Ovviamente proseguire con così pochi lettori sembra tutt'altro sostenibile, ma spero che avessero preventivato ai lettori il fatto che la serie difficilmente sarebbe stata pubblicata interamente, se così non fosse la cosa dimostrerebbe solamente la scarsa conoscenza del mercato da parte loro che hanno scelto di portare una serie che vende 167 copie
Mi dispiace per chi seguiva la serie. Onestamente era abbastanza pronosticabile.
A parte le serie trainate dagli anime, temo che nessun manga (e manco fumetto occidentale) possa vendere così tanto da sostenere una pubblicazione così lunga (67 volumi) in Italia.
A mio parere l'unico modo per proporre certe storie in Italia è come venne fatto per Golgo 13, ossia una selezione limitata di capitoli e storie in alcuni volumi o cofanetto per i veri appassionati. Al netto della qualità o meno, il pubblico interessato, come dimostra il numero delle vendite, è davvero ridotto. Poi è chiaro che magari con una casa editrice più grande con un livello di esposizione mediatica maggiore, qualche copia di più forse era possibile, ma non credo si parli certamente di un fattore 10.
Il dato importante da questa notizia per me è soprattutto il numero di copie vendute, cosa che raramente abbiamo, perché da idea di quanto piccolo sia questo mercato di nicchia (serie storiche giapponesi, senza anime storico in italia o in uscita ora). Questo temo scoraggerà molto nuovi progetti simili.
Infine penso debba essere anche un punto di riflessione per chi sopravvaluta l'impatto dei manga durante e post-pandemia come una spinta allo studio vero e proprio di opere storiche.
Cmq non capisco la Toshokan prendersi un progetto di 67 volumi, senza avere alle spalle una storia o soldi,per completare il progetto. Di sicuro hanno risposto ai lettori, che sono felici di avere una serie monca. Io non l'ho presa proprio perché 67 volumi da un editore appena nato, poi con un prodotto particolare ,si capiva come finiva.
I lettori sono contenti di avere una serie monca anche se episodica? A quanto pare si.
Sono operazioni ultra complicate anche per case editrici con basi economicamente più solide, che possono permettersi di compensare gli scarsi risultati con altre serie più gettonate. Onestamente tutto questo era piuttosto prevedibile. Io non credo che fossero soltanto 167 persone che volessero questo manga o che non lo volessero leggere o avere in Italia. Semplicemente penso che una grande fetta di lettori abbia desistito a prescindere in virtù del fatto che l'operazione era palesemente destinata a fare questa fine, e, diciamocelo, nessuno vuole assumersi il rischio di spendere magari centinaia di euro per poi avere una serie cancellata. Sicuramente premio l'onestà e penso che sia addirittura "andata bene" a quelle 167 persone che in fin dei conti hanno visto interrompersi la serie solo dopo pochi volumi, e non magari al volume 20/30/40.
Prima di tutto grazie Toshokan, sia nella comunicazione trasparente, sia nei modi. 167 coraggiosi, 167 persone romantiche che credevano in un sogno (perché completare una serie tanto lunga e tanto sconosciuta era un pensiero utopico, ma quelle persone non hanno seguito ragionamenti o parole ma solo il cuore quindi alzo le mani e mi complimento con loro)
La domanda rimane: queste serie (come altre) non potranno mai essere pubblicate in Italia? Non avremo mai modo per vederle?
Alla casa editrice auguro il meglio. Una comunicazione trasparente è sicuramente una buona mossa, ma trovare il giusto dialogo con il pubblico penso sia una delle cose più difficili da ottenere.
Sono uno dei 167 e sono scocciatissimo da questa notizia. Era una serie che amavo da morire, per me era proprio un comfort perché c'era tutto quello che voglio adesso in un manga: commedia, personaggi adulti, uno stile di disegno piacevole, slice of life di un Giappone d'epoca Showa vissuto da personaggi adulti (quindi niente adolescenti con cellulari, biscioni e via dicendo). Era un manga che mi dava molto, e che mi avrebbe potuto continuare a dare molto, insegnandomi tante piccole cose di cultura giapponese che poi avrei potuto rivendermi. E' tra l'altro una serie storica, in Giappone, conosciuta, amata da tutti, facente parte della cultura popolare, ed era un onore averla in italiano, al netto di una traduzione non sempre bellissima. E invece niente, in Italia come al solito i manga vintage vanno solo se sono legati ad anime trasmessi in tv negli anni '80 o solo se sono della triade Tezuka/Ikeda/Nagai, sennò possono anche pubblicare altre cose ma le compro solo io, e non è neanche detto che le cose legate ad anime trasmessi in tv negli anni '80 vadano perché poi il pubblico viene disorientato nel vedere disegni, nomi diversi rispetto al cartone a cui era abituato o a non avere la sigla italiana che si spande dalle pagine mentre legge. Tentativi sono stati fatti, ma mai sono andati a buon fine (di tutte le serie vintage "inedite" pubblicate che avevano un sequel, questo non è mai stato proposto) o si è continuato con altre opere di questi autori. Il mio ojisan giapponese interiore, che vuole leggere questo tipo di manga, non ne è affatto contento, specie perché ora Chie mi devo smazzare a recuperarlo in giapponese: 67 volumi da cercare qua e là nelle librerie dell'usato, tutti scritti nel dialetto del Kansai, quando potevo comodamente averlo nella mia lingua. Non so con chi devo prendermela, ma grazie, eh
E' sempre un peccato quando una serie viene sospesa, mi spiace per chi la seguiva e per chi credeva nel progetto, apprezzo l'onestà della Toshokan nel comunicarlo ufficialmente senza nascondersi.
Nel 2022 quando nacque Toshokan inviai a Davide Castellazzi una e-mail per chiedere la pubblicazione di Flame of Recca (mia ossessione) con un pizzico di provocazione scrissi "purtroppo siete un piccolo editore non potete pubblicare un manga di 33 volumi" nonostante io non sia nessuno Castellazzi mi rispose in maniera pacata "non siamo un piccolo editore dietro abbiamo la Giunti Editore ho appena preso un manga storico di 67 numeri"
Capì subito che si trattava de La monella Chie.
Un manga oggettivamente ostico per il mercato italiano basato sulla cultura della regione del Kansai e con uno stile di disegno molto particolare.
È stato un azzardo pubblicare un manga del genere che può piacere solo ad una piccolissima nicchia amante del Giappone.
Penso ben in pochi si fossero fatti aspettative di leggerla tutta. Lo dicono gli stessi editori da sempre che il mercato italiano è ostico e quindi scommesse cosi difficili le prendi con lo spirito di leggere quello che arriva finché arriva. Cosa che non tutto il pubblico accetta, legittimamente, e che immagino avrà scoraggiato una fetta di acquirenti. Buono comunque che abbiano avuto una comunicazione chiara, così da non alimentare dubbi e voci.
I primi dati di vendita ufficiali di un manga in italia da boh... un paio di decenni?
Comunque è naturale che acquisire titoli lunghi significa per l'editore proporre un'opera che potrebbe seriamente non venir portata a termine, lo sanno bene e sanno che questo si rifletterà su future proposte simili, ma non cambia nulla. Nel mondo dei telefilm siamo pieni di serie troncate dalla produzione per decisioni economiche o di visualizzazioni. Concordo che almeno non si sono nascosti dietro pseudo "congelamenti" come l'editore più amato.
Chie mi devo smazzare a recuperarlo in giapponese: 67 volumi da cercare qua e là nelle librerie dell'usato, tutti scritti nel dialetto del Kansai, quando potevo comodamente averlo nella mia lingua.
L'ultima edizione bunkoban (2019-2023) è in 34 volumi e dovrebbe essere ancora tutta disponibile o quasi. A 880 yen a volume è anche significativamente più economica dell'edizione italiana (sul fatto che ti tocchi il dialetto del Kansai purtroppo c'è poco da fare).
Cmq non capisco la Toshokan prendersi un progetto di 67 volumi, senza avere alle spalle una storia o soldi,per completare il progetto. Di sicuro hanno risposto ai lettori, che sono felici di avere una serie monca. Io non l'ho presa proprio perché 67 volumi da un editore appena nato, poi con un prodotto particolare ,si capiva come finiva.
I lettori sono contenti di avere una serie monca anche se episodica? A quanto pare si.
Contenenti loro,contenti tutti......
Toshokan nasce su solide basi economiche dietro hanno la Giunti Editote secondo gruppo editoriale in Italia per fatturato.
Wikipedia
"La Giunti Editore è una casa editrice italiana fondata a Firenze nel 1956. La società ha sede nella Villa La Loggia, in via Bolognese e uffici affiliati a Milano. Giunti S.p.A. è un gruppo comprendente vari marchi; nel suo insieme si colloca al secondo posto tra i gruppi editoriali italiani per fatturato."
Purtroppo La Monella Chie è un manga impossibile per il mercato italiano.
Se proprio credevano di arrivare alla fine vista la lunghezza dovevano pubblicarlo ogni quindici giorni in pratica due volumi al mese.
67 volumi al mese sarebbero stati circa cinque anni e mezzo un tempo troppo lungo.
Prevedibile, ma dopo aver visto miracoli come Skip Beat ammetto che, seppur non seguendola, un po’ ci speravo che anche loro sarebbero riusciti nell’impresa.
È sempre triste quando una serie si interrompe ma non li biasimo e li ringrazio, per averci provato e per l’onestà nell’aver confermato apertamente la sospensione a differenza di altri editori.
Portare un titolo con così tanti volumi è già un azzardo in partenza, aggiungiamo che non ho mai sentito nessuno chiedere la pubblicazione della monella Chie, anzi prima dell'annuncio non ne avevo mai sentito parlare e compro manga da più di 25 anni, quindi direi che non esisteva nemmeno un piccolo pubblico in partenza che avrebbe sparso la voce.
Mi spiace ovviamente per i 167 coraggiosi che hanno dato fiducia all'editore.
Non lo seguivo per i motivi detti e ridetti. Ma ricordo che anche Adachi al primo tentativo fece flop. Rough fu poi ripreso ma solo perché Star guadagnava un fracco di soldi con Dragon Ball a cui si aggiunsero più o meno nello stesso perioto blockbuster quali Ranma 1/2, Lamù e Hokuto no Ken... altri editori non hanno avuto la stessa fortuna e hanno tentato di portare avanti i loro prodotti fino al fallimento: io adoravo i manga di Comic Art ma nonostante Detective Conan, Sei in arresto! del conosciutissimo ai tempi Kosuke Fujishima e Karakuri Circus la casa editrice romana chiuse i battenti
Mi spiace per la cosa, non e' un titolo che seguo ,s comunque apprezzo l'essere chiari con i propri lettori/lettrici Detto questo spero che i prezzi sia più flessibili
Eravamo così pochi? Caz... Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro. Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime. Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?! Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro. I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Eravamo così pochi? Caz... Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro. Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime. Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?! Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro. I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Il manga era interessante ma i soldi non crescono sugli alberi e molti di noi devono scegliere cosa leggere...
quando sei una nuova realtà che deve farsi conoscere nel mondo manga e prendi una serie tanto lunga e tanto vintage questo era il rischio al 99 per cento. Certi editori hanno creduto un po' troppo nele disponibilità delle librerie di varia di poter assorbire e smaltire i loro titoli. Non è andata così ed ora partono i resi. Questo non sarà l'unico caso l'unico editore. Penso ci scriverò un articolo a riguardo per spiegare bene il mercato editoriale e cosa sta succedendo. Prendersela stavolta con i lettori è davvero ingiusto.
Dopo varie esperienze negstive non avevo iniziato. questa casa editrice fa forse i soldi più con i fumetti non giapponese. Io intanto continuo con vino di zucca
Non lo seguivo per i motivi detti e ridetti. Ma ricordo che anche Adachi al primo tentativo fece flop. Rough fu poi ripreso ma solo perché Star guadagnava un fracco di soldi con Dragon Ball a cui si aggiunsero più o meno nello stesso perioto blockbuster quali Ranma 1/2, Lamù e Hokuto no Ken... altri editori non hanno avuto la stessa fortuna e hanno tentato di portare avanti i loro prodotti fino al fallimento: io adoravo i manga di Comic Art ma nonostante Detective Conan, Sei in arresto! del conosciutissimo ai tempi Kosuke Fujishima e Karakuri Circus la casa editrice romana chiuse i battenti
Va bene, ma mica furono i manga il problema di Comic Art, eh... Comic Art organizzava la fiera di Roma che al tempo si chiamava Expocartoon, per esempio. Pubblicava Comics, BD e anche fumetti argentini (l'Eternauta). Anzi, le pubblicazioni occidentali erano di gran lunga più numerose dei manga.
Plauso alla correttezza nel comunicare almeno una chiusura, quale che ne sia il motivo.
Di contro a me non dispiace neanche l'idea di un editore che incorre in rischi certi e in inciampi quasi certi. L'impresa teoricamente dovrebbe essere fatta così, assumendosi dei rischi (anche delle perdite).
Mi spiace per chi seguiva la serie ovviamente. Era chiaramente roba per (pochi) intenditori.
si sapeva che sarebbe finita cosi ma se lo sapevamo in tanti come non faceva a saperlo l'editore? hanno ammesso che la stoppano e quindi non ho capito bisogna fargli un applauso? lo avesse fatto star comics ci sarebbero altri toni qui dentro
Plauso alla correttezza nel comunicare almeno una chiusura, quale che ne sia il motivo.
Di contro a me non dispiace neanche l'idea di un editore che incorre in rischi certi e in inciampi quasi certi. L'impresa teoricamente dovrebbe essere fatta così, assumendosi dei rischi (anche delle perdite).
Se conduci una linea editoriale su tutti rischi (autori taiwnesi e vietnamiti, titoli giapponesi di totale nicchia) e non uno o due allora c'è un problema....
Se conduci una linea editoriale su tutti rischi (autori taiwnesi e vietnamiti, titoli giapponesi di totale nicchia) e non uno o due allora c'è un problema....
Beh però almeno chi compra sa che sta appoggiando un mercato precario fin dall'inizio. E se chi lo porta avanti è corretto nel dare informazioni come chiusure anticipate, per me ci acquista perfino in credibilità.
Eravamo così pochi? Caz... Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro. Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime. Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?! Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro. I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Il manga era interessante ma i soldi non crescono sugli alberi e molti di noi devono scegliere cosa leggere...
Lo so. Lo dici a me? Il costo era pure alto! Vanno fatte delle scelte, però. E bisogna scegliere bene. Mostrami un link che riporta la clamorosa (perché di clamorosa si trattava) uscita italiana di questo manga. Un pò come Golgo 13 (che non se lo è filato nessuno!). Qui viene fatta ogni mese una lista di uscite manga, ed è bella lunga: tu pensi che il 60% meriti la pubblicazione?
L' annuncio mi aveva stuzzicato ma il prezzo per me non era mai valso la candela. Ad ogni modo non pensavo fossero così poche le persone che avessero deciso di leggere la serie .
La colpa è di entrambi, editori e lettori, perché questa mentailtà del "Lo compro se e quando finisce" che già c'era dieci anni fa quando Goen ha cominciato a pubblicare Karakuri Circus non fa bene all'editore, che i manga deve venderli subito, per poter continuare a pubblicarli. Se li si sostiene quando escono, allora forse una speranza di vederli completati c'è, se non li si sostiene durante la pubblicazione vengono automaticamente interrotti e quindi non ci guadagna nessuno, nè l'editore, né il lettore che li segue subito (che se li vede interrotti), né il lettore che voleva recuperarli dopo (e non potrà perché sono interrotti, per colpa sua). Che Toshokan con Chie abbia fatto il passo più lungo della gamba siamo d'accordo, ma qualcuno deve pur farlo, ogni tanto, ed è bene che ci siano editori che provano a fare qualcosa di diverso, invece che isekai/fantasy n°999999 o BL n°999999. Il titolo magari poteva essere proposto a monte in un'edizione con meno volumi, ma intanto è un bene che ci abbiano almeno provato.
Cmq non capisco la Toshokan prendersi un progetto di 67 volumi, senza avere alle spalle una storia o soldi,per completare il progetto. Di sicuro hanno risposto ai lettori, che sono felici di avere una serie monca. Io non l'ho presa proprio perché 67 volumi da un editore appena nato, poi con un prodotto particolare ,si capiva come finiva.
I lettori sono contenti di avere una serie monca anche se episodica? A quanto pare si.
Contenenti loro,contenti tutti......
Toshokan nasce su solide basi economiche dietro hanno la Giunti Editote secondo gruppo editoriale in Italia per fatturato.
Wikipedia
"La Giunti Editore è una casa editrice italiana fondata a Firenze nel 1956. La società ha sede nella Villa La Loggia, in via Bolognese e uffici affiliati a Milano. Giunti S.p.A. è un gruppo comprendente vari marchi; nel suo insieme si colloca al secondo posto tra i gruppi editoriali italiani per fatturato."
Purtroppo La Monella Chie è un manga impossibile per il mercato italiano.
Se proprio credevano di arrivare alla fine vista la lunghezza dovevano pubblicarlo ogni quindici giorni in pratica due volumi al mese.
67 volumi al mese sarebbero stati circa cinque anni e mezzo un tempo troppo lungo.
E non calcoli tutto questo?Avrà pure le spalle coperte, ma non c'era pubblicità, in molti non conoscono il manga, cioè accusi i lettori di non comprare, ma loro non avevano di sicuro scelto un manga di "richiamo".....insomma,non so se mi spiego....mi chiedo se i calcoli se li sono fatti su 67 volumi da pubblicare.......se i lettori sono contenti di avere una serie monca, ripeto,sono contento per loro, ma se lo avesse fatto planet, star Comics o altro, qui volerebbero parolacce e altro.....
Se porti La monella Chie ti assumi un rischio e una responsabilità nei confronti dei lettori. Lo vuoi pubblicare? Va benissimo ma devi esserne convinto al 100% altrimenti lasci stare. Quindicinale due anni e mezzo e concludi in tempi umani la pubblicazione.
@Goonie
Potrei anche concordare ma in questo caso Chie è un manga molto ostico per il pubblico italiano per ovvi motivi. Ancora nessuno ha trovato il coraggio di pubblicare Tsurikichi Sanpei conosciutissimo grazie all'anime immagina quanto sia stato azzardato pubblicare Chie.
@GreenArrown
Concordo al 100% o si pubblica un manga difficile credendoci oppure è meglio lasciare stare. Mi dispiace tanto per Chie ma oggettivamente è stata una follia pubblicarlo.
Plauso alla correttezza nel comunicare almeno una chiusura, quale che ne sia il motivo.
Di contro a me non dispiace neanche l'idea di un editore che incorre in rischi certi e in inciampi quasi certi. L'impresa teoricamente dovrebbe essere fatta così, assumendosi dei rischi (anche delle perdite).
Mi spiace per chi seguiva la serie ovviamente. Era chiaramente roba per (pochi) intenditori.
Mah.
Se proprio si vuol muovere una critica all'editore è quella di non aver proposto l'opera con un progetto più realistico, tipo
"Pubblicheremo i primi 5-10 volumi perchè vogliamo far conoscere all'Italia quest'opera storica e quest'autore. Se le vendite si dimostreranno all'altezza valuteremo di continuarla".
Ovviamente ci sarebbero state critiche all'insegna del "ah ma se non pensano di completarla allora non la inizio nemmeno" ma non onestamente non gli si sarebbe potuto dire nulla.
Ma in fondo questa era la situazione anche senza "ufficializzarla".
Personalmente firmerei per un approccio del genere per una serie come Golgo 13 (no, le 2 antologie di 6 volumi non mi hanno sfamato).
quando sei una nuova realtà che deve farsi conoscere nel mondo manga e prendi una serie tanto lunga e tanto vintage questo era il rischio al 99 per cento. Certi editori hanno creduto un po' troppo nele disponibilità delle librerie di varia di poter assorbire e smaltire i loro titoli. Non è andata così ed ora partono i resi. Questo non sarà l'unico caso l'unico editore. Penso ci scriverò un articolo a riguardo per spiegare bene il mercato editoriale e cosa sta succedendo. Prendersela stavolta con i lettori è davvero ingiusto.
Mah, non mi sembra che se la stiano prendendo coi lettori, né Toshokan né la maggior parte dei commenti. Era prevedibile che sarebbe finita così, come si è già detto i soldi non crescono sugli alberi e bisogna farsi due domande se valga la pena prendere un manga che al 99% non verrà portato a termine. Immagino che quei 167 l’abbiano seguito consci della possibilità.
In ogni caso sono curioso dell’articolo, le scelte prese (e non prese) dalle case editrici italiane sono sempre state un enigma per me (e immagino per molti altri), un approfondimento sulla questione sarebbe di sicuro interessante.
La colpa è di entrambi, editori e lettori, perché questa mentailtà del "Lo compro se e quando finisce" che già c'era dieci anni fa quando Goen ha cominciato a pubblicare Karakuri Circus non fa bene all'editore, che i manga deve venderli subito, per poter continuare a pubblicarli.
Non è che il compratore deve basare le sue scelte di acquisto su cosa conviene o meno all'editore. L'editore deve prendere in considerazione le abitudini di acquisto e farsi i propri calcoli, se non vuole o non ne è in grado ci sono migliaia di altri lavori, non si è obbligati a pubblicare manga!
Questa cosa di colpevolizzare il lettore è veramente assurda e una brutta abitudine diffusissima in Italia, dove non si è mai nel torto perché c'è sempre la scusa XYZ (leggevo giusto oggi che si incolpava la pirateria per i risultati della nazionale di calcio).
si sapeva che sarebbe finita cosi ma se lo sapevamo in tanti come non faceva a saperlo l'editore? hanno ammesso che la stoppano e quindi non ho capito bisogna fargli un applauso? lo avesse fatto star comics ci sarebbero altri toni qui dentro
Lo avesse fatto Star Comics la situazione sarebbe completamente diversa. Se Star Comics mi annuncia un manga di 67 volumi sono assolutamente certo che abbiano le capacità economiche per portarlo a termine, anche con 167 lettori a volume. Storia diversa per Toshokan che forse ci andava in fallimento per provare a pubblicarlo tutto.
@Goonie Potrei anche concordare ma in questo caso Chie è un manga molto ostico per il pubblico italiano per ovvi motivi. Ancora nessuno ha trovato il coraggio di pubblicare Tsurikichi Sanpei conosciutissimo grazie all'anime immagina quanto sia stato azzardato pubblicare Chie.
Mi piace chi rischia, avrà sempre i miei soldi. Sono quello che comprava Berserk e non lo conosceva nessuno!!! Era quello che comprava Sanpei Shirato e non lo conosceva nessuno. Paradossalmente erano questi di nicchia. Chie è un classico, un capolavoro del Giappone fumettistico. Lo conoscono i bisnonni, nonni, genitori e figli!!! Non è assolutamente di nicchia, ma addirittura commerciale!!! Cioè voglio dire, è puro Giappone 100%. Un pò come Maison Ikkoku... non vi è una contaminazione occidentale ed è per questo che bisognava leggerlo. Poi, che proprio per questo motivo diventi ostico per noi occidentali, si, ti do ragione. PERO', c'è un PERO': in Italia non siamo strapieni di conoscitori del Giappone? Pensa quanti otaku esistono!!! Pensa quanti maestri ed esperti si professano!!! Un'opera così dunque non avrebbe dovuto avere ostacoli nella diffusione. Eppure...
Per Sanpei è assurdo, come assurdo è Carletto, Gegege no Kitaro, ecc.ecc.
Ma in fondo questa era la situazione anche senza "ufficializzarla".
Per l'appunto. Era chiaro che un'opera così aveva poche chances di arrivare al traguardo. Io ancora sono stupefatto della riuscita conclusione di Forza Sugar! (per opera di Goen per di più!). Sono riuscito a completarlo, ma non ci scommettevo affatto. Anche il mio fu un grande azzardo.
In ogni caso preferisco chi da' un comunicato chiaro e certo sul destino di qualcosa. Purtroppo questo dato, che dovrebbe essere il minimo, diventa il proverbiale fiammifero che sembra un sole accecante nelle tenebre generali del costume menefreghista. Io sto aspettando da anni (e non in senso figurato) cose che sono state annunciate. Per non parlare di serie sparite come se non fossero mai esistite senza che si udisse anche un minimo accenno di avviso (non dico di scuse che sarebbe già pretendere troppo).
La colpa è di entrambi, editori e lettori, perché questa mentailtà del "Lo compro se e quando finisce" che già c'era dieci anni fa quando Goen ha cominciato a pubblicare Karakuri Circus non fa bene all'editore, che i manga deve venderli subito, per poter continuare a pubblicarli. Se li si sostiene quando escono, allora forse una speranza di vederli completati c'è, se non li si sostiene durante la pubblicazione vengono automaticamente interrotti e quindi non ci guadagna nessuno, nè l'editore, né il lettore che li segue subito (che se li vede interrotti), né il lettore che voleva recuperarli dopo (e non potrà perché sono interrotti, per colpa sua). Che Toshokan con Chie abbia fatto il passo più lungo della gamba siamo d'accordo, ma qualcuno deve pur farlo, ogni tanto, ed è bene che ci siano editori che provano a fare qualcosa di diverso, invece che isekai/fantasy n°999999 o BL n°999999. Il titolo magari poteva essere proposto a monte in un'edizione con meno volumi, ma intanto è un bene che ci abbiano almeno provato.
”Qualcuno deve pure farlo”, ma devono essere le grandi case editrici che hanno la disponibilità economica per garantire, a meno di cose imprevedibili, che la serie arrivi a conclusione. Per dire, non credo che nessuno abbia avuto questa mentalità con Initial D. Io con Chihayafuru mi son fatto delle domande, mi son dato delle risposte e guarda un po’, avevo ragione.
Leggere manga è un hobby, nemmeno troppo economico peraltro, uno non si può aspettare che tutti si sobbarchino la responsabilità di spendere soldi in serie che al 99% rimarranno monche.
Io ancora sono stupefatto della riuscita conclusione di Forza Sugar! (per opera di Goen per di più!). Sono riuscito a completarlo, ma non ci scommettevo affatto. Anche il mio fu un grande azzardo.
Anche io! Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Eravamo così pochi? Caz... Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro. Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime. Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?! Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro. I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Si tratta sì di un classico, ma di un classico per il Giappone. Qui in Italia lo conoscono solo veri appassionati della storia del manga, come te immagino.
Per la maggior parte degli appassionati manga italiani non è paragonabile a Ken il guerriero o l'uomo tigre, perché quelli sono classici pure per il pubblico italiano, perciò funzionano da noi, mentre opere mai arrivate prima, pur della stessa epoca, no.
Poi bisogna vedere cosa s'intende per "otaku", dato che la maggior parte delle vendite manga in Italia è trainata dai titoli popolari del momento con anime. Solitamente di tratta di ragazze/i adolescenti o comunque giovani che non solo non vengono intercettati solitamente da questi annunci più "storici", ma che comunque preferiscono degli stili grafici o storie più contemporanee e vicine a loro.
Secondo me il target di questa edizione de "La Monella Chie" è quasi da storico del manga e di questi ce ne sono davvero pochi in Italia. Magari qualche influencer "otaku" ha contribuito alle vendite in questi ultimi anni, con titoli meno recenti, ma si tratta di fumetti con anime arrivati già in Italia oppure molto famosi sul web, ad esempio Rocky Joe o Initial D, anche se più brevi.
Ad ogni modo io penso che il problema principale sia la quantità di volumi, dato che altre realtà (es. Coconino) sono riuscite a portare opere molto di nicchia anche tra gli appassionati di manga. Troppi volumi significa una spesa complessiva molto alta che non molte persone si possono permettere e/o rinunciano a seguirle.
In generale pure il fumetto storico italiano sta facendo enorme fatica rispetto a decenni fa, quindi non mi sorprende che un titolo inedito giapponese di alcuni decenni fa abbia avuto un cattivo riscontro. Questo non toglie nulla alla sua qualità od al piacere di leggerlo.
Eravamo così pochi? Caz... Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro. Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime. Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?! Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro. I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Si tratta sì di un classico, ma di un classico per il Giappone. Qui in Italia lo conoscono solo veri appassionati della storia del manga, come te immagino.
Per la maggior parte degli appassionati manga italiani non è paragonabile a Ken il guerriero o l'uomo tigre, perché quelli sono classici pure per il pubblico italiano, perciò funzionano da noi, mentre opere mai arrivate prima, pur della stessa epoca, no.
Poi bisogna vedere cosa s'intende per "otaku", dato che la maggior parte delle vendite manga in Italia è trainata dai titoli popolari del momento con anime. Solitamente di tratta di ragazze/i adolescenti o comunque giovani che non solo vengono intercettati solitamente da questi annunci più "storici", ma che comunque preferiscono degli stili grafici o storie più contemporanee e vicine a loro.
Secondo me il target di questa edizione de "La Monella Chie" è quasi da storico del manga e di questi ce ne sono davvero pochi in Italia. Magari qualche influencer "otaku" ha contribuito alle vendite in questi ultimi anni, con titoli meno recenti, ma si tratta di fumetti con anime arrivati già in Italia oppure molto famosi sul web, ad esempio Rocky Joe o Initial D, anche se più brevi.
Ad ogni modo io penso che il problema principale sia la quantità di volumi, dato che altre realtà (es. Coconino) sono riuscite a portare opere molto di nicchia anche tra gli appassionati di manga. Troppi volumi significa una spesa complessiva molto alta che non molte persone si possono permettere e/o rinunciano a seguirle.
In generale pure il fumetto storico italiano sta facendo enorme fatica rispetto a decenni fa, quindi non mi sorprende che un titolo inedito giapponese di alcuni decenni fa abbia avuto un cattivo riscontro. Questo non toglie nulla alla sua qualità od al piacere di leggerlo.
sta a vedere che è anche colpa dei lettori ora ma se una serie non m'interessa non la compro per sostenere il coraggio di una casa editrice sostenete i musei non le case editrice per cortesia
Io ancora sono stupefatto della riuscita conclusione di Forza Sugar! (per opera di Goen per di più!). Sono riuscito a completarlo, ma non ci scommettevo affatto. Anche il mio fu un grande azzardo.
Anche io! Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Ad essere onesto neanche su quello ci metto la mano sul fuoco. Però essendo J-Pop ho ragionevoli probabilità di successo.
Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Io e una mia amica lo compreremo... saremo in quei 10 o con noi arriviamo a 12? xD
Non è che il compratore deve basare le sue scelte di acquisto su cosa conviene o meno all'editore.
Ma conviene anche al compratore: se lo compra, continua. Se no, viene interrotto.
In questo caso, TUTTI hanno detto, ancor prima che uscisse "Tanto non lo completano, non lo compro". Se lo compravano, magari veniva completato. Non è uno di quei casi dove non è stato completato perché l'editore è fallito/sparito e quindi anche tutti i suoi altri manga sono stati interrotti, o dove i giapponesi ti han ritrattato i diritti e non l'hai potuto completare, qui si tratta chiaramente solo di scarse vendite, che potevano essere aumentate se l'editore (impegnandosi a pubblicizzarlo meglio o a renderlo più vendibile) e il lettore (impegnandosi a comprare i volumi quando uscivano) ci avessero messo del loro, perciò la colpa è di entrambi, chi ne abbia di più non è importante.
Alla fine, è un manga episodico la cui trama di fatto si è già esaurita (
i genitori di Chie sono tornati insieme quasi subito
). Non so come si evolverà nei sessanta volumi successivi, ma anche solo come lettura episodica i volumi usciti sono stati soddisfacenti, e sono contento che Toshokan sia riuscita a pubblicarli, dandomi comfort nel leggerli.
Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Io e una mia amica lo compreremo... saremo in quei 10 o con noi arriviamo a 12? xD
Qui viene fatta ogni mese una lista di uscite manga, ed è bella lunga: tu pensi che il 60% meriti la pubblicazione?
Vedi in Giappone escono ogni mese circa 300 manga nuovi, parlo di nuovi. Se mi chiedessi quanti di questi meritano la pubblicazione ti risponderei tutti. Sono storie e in ogni storia ci può essere qualcosa che ti sorprende, una situazione, un personaggio, un'idea...qualunque cosa. Una delle cose più belle degli esseri umani è la loro capacità di creare e provare perfino sentimenti per quelle creazioni.
Per La monella Chie è veramente un peccato, ma la strada per pubblicare queste opere d'arte è far capire che lo sono, chiedere sovvenzioni, interventi statali, fare in modo che le biblioteche ne acquisiscono una copia, etc. L'arte è arte.
Non è impossibile, si deve trovare la giusta strada e percorrerla.
Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime.
Ora ammetto che non sono un esperto, ma questa mi sembra abbastanza un’esagerazione.
Doraemon è un’icona nazionale con serie animate infinite e montagne di film, Kitaro pure ha avuto una cosa come sei adattamenti animati, anche di recente, e anche Golgo ha avuto un anime “ai suoi tempi”, un altro un decennio fa, e svariati film e live action (oltre ad essere nel Guinness dei primati che pure gli dà un’importanza diversa).
Di Chie invece non si è fatto nulla negli ultimi trent’anni, tolte un paio di riedizioni (e credo un gioco di hanafuda per PS2?). Sicuramente se ha avuto due riedizioni vuol dire che è un manga apprezzato e che ha un buon numero di fan in madrepatria, ma andarlo a paragonare a dei colossi come quei tre mi sembra eccessivo, a meno che non mi manchi qualche informazione chiave.
L'ho detto dall'inizio: questa serie, per avere almeno una chance di essere portata a termine, doveva essere proposta in volumi da 400/600 pagine (quindi 2/3 tankobon in 1), con prezzo di copertina di 15/18 euro e una periodicità bimestrale CERTA.
Basta vedere gli altri editori che pubblicano manga vintage in Italia, la formula migliore è questa per velocizzare le uscite e ridurre i costi.
Detto questo, penso che anche così non sarebbero riusciti a concluderla per tutti i motivi già elencati:
1) troppo lunga (anche con una foliazione maggiore la serie sarebbe stata comunque molto lunga, fra i 20 e i 30 volumi); 2) troppo vecchia; 3) sconosciuta ai più, senza nemmeno poter contare sul fattore nostalgia dei più maturi; 4) tratto bruttino.
Parliamoci chiaro, è stata una follia fin dal principio.
Ma conviene anche al compratore: se lo compra, continua. Se no, viene interrotto.
Lo andrei a dire a tutti i lettori di Chihayafuru e Grand Blue, che hanno sempre chiesto il titolo e sono abbastanza sicuro che la stragrande maggioranza abbia pure comprato l'edizione GOEN. Il risultato? Si ritrovano un manga monco. (che poi riprendendo l'esempio di Karakuri sappiamo tutti con quali mazzucci GOEN è riuscita a stare a galla e, per fortuna, finire diversi titoli)
Il compratore ha tutto il diritto di valutare il progetto editoriale e decidere, se non gli sembra realistico, di non comprare a scatola chiusa. Penso che la maggioranza di noi ormai sia adulta e abbia idea della fatica che comporta guadagnarsi i soldi da spendere nei propri hobby, è giusto che sia l'editore a convincere il compratore, la fiducia oltre ogni ragionevole dubbio la concedo a famiglia e amici, non a editore che spunta dal nulla.
In questo caso, TUTTI hanno detto, ancor prima che uscisse "Tanto non lo completano, non lo compro".
Io ho sempre il dubbio che quella sia una scusa perché molti lettori a un titolo così vecchio e con il tipo di comicità di una volta semplicemente non sono granché interessati e lo avrebbero mollato a priori. Tanto più che essendo episodico come dici cosa impediva l'acquisto? Io direi principalmente l'interesse nel titolo.
E comunque penso l'avrebbero segato anche con il doppio o più di lettori, non vedo proprio come avrebbe potuto funzionare anche ipotizzando che gli indecisi veri l'avrebbero comprato.
@Goonie Potrei anche concordare ma in questo caso Chie è un manga molto ostico per il pubblico italiano per ovvi motivi. Ancora nessuno ha trovato il coraggio di pubblicare Tsurikichi Sanpei conosciutissimo grazie all'anime immagina quanto sia stato azzardato pubblicare Chie.
Mi piace chi rischia, avrà sempre i miei soldi. Sono quello che comprava Berserk e non lo conosceva nessuno!!! Era quello che comprava Sanpei Shirato e non lo conosceva nessuno. Paradossalmente erano questi di nicchia. Chie è un classico, un capolavoro del Giappone fumettistico. Lo conoscono i bisnonni, nonni, genitori e figli!!! Non è assolutamente di nicchia, ma addirittura commerciale!!! Cioè voglio dire, è puro Giappone 100%. Un pò come Maison Ikkoku... non vi è una contaminazione occidentale ed è per questo che bisognava leggerlo. Poi, che proprio per questo motivo diventi ostico per noi occidentali, si, ti do ragione. PERO', c'è un PERO': in Italia non siamo strapieni di conoscitori del Giappone? Pensa quanti otaku esistono!!! Pensa quanti maestri ed esperti si professano!!! Un'opera così dunque non avrebbe dovuto avere ostacoli nella diffusione. Eppure...
Per Sanpei è assurdo, come assurdo è Carletto, Gegege no Kitaro, ecc.ecc.
Spero di non offendere nessuno.
Si spiega in maniera semplice la maggior parte sono appassionati di manga del resto del Giappone non gli interessa nulla. Cosa del tutto normalissima perché approfondire richiede una grandissima fatica e non tutti possono farlo. Io negli anno ho richiesto grandi classici come Major, Kindaichi shounen no jikenbo, Flame of Recca mi è sempre stato detto che non è possibile.
Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime.
Ora ammetto che non sono un esperto, ma questa mi sembra abbastanza un’esagerazione.
Doraemon è un’icona nazionale con serie animate infinite e montagne di film, Kitaro pure ha avuto una cosa come sei adattamenti animati, anche di recente, e anche Golgo ha avuto un anime “ai suoi tempi”, un altro un decennio fa, e svariati film e live action (oltre ad essere nel Guinness dei primati che pure gli dà un’importanza diversa).
Di Chie invece non si è fatto nulla negli ultimi trent’anni, tolte un paio di riedizioni (e credo un gioco di hanafuda per PS2?). Sicuramente se ha avuto due riedizioni vuol dire che è un manga apprezzato e che ha un buon numero di fan in madrepatria, ma andarlo a paragonare a dei colossi come quei tre mi sembra eccessivo, a meno che non mi manchi qualche informazione chiave.
Sono una persona comune quindi come te che non vive il Giappone ne posso sapere il giusto. Comunque moltissime cose del mondo anime e manga che noi crediamo di sapere non sono vere. Nel corso degli anni ho letto persino che i manga di Masakazu Katsura non sono popolari.
Lascio un commento meta. Qua su AC è quasi impossibile avere discussioni non superficiali perché, banalmente, leggo troppo esempi dove si mettono insieme manga mainstream e manga d'autore/di nicchia; la colpa di chi non dà fiducia all'editore e aspetta di comprare in blocco etc. Nella discussione c'è sempre poco di mercato, i numeri di Chie sono forse l'utenza di AC. Gente che è iper-interessata al prodotto. Il paese Italia non è AC. La colpa è di AC che non ha comprato Chie? Mi pare che sfugga un po' come dovrebbe funzionare l'editoria in una nazionale di 58 milioni di persone.
Un enorme plauso a Toshokan che, in contrasto con quanto avviene solitamente, comunica in modo chiaro la sospensione di una serie. Non è la prima volta che compro loro prodotti e continuerò a farlo. La serietà va premiata.
Sono una persona comune quindi come te che non vive il Giappone ne posso sapere il giusto. Comunque moltissime cose del mondo anime e manga che noi crediamo di sapere non sono vere. Nel corso degli anni ho letto persino che i manga di Masakazu Katsura non sono popolari.
Sì ma comunque, la popolarità in giappone di solito non è difficile da stimare attraverso merchandise, adattamenti e simili, tolte rare eccezioni come Yotsuba che vende molto ma non ha adattamenti per volere stesso dell’autore.
Se noti infatti, le opere di Katsura non hanno mai avuto adattamenti “seri”, giusto qualche anime mono-cour qua e là, a volte manco passati in TV. Credo che l’unico adattamento completo che abbia sia DNA², e giusto perché è corto. Di sicuro non è un mangaka “di nicchia”, ha avuto pubblicazioni di dieci o più volumi sia su Shonen Jump che Young Jump, ma non credo abbia mai raggiunto una popolarità davvero mainstream.
Tolto che per iniziare sarebbe buona cosa si smettesse con la storia “fallisce questo capolavoro mentre schifezze varie vendono”, ognuno ha i suoi gusti, va bene fare promozione per i titoli che si ritengono validi, ma basta rompere le scatole agli altri… e tra parentesi titolo vintage non corrisponde automaticamente a titolo bello…
Comunque questo progetto è stato sbagliato dall’inizio: abbiamo una serie di un genere che già non ha chissà che successo, lo slice of life, con un disegno particolare (che può piacere ma sempre particolare è) e con 67 volumi. Aggiungiamo che fuori dal Giappone non è famosissima (eufemismo), tant’è che nemmeno in Francia l’hanno mai proposta, con un prezzo alto (aumentato dopo pochissimi volumi) e una periodicità totalmente ballerina… chissà come mai non è andato bene…
L'ho detto dall'inizio: questa serie, per avere almeno una chance di essere portata a termine, doveva essere proposta in volumi da 400/600 pagine (quindi 2/3 tankobon in 1), con prezzo di copertina di 15/18 euro e una periodicità bimestrale CERTA.
Sono d’accordo, un 2in1 o 3in1, però con formato normale quindi prezzo più basso, 10 o 15 euro e periodicità fissa era l’unica possibilità… tra l’altro come ha scritto qualcuno sopra esiste pure in Giappone l’edizione da 32 volumi, potevano prendere quella.
Poi ci sarebbe da considerare che il tutto va a sommarsi alla scelta per me totalmente sbagliata di affidarsi al circuito librerie con i problemi che ne conseguono (e si è visto con i prezzi di tutti i loro volumi…).
P.S. non trovo similitudini tra questa pubblicazione e Arion di jpop, tolta la differente fama, se non dell’opera quantomeno dell’autore, siamo a 67 volumi contro 3… chi prenderà il primo facile prenda tutta la serie.
Guarda la scelta delle librerie era ovvia. La collaborazione con Giunti gli permetteva di avere piazzati tanti volumi nei vari store e di mettere subito a referto un buon guadagno. Certo loro evidentemente si aspettavano che poi lo stare in libreria garantisse una maggiore visibilità e quindi vendita e invece poi la politica dei resi gli si è rivoltata come un boomerang.
Se noti infatti, le opere di Katsura non hanno mai avuto adattamenti “seri”, giusto qualche anime mono-cour qua e là, a volte manco passati in TV. Credo che l’unico adattamento completo che abbia sia DNA², e giusto perché è corto.
Beh insomma, han fatto anche Wingman (che ha pure avuto un remake live action di recente). Poi ovviamente questo non vuole dire "popolarità", ma vale anche l'opposto, ci sono serie "popolari" che però rispetto ad altre "corazzate" vendono, in proporzione, molto meno.
Guarda la scelta delle librerie era ovvia. La collaborazione con Giunti gli permetteva di avere piazzati tanti volumi nei vari store e di mettere subito a referto un buon guadagno. Certo loro evidentemente si aspettavano che poi lo stare in libreria garantisse una maggiore visibilità e quindi vendita e invece poi la politica dei resi gli si è rivoltata come un boomerang.
Sì certo, il fatto che ci fosse dietro Giunti (non ho tra l’altro ben capito in che ruolo) li ha spinti ad andare pesantemente sul mercato librario, con i problemi che poi si sono creati… Ne avevamo parlato in 3/4 nei commenti a una notizia su un loro aumento dei prezzi, non mi ricordo se eri intervenuto anche tu… e senza essere troppo diretto aveva accennato qualcosa anche Galloni in una diretta su twitch.
Sono una persona comune quindi come te che non vive il Giappone ne posso sapere il giusto. Comunque moltissime cose del mondo anime e manga che noi crediamo di sapere non sono vere. Nel corso degli anni ho letto persino che i manga di Masakazu Katsura non sono popolari.
Sì ma comunque, la popolarità in giappone di solito non è difficile da stimare attraverso merchandise, adattamenti e simili, tolte rare eccezioni come Yotsuba che vende molto ma non ha adattamenti per volere stesso dell’autore.
Se noti infatti, le opere di Katsura non hanno mai avuto adattamenti “seri”, giusto qualche anime mono-cour qua e là, a volte manco passati in TV. Credo che l’unico adattamento completo che abbia sia DNA², e giusto perché è corto. Di sicuro non è un mangaka “di nicchia”, ha avuto pubblicazioni di dieci o più volumi sia su Shonen Jump che Young Jump, ma non credo abbia mai raggiunto una popolarità davvero mainstream.
Ho preso l'esempio di Katsura per far capire quanto tutti noi (compreso io ovviamente) spesso sappiamo poco o nulla del mercato giapponese ☹️ la difficoltà di reperire informazioni è un problema serio.
Wingman, VGA, I"s sono stati tre grandissimi successi. VGA in 15 vol. ha venduto 14 milioni in media quasi un milione per volume. Una media superiore per volume a Kochikame, Hajime no Ippo, Gintama, Major, Inuyasha, Shoot!, Tsurikichi Sanpei e altri ancora. Hanno fatto pochi anime tratti dai manga di Katsura perché spesso i temi delle sue storie erano troppo forti per la TV degli anni '90/primi 2000. Non per mancanza di successo come si crede in Italia. Potrei dire mille altre cose come Sailor Moon scambiato per un manga/anime per ragazze adolescenti quando invece il suo pubblico prediletto erano le bambine della scuola elementare stessa cosa Dragon Ball. Potrei andare avanti ancora ☹️.
L'insuccesso de La Monella Chie segna uno spartiacque nel mercato manga italiano da oggi in poi nessun editore pubblicherà più classici inediti senza le dovute garanzie. Cioè se fanno un remake esempio di Tsurikichi Sanpei trasmesso su Netflix può essere che qualcuno pubblichi il manga altrimenti niente.
Sinceramente mi dispiace molto quando non possono pubblicare manga X o Y perché "troppo giapponese", "troppo lungo", "il baseball non piace al pubblico italiano".
Chissà se anni fa le cose sarebbero andate diversamente? Il mercato è sempre più saturo, e i prezzi sempre più alti (altissimi), ma onestamente io in manga mensilmente spendo sempre la stessa cifra (e un pezzo di questa cifra è finita in abbonamento a crunchyroll e se compro dei libri che mi interessano anche in quello) perchè quello che porto a casa mensilmente come soldi è sempre uguale. E sono - credo - un'eccezione perchè compro di mia tasca decine di titoli. Ma una selezione di titoli va sempre più fatta, e anche io che sono appassionatissima sto tagliando. Ognuno lo fa con i suoi standard. Inoltre temo comunque che la "vicenda Goen" abbia lasciato nei lettori italiani molti più strascichi e mancanza di fiducia di quanto si creda.
Onestamente era abbastanza pronosticabile.
A parte le serie trainate dagli anime, temo che nessun manga (e manco fumetto occidentale) possa vendere così tanto da sostenere una pubblicazione così lunga (67 volumi) in Italia.
A mio parere l'unico modo per proporre certe storie in Italia è come venne fatto per Golgo 13, ossia una selezione limitata di capitoli e storie in alcuni volumi o cofanetto per i veri appassionati.
Al netto della qualità o meno, il pubblico interessato, come dimostra il numero delle vendite, è davvero ridotto. Poi è chiaro che magari con una casa editrice più grande con un livello di esposizione mediatica maggiore, qualche copia di più forse era possibile, ma non credo si parli certamente di un fattore 10.
Il dato importante da questa notizia per me è soprattutto il numero di copie vendute, cosa che raramente abbiamo, perché da idea di quanto piccolo sia questo mercato di nicchia (serie storiche giapponesi, senza anime storico in italia o in uscita ora). Questo temo scoraggerà molto nuovi progetti simili.
Infine penso debba essere anche un punto di riflessione per chi sopravvaluta l'impatto dei manga durante e post-pandemia come una spinta allo studio vero e proprio di opere storiche.
Di sicuro hanno risposto ai lettori, che sono felici di avere una serie monca.
Io non l'ho presa proprio perché 67 volumi da un editore appena nato, poi con un prodotto particolare ,si capiva come finiva.
I lettori sono contenti di avere una serie monca anche se episodica? A quanto pare si.
Contenenti loro,contenti tutti......
167 coraggiosi, 167 persone romantiche che credevano in un sogno (perché completare una serie tanto lunga e tanto sconosciuta era un pensiero utopico, ma quelle persone non hanno seguito ragionamenti o parole ma solo il cuore quindi alzo le mani e mi complimento con loro)
La domanda rimane: queste serie (come altre) non potranno mai essere pubblicate in Italia? Non avremo mai modo per vederle?
Alla casa editrice auguro il meglio. Una comunicazione trasparente è sicuramente una buona mossa, ma trovare il giusto dialogo con il pubblico penso sia una delle cose più difficili da ottenere.
Era una serie che amavo da morire, per me era proprio un comfort perché c'era tutto quello che voglio adesso in un manga: commedia, personaggi adulti, uno stile di disegno piacevole, slice of life di un Giappone d'epoca Showa vissuto da personaggi adulti (quindi niente adolescenti con cellulari, biscioni e via dicendo). Era un manga che mi dava molto, e che mi avrebbe potuto continuare a dare molto, insegnandomi tante piccole cose di cultura giapponese che poi avrei potuto rivendermi.
E' tra l'altro una serie storica, in Giappone, conosciuta, amata da tutti, facente parte della cultura popolare, ed era un onore averla in italiano, al netto di una traduzione non sempre bellissima. E invece niente, in Italia come al solito i manga vintage vanno solo se sono legati ad anime trasmessi in tv negli anni '80 o solo se sono della triade Tezuka/Ikeda/Nagai, sennò possono anche pubblicare altre cose ma le compro solo io, e non è neanche detto che le cose legate ad anime trasmessi in tv negli anni '80 vadano perché poi il pubblico viene disorientato nel vedere disegni, nomi diversi rispetto al cartone a cui era abituato o a non avere la sigla italiana che si spande dalle pagine mentre legge.
Tentativi sono stati fatti, ma mai sono andati a buon fine (di tutte le serie vintage "inedite" pubblicate che avevano un sequel, questo non è mai stato proposto) o si è continuato con altre opere di questi autori. Il mio ojisan giapponese interiore, che vuole leggere questo tipo di manga, non ne è affatto contento, specie perché ora Chie mi devo smazzare a recuperarlo in giapponese: 67 volumi da cercare qua e là nelle librerie dell'usato, tutti scritti nel dialetto del Kansai, quando potevo comodamente averlo nella mia lingua. Non so con chi devo prendermela, ma grazie, eh
Questa è una serie lungha e di nicchia, c'era da aspettarselo. Il rischio è alto con questi manga lunghi.
Capì subito che si trattava de La monella Chie.
Un manga oggettivamente ostico per il mercato italiano basato sulla cultura della regione del Kansai e con uno stile di disegno molto particolare.
È stato un azzardo pubblicare un manga del genere che può piacere solo ad una piccolissima nicchia amante del Giappone.
Comunque è naturale che acquisire titoli lunghi significa per l'editore proporre un'opera che potrebbe seriamente non venir portata a termine, lo sanno bene e sanno che questo si rifletterà su future proposte simili, ma non cambia nulla.
Nel mondo dei telefilm siamo pieni di serie troncate dalla produzione per decisioni economiche o di visualizzazioni.
Concordo che almeno non si sono nascosti dietro pseudo "congelamenti" come l'editore più amato.
L'ultima edizione bunkoban (2019-2023) è in 34 volumi e dovrebbe essere ancora tutta disponibile o quasi.
A 880 yen a volume è anche significativamente più economica dell'edizione italiana (sul fatto che ti tocchi il dialetto del Kansai purtroppo c'è poco da fare).
Buono a sapersi, grazie.
Toshokan nasce su solide basi economiche dietro hanno la Giunti Editote secondo gruppo editoriale in Italia per fatturato.
Wikipedia
"La Giunti Editore è una casa editrice italiana fondata a Firenze nel 1956. La società ha sede nella Villa La Loggia, in via Bolognese e uffici affiliati a Milano. Giunti S.p.A. è un gruppo comprendente vari marchi; nel suo insieme si colloca al secondo posto tra i gruppi editoriali italiani per fatturato."
Purtroppo La Monella Chie è un manga impossibile per il mercato italiano.
Se proprio credevano di arrivare alla fine vista la lunghezza dovevano pubblicarlo ogni quindici giorni in pratica due volumi al mese.
67 volumi al mese sarebbero stati circa cinque anni e mezzo un tempo troppo lungo.
È sempre triste quando una serie si interrompe ma non li biasimo e li ringrazio, per averci provato e per l’onestà nell’aver confermato apertamente la sospensione a differenza di altri editori.
Mi spiace ovviamente per i 167 coraggiosi che hanno dato fiducia all'editore.
Detto questo spero che i prezzi sia più flessibili
Chie è un grande manga. 5, 67 0 100 cambia poco quando è un classico, un capolavoro.
Un titolo che ha intrattenuto, cresciuto, intere generazioni in Giappone. Ha la stessa fama o quasi di un Doraemon, Gegege no Kitaro, Golgo 13 ecc.ecc. un simbolo della terra e della cultura del Sol Levante, sia il manga che l'anime.
Non aver venduto ed aver incontrato l'indiifferenza TOTALE del lettore italiano significa semplicemente che nel nostro paese non si capisce un beata min... di fumetti! E a sentire leggere forum social blog ecc.ecc ci stanno tantissimi esperti otaku!!! Come è possibile un risultato così misero ?!
Non dovrei sorprendermi così tanto, basta leggere anche i commenti qui, su animeclick, tanti veggenti, intuitori del futuro.
I classici vengono interrotti e la spazzatura va avanti.
Prendersela stavolta con i lettori è davvero ingiusto.
Va bene, ma mica furono i manga il problema di Comic Art, eh... Comic Art organizzava la fiera di Roma che al tempo si chiamava Expocartoon, per esempio. Pubblicava Comics, BD e anche fumetti argentini (l'Eternauta). Anzi, le pubblicazioni occidentali erano di gran lunga più numerose dei manga.
Di contro a me non dispiace neanche l'idea di un editore che incorre in rischi certi e in inciampi quasi certi.
L'impresa teoricamente dovrebbe essere fatta così, assumendosi dei rischi (anche delle perdite).
Mi spiace per chi seguiva la serie ovviamente. Era chiaramente roba per (pochi) intenditori.
ma se lo sapevamo in tanti come non faceva a saperlo l'editore?
hanno ammesso che la stoppano e quindi non ho capito bisogna fargli un applauso?
lo avesse fatto star comics ci sarebbero altri toni qui dentro
Se conduci una linea editoriale su tutti rischi (autori taiwnesi e vietnamiti, titoli giapponesi di totale nicchia) e non uno o due allora c'è un problema....
Lo so. Lo dici a me? Il costo era pure alto! Vanno fatte delle scelte, però. E bisogna scegliere bene.
Mostrami un link che riporta la clamorosa (perché di clamorosa si trattava) uscita italiana di questo manga. Un pò come Golgo 13 (che non se lo è filato nessuno!).
Qui viene fatta ogni mese una lista di uscite manga, ed è bella lunga: tu pensi che il 60% meriti la pubblicazione?
...e mi auguro vada avanti.
Che Toshokan con Chie abbia fatto il passo più lungo della gamba siamo d'accordo, ma qualcuno deve pur farlo, ogni tanto, ed è bene che ci siano editori che provano a fare qualcosa di diverso, invece che isekai/fantasy n°999999 o BL n°999999.
Il titolo magari poteva essere proposto a monte in un'edizione con meno volumi, ma intanto è un bene che ci abbiano almeno provato.
E non calcoli tutto questo?Avrà pure le spalle coperte, ma non c'era pubblicità, in molti non conoscono il manga, cioè accusi i lettori di non comprare, ma loro non avevano di sicuro scelto un manga di "richiamo".....insomma,non so se mi spiego....mi chiedo se i calcoli se li sono fatti su 67 volumi da pubblicare.......se i lettori sono contenti di avere una serie monca, ripeto,sono contento per loro, ma se lo avesse fatto planet, star Comics o altro, qui volerebbero parolacce e altro.....
Lo vuoi pubblicare? Va benissimo ma devi esserne convinto al 100% altrimenti lasci stare.
Quindicinale due anni e mezzo e concludi in tempi umani la pubblicazione.
@Goonie
Potrei anche concordare ma in questo caso Chie è un manga molto ostico per il pubblico italiano per ovvi motivi.
Ancora nessuno ha trovato il coraggio di pubblicare Tsurikichi Sanpei conosciutissimo grazie all'anime immagina quanto sia stato azzardato pubblicare Chie.
@GreenArrown
Concordo al 100% o si pubblica un manga difficile credendoci oppure è meglio lasciare stare.
Mi dispiace tanto per Chie ma oggettivamente è stata una follia pubblicarlo.
Mah.
Se proprio si vuol muovere una critica all'editore è quella di non aver proposto l'opera con un progetto più realistico, tipo
"Pubblicheremo i primi 5-10 volumi perchè vogliamo far conoscere all'Italia quest'opera storica e quest'autore. Se le vendite si dimostreranno all'altezza valuteremo di continuarla".
Ovviamente ci sarebbero state critiche all'insegna del "ah ma se non pensano di completarla allora non la inizio nemmeno" ma non onestamente non gli si sarebbe potuto dire nulla.
Ma in fondo questa era la situazione anche senza "ufficializzarla".
Personalmente firmerei per un approccio del genere per una serie come Golgo 13 (no, le 2 antologie di 6 volumi non mi hanno sfamato).
In ogni caso sono curioso dell’articolo, le scelte prese (e non prese) dalle case editrici italiane sono sempre state un enigma per me (e immagino per molti altri), un approfondimento sulla questione sarebbe di sicuro interessante.
Non è che il compratore deve basare le sue scelte di acquisto su cosa conviene o meno all'editore.
L'editore deve prendere in considerazione le abitudini di acquisto e farsi i propri calcoli, se non vuole o non ne è in grado ci sono migliaia di altri lavori, non si è obbligati a pubblicare manga!
Questa cosa di colpevolizzare il lettore è veramente assurda e una brutta abitudine diffusissima in Italia, dove non si è mai nel torto perché c'è sempre la scusa XYZ (leggevo giusto oggi che si incolpava la pirateria per i risultati della nazionale di calcio).
Mi piace chi rischia, avrà sempre i miei soldi. Sono quello che comprava Berserk e non lo conosceva nessuno!!! Era quello che comprava Sanpei Shirato e non lo conosceva nessuno. Paradossalmente erano questi di nicchia.
Chie è un classico, un capolavoro del Giappone fumettistico. Lo conoscono i bisnonni, nonni, genitori e figli!!! Non è assolutamente di nicchia, ma addirittura commerciale!!!
Cioè voglio dire, è puro Giappone 100%. Un pò come Maison Ikkoku... non vi è una contaminazione occidentale ed è per questo che bisognava leggerlo.
Poi, che proprio per questo motivo diventi ostico per noi occidentali, si, ti do ragione. PERO', c'è un PERO': in Italia non siamo strapieni di conoscitori del Giappone? Pensa quanti otaku esistono!!! Pensa quanti maestri ed esperti si professano!!! Un'opera così dunque non avrebbe dovuto avere ostacoli nella diffusione. Eppure...
Per Sanpei è assurdo, come assurdo è Carletto, Gegege no Kitaro, ecc.ecc.
Sono riuscito a completarlo, ma non ci scommettevo affatto. Anche il mio fu un grande azzardo.
In ogni caso preferisco chi da' un comunicato chiaro e certo sul destino di qualcosa. Purtroppo questo dato, che dovrebbe essere il minimo, diventa il proverbiale fiammifero che sembra un sole accecante nelle tenebre generali del costume menefreghista.
Io sto aspettando da anni (e non in senso figurato) cose che sono state annunciate. Per non parlare di serie sparite come se non fossero mai esistite senza che si udisse anche un minimo accenno di avviso (non dico di scuse che sarebbe già pretendere troppo).
Leggere manga è un hobby, nemmeno troppo economico peraltro, uno non si può aspettare che tutti si sobbarchino la responsabilità di spendere soldi in serie che al 99% rimarranno monche.
Anche io!
Per il resto, dai su, non lamentarti troppo, ti stanno per pubblicare Arion, saremo si e no 10 a comprarlo. Sono sicuro che lo porteranno a termine ^-^!!
Si tratta sì di un classico, ma di un classico per il Giappone.
Qui in Italia lo conoscono solo veri appassionati della storia del manga, come te immagino.
Per la maggior parte degli appassionati manga italiani non è paragonabile a Ken il guerriero o l'uomo tigre, perché quelli sono classici pure per il pubblico italiano, perciò funzionano da noi, mentre opere mai arrivate prima, pur della stessa epoca, no.
Poi bisogna vedere cosa s'intende per "otaku", dato che la maggior parte delle vendite manga in Italia è trainata dai titoli popolari del momento con anime. Solitamente di tratta di ragazze/i adolescenti o comunque giovani che non solo non vengono intercettati solitamente da questi annunci più "storici", ma che comunque preferiscono degli stili grafici o storie più contemporanee e vicine a loro.
Secondo me il target di questa edizione de "La Monella Chie" è quasi da storico del manga e di questi ce ne sono davvero pochi in Italia. Magari qualche influencer "otaku" ha contribuito alle vendite in questi ultimi anni, con titoli meno recenti, ma si tratta di fumetti con anime arrivati già in Italia oppure molto famosi sul web, ad esempio Rocky Joe o Initial D, anche se più brevi.
Ad ogni modo io penso che il problema principale sia la quantità di volumi, dato che altre realtà (es. Coconino) sono riuscite a portare opere molto di nicchia anche tra gli appassionati di manga. Troppi volumi significa una spesa complessiva molto alta che non molte persone si possono permettere e/o rinunciano a seguirle.
In generale pure il fumetto storico italiano sta facendo enorme fatica rispetto a decenni fa, quindi non mi sorprende che un titolo inedito giapponese di alcuni decenni fa abbia avuto un cattivo riscontro. Questo non toglie nulla alla sua qualità od al piacere di leggerlo.
Sono d'accordo.
ma se una serie non m'interessa non la compro per sostenere il coraggio di una casa editrice
sostenete i musei non le case editrice per cortesia
Però essendo J-Pop ho ragionevoli probabilità di successo.
Ma conviene anche al compratore: se lo compra, continua. Se no, viene interrotto.
In questo caso, TUTTI hanno detto, ancor prima che uscisse "Tanto non lo completano, non lo compro". Se lo compravano, magari veniva completato. Non è uno di quei casi dove non è stato completato perché l'editore è fallito/sparito e quindi anche tutti i suoi altri manga sono stati interrotti, o dove i giapponesi ti han ritrattato i diritti e non l'hai potuto completare, qui si tratta chiaramente solo di scarse vendite, che potevano essere aumentate se l'editore (impegnandosi a pubblicizzarlo meglio o a renderlo più vendibile) e il lettore (impegnandosi a comprare i volumi quando uscivano) ci avessero messo del loro, perciò la colpa è di entrambi, chi ne abbia di più non è importante.
Alla fine, è un manga episodico la cui trama di fatto si è già esaurita (
12!
Vedi in Giappone escono ogni mese circa 300 manga nuovi, parlo di nuovi. Se mi chiedessi quanti di questi meritano la pubblicazione ti risponderei tutti. Sono storie e in ogni storia ci può essere qualcosa che ti sorprende, una situazione, un personaggio, un'idea...qualunque cosa. Una delle cose più belle degli esseri umani è la loro capacità di creare e provare perfino sentimenti per quelle creazioni.
Per La monella Chie è veramente un peccato, ma la strada per pubblicare queste opere d'arte è far capire che lo sono, chiedere sovvenzioni, interventi statali, fare in modo che le biblioteche ne acquisiscono una copia, etc. L'arte è arte.
Non è impossibile, si deve trovare la giusta strada e percorrerla.
Doraemon è un’icona nazionale con serie animate infinite e montagne di film, Kitaro pure ha avuto una cosa come sei adattamenti animati, anche di recente, e anche Golgo ha avuto un anime “ai suoi tempi”, un altro un decennio fa, e svariati film e live action (oltre ad essere nel Guinness dei primati che pure gli dà un’importanza diversa).
Di Chie invece non si è fatto nulla negli ultimi trent’anni, tolte un paio di riedizioni (e credo un gioco di hanafuda per PS2?). Sicuramente se ha avuto due riedizioni vuol dire che è un manga apprezzato e che ha un buon numero di fan in madrepatria, ma andarlo a paragonare a dei colossi come quei tre mi sembra eccessivo, a meno che non mi manchi qualche informazione chiave.
Basta vedere gli altri editori che pubblicano manga vintage in Italia, la formula migliore è questa per velocizzare le uscite e ridurre i costi.
Detto questo, penso che anche così non sarebbero riusciti a concluderla per tutti i motivi già elencati:
1) troppo lunga (anche con una foliazione maggiore la serie sarebbe stata comunque molto lunga, fra i 20 e i 30 volumi);
2) troppo vecchia;
3) sconosciuta ai più, senza nemmeno poter contare sul fattore nostalgia dei più maturi;
4) tratto bruttino.
Parliamoci chiaro, è stata una follia fin dal principio.
Lo andrei a dire a tutti i lettori di Chihayafuru e Grand Blue, che hanno sempre chiesto il titolo e sono abbastanza sicuro che la stragrande maggioranza abbia pure comprato l'edizione GOEN.
Il risultato?
Si ritrovano un manga monco.
(che poi riprendendo l'esempio di Karakuri sappiamo tutti con quali mazzucci GOEN è riuscita a stare a galla e, per fortuna, finire diversi titoli)
Il compratore ha tutto il diritto di valutare il progetto editoriale e decidere, se non gli sembra realistico, di non comprare a scatola chiusa.
Penso che la maggioranza di noi ormai sia adulta e abbia idea della fatica che comporta guadagnarsi i soldi da spendere nei propri hobby, è giusto che sia l'editore a convincere il compratore, la fiducia oltre ogni ragionevole dubbio la concedo a famiglia e amici, non a editore che spunta dal nulla.
Io ho sempre il dubbio che quella sia una scusa perché molti lettori a un titolo così vecchio e con il tipo di comicità di una volta semplicemente non sono granché interessati e lo avrebbero mollato a priori.
Tanto più che essendo episodico come dici cosa impediva l'acquisto?
Io direi principalmente l'interesse nel titolo.
E comunque penso l'avrebbero segato anche con il doppio o più di lettori, non vedo proprio come avrebbe potuto funzionare anche ipotizzando che gli indecisi veri l'avrebbero comprato.
Spero di non offendere nessuno.
Si spiega in maniera semplice la maggior parte sono appassionati di manga del resto del Giappone non gli interessa nulla.
Cosa del tutto normalissima perché approfondire richiede una grandissima fatica e non tutti possono farlo.
Io negli anno ho richiesto grandi classici come Major, Kindaichi shounen no jikenbo, Flame of Recca mi è sempre stato detto che non è possibile.
Sono una persona comune quindi come te che non vive il Giappone ne posso sapere il giusto.
Comunque moltissime cose del mondo anime e manga che noi crediamo di sapere non sono vere.
Nel corso degli anni ho letto persino che i manga di Masakazu Katsura non sono popolari.
Qua su AC è quasi impossibile avere discussioni non superficiali perché, banalmente, leggo troppo esempi dove si mettono insieme manga mainstream e manga d'autore/di nicchia; la colpa di chi non dà fiducia all'editore e aspetta di comprare in blocco etc.
Nella discussione c'è sempre poco di mercato, i numeri di Chie sono forse l'utenza di AC. Gente che è iper-interessata al prodotto.
Il paese Italia non è AC.
La colpa è di AC che non ha comprato Chie?
Mi pare che sfugga un po' come dovrebbe funzionare l'editoria in una nazionale di 58 milioni di persone.
Non è la prima volta che compro loro prodotti e continuerò a farlo. La serietà va premiata.
Se noti infatti, le opere di Katsura non hanno mai avuto adattamenti “seri”, giusto qualche anime mono-cour qua e là, a volte manco passati in TV. Credo che l’unico adattamento completo che abbia sia DNA², e giusto perché è corto. Di sicuro non è un mangaka “di nicchia”, ha avuto pubblicazioni di dieci o più volumi sia su Shonen Jump che Young Jump, ma non credo abbia mai raggiunto una popolarità davvero mainstream.
Comunque questo progetto è stato sbagliato dall’inizio: abbiamo una serie di un genere che già non ha chissà che successo, lo slice of life, con un disegno particolare (che può piacere ma sempre particolare è) e con 67 volumi.
Aggiungiamo che fuori dal Giappone non è famosissima (eufemismo), tant’è che nemmeno in Francia l’hanno mai proposta, con un prezzo alto (aumentato dopo pochissimi volumi) e una periodicità totalmente ballerina… chissà come mai non è andato bene…
Sono d’accordo, un 2in1 o 3in1, però con formato normale quindi prezzo più basso, 10 o 15 euro e periodicità fissa era l’unica possibilità… tra l’altro come ha scritto qualcuno sopra esiste pure in Giappone l’edizione da 32 volumi, potevano prendere quella.
Poi ci sarebbe da considerare che il tutto va a sommarsi alla scelta per me totalmente sbagliata di affidarsi al circuito librerie con i problemi che ne conseguono (e si è visto con i prezzi di tutti i loro volumi…).
P.S. non trovo similitudini tra questa pubblicazione e Arion di jpop, tolta la differente fama, se non dell’opera quantomeno dell’autore, siamo a 67 volumi contro 3… chi prenderà il primo facile prenda tutta la serie.
Beh insomma, han fatto anche Wingman (che ha pure avuto un remake live action di recente). Poi ovviamente questo non vuole dire "popolarità", ma vale anche l'opposto, ci sono serie "popolari" che però rispetto ad altre "corazzate" vendono, in proporzione, molto meno.
Sì certo, il fatto che ci fosse dietro Giunti (non ho tra l’altro ben capito in che ruolo) li ha spinti ad andare pesantemente sul mercato librario, con i problemi che poi si sono creati…
Ne avevamo parlato in 3/4 nei commenti a una notizia su un loro aumento dei prezzi, non mi ricordo se eri intervenuto anche tu… e senza essere troppo diretto aveva accennato qualcosa anche Galloni in una diretta su twitch.
Ho preso l'esempio di Katsura per far capire quanto tutti noi (compreso io ovviamente) spesso sappiamo poco o nulla del mercato giapponese ☹️ la difficoltà di reperire informazioni è un problema serio.
Wingman, VGA, I"s sono stati tre grandissimi successi.
VGA in 15 vol. ha venduto 14 milioni in media quasi un milione per volume.
Una media superiore per volume a Kochikame, Hajime no Ippo, Gintama, Major, Inuyasha, Shoot!, Tsurikichi Sanpei e altri ancora.
Hanno fatto pochi anime tratti dai manga di Katsura perché spesso i temi delle sue storie erano troppo forti per la TV degli anni '90/primi 2000.
Non per mancanza di successo come si crede in Italia.
Potrei dire mille altre cose come Sailor Moon scambiato per un manga/anime per ragazze adolescenti quando invece il suo pubblico prediletto erano le bambine della scuola elementare stessa cosa Dragon Ball.
Potrei andare avanti ancora ☹️.
L'insuccesso de La Monella Chie segna uno spartiacque nel mercato manga italiano da oggi in poi nessun editore pubblicherà più classici inediti senza le dovute garanzie.
Cioè se fanno un remake esempio di Tsurikichi Sanpei trasmesso su Netflix può essere che qualcuno pubblichi il manga altrimenti niente.
Sinceramente mi dispiace molto quando non possono pubblicare manga X o Y perché "troppo giapponese", "troppo lungo", "il baseball non piace al pubblico italiano".
Bisogna accontentarsi ma il dispiacere rimane.
Il mercato è sempre più saturo, e i prezzi sempre più alti (altissimi), ma onestamente io in manga mensilmente spendo sempre la stessa cifra (e un pezzo di questa cifra è finita in abbonamento a crunchyroll e se compro dei libri che mi interessano anche in quello) perchè quello che porto a casa mensilmente come soldi è sempre uguale. E sono - credo - un'eccezione perchè compro di mia tasca decine di titoli.
Ma una selezione di titoli va sempre più fatta, e anche io che sono appassionatissima sto tagliando. Ognuno lo fa con i suoi standard.
Inoltre temo comunque che la "vicenda Goen" abbia lasciato nei lettori italiani molti più strascichi e mancanza di fiducia di quanto si creda.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.