Avevo letto un libro dove si parlava di economia giapponese.... rimuovo tutto l'ot e parlo solo dei dipendenti.... Praticamente per loro e come entrare in una famiglia, non è un lavoro ma è il propio compito! Anche come produttività nn sono male! Se in una nostra ditta cè un problema cosa succede? Si cerca CHI ha fatto l'errore, poi perchè e poi glie lo si fa pagare! Invece in Jap se succede un casino la prima cosa che fanno è cercare la soluzione! non chi ha causato il problema! Certo le situazioni in linea di massima cambiano anche da loro!
Cmq in jappo c'è un clima sostanzialmente diverso, si cercano giovani con potenziale, non vecchi con referenze.... ma dipende soprattutto anche dal sistema scolastico!!
In jap tu quando ha finito le scuole normali vai a fare un istituto professionale! e a 22 anni (mi sembra) hai il tuo titolo e cerchi il tuo lavoro! Invece in italia.... Prima ci son le medie, poi si passa alle superiori o al liceo, poi all'università da 3 o 5 anni, poi magari alla specializzazione...... Anni di studio per cose che nn serviranno mai e soldi buttati al vento... Conosco fin troppi universitari che alla fine vanno a fare il lavoro che avrebbero fatto solo col diploma di superiore che avevano, oppure che studiano tuttora a 30 anni e non hanno problemi a non lavorare e vivere ancora alle spalle dei genitori..... Avendo un ristorante abbiamo molte cameriere per i fine settimana che lavorano solo 1 fine settimana di e uno no, perchè loro vogliono comunque uscire! Perche durante la settimana siccome studiano sono stanche...... Alcune magari non frequentano nemmeno e son sempre fuori con gli amici ma son sempre stanche.... se gli chiedi di fare un turno in più fanno la faccia scocciata e dicono che non possono perchè devono uscire con gli amici.... non dico che studiare non sia pensante, ma non ditelo a chi avendo un ristorante lavora dalle 10 alle 15 ore al giorno 6 giorni su 7..... e cmq nn dico di non divertirsi più e non uscire, ma cavolo, avere un pò di responsabilità???
Dove finirà il mondo con i giovani d'oggi?
P.S. scusate se parlo come se fossi vecchio, ma essendo 6 anni che frequento quest'ambiente lavorativo ho conosciuto molte persone e molti ragazzi studenti e man mano che si va avanti peggiorano veramente....
Cmq chiariamo una cosa, non sto generalizzando che tutti sono cosi! queste son le mie esperienze!! ^-^
@Turboo Stefo: ma hai ragione, purtroppo in Italia abbiamo questa situazione e, paragonando il sistema giapponese (che non è assolutamente esente da difetti) al nostro, si ha sempre l'impressione di trovarci su un livello inferiore, anche come ideali. In Giappone l'istruzione è di sicuro uno dei beni fondamentali e chi si laurea può davvero ritenersi soddisfatto. In Italia si dicono un sacco di cose, si parla sempre di giovani come futuro del paese...eccetera...ma in pratica non è mai cosi... Comunque il manga di Moyoko Anno adesso mi ha ancor più incuriosito...
Davvero interessante.. Spero di non andare troppo ot, mi sono ricordato di un articolo notevole che è comparso in prima pagina sul corriere di qualche giorno fa. In questo caso probabilmente è riferito soprattutto alla gioventù italiana.. http://www.corriere.it/editoriali/alberoni/09_settembre_07/alberoni_bac674b8-9b6c-11de-88f0-00144f02aabc.shtml
@M3talD3v!lG3ar Infatti in Italia della "nuova generazione" sono in pochi ad avere un posto fisso, anche se hai una laurea non è facile trovare lavoro, figuriamoci se ti trovi solo con un diploma, ecco perchè gran parte dei laureati si sposta all'estero . . .
Poco tempo fa ho acquistato un DVD di "Turisti per caso" sul Giappone, o meglio su Tokyo. (il viaggio risale a circa dieci anni fa ma il dvd è bellissimo e molto interessante, per chi gli interessa ad ottobre in edicola esce il secondo volume su Kyoto) E fra le tante cose ha fatto vedere il rapporto dei giapponesi con il lavoro. Il fatto che per loro l'azienda sia una specie di famiglia è vero. Diceva anche che per Tokyo era difficile vedere barboni in strada a chiedere l'elemosina, anche nei quartieri più poveri. Magari li vedevi camminare per le strade, ma non a chiedere l'elemosina (per lo meno dieci anni fa, ma non credo che adesso sia diverso) Per loro perdere il lavoro è un disonore. L'unica cosa negativa secondo me è il troppo tempo che si dedica al lavoro in azienda. Quasi ci dormono.
Ancora con questo binomio laurea/diploma!!??! Con il diploma non ci fai niente, con la laurea ancora meno soprattutto se ti laurei in discipline completamente inutili (cioè il 90% delle facoltà attualmente esistenti). L'università ormai è diventata una sorta di parcheggio per 5-10-15 anni in attesa di cominciare a lavorare (sempre se si riesce poi a trovare un lavoro). Se volete lavorare imparatevi un mestiere, frequentate dei corsi di specializzazione, coltivate una passione, inventatevi qualcosa... è l'unica!
Faceva vedere anche un scuola elementare di Tokyo. Una diligenza da far paura. Gli alunni sistemavano i banchi, addirittura preparavano da mangiare. Ma il professore diceva che c'erano molte cose che non andavano e apprezzava molto il sistema scolastico italiano (che è, perlomeno è stato, uno dei migliori al mondo). Lì invece esistono degli esami di qualifica anche all'asilo, e già dall'inizio decidono subito qual'è la strada che dovrai prendere. (perlomeno allora, non so adesso)
Come ho sempre detto, bel paese del ***** il Giappone. Poi non è vero che non si trova lavoro in Italia, è anzi più facile trovare per uno che ha fatto solo le medie oppure è un extracomunitario posto in un call center piuttosto che laureati vari... questo se si considera il call center un lavoro.
Credo che l'azienda giapponese sia una cosa tipica di questo paese. Le aziende grandi hanno addirittura una propria canzone che i nuovi assunti cantano nella cerimonia di assunzione, una sorta di cerimonia del diploma e il capo fa gridare a tutti il motto dell'azienda a mo di tifoseria di calcio Cercano di far affezionare il dipendente all'azienda per produrre meglio. In occidente siamo più individualisti e credo che alla maggior parte degli impiegati non importi nulla della produttività dell'azienda.
Di questi tempi anche in Giappone è difficile trovare "il posto fisso". Nelle aziende stanno anche attuando misure per evitare gli sprechi come far spegnere le luci delle postazioni di lavoro degli impiegati quando si allontanano.
@Turboo Stefo hai ragione, secondo me quì c'è meno lavoro per cui se uno si laurea per trovare un buon lavoro deve andare all'estero. Le persone che riescono a lavorare quì sfruttando la laurea sono poche, quindi per quel che offre il nostro paese secondo me il diploma è più che sufficiente per lavorare.
"Questo tipo di comportamento è legato all’anzianità di servizio: in paesi dove la vecchiaia è considerata una classe privilegiata perché mantiene il senso della tradizione." Nonostante sia convinta che il giusto sia nel mezzo, cioè che dovrebbero esserci aziende dove persone con esperienza lavorano al fianco di persone giovani con idee nuove e tanta energia, credo che questa sia davvero una delle cose che più manca all'occidente che si sente tanto superiore. Il rispetto per le persone anziane che hanno molta più esperienza nella vita e nell'ambito lavorativo, invece che trattarle come cose inutili che hanno fatto il loro tempo e vanno gettate via. Se fosse così, se potessimo aspettarci il giusto rispetto dopo una vita di impegno e fatica, forse avremmo meno paura di invecchiare...
@Dark_Emperor in Giappone di lavori part-time ne trovi quanti ne vuoi, molto ma molto di più che in Italia...
@Ghibli92 anch'io ho sentito che la carriera lavorativa in giappone la si decide dalle scuole che si scelgono, addirittura già dall'asilo. Se frequenti scuole e università prestigiose, quelle private lo sono ancora di più se non sbaglio, potrai andare a lavorare in grandi aziende. Credo che l'azienda di tipo giapponese in italia non funzionerebbe perchè abbiamo una mentalità diversa, troppo individualista. I giapponesi vengono educati in altro modo, sembra quasi che creino i dipendenti perfetti già da piccoli e l'individualismo non è ben visto. Ognuno deve essere un piccolo ingranaggio con le proprie competenze. La cosa migliore sarebbe una via di mezzo tra la nostra e la loro mentalità gli estremi non sono mai positivi. Non vivendoci non so quanto siano vere le cose che ho descritto ma credo che non si discostino così tanto dalla realtà. Poi comunque i giapponesi non sono degli automi mi hanno detto che anche loro si rompono le balle del drago quando devono uscire col capo e con i colleghi e robe simili.
@Ghibli92: "figurati senza laurea" questa frase non ha senso. Al giorno d'oggi conta molto di + l'esperienza, la specializzazione, il "saper fare" che il semplice titolo di studio. Oramai la laurea è solo un pezzo di carta e non viene considerata + da nessuno (anzi un mio amico per riuscire a trovare un lavoro dopo parecchi colloqui ha dovuto nascondere il fatto di essere laureato, sennò non lo prendevano). L'università (quindi la laurea) non ti insegna a lavorare, l'esperienza sì! Per questo dico che al giorno d'oggi conta molto di + un corso che ti insegna una professione instradandoti già nel mondo del lavoro piuttosto che studiare sui libri decine e decine di materie che poco hanno a che fare con il lavoro.
Sono daccordo che l'esperienza conta molto. Che dovrebbero basarsi su di essa e sulla bravurà per scegliere. Ma purtroppo quando cerchi un lavoro quello che conta è la carta, e la laurea per chi ti deve assumere è una garanzia. Perché se devono scegliere fra te e uno che è laureato scegliono il laureato, anche se puoi essere più bravo di lui. Anch'io penso che dovrebbe essere come dici tu, e più volte ho discusso con altri di questa faccenda. Ma il fatto è che ad un colloquio di lavoro non ti mettono alla prova, non vedono fino a che punto arrivano la tua competenza e le tue capacità, loro vedono che se hai un titolo di studio. La cosa è diversa se si tratta invece di un lavoro artistico. Naturalmente anche lì contano i titoli ma non nello stesso modo. Se per esempio vuoi diventare un fumettista, il fatto che hai frequentato la scuola del fumetto e hai il diploma, è decisamente un vantaggio. Ma alla fine quello che per loro conta è se sai disegnare.
@kentoo hai schifosamente ragione(n.b lo schifosamente è rivolto alla situazione lavorativa italiana)
vorrei fare un discorso ricco e articolato ma creerei parecchi problemi alla redazione dato che un mix di mosconi sarebbe mooolto vicino al padre nostrro in confronto. ...se non bestemmio arda...
@Ghibli92. Se sei del 92 ovviamente e giustamente hai poca esperienza...quello che dici tu forse valeva fino a qualke anno fa e i nostri genitori da sempre c'hanno inculcato che senza la laurea sei out! Cmq ti posso assicurare (e ti parlo per esperienza diretta) che al giorno d'oggi non guardano tanto il titolo, ma ripeto, solo l'esperienza! Se tu sei un 26-27enne (faccio un esempio) laureato in scienze della comunicazione (facoltà inutile) ma zero esperienze e zero conoscenze, o un 26-27enne senza quel pezzo di carta ma con una montagna di conoscenze, di esperieze lavorative e quant'altro, bè direi che l'azienda tenderebbe ad assumere quest'ultimo, senza dubbio
Mah, spesso credo di essere nato fortunato, no perchè molti degli stereotipi che noi italiani abbiamo su noi italiani non mi sono capitati, come il fatto che se succede un problema sul lavoro parte il linciaggio del collega, forse capita nella sartoria cinese... Ho cambiato molte aziende, dalle Srl alle SpA e vi giuro non mi è mai capitato. Mi permetto di farvi un esempio su un fatto reale:
Un collega liquidatore, per un sinistro su pedone (investimento di un pedone) al momento di fare la riserva, cioè comunicare alla propria azienda quanto si ritiene verrà pagato alla controparte e quindi quanto l'azienda dovrà mettere da parte durante l'esercizio corrente e quello futuro, invece di riservare 500.000€ ha riservato 5.000€, cosa che ha creato un enorme casino... che è successo? Nulla.... il capo ufficio ha detto al collega: occhio Sergio mi devi pagare un caffè", non c'è stato nessun tentativo di farla pagare a chicchessia e non si è tenuta nascosta, la cosa è stata portata a conoscenza della stessa direzione generale...
Ripeto IMHO, sono stato veramente fortunato, perchè con tutti i casini fatti all'inizio sarei dovuto essere morto....
In Giappone il rapporto con l'azienda è diverso anche per le 2/3 ore in più che i giappi ci passano dentro (rispetto a noi Italiani naturalmente..). @Ghibli92: barboni in Giappone ce ne sono, specialmente ora, a bizzeffe, cosa anche normale a Tokyo, città che con yokohama e tutta la conurbazione supera i 38 milioni di abitanti. Che non chiedano l'alemosina è altrettanto vero, cosa che, a dir il vero, mi ha lasciato abbastanza basito. Del resto loro hanno tutt'altro senso dell'onore/orgoglio rispetto al nostro. Nonostante questo la crisi economica c'è e si percepisce (seppur nascosta agli occhi dei più), un amico giappo (21 anni) mi parlava proprio di come fosse difficile trovare lavoro anche lì da loro.. @kentoo: sarò forse troppo giovane, e avrò anche esperienza nulle sul campo lavorativo, ma non penso che il tuo discorso debba essere così generico. C'è impiego e impiego, è normale che quelli più pratici richiedano esperienze più che conoscenze teoriche ma a questa tua affermazione "..anzi un mio amico per riuscire a trovare un lavoro dopo parecchi colloqui ha dovuto nascondere il fatto di essere laureato, sennò non lo prendevano.." non ci credo e mai ci crederò. Mi sembra inventata apposta per sostenere la tua tesi.. Suvvia non prendiamoci in giro, la laurea fornisce competenze teoriche difficilmente ottenibili con la sola pratica. Che poi si debba compensare le une con le altre è un altro paio di maniche..
@Ansoni390: Guarda il fatto del mio amico è pura verità (se vuoi ti dò il suo contatto msn o il suo cellulareXD). Lui di colloqui ne ha avuti parecchi, ha una laurea in sociologia di cui si vantava e che tendeva a valorizzare ma non se la sono filata di pezza! Anzi a volte gli dicevano che "era sin troppo qualificato" per quel lavoro.. (ed erano tutti lavori dignitosi, sennò neanche faceva la domanda). insomma quella è la classica scusa per mandarti a casa e non assumerti. Cmq se la situazione lavorativa italiana rimarrà questa, avrai modo di accorgertene tra qualche anno.
per non parlare delle agenzie interinali... in 3 anni ....manco un lavoro m'han trovato(portare curriculum personalmente alle aziende è mooolto più efficiente). i massimi risultati che ho ottenuto con le frustrate che ci lavorano è stato portarmene 2 a cena ( e una delle due pure al letto^^). per il resto....nisba
Ho letto tantissimi annunci di aziende italiane che cercano persone che hanno già esperienza. Se tutte le aziende sono così allora la vedo dura per chi entra nel mondo del lavoro.
@kentoo: scusa se mi permetto di controbattere, ma secondo il tuo ultimo commento allora il problema non era la laurea di per sè, ma semplicemente il fatto che non l'avrebbero assunto in ogni caso (con una scusa del genere..). La prendo un po' di petto perchè sono prossimo ad immatricolarmi all'università Anche se a dirla tutta gli anni che mi separano dal lavoro vero e proprio sono ancora tanti, minimo una decina, quindi effettivamente e probabilmente le cose cambieranno, spero in meglio..
TBH (anonimo)
- 15 anni fa
00
Mah, onestamente credo che sia in occidente che in oriente nel campo lavorativo ci siano dei pro e dei contro... In entrambi i casi non vorrei si parlasse per stereotipi o per "sentito dire". Intanto l'economia giapponese sta colando letteralmente a picco al contrario della nostra... inoltre per me lavorare 40 anni nella stessa azienda sarebbe una cosa che non riuscirei mai a fare. Il bello di cambiare lavoro è anche quello di imparare cose nuove/mai viste spaziando in campi diversi. Conosco gente che è passata da ragioniere contabile in azienda a ragioniere in cantieri (dove guidava divertito pure i mezzi di lavoro) divertendosi più sul cantiere che nelle passate aziende in giacca e cravatta. Detto questo le università servono per dare una metodologia di lavoro e il come affrontare meglio certi problemi. Poi l'esperienza si farà sul campo di lavoro. In quest'ultimo periodo di crisi le aziende erano più propense a prendere diplomati anzichè laureati principalmente perchè a loro costavano meno e i diplomati avevano meno pretese (un laureato di certo non accetterebbe mai di lavorare a 800 euro al mese). Il nostro grave "problema" nella ricerca del lavoro è che molti (non tutti) vorrebbero subito il lavoro fisso ben retribuito cosa che in questo periodo non è possibile. Bisogna essere un po' più umili, partire adattandosi e dimostrando al datore di lavoro di saperci fare e di impegnarsi... non uscire alle 18.00 in punto fregandosene di tutto e tutti ma fare magari qualche straordinario se necessario... e vedrete che poi sarà il datore stesso a non mollarvi più. E' sicuro che i datori di lavoro adesso se ne approfittano ma se sapete dimostrarvi in gamba con la voglia di imparare credo chiunque abbia interesse a tenervi. Tornando IT personalmente scelgo il metodo occidentale tutta la vita...
Sarò io, ma ogni volta che in un giornale italiano viene trattata la società giapponese mi sembra di scorgere un malcelato senso di disprezzo per i giapponesi e di compiacimento per l'Italia.
@TBH: oggi se a un laureato proponi un lavoro da 800 euro al mese con la crisi ke c'è lo accetterebbe senza pensarci 2 volte senza tante pretese! Ci sono moltissimi laureati (tra cui molti ingegneri) che svolgono dei lavori che non c'entrano nulla con i loro studi, eppure si accontentano. ci sono laureati che svolgono mansioni di un diplomato e viceversa. Pensa che mia sorella diplomata ragioniera l'hanno chiamata per svolgere una mansione propria di un laureato in economia e commercio, proprio perchè hanno notato che è brava e in gamba. Quindi nel mondo del lavoro ci possono essere dei diplomati competenti e dei laureati incompetenti, per questo ora il titolo non viene + considerato, conta la sostanza
TBH (anonimo)
- 15 anni fa
00
@kentoo: Infatti ho scritto "molti (non tutti)". Conosco purtroppo molta gente laureata che, proprio perchè è laureata e ha studiato di più (oltre ad aver pagato di più visto i costi delle università), non accetta di lavorare a 800 euro al mese cercando e cercando in attesa di occupazioni migliori (nel frattempo stando sulle spalle della famiglia). Che ci possano essere diplomati in gamba e laureati incompetendi è fuor di dubbio (più o meno è quello che avevo detto io) ma le aziende in quel caso assumono più felicemente gente diplomata principalmente per il motivo che ho scritto prima (all'azienda costa meno e i diplomati avanzano meno "pretese"). In questo caso per un'azienda vale proprio il detto "avere la botte piena e la moglie ubriaca"
@TBH: hai centrato il problema, il discorso è proprio quello. I laureati pretendono un'occupazione migliore all'inizio, perchè tanto sono convinti che con una laurea in mano hanno le porte aperte, cercano e cercano (per mesi/anni) e alla fine se non trovano nulla, per rabbia di fame, si accontentano di contratti a progetto, di stipendi da fame o di svolegere ben altri lavori. E' quanto è successo a parecchia gente che conosco sia direttamente ke indirettamente (e cmq questa cosa sembra abbastanza diffusa). E' praticamente quello ke hai detto tu.
La situazione lavorativa giapponese presentata in questo articolo più o meno la conoscevo, con i suoi pro e contro...ricordo che anche nel drama di "Sei il mio Cucciolo" (Kimi wa Pet) la protagonista viene "degradata" in un ufficio meno prestigioso L'aspetto su cui mi viene più da riflettere e su cui non mi ero mai soffermata più di tanto è quello dell' anzianità di servizio, perché non avevo mai pensato che anche in questo il Giappone battesse l'Italia. Voglio dire, io sono veneta e sono abituata a vedere e sentir parlare di imprenditori che non mollano l'azienda fin quasi alla loro morte, non avevo mai pensato che ci potesse essere un tale parallelo con il Giappone
Comunque, sebbene ci sia molto da lamentarsi sulle Università italiane, ricordo che il periodo universitario dei giapponesi è la loro grande vacanza della vita, una volta superati gli esami di ammissione
@ Turboo Stefo "Invece in Jap se succede un casino la prima cosa che fanno è cercare la soluzione! non chi ha causato il problema!" Questo accade perché tutti si sentono responsabili dell'errore, perché se si è giunti a quel casino è per mezzo di una decisione e di operazioni messe in atto da tantissime persone, e non soltanto una
nessuno ha risposto al mio post... continuo a trovare quantomeno ingiusto verso il mondo lavorativo italiano, questo fare di tutta un erba un fascio, di cose che, mi ci gioco le wallere, succedono e non succedono in tutto il mondo.... dipende dalle persone, non dal passaporto....
Attenzione, anche per il Giappone non bisogna generalizzare, infatti gli operai giapponesi finito il loro turno prendono e se ne tornano pacifici a casa, senza fare gli orari assurdi degli impiegati di queste grandi aziende...
Cronos (anonimo)
- 15 anni fa
00
D'accordissimo con TBH... dalla mia esperienza personale come consulente in varie aziende, le lauree (per lo meno quelle scientifiche) fanno la differenza sul lavoro, proprio perché le persone hanno una mentalità e una metodologia diversa. Personalmente mi accorgo subito se ho a che fare con un laureato o un diplomato. Poi siamo d'accordo che per gran parte dei mestieri della laurea non c'è bisogno. Ma la differenza tra chi ha studiato e chi no si vede subito, e personalmente preferisco sempre (dove possibile) lavorare con laureati. Io sono ingegnere... e non credo proprio di aver buttato via i miei anni di studio Quanto al Giappone, la sua impostazione di lavoro aziendale è stata strategica negli anni del boom economico, ma purtroppo ora che c'è crisi e contrazione del mercato è al collasso perché meno elastica di quella occidentale. Anch'io credo impazzirei a restare per 40 anni di fila nella stessa azienda.
MMM qua è lunga la storia boys... si divide in 1 possibilita di ricambio generazionale con idee innovative e fresche in grado di sviluppare ditta e commercio... questo comporta il rischio per l'economia di collassi in caso di fallimenti e o gestione errata di capitali dovuta cmq alla giovane eta del dirigente... 2 saldo e sicuro andamento della industria che non subisce innovazione e cambiamenti e quindi nn subisce perdite o collasi ma al contempo rischia un sorpasso o una decaduta per metodi ormai antiquati e sorpassati da altre ditte... ogni faccia della medaglia ha pro e contro e siccome nn si sono ancora trovate soluzione siamo in crisi con l'economia a mio avviso.
Claudio88@ Molte volte lo penso anche io. Senza contare che la società giapponese è complicatissima, non si può giudicare così con un articoletto. Lauree e diplomi (possibilmente di buone scuole) servono un sacco in Giappone, altrimenti lavoro non lo trovi. Senza contare poi che quando un' azienda assume uno straniero, deve giustificare il fatto che abbia scelto uno che non sia giapponese come impiegato. Nel libro "stupori e tremori" viene descritta un pò la situazione di un classico lavoratore giapponese.. anche se in questo caso la protagonista è belga.
a me quando anni fa cercavo lavoro ed ero appena uscita dall'università mi dicevano che ero troppo qualificata ed in effetti in quel caso la laurea era un intoppo però è anche vero che erano lavori ripiego tanto per guadagnare. il fatto è che certi lavori è ovvio che non vorresti farli a vita e che cercherai di meglio soprattutto se ne hai la possibilità perciò certe aziende che hanno bisogno di lavoro non qualificato è inutile che perdano tempo con te istruendoti nelle mansioni quando poi una volta trovato di meglio te ne andrai.
è una scusa per mandarti a casa col sorrisino stampato e con l'errata convinzione che con quel titolo puoi conquistare il mondo e aspirare a posti migliori! Si', però intanto ti tocca fare il disoccupato e magari un altro tizio meno 'titolato' (quindi meno costi per l'azienda) ma con un curriculum zeppo di conoscenze/esperienze sul campo si becca quel posto e porta a casa lo stipendio!
imho basta vedere una cosa del giappone... alle 22 di solito il 90% dei bar chiude e si riversa per strada una marea di ubriachi fradici(e perchè lo dica un drunken master come me.....^^)una persona contenta non si sbronza fino a quel punto
D'accordissimo con Cronos, ci sono lavori che solamente un laureato qualificato può fare, perchè richiedono conoscenze approfondite che non è possibile apprendere senza moltissimo studio e molta pratica, facoltà come ingegneria e medicina in primis. avere a che fare con la salute delle persone, conoscere le varie composizioni dei medicinali i giusti dosaggi... e saper progettare, programmare e fare calcoli complessi sono doti che non si apprendono se non con lo studio. Da qui a dire che le lauree son tutte inutili ce ne passa, io la vedo cosi, magari poi mi sbaglio.
ovviamente le professioni di medico, ingegnere, avvocato architetto, ecc. richiedono per forza una laurea, io mi riferivo soltanto a lavori chiamiamoli 'impiegatizi' e a lauree definiamole 'generiche' che vengono considerate come il 2 di briscola. Qualcuno di mia conoscenza ad esempio pensava che con una laurea in sociologia fosse facile farsi assumere presso una qualsiasi azienda per svolgere mansioni 'impiegatizie'... ebbene ha 35 anni, si è laureato 27 (vecchio ord.) e attualmente fa il disoccupato (non ha mai lavorato), e adesso ha deciso di fare un corso di fotografia perchè, ridotto alla frutta, si è messo in testa di fare il fotografo (ma pensarci prima no?) e di casi come questi ne potrei elencare una infinità.
"Io proprio non capisco: che significa che sei troppo qualificato?"
se ti riferisci a quello che ho detto io, l'ho già spiegato. nel mio caso mi è stato detto, o almeno così si giustificavano le ditte, perchè preferivano assumere gente che non avessero la laurea perchè era più probabile che non avrebbero cercato altri posti mentre io, secondo loro, alla lunga avrei aspirato a qualcosa di più e me ne sarei andata facendo perdere loro tempo.
comunque mi è anche capitato il contrario ho lavorato per un breve periodo per una ditta interinale in cui assistevo il responsabile nel fare i colloqui. ho visto scartare della gente perchè avevano troppa esperienza lavorativa e sembravano all'apparenza troppo in ganba per un certo lavoro quando preferivano selezionare persone mediamente preparate che avrebbero assicurato più continuità nel lavoro perchè secondo l'agenzia interinale non avrebbero trovato di meglio
@ jabawack ehi ehi il titolo di mastrer arriva solo dopo una serie di sfide regolari con presenze di testimoni XD
Cmq basta vedere che ora ti selezionano anche via facebook i datori di lavoro ... l'ho letto sul corriere della sera qualche tempo fa... oltre al CV ti controllano anche da facebook... Inoltre piu sei qualificato piu soldi richiedi... e questo non piace sopratutto in periodo di crisi... ecco perche il mondo va a rotoli!
Per una volta mettetevi nei panni della ditta e non del lavoratore.
Quando si inizia un lavoro nuovo non si sa farlo subito al meglio e in alcuni casi non lo si sa proprio fare. Questo significa che la ditta deve investire sul lavoratore assumendolo e facendogli apprendere il mestiere mentre in quel periodo non guadagna nulla dal lavoro di questi, o comunque sempre in perdita. Assumendo un laureato o comunque una persona molto più qualificata di quel che serve c'è sempre il rischio che nel momento in cui la ditta dovrebbe incominciare a guadagnare dal lavoratore questi se ne vada per un lavoro più renditizio o sicuro, ecc. A questo punto la ditta dovrebbe assumere un altro e raddoppiare l'investimento per quel determinato posto (bisogna contare che non è rientrata della perdita del primo lavoratore)
Logico quindi che una ditta non assuma per un posto come segretario uno che ha le qualità e i requisiti per fare il manager perché è logico che questi alla prima occasione andrà via.
Forse è brutto da sentire ma teniamo sempre a mente che le ditte non fanno beneficienza e tutti (anche quelle persone che si lamentano di non essere assunte perché troppo qualificate) si comporterebbe allo stesso modo.
Per quanto riguarda il giappone comunque un articolo è veramente troppo corto per poter analizzare il fenomeno che ha i suoi pro e i suoi contro come si può dire anche del modello occidentale
Praticamente stiamo dicendo tutti la stessa cosa ma con parole diverse! Qualunque sia il motivo per cui una determinata azienda agisce in un determinato modo resta il fatto che la (triste) realtà lavorativa è questa.
Praticamente per loro e come entrare in una famiglia, non è un lavoro ma è il propio compito!
Anche come produttività nn sono male!
Se in una nostra ditta cè un problema cosa succede?
Si cerca CHI ha fatto l'errore, poi perchè e poi glie lo si fa pagare!
Invece in Jap se succede un casino la prima cosa che fanno è cercare la soluzione! non chi ha causato il problema!
Certo le situazioni in linea di massima cambiano anche da loro!
Cmq in jappo c'è un clima sostanzialmente diverso, si cercano giovani con potenziale, non vecchi con referenze.... ma dipende soprattutto anche dal sistema scolastico!!
In jap tu quando ha finito le scuole normali vai a fare un istituto professionale! e a 22 anni (mi sembra) hai il tuo titolo e cerchi il tuo lavoro! Invece in italia....
Prima ci son le medie, poi si passa alle superiori o al liceo, poi all'università da 3 o 5 anni, poi magari alla specializzazione...... Anni di studio per cose che nn serviranno mai e soldi buttati al vento...
Conosco fin troppi universitari che alla fine vanno a fare il lavoro che avrebbero fatto solo col diploma di superiore che avevano, oppure che studiano tuttora a 30 anni e non hanno problemi a non lavorare e vivere ancora alle spalle dei genitori.....
Avendo un ristorante abbiamo molte cameriere per i fine settimana che lavorano solo 1 fine settimana di e uno no, perchè loro vogliono comunque uscire! Perche durante la settimana siccome studiano sono stanche......
Alcune magari non frequentano nemmeno e son sempre fuori con gli amici ma son sempre stanche.... se gli chiedi di fare un turno in più fanno la faccia scocciata e dicono che non possono perchè devono uscire con gli amici.... non dico che studiare non sia pensante, ma non ditelo a chi avendo un ristorante lavora dalle 10 alle 15 ore al giorno 6 giorni su 7..... e cmq nn dico di non divertirsi più e non uscire, ma cavolo, avere un pò di responsabilità???
Dove finirà il mondo con i giovani d'oggi?
P.S. scusate se parlo come se fossi vecchio, ma essendo 6 anni che frequento quest'ambiente lavorativo ho conosciuto molte persone e molti ragazzi studenti e man mano che si va avanti peggiorano veramente....
Cmq chiariamo una cosa, non sto generalizzando che tutti sono cosi! queste son le mie esperienze!! ^-^