così l'uccello di Hermes mangia le sue piume per tenerle tagliate e proporzionate, in modo che possa volare in maniera stabile. A volte consuma eccessivamente le sue ali, proprio come la persona ispirata può andare troppo in profondità nella propria arte e consumare se stessa. Quindi le sue piume spariscono e l'uccello rimane nudo, come una pietra. Anche così, resta la forza vitale, e le spoglie ossa dell'ispirazione possono accelerare la "morte" di un percorso di vita stagnante. Vita e morte sono due parti dello stesso ciclo. Ci sono parti del nostro corpo che sono morte (capelli, lo strato esterno dei denti e della pelle, ecc.) e anche un corpo morto può brulicare di vita, o almeno lo sarebbe se non fosse imbalsamato. Le ultime righe di questa poesia riconoscono questo e ringraziare gli dei per questo spettacolo o conoscenza. In sostanza, tale poema ha molto poco a che fare con vampiri e non morti, ma piuttosto con la sanità mentale e la trascendenza de limiti umani."