Mah, voto davvero troppo basso per una perla come Hell is Us. Il worldbuilding e l’atmosfera sono eccezionali, con mappe bellissime, varie e ricche di dettagli memorabili. Il vero protagonista non è Remi, ma Hadea stessa, con la sua storia che si svela passo dopo passo attraverso documenti, cronocicli e frammenti narrativi che ti trascinano dentro un mondo credibile e disturbante.
La guerra civile è rappresentata in maniera cruda e senza censure: scene pesantissime, situazioni che colpiscono forte e che difficilmente si dimenticano. Gli enigmi sono intelligenti e ben calibrati, mai frustranti, e riescono sempre a ricollegarsi al resto del gameplay con grande naturalezza.
Il combattimento, in un gioco del genere, è chiaramente un aspetto accessorio: non vuole essere un souls-like o un action puro e per quello che il titolo punta a raccontare funziona più che bene. Sì, i nemici avrebbero meritato maggiore rifinitura, ma non intacca la forza complessiva dell’opera.
Per me è stato un gioco validissimo, diverso e coraggioso. Voto personale: 8.5 pieno.
Mah, voto davvero troppo basso per una perla come Hell is Us. Il worldbuilding e l’atmosfera sono eccezionali, con mappe bellissime, varie e ricche di dettagli memorabili. Il vero protagonista non è Remi, ma Hadea stessa, con la sua storia che si svela passo dopo passo attraverso documenti, cronocicli e frammenti narrativi che ti trascinano dentro un mondo credibile e disturbante.
La guerra civile è rappresentata in maniera cruda e senza censure: scene pesantissime, situazioni che colpiscono forte e che difficilmente si dimenticano. Gli enigmi sono intelligenti e ben calibrati, mai frustranti, e riescono sempre a ricollegarsi al resto del gameplay con grande naturalezza.
Il combattimento, in un gioco del genere, è chiaramente un aspetto accessorio: non vuole essere un souls-like o un action puro e per quello che il titolo punta a raccontare funziona più che bene. Sì, i nemici avrebbero meritato maggiore rifinitura, ma non intacca la forza complessiva dell’opera.
Per me è stato un gioco validissimo, diverso e coraggioso. Voto personale: 8.5 pieno.
Non sono d'accordo con la questione accessoria dei combattimenti. Le sezioni action sono molto presenti, anzi, molto ruota attorno ad esso. Strutturalmente poi ha una sua complessità, un po' troppa per essere accessoria. Semplicemente non è rifinito a dovere e per via dei nemici non puoi approfondirlo. Per il resto sono in parte d'accordo, ma 8,5 per quanto mi riguarda è davvero eccessivo. Rimane un buon gioco, senza dubbio, ma ha tanti limiti.
Mah, voto davvero troppo basso per una perla come Hell is Us. Il worldbuilding e l’atmosfera sono eccezionali, con mappe bellissime, varie e ricche di dettagli memorabili. Il vero protagonista non è Remi, ma Hadea stessa, con la sua storia che si svela passo dopo passo attraverso documenti, cronocicli e frammenti narrativi che ti trascinano dentro un mondo credibile e disturbante.
La guerra civile è rappresentata in maniera cruda e senza censure: scene pesantissime, situazioni che colpiscono forte e che difficilmente si dimenticano. Gli enigmi sono intelligenti e ben calibrati, mai frustranti, e riescono sempre a ricollegarsi al resto del gameplay con grande naturalezza.
Il combattimento, in un gioco del genere, è chiaramente un aspetto accessorio: non vuole essere un souls-like o un action puro e per quello che il titolo punta a raccontare funziona più che bene. Sì, i nemici avrebbero meritato maggiore rifinitura, ma non intacca la forza complessiva dell’opera.
Per me è stato un gioco validissimo, diverso e coraggioso. Voto personale: 8.5 pieno.
Non sono d'accordo con la questione accessoria dei combattimenti. Le sezioni action sono molto presenti, anzi, molto ruota attorno ad esso. Strutturalmente poi ha una sua complessità, un po' troppa per essere accessoria. Semplicemente non è rifinito a dovere e per via dei nemici non puoi approfondirlo. Per il resto sono in parte d'accordo, ma 8,5 per quanto mi riguarda è davvero eccessivo. Rimane un buon gioco, senza dubbio, ma ha tanti limiti.
Quello che intendo è che in Hell is Us il combattimento, per quanto presente, rimane secondario rispetto al vero cuore del gioco, che è la scoperta e l’investigazione del mondo. È un titolo che punta tutto sull’atmosfera, sul worldbuilding e sulla progressiva ricostruzione della storia di Hadea: i suoi punti di forza sono chiarissimi e sono quelli che lo rendono unico.
Per questo il combat system, pur con i suoi limiti, non può pesare così tanto sul giudizio complessivo. Sarebbe come dare un 7 a Devil May Cry 5 perché “la trama è na cazzatona da 8 ore”, quando il focus lì è chiaramente il combat. Qui è l’esatto opposto: se lo si guarda per quello che vuole essere, il sistema di combattimento svolge bene il suo ruolo, ovvero dare tensione, varietà e un ostacolo simbolico alla progressione, senza mai sovrastare l’esplorazione e l’investigazione che sono il cuore dell’esperienza.
Ricordo inoltre che è estremamente personalizzabile. A difficoltà alta con tutti i parametri su difficile diventa una sfida molto impegnativa che richiede impegno. A normale il gioco è super accessibile come sfida.
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La guerra civile è rappresentata in maniera cruda e senza censure: scene pesantissime, situazioni che colpiscono forte e che difficilmente si dimenticano. Gli enigmi sono intelligenti e ben calibrati, mai frustranti, e riescono sempre a ricollegarsi al resto del gameplay con grande naturalezza.
Il combattimento, in un gioco del genere, è chiaramente un aspetto accessorio: non vuole essere un souls-like o un action puro e per quello che il titolo punta a raccontare funziona più che bene. Sì, i nemici avrebbero meritato maggiore rifinitura, ma non intacca la forza complessiva dell’opera.
Per me è stato un gioco validissimo, diverso e coraggioso. Voto personale: 8.5 pieno.