Questa affermazione non mi convince: <i>Con gli anni Novanta negli Stati Uniti l’animazione televisiva conosce una rinascita che arriva fino ai giorni nostri, e l’Europa segue, anche se più stentatamente e soprattutto grazie a forti incentivi pubblici. Quindi i prodotti giapponesi non hanno più uno spazio libero da poter occupare interamente. </i> Che vuol dire? Che i Simpson rubano spazio agli anime? Non mi pare affatto. Di animazione americana ce n'e' sempre stata fin dai tempi di Disney e Hanna & Barbera e non ha rubato spazio agli anime, perche' dovrebbe farlo adesso? Semmai ci sono dei motivi commerciali/politici. Negli anni Settanta/Ottanta sono arrivati centinaia di anime perche' c'erano le TV private che trasmettevano senza neppure pagare i diritti ai giapponesi, adesso la situazione e' molto diversa. Per non parlare del fatto che il canale preferenziale per gli anime oggigiorno non e' la TV, ma Internet.
P.S. su tutto il resto Yupa ha ampiamente ragione.
@micheles: no, ha ragione. Una volta quasi tutta l'animazione che passava in tv era giapponese, se si esclude qualche cosa di Fleischer, la Disney, Hanna&Barbera che però se non ricordo male passavano praticamente solo sulla Rai, forse perché troppo cari. La Rai aveva persino co-prodotto la serie di Sherlock Holmes con la Tokyo Movie Shinsha. Ora in tv si vede di tutto: Simpsons, i Griffin, South Park, eroi della Marvel, sui canali del digitale terrestre anche animazione europea, Winx, tutte queste cose non esistevano o non si vedevano da noi prima degli anni Novanta. In termini di quantità il numero di serie giapponesi trasmesse in tv in Italia è notevolmente calato, se a questo si aggiunge che la Rai ha fatto sparire i programmi pomeridiani per ragazzi e Mediaset ha notevolmente limitato i suoi non si può non essere d'accordo che il numero di persone che guarda anime è di gran lunga inferiore (e molto più preparato ed esigente, direi).
ximpalullaorg (anonimo)
- 13 anni fa
50
Dimentica di dire che il motivo per cui c'e' stata una riduzione non e' dovuto solo ai network, ma anche al fatto che il mercato italiano al di fuori della TV stagna ed e' praticamente morto.
Un intervista breve ma comunque interessante indipendentemente dal fatto che questi argomenti siano stati già ripresi da più parti nel corso degli anni.
Condivido in particolare la risposta sul tema delle vecchie glorie, forse perchè il tormentone <i>"si stava meglio quando si stava peggio"</i> non mi ha mai convinto.
"Penso sia dall’alba dei tempi che ogni generazione tende a non comprendere, a fraintendere o, purtroppo, spesso anche a disprezzare, se non a cercare di eliminare, le mode, i gusti e gli oggetti delle passioni del pubblico più giovane." E' vero, da sempre la generazione precedente critica sempre le passioni di quella nuova: è successo negli anni 50 in America in cui i fumetti sul crimine e sui supereroi venibìvano accusati di istigare la delinquenza minorile (tanto da arrivare a istituire dei roghi pubblici), e negli anni avvenire vennero critica anche il Rock & Roll, i videogiochi, Internet, la pornografia, il Metal e così via...
La società adulta è sempre alla ricerca del "capro espiatorio" di turno su cui far cadere tutti i mali della società e, nel caso dei manga, che erano una cosa "nuova" ed estranea alla realtà in cui questi "adulti" sono cresciuti e che avevano pochissimi difensori dalla loro parte, sono stati il bersaglio perfetto e li hanno criticati e accusati di "traviare" le menti dei giovani.
I motivi dell'accusa si può assumere così: "Figlio mio, questa cosa nuova e strana ti piace troppo, io non la capsico, e quindi non ti fa bene".
Ma, secondo me, queste critiche nascono dal timore profondo della "vecchia generazione" di perdere la "cultura" con cui sono cresciuti e sostituita con una "nuova", completamente diversa, in cui i vecchi "valori morali" perdono significato, e da qui le conseguenti accuse sono il tentativo di distruggerla per preservare il più possibile quei "valori".
Piccola osservazione: spesso abbiamo riproverato i nostri genitori di non aver compreso e demonizzato la nostra passione accusandoli di "non aver capito", e ripromettendoci "non diventeremo mai come loro, accetterò le passioni di mio figlio" ma in realtà senza accorgecene stiamo già facendo la stessa cosa: ho notato che molti della "mia generazione" criticano i vari Moccia, Twilight, i Relaty Show, i cinepanettoni e Justin Bieber con lo stesso fervore che animava i nostri genitori quando criticavano i manga, internet e videogiochi di "impovorire" la mente dei giovani con l'affermazione: "Ai miei tempi si stava meglio". E' un ciclo che si ripete.
Ho finto, ho scritto un pò tanto e sono andato fuori tema, e anche se molti di voi non la leggeranno neanche, almeno ho voluto esprimere la mia opinione che mi tenevo dentro.
@KanedaTetsuo ok , ma sinceramente preferisco guardare anime che rimbambirmi con Grande Fratello chiamatemi preistorico!!!!!!!!!!
John Holmes (anonimo)
- 13 anni fa
10
Sinecramente, io da metà anni 80 di animazione americana ne ho vista a pacchi sia sui canali Mediaset che regionali. L'animazione americana e d europea è sempre stata maggiore rispetto a quella jap, ma forse il Yupa non la guardava. Chi si ricorda i Thundercats, i masters, i popples, i minipony, i puffi, gli snorky, Isidoro, Mask, centurion, poleposition Gosthbusters, Jaice, e le millemila serie di Hanna e Barbera? E Clemantine, Ispettore Gadget, Lady Lovely, ti voglio bene Denver? E ho citato solo ALCUNE serie degli anni 80. Siamo seri le serie ocidentali sono sempre state di più di quelle giappo, almeno dall' 86 in poi. Per il resto Yupa dice solo molte ovvietà già dette in anni passati da altri "esperti" di anime. Mah.
<i>le serie occidentali sono sempre state di piu' di quelle giappo, almeno dall'86 in poi</i> curioso, stavo per dire piu' o meno lo stesso per gli anni prima dell'86. Sulla private sono passate l'ispettore Inch, gli Impossibili e Frankestein Junior, Josie e le pussycats, i Banana Split, i globetrotters, Scooby Doo, Top Cat, il Fantasma dello Spazio e gli Erculodi, Blackstar, i superamici, e ne potrei elencare centro altri. Cio' detto, sono d'accordo che c'e' stato un calo delle serie giapponesi, ma ripeto il motivo e' politico non che ci siano in proporzione piu' serie occidentali di un tempo. Lo dico a sensazione, ma teoricamente dovrebbe essere possibile fare una statistica e tirar fuori il numero di serie occidentali prodotte in un anno rispetto a quelle giapponesi, anno per anno
John Holmes (anonimo)
- 13 anni fa
10
@micheles Però devi considerare non solo l'anno di produzione delle serie occidentali, ma anche il loro arrivo in Italia: molti cartoni americani sono arrivati dopo o durante l'invasione degli anime giapponesi e la conseguente nascita delle emittenti locali: quando esisteva solo la Rai, di serie TV non è che se ne vedessero molte ( sia jap che non).
I miei omaggi e ringraziamenti per FSS un'ottimo lavoro ( sbircio spesso il blog ed i miei amici che seguono quest'opera con maggior attenzione sono davvero impressionati)!
Veramente un'intervista interessante ! Mi trova d'accordo con tutto anche se io rimango con le mie solite convinzioni: un prodotto innovativo e assolutamente inaspettato (come potevano essere gli anime nei bei anni andati) , di cui il pubblico non sa assolutamente nulla, tende a catturare più l'attenzione rispetto ad un periodo in cui i prodotti si moltiplicano e si "normalizzano".
Dobbiamo tutti concordare sul fatto che l'immagine degli anime ,che la Rai e la Mediaset hanno trasmesso all'Italia nell'ultimo decennio, ha costruito i pregiudizi e l'ignoranza che permangono ancora oggi...
Anche da noi ormai sta prendendo piede la convinzione (grazie al cielo) che anime e cartoni animati non siano esclusivamente per bambini, anzi! Alcune opere i bambini sarebbe meglio che non le vedessero neanche ed altri, per essere apprezzati e capiti appieno, bisognerebbe avere una certa maturità!
Sulla questione geneazionale poi... pur essendo un grandissimo estimatore di Hokuto no Ken non disprezzo affatto gli anime più recenti! Sui robottoni invece (che una volta mi piacevano) ormai provo una "sana" antipatia, li sento lontani da me, pur (talvolta) trattando tematiche "serie" li vedo come qualcosa d'infantile...
ShinichiMechazawa
- 13 anni fa
00
Molto bella questa intervista,con spunti molto interessanti.
Intervista molto interessante, Yupa sembra davvero molto preparato e appassionato di anime e manga! è proprio vero che in passato c'era la tendenza ad essere sospettosi delle novità, come ad esempio il rock 'n roll in musica, la paura per il diverso e l'ignoto