molto interessante, soprattutto perchè sembra un'opera epica, in quanto descrive non le gesta di un singolo eroe o di un gruppo, bensì la storia di un'intera gaslassia (!) nel corso dei secoli, anzi addirittura dei millenni; mi ricorda un po' la bibbia; certo che se va avanti dal 1986 diventa millenario anche il tempo di pubblicazione! spero vivamente che l'autore Nagano la continui, perchè da come è qui descritta, la storia sembra avere proprio tutto: i possenti mecha, l'ambientazione futuristica ma anche fantasy (quindi un'ottima unione tra passato e futuro, cosa che amo molto), le belle donne... insomma chi più ne ha ne metta! ma la flashbook non ha azzardato un po' troppo a comprare una serie interrotta e di cui non si sa nulla su come andrà avanti?
Le tavole mi hanno incuriosita parecchio...non conosco questo titolo, però leggendo la trama mi sembra un buon manga. Il fatto che Five Star Stories sia momentaneamente in pausa mi preoccupa non poco, non vorrei che rimanesse una serie incompleta..Sono sicura che lla Flashbook farà un ottimo lavoro, come sempre del resto. Deciderò in seguito alle mie possibilità finanziarie..
@Armisael: "fatimide/fatimidi" è, appunto, una parola del tutto incorporata nella lingua, cioè trasformata fisicamente per seguire la forma della lingua italiana, e quindi ovviamente ha il plurale. È come per la parola napoletana "buatta", che è un furto dal francese "boîte" trasformata nella forma e che quindi accetta il plurale. Bar, concorde e robot sono parole introdotte da lingue straniere, ma non sono state trasformate, e quindi mantengono il plurale invariato; sul fatto che si usi la "-s" plurale inglese per il plurale dei termini tecnici credo proprio che valga solo per testi di settore (forum specializzati, riviste specializzate), ma mi pare comunque un errore perché è una regola che l'italiano non ha: è cioè l'introduzione non di una parola, ma di una regola, e se è una regola allora andrebbe generalizzata a tutto il caso, ma siccome così non è o si usa sempre o non si usa mai. Voglio dire che o si usa sempre la "-s" anche con bar, jet e hamburger oppure non si sua solo per hacker e computer: il fatto che sono termini tecnici non è un divisione logica, è come dire, esempio, «applichiamo il complemento di specificazione solo ai termini nautici!»... perché? E poi, "jet" è un termine tecnico? Quello che voglio dire, cioè, è che le regole si riferiscono sempre e solo alla forma ed alla categoria formale delle parole, mai al loro uso ed ambito. Se mai si introdurrà "-s" lo si dovrà fare per TUTTI gli anglismi, non solo per i termini informatici, anche perché chi decide qual è un termine informatico e quale no? Bus è sia il veicolo sia una parte del PC: è un termine informatico? Oppure dovrò dire "un bus, due bus" quando parlo del veicolo e "un bus, due buses" quando paro della parte del PC? Capisci che non ha senso.
@panapp: bar, concorde, film, ecc.. non hai letto bene....tu dici appunto che sono stati "assimilati" e così infatti è, quindi non debbono più essere considerati parole straniere ma calchi italiani delle stesse, che perlappunto sono stati introdotti come invariabili quindi ormai anche se introducessero la regola della -s non comprenderebbe più questi casi; si è semplicemente aggirato il problema senza dover incorrere nella fastidiosa incombenza della creazione di una nuova regola; per le parole nuove e più recenti invece il comportamento più rigoroso sarebbe mantenere plurali e singolari differenti se nella lingua straniera li hanno, come fai giustamente notare manca la regola in proposito, sarebbe da introdurre, ma con lo sfascio attuale della lingua direi che non se ne farà mai nulla. Poi se l'abitudine o la superficialità portano ad ignorare tali regole, rimane comunque un errore per quanto diffuso sia. Poi pure io, come quasi tutti al nord uso ad oltranza il passato prossimo anzichè quello remoto, mentre al sud è l'opposto. Nondimeno è un errore.
Ah comunque dal mio punto di vista si, jet è un termine tecnico...ed in ogni caso le parole andrebbero integrate ed usate correttamente, che tutti commettano errori non è una buona scusante per imitarli. Che ciò sia consuetudine diffusa è irrilevante ai fini linguistici.
@Armisael: ti confondi, attenzione. Lasciamo perdere il contesto e la funzione, ai fini grammaticali esistono solo due categorie di parole importate dalle lingue straniere: quelle trasformate e quelle non trasformate. "Bistecca" è importata e trasformata e quindi ha il plurale, "kimono" è importato non trasformato e quindi non ha il plurale. Non è vero che si è voluto sorvolare perché la regola c'è, è semplicissima, non ci sono scappatoie né sfasci della lingua che tengano, non c'entra niente. Trasformato: plurale, non trasformato: non plurale. Più semplice di così. Tutto questo per dire che "fatima" è una parola straniera di genere neutro e quindi "un fatima, due fatima", "il tuo fatima, i vostri fatima" senza indugio.
Bruno Liegibastonliegi (anonimo)
- 15 anni fa
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Se posso permettermi, plurale o non plurale, l'importante è, qualunque scelta farà l'eventuale editore italiano, che sia una scelta ragionata e fatta con consapevolezza.
Sarebbe a questo punto da chiedere all'autore... "Senta ma...fatima al plurale per lei diventa fatime oppure è invariabile?" Se l'editore italiano lo facesse a questo punto sarebbe perfetto dopotutto chiedere non costa nulla...giusto una risposta di 30 secondi...
P.S.: l'Accademia della Crusca ha già mandato i suoi sicari a cercarti...fuggi finchè sei in tempo!
@Armisael e panapp: quello a cui si riferisce Armisael è questo http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3781&ctg_id=93 e non è un caso perché anche le parole greche e latine si usano con il loro plurale piuttosto che con il singolare (anche nel caso siano entrate nell'uso comune vedi curriculum/curricula) In pratica la lingua italiana sulla questione è sempre stata ondivaga e la regola di evitare il plurale per le parole straniere è una "semplificazione scolastica" che tutto sommato tende ad evitare aberranti errori persino sui plurali inglesi più semplici, figuriamoci i casi particolari di quella e di altre lingue. Da quanto si sa l'autore è stato presente sulla traduzione inglese, quindi se l'editore riterrà opportuno chiamarlo in causa su questa ed altre questioni credo troverà la sua piena disponibilità. Nel caso specifico, ammetto che preferirei la forma plurale "fatima" per una mera questione di gusto personale, in ogni caso non mi sembra un elemento così importante, ci son ben altri punti in cui traduzione ed adattamento sono molto più cruciali per la corretta comprensione dell'opera.
ma la flashbook non ha azzardato un po' troppo a comprare una serie interrotta e di cui non si sa nulla su come andrà avanti?