Concordo pienamente, in effetti potevano fare un'edizione un pò più curata, anche se fosse costato di più ne sarebbe valsa sicuramente la pena.
Ashitaka81
- 16 anni fa
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Non capisco la tendenza di tralasciare in questi anni le introduzioni. Negli anni 90 pullulavano e ora... Mah... Sono tempi cupi...
Shin
- 16 anni fa
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E' una bella recensione, alla quale - a mio parere - manca però un'analisi dell'intreccio articolata, troppa attenzione a cercare un parallelismo con la realtà.
Cosa peraltro che è solamente di facciata, l'opera è inserita all'interno di un sistema di causa-effetto ben chiaro, con i personaggi che si muovono per eseguire questi punti chiave, ecco perché ci si trova un po' spiazzati nel leggere di Komatsuzaki (il bullo) che compie omicidi per "espiazione", è interpretazione sì, legittima sicuramente, ma forzata, l'unica cosa certa è che il suo operare è vincolato da un aspetto "metafisico" che è stato parecchio sottaciuto in questa recensione.
E che invece permane in tutte le azioni dei personaggi, caratteristica - inoltre - tipica della letteratura nipponica.
Fermo restando che la recensione appare gradevole e piacevole ;P
asd
- 16 anni fa
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Lo comprerò senza dubbio. Gli altri due volumi di Asano pubblicati da Kappa mi sono piaciuti molto.
KenzoTenmaFRNSGL
- 16 anni fa
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Ho letto il manga credo almeno tre volte (una in inglese). All'inizio anch'io pensavo che fosse la descrizione quasi realistica delle vite dei personaggi per come ci vengono presentate (a distanza di anni, con salti temporali, scelte infelici, rapporti violenti, assenze). Poi ho iniziato a fasciarmi la testa sul sogno di Zhuang Zi e sul fatto che la scatola dei desideri è chiaramente un oggetto impossibile (non esiste perché il passaggio avviene sempre tra due proiezioni della stessa persona, è senza origine) e mi sono quasi convinto che l'ntervallo (il battito d'ali chiamiamolo) tra le due immagini identiche a inizio e verso la fine del volume sia una vita possibile, non quella effettiva. Allora è pensabile leggere il paradosso degli incroci come la distorsione del sogno della farfalla che non sa di essere Suzuki. Sai quando si dice che verso la fine uno ripercorre a ritroso tutte le tappe della sua vita reale, no? Allo stesso modo credo che Asano abbia voluto presentare l'opzione inversa, cioè cosa succederebbe nel caso si pensasse di arrivare al punto di non ritorno (la caduta) ma si avesse un'altra occasione (il risveglio di Zhuang Zi-Suzuki dal sogno di farfalla -"Non credere di poter andare avanti sempre a fingerti addormentato"). Vedere una parvenza di vita futura (quella del protagonista come quella di qualsiasi altra persona che bisogna credere possa sognare come lui una vita da farfalla -questo spiegherebbe perché non ce ne sono solo due ma innumerevoli) e svegliarsi senza averne memoria. Magari le cose andranno esattamente come ci vengono raccontate, ma il fatto che lui ponga a se stesso una scelta (vedi la scatola come una visualizzazione della scelta perché non può esistere fisicamente) implica una marea di eventualità differenti (tra le quali anche la sola alla quale ci viene concesso assistere). Non è un caso che il messaggio finale sia sostanzialmente positivo (o ri-creativo, come ritengo). Il traguardo non possiamo neanche sognarcelo.
In una parola seguo alla lettera la storiella cinese. Suzuki e la farfalla in filosofia si direbbero manifestazioni diverse della medesima realtà esistente (non di quello che accade o sembra accadere). C'è la fantasia dell'autore a mettere il dubbio su quale delle due manifestazioni abbia iniziato a sognare l'altra. O se stiano sognando parallelamente (se l'essere è immutabile, tutte le sue espressioni possono coesistere senza modificarne la sostanza -sembra una lezione di teologia). Vabbe'... poi è solo una delle possibili interpretazioni.
Yupa
- 16 anni fa
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@ KenzoTenmaFRNSGL
Molto interessante il tuo commento, ci ripenserò quando rileggerò (spero presto!) per l'ennesima volta il volume di Asano. Due sole cose: 1) Non so se Asano abbia voluto dare una chiave univoca di lettura al suo fumetto. Preferisco pensare che, com'è con le opere migliori, Il campo dell'arcobaleno sia leggibile in più modi, tutti con diversi (o uguali) gradi di legittimità: possiamo leggerlo come il dispiegarsi di un sogno (ovvero una realtà possibile, come tu dici) di un individuo che col suo sogno crea il mondo; ma anche come una rappresentazione cruda e problematica del reale, distorta in allucinazione da chi la vive in maniera alienata. Lo sguardo soggettivo dell'autore oscilla tra questi due poli e ci trascina con sé, senza fermarsi in maniera decisiva. 2) Continuo a essere convinto che Il campo dell'arcobaleno non sia semplicemente il sogno di Suzuki, ma un doppio sogno: Suzuki e Kimura. E questo mi pare chiaramente segnalato dall'autore. Ad esempio, nelle primissime tavole sono loro che vediamo nascere, e poi sono due le farfalle che vediamo volare. C'è la farfalla che si posa sulla testa di Suzuki, ma anche sulla targa che in ospedale porta il nome di Kimura c'è una farfalla... Un doppio sogno, ovviamente paradossale come tutti i doppî sogni.
KenzoTenmaFRNSGL
- 16 anni fa
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Però anche nel caso di Kimura devi pensare che sono gemelli (quindi tecnicamente un uno composto da due parti identiche separate che si ricongiungono a fine sogno come il medaglione) e che se esiste un Suzuki che sogna di essere farfalla ci saranno tante farfalle quante sono le persone che sognano di esserlo (i cui sogni quindi finiscono per compenetrarsi in una successione infinita, quasi maniacale -quella marea di farfalle potrebbe anche essere la moltiplicazione di uno stesso sogno comune, ma in questo caso non ci sarebbe possibilità di scelta perché verrebbe a coincidere con la realtà). All'inizio si suppone (c'è ma non si vede) addirittura un incontro tra tre Suzuki (il ragazzo adulto, il vecchio e il bambino) che complica ulteriormente tutta la questione del sogno (quasi che nel sogno della farfalla ci fosse un Suzuki che a sua volta sogna un'altra farfalla che sogna un altro Suzuki -ecche...). Si può anche pensare che il sogno della farfalla Suzuki coincida con quello della farfalla Kimura fino ad un certo punto. Secondo me non è un caso che Asano abbia scelto di rendere vaga la figura della gemella fin quasi alla fine. Tra Zhuang Zi e la farfalla, si legge nella continuazione del passo, c'era una differenza (suppongo il fatto che la farfalla non sapesse di essere Zhuang Zi), ma tra Suzuki e Kimura quale differenza esiste? Il fatto che lui nel sogno del sogno immagini di violentare e picchiare a sangue la sorella non è indizio di una volontà di distruggere l'immagine che ha di se stesso (di indesiderato)? Altrimenti sarebbe una scena immotivata. Quel "tutti saranno perdonati" può voler dire che a tutti sarà concessa un'alternativa, in questo caso a lui di non concretizzare il sogno (perché, come hai scritto tu, le farfalle so' un po' bastarde dentro). La sorella dice "io riesco a vedere ogni cosa che accade a questo mondo", ma questo sarebbe possibile solo nel caso in cui la sua esistenza avesse penetrato il tutto, ovvero si trovasse contemporaneamente ad essere Kimura e qualsiasi altra cosa fuori di Kimura. E' per questo che considero la figura femminile speculare o come un tentativo di superamento del limite (uno che dice -o sogna di dire- di avere una vita di merda si ritrova davanti un'altro se stesso che afferma che tutto gli sarà perdonato) o di abbattimento di una realtà possibile. Immaginiamo di non aver letto niente fino a che l'occhio di Suzuki non si riapre. Sarebbe naturale che il ragazzino, credendo di morire, durante la caduta abbia pensato -anche- "tanto se fossi sopravvissuto, la mia vita sarebbe stata questa". L'autore a mio avviso ha dato al personaggio la possibilità di smentirsi.
Ci saremmo dimenticati anche lo scorcio in cui la madre dice di aver sognato di essere farfalla e di aver seguito gli avvenimenti futuri, ma rischiamo di sognarcele la notte tutte ste farfalle. Pattiamo che il messaggio finale è positivo e che c'è un personaggio uno e trino (che ha avuto pure culo a cascare da una terrazza senza farsi troppo male).
slanzard
- 16 anni fa
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@kenzotenma: bene, dopo tutte queste ottimi commenti fila a postare una recensione nella scheda manga
KenzoTenmaFRNSGL
- 16 anni fa
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A slanzard. Quello lo farò sicuramente perché, in qualsiasi modo, bisogna che la gente lo legga sto manga. Prima però volevo aspettare di leggere un libro che ho ordinato sulla filosofia di Zhuang Zi. Rivolto a "chicche e sia" L-E-G-G-E-T-E-L-O (farò finta di essermi dimenticato di dire comprare).
Ren
- 16 anni fa
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Ho ordinato il volume e non vedo l'ora di averlo tra le mani! ^^
hob
- 16 anni fa
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Kenzo, interpretazione davvero interessante la tua. Personalmente ho sempre analizzato in manga tenendo a mente che gli "scambi" tra i vari Amahiko fossero una "fantasia autoriale" da prendere per buona. E invece mi sa proprio che ci vedi giusto tu..... all'inizio si vede proprio che in seguito alla caduta, Amahiko si sveglia di botto all'ospedale..... come se dalla caduta si fosse proiettato proprio a quell'età per poi ricostruire il/un suo futuro (possibile). E appunto alla fine si sveglia.... non avevo mai inquadrato bene il finale del manga (e sì che il manga l'ho letto più volte di te^^ XD)
per quanto riguarda il finale come lo interpreti? alla fine siam chiaramente fuori dal sogno--tant'è vero che Amahiko si mette a piangere, a mo' di valvola di sfogo dopo tutto quel marciume che s'è sognato. (tra l'altro c'è uno strano parallelismo: "tieni una salda forza di volontà" detto dall'Amahiko vecchio così come da Higure dopo l'episodio dell'incendio.... sembra quasi una contaminazione del sogno nella realtà, similmente a mulholland drive--pur funzionando di fatto al contrario). alla fine si vede che Amahiko giovane non "vede" bene il vecchio, quindi potrebbe essere chiunque, e alla fine scompare pure e si vede una farfalla. Forse è un finale volutamente "labile" a livello di interpretazioni, ma vorrei comunque sapere la tua.
hob
- 16 anni fa
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ah, pure sta cosa m'è venuta in mente: se è vero quello che stiamo dicendo, si potrebbe addirittura pensare che Yue non esista affatto. Che sia effettivamente l'alter ego di Amahiko.... quell'alter ego che incosciamente stupra e su cui riversa ogni male per arrivare a vivere "in pace" (non dico sereno perchè avrebbe un'accezione positiva). E appunto il finale rappresenterebbe il ricongiungimento delle 2 metà e l'accettazione di Amahiko della realtà.
forse sto sovrainterpretando, ma la cosa regge a mio modo di vedere, se non fosse per il finale che si vede la famigliola felice con i 2 bimbi distinti. Ma si può benissimo considerare in ottica onirica pure quel passaggio.
KenzoTenmaFRNSGL
- 16 anni fa
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Quella scena della vita familiare è un po' complicata perché inizia nell'ottica della madre che apre gli occhi e termina come se fosse stato il padre a sognarla prima di morire. Per quanto riguarda il finale il vecchio potrebbe benissimo essere lo strascico del sogno (la contaminazione nella realtà, come dici tu). Sai quando ti svegli da un incubo (anche da un bel sogno, per carità) e pur non ricordando niente ti rimane comunque la sensazione? Molto probabilmente non è quello che ha pensato Asano ma potrebbe. Infatti non solo non è riconoscibile ma addirittura si trasforma in farfalla, dopo aver passato in consegna la scatola. Forse in questo senso il dubbio di Zhuang Zi (eh mi son fissato) se lo ritrova il lettore: è il giovane Suzuki a svegliarsi da un sogno o è il vecchio Suzuki, presa per reale tutta la vicenda, a dare a se stesso giovane un qualcosa a cui aggrapparsi perché quella realtà non si concretizzi? Magari una cosa non esclude l'altra, come il fatto che, quando lui dice alla farfalla di aver incontrato dio, in realtà stia parlando a se stesso (di aver incontrato il non riconoscibile se stesso scambiato per dio -e la mado'). Già il nome, se è scritto con l'ideogramma di cielo, è tutto un programma. Su Yue e sulla famigliola a sto punto sarebbe meglio rompere le palle direttamente ad Asano andandogli a bussare sotto casa: quando la madre dice che non sarà la fine del mondo ma l'inizio dell'eternità, intende che la storia si ripete inalterata all'infinito o ammette una qualche variante? E il dio che le ha detto di essersi stancato e che tutti spariranno è un richiamo alla fine del sogno? Comunque sì, se ammetto che tutto sia la proiezione di un futuro possibile, allora la figura del vecchio è il sogno che sfuma nella realtà, come postumo di una sbornia fantastica. In alternativa, siamo fumati del tutto (ma questa è una certezza).
hob
- 16 anni fa
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beh l'eternità comprende tutte le possibilità di scelta, direi, anche perchè la morale conclusiva del manga è positiva quindi se in quell'idea di eternità fosse contemplato l'immutabile mi sentirei un po' preso in giro
Tornando a bomba su Yue, è parecchio interessante il fatto che Amahiko la immagini in coma, coma, in seguito a un'esperienza -come la sua- (la caduta). Come per volerla mettere a tacere mentre stava cadendo dal tetto della scuola, dicendo a sè stesso "ahò, tanto sto a morì, chissenefrega a sto punto delle belle cose" (banalizzo). il risveglio di Yue e il ricongiungimento col fratello sono, temporalmente, gli ultimi eventi del sogno (la "fine" del sogno), escludendo l'epilogo non si vede un futuro più "futuro" di quello (e temporalmente la storia di amahiko arriva lì, non oltre). Morale della favola.... imho è il risveglio di Amahiko dopo che s'è immaginato una nefandezza dopo l'altra (evidentemente avendo le basi per immaginarsele). Però poi dio/sè stesso gli offre una scelta, sotto forma di scatoletta, incoraggiandolo e spronandolo a darsi da fare e non rimanere vittima dell'inedia com'era nel sogno ("in questa maniera vergognosa continuerò a vivere?").
e secondo me non siam tuonati, il manga offre basi concrete su cui intavolare certe discussioni. Saremmo tuonati se facessimo discorsi simili su naruto, per intenderci
KenzoTenmaFRNSGL
- 16 anni fa
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Su una cosa bisognerebbe ritornare. Yue è un non personaggio: è indefinibile, viene descritta come se fosse troppo ("quelle sue braccia e gambe bianche mi sembravano appartenere a un abitante di un altro mondo") o addirittura come un peso da sostenere ("Al vedere la sua figurina esile [...] venivo presa dalla nausea"), è in coma (quell'esperienza di estraneità e silenzio sulle cose che il lui del sogno non ha avuto la fortuna -visto quello che succede- di avere), è fantasma, è pupazzo; Amahiko non la nomina mai, non le parla mai, quando la incontra all'ospedale lo fa guidato dalla farfalla (quella di lei che sogna come scrive Yupa), ma l'unico contatto fisico non solo è immaginato (già dentro un sogno) ma è violento come quello del padre verso la madre. Lei è quello che lui non vuole accettare, il ripetersi delle stesse esperienze o la continuazione di un sogno insopportabile e senza scampo ("Per me può anche venire la fine del mondo" dice con rassegnazione allo stato di cose presente, poi aggiunge "...invece no, il mondo non finirà" come se quella fosse stata l'unica speranza su cui contare). Per questo il gesto violento e liberatorio: lui non vuole essere così, non vuole continuare ad esserlo, non vuole pensare che abbia fatto la scelta di vivere svuotato. Il dio-farfalla-Suzuki lo sveglia per dirgli che esiste un'alternativa (o parecchie), perché l'Amahiko che smette di piangere e crede di aver incontrato dio non diventi il Suzuki che nega se stesso ("Io già lo sapevo che in fondo non c'era nessun dio" -non un fantomatico dio extracroccante religioso, ma quella parte di sé -lo strascico del sogno- che confonde per tale). La scatola mi ha fatto pensare dall'inizio alla storia di Urashima Taro: finché Suzuki la tiene chiusa lui della sua vita può fare quello che vuole; se le sue scelte o la realtà non lo soddisfano basta aprirla perché abbia inizio un lento sgretolamento del mondo-sogno (come per Taro questo prevede un ritorno alla realtà precedente, ma con un processo inverso all'invecchiamento istantaneo). Ad averne di scatole così...
mr.cain
- 16 anni fa
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concordo con il giudizio di "brutalità" dell'edizione italiana. propormi un'opera non facile come questa senza introduzione (magari con qualche nota in più sull'autore) vuole dire sopravvalutarmi (me, il mio tempo e la mia capacità di analisi). per fortuna ci sono il vostro sito e lo spazio per il dibattito (che reputo molto importante per aiutarmi a capire) e per fortuna c'è kenzotenma che (come al solito ) scrive pagine e pagine (che non ho ancora letto ma per cui già ringrazio). alla prima lettura l'opera non mi ha convinto. ma sinceramente tutte le analisi che avete fatto me l'hanno fatta rivalutare e la rileggerò. grazie ancora
Philia
- 16 anni fa
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Letto, e riletti i primi capitoli in questi due giorni. Non mi sbilancio ancora in analisi particolarmente approfondite poiché si tratta di un'impresa non facile da sostenere (e sopratutto bisogna avere molto tempo per argomentare tesi complicatissime, come avete fatto in molti). Mi è sembrato che l'opera giochi molto sul dualismo, o meglio, su una sorta risoluzione degli opposti. Ognuno di noi è sé stesso e parte di un tutto infinito ed eterno. Ognuno di noi è realtà ed è sogno. E' sé stesso e farfalla. E' Yue e Suzuki. Uomo e donna. E' vittima e carnefice. E' padre e figlio. Giovane e vecchio. Dio e uomo. Causa ed effetto. Ma sopratutto, ognuno di noi è incredibilmente disturbato ed mostruosamente disumano, nel suo essere perfettamente umano. Il tutto in una società dove lo scontro tra i nostri molteplici IO viene acuito sempre più fino alla rottura di quella corda tesissima. E allora giungerà fine del mondo.
letto oggi per la prima volta e penso che se lo rileggessi altre 100 forse mi sfuggirebbe ancora qualcosa... prima di leggere tutta la recensione voglio rileggerlo un'altra volta per non farmi influenzare troppo. per ora posso dire mooooolto bello, ma veramente tanto. so concorde nel dire che la presenza di un'introduzione sarebbe stata molto utile e gradevole. vorrei aggiungere: ho comprato il volume e come mio solito guardo subito come è la copertina sotto la sovracopertina.... sovracopertina nera che mette molta malinconia... la copertina è rosa penso che questo dia l'idea di come possa essere complesso il volume (perlomeno a me la messo subito in chiaro ^^)