Congratulazioni, Catulla. Cento di queste vetrine. Ma non so se sia un buon augurio o una condanna ahahahahah! Brava. Vediamo se poi posso scroccare una lettura del volume da qualcuno.
Mi piacerebbe pure a me scroccarlo da qualcuno ma nessuno che conosco l'ha comprato e neanche il fumetaio lo tiene esposto, lo vende solo su ordinazione. Costa un sacco di soldi, senza potergli dare perlomeno un'occhiata non mi azzardo a fare un'acquisto del genere... per quanto l'idea di base mi avesse incuriosito.
il manga purtroppo non mi interessa, essendo io un vero profano del Leiji Universe, e questo non mi sembra un buon punto di partenza. Complimenti però all'autrice della recensione, che è riuscita ad incuriosirmi.
Recensione lunga e ben scritta, retoricissima e a mio parere fredda come il fumetto che analizza.
Si possono ricavare tutti i temi che si vogliono da quel manga: eros e thanatos, vita e morte, yin e yang, passato e presente che si interscambiano, alfa e omega... ma tutto è trattato in modo superficiale, come se Matsumoto affidasse all'inconsistenza temporale di storia e immagini il compito di trasmettere chissà che messaggi. Alla fine è solo un ripetersi all'infinito delle stesse identiche situazioni (il gestore del locale che si fa lo sventurato di turno con il protagonista che rosica nel frattempo), con un finale gratuitamente criptico e disegni che, sulla falsariga del suo celebre tratto, non sono per niente sensuali come dovrebbero/vorrebbero (tenendo conto che il fumetto, come genere, per me tende all'erotico più che al fantascientifico/filosofico come tenta di spacciarsi).
Nonostante non sia interessato al titolo in questione, ho letto ugualmente la recensione che ho trovato davvero esaustiva. Dunque mi soffermo solo per fare i complimenti a Catulla per il suo debutto all'interno del sito, brava!
Veramente bellissima quest'ultima recensione di Catulla. Nel mio caso parla ad un convertito perche' mi sono gia' amaramente pentito di non aver preso i Racconti del Bar Miraggio in fiera e ho gia' deciso da tempo di rimediare. Ero stato tratto in inganno dalle varie recensioni negative che avevo letto su AnimeClick qualche mese fa e sono andato contro il mio istinto naturale di prenderlo. Ho fatto malissimo, rimediero'!
Sono sempre stato molto curioso di leggere questo titolo sin da quando l'ho visto in fumetteria qualche mese fa. Di Matsumoto ho letto solo (in parte) Galaxy Express 999, che mi è piaciuto "sì e no", ma una lettura a qualche altra opera per saperne parlare gliela darei volentieri, e questa recensione davvero stupenda invoglia alla lettura di Racconti dal Bar Miraggio. Vedrò di farmelo prestare da un'amica appassionata che ha tutte le opere del maestro Matsumoto.
Complimenti a Catulla per la sua prima vetrina, avevo già avuto modo di ammirare le sue doti recensorie nelle schede, ma qui si è davvero superata!
Complimentissimi a Catulla per la sua recensione che ho letto solo parzialmente non essendo a casa in questo momento... Racconti dal Bar Miraggio mi ispira già solo per il titolo che mi sa di tutto e di niente ad ogni modo è molto evocativo e lascia molto spazio all'immaginazione... purtroppo i prezzi della Hazard mi riportano subito a terra... 10 euro sono tanti, sarò monotono, ma lo sono... di quante pagine è composto ? purtroppo di Leiji Matsumoto conosco ben poco se non per sentito dire, mi son ripromesso di prendere il manga di Capitan Harlock riedito recentemente, avendo solo 2 numeri bassi ma spaiati di Galaxy Express non ancora letti..
Fantastica recensione, ma non avevo dubbi sul fatto che Catulla avrebbe fatto un ottimo lavoro Talmente ottimo che adesso mi è venuta voglia di leggerlo, ma mi sa che sarà il caso di aspettare di conoscere meglio Matsumoto.
Grazie mille per l'apprezzamento, ragazzi. Avevo dubbi sulla qualità di questa recensione, tendo sempre a svalutare quello che scrivo. Inoltre, <i>Racconti dal Bar Miraggio</i> è un'opera di nicchia, per cui non so quanti di potrebbero interessarsi. Eppure mi andava di farla conoscere, in quanto pur essendo di Matsumoto, dell'autore tradizionale qui troviamo poco e nulla.
Ora passiamo ai fatti: @God87 <i>tutto è trattato in modo superficiale, come se Matsumoto affidasse all'inconsistenza temporale di storia e immagini il compito di trasmettere chissà che messaggi</i> Non so se hai letto per intero la recensione. In qualche punto, forse anche più di una volta, tendo a rimarcare che ci sono due tipi di lettori per <i>Racconti da Bar Miraggio</i>, un tipo a cui piacerà fino a innamorarsene, un altro tipo che la odierà, perché gli apparirà come una semplice e superficiale summa di racconti autoconclusivi con la medesima struttura. Già, a mio avviso non l'hai letta con il giusto spirito, o forse conoscevi il Matsumoto di Harlock o di Galaxy Express. La trama evenemenziale è solo uno stupido spunto. Il bello sta sotto, e di superficiale ha ben poco, se non quello che appare. L'ho scritto, il Miraggio è uno scrigno che contiene molti tesori nel suo fondo, se non molti di più. Infine, non so se hai letto la nota dell'autore alla fine, quella è una chiave di lettura fondamentale per la comprensione della raccolta. Ma d'altronde posso ben capire la tua critica. Se cercavi azione, fantascienza o varianza nei temi trattati, qui non c'è nulla di tutto questo. Matsumoto ha preso la tradizionale coppia di protagonisti che ricorrono nelle sue opere, una donna bellissima e un fanciullo bruttino, e li ha scandagliati, li ha stravolti, per raccontare l'umanità. Ma l'ha fatto in un modo talmente complesso che io stessa quando lessi il volume la prima volta rimasi perplessa. Era come se non avessi afferrato nulla. A una seconda lettura ho cominciato a scoprire quello che stava dietro la struttura superficiale. Credo che a una terza lettura scoprirò ancora altri temi. L'ho scritto, <i>Racconti dal Bar Miraggio</i> è un caleidoscopio. Purtroppo, come tutto ciò che è fin troppo denso, è difficile cogliere tutto.
Beh, 10 euro saranno anche troppe, ma quello che mi ha convinta è stato il volume unico. GeassOfLelouch, considera che sono circa 220 pagine, in un'edizione a mio avviso molto buona. E poi Harlock della d/book è in 4 volumi da 9.90 ciascuno
@Kotaro Galaxy Express a secondo me è l'opera peggio riuscita di Matsumoto. E' intrisa di pietismo e piuttosto immatura, ci sono solo degli spunti interessanti. Meglio opere come Queen Emeraldas e Capitan Harlock.
@Ais Quin Se vuoi conoscere Matsumoto muoviti con cautela, il primo approccio non è mai facile, te lo dice la sottoscritta che c'è passata prima. In ogni caso ti converrebbe cominciare con il manga di Harlock, sempre in prestito, perché costa troppo e l'edizione non merita questa spesa.
@Catulla: la rece l'ho letta tutta, infatti t'ho fatto pure i complimenti per il suo manierismo. Il fatto, semplice, è che per ME in questo manga hai trovato messaggi che manco l'autore voleva dare. Io penso che Matsumoto ha voluto fare il Lynch della situazione, inserendo ogni genere di nosense per spacciare la mancanza di logica come un pregio e una chiave di lettura per raccontare chissà quali inesistenti messaggi. È una cosa che spesso e volentieri fanno artisti affermati e senza ispirazione, non so se questo sia il caso di Matsumoto ma per me è così, sopratutto dopo aver letto due volte l'opera attentamente per provare a decifrarla.
Detto questo, io da quest'opera non cercavo azione o cosa, ma un semplice Matsumoto (quello di Emeraldas, che reputo la sua opera cartacea più riuscita). Quello lirico che parla di personaggi malinconici che vivono e muoiono per le loro ambizioni e sogni. Ho trovato qualcos'altro di indefinito e bizzarro, pazienza magari meritava ugualmente, e invece sotto questo punto di vista l'ho trovato solo vuoto siderale fine a se stesso (e l'ho rivenduto a un'utente di AC, sarei curioso si sapere la sua opinione, magari qui, passato questo tempo).
Pur non condividendo una virgola di ciò che hai scritto, comunque, ti rinnovo i complimenti perchè dal punto di vista evocativo la tua rece è fantastica.
Recensione molto bella e evocativa. Purtroppo non conosco Matsumoto che per la sua fama, per cui non inizierò con questa opera che a quanto ho capito è un po' "fuori dal suo abituale registro poetico", la scelta sta tra Capitan Harlock e Galaxy express 999.
Comunque disegni così contrastati e eleganti sono meravigliosi *.*
Sembrerò banale ma farò lo stesso i complimenti a Catulla per l'ottima recensione, scritta con minuzia e molta cura. Io di Matsumoto conosco solo Capitan harlock e Galaxy express, ma non sono mai riuscito ad appassionarmi alle sue opere.
@Catulla Beh, 10 euro saranno anche troppe, ma quello che mi ha convinta è stato il volume unico. GeassOfLelouch, considera che sono circa 220 pagine, in un'edizione a mio avviso molto buona. E poi Harlock della d/book è in 4 volumi da 9.90 ciascuno
beh se l'edizione è buona e sono 220 pagine un pensiero posso farcelo, ma magari è meglio cercare occasioni d'usato, idem come per Harlock che costa anche lui tanto (40 circa)... Non conoscendo l'autore se non per la sua fama spero di apprezzare almeno i due volumi che ho di Galaxy Express per poi giusdicare in seguito..
Galaxy Express a secondo me è l'opera peggio riuscita di Matsumoto
ecco allora sono proprio sfigato ad aver preso 2 GE invece che 2 CH
<i>ecco allora sono proprio sfigato ad aver preso 2 GE invece che 2 CH </i>
Ma anche no! Non ti fidare troppo di Catulla, il Galaxy Express non e' cosi' male. Io parlo solo in base alla serie televisiva perche' il manga non l'ho letto, ma ho una buona opinione di quella serie a differenza di Catulla. Comunque Harlock (l'originale) e' sempre Harlock e anch'io raccomanderei di iniziare da li'.
È risaputo che le serie tv matsumotiane sono diversissime dagli originali cartacei, evidentemente Catulla avrà letto GE versione manga e giustamente non le sarà piaciuto.
Wow! Che recensione magnifica! Va dritta al cuore dell'opera e la analizza in modo eloquente e approfondito.
Devo assolutamente recuperare questo albo da 10 € (per una graphic novel d'autore è un prezzo piuttosto equo). I sinuosi e sensuali disegni, vagamente art nouveau, sono di una raffinatezza e di un'eleganza sublimi. Non vedo l'ora di mettere gli occhi su quelle tavole.
Complimenti vivissimi a Catulla per la recensione accurata ed interessante! Avevo già adocchiato il manga, ma alla fine non l'avevo mai preso. Adesso, però, è ritornato prepotentemente in alta posizione nella mia lista di priorità. Di Matsumoto per il momento conosco soltanto "Capitan Harlock" (l'anime), ma c'è sempre tempo per approfondire altre cose...
<i>Il fatto, semplice, è che per ME in questo manga hai trovato messaggi che manco l'autore voleva dare.</i> Io non scrivo di certo cose inventate, God 87. Peccato che abbia rivenduto il tuo volume, ma proprio alla fine c'era una bellissima postfazione in cui l'autore <q>senza ispirazione</q> spiegava minuziosamente cosa fossero per lui il bar Miraggio e la metafora del treno. Di sicuro non sono una che blatera su cose che ha interpretato a modo suo, perché sono la prima che non reputa adatte le interpretazioni soggettive a giudicare il valore intrinseco di un'opera. Se non ci fosse stata quella postfazione questa vetrina non sarebbe venuta fuori allo stesso modo. La sua lettura ha realizzato in atto quello che avevo percepito in potenza. Ma da qui a dire che io ho visto cose che Matsumoto non aveva neanche pensato, e beh, direi che potrei offendermi per un'affermazione del genere.
Poi sulla tua personale opinione sull'opera non ho proprio nulla da ridire, figurati. Non ti è piaciuto? Va bene. I complimenti per la scrittura sono manieristici pure essi, grazie. E per quanto riguarda GE non mi è piaciuto in toto, né l'anime né il manga. Micheles lo sapeva. L'anime anzi a mio avviso è ancora peggio del manga e proprio non lo digerisco. Non c'è nulla di così meritevole in quest'opera, c'erano semmai delle metafore di partenza molto interessanti, che però il nostro autore non ha saputo sviluppare per come doveva. Il compendio del pensiero di Matsumoto su Galaxy Express l'hanno dato i due lungometraggi, purtroppo quasi sconosciuti, che risalgono a quando l'autore era molto più maturo e per la cui realizzazione, guarda caso, ha collaborato con RinTaro.
A me personalmente come trama è piaciuta certo è anche il primo titolo di Matsumoto che ho letto in attesa di intraprendere la lettura di Capitan Harlock quindi non posso comparare. L'edizione mi sembra la solita proposta dalla Hazard, non magari il massimo però godibile tutto sommato.
Ma non devi ASSOLUTAMENTE offenderti, io ti stimo molto per come hai amato quel fumetto, si vede che ti è piaciuto tanto e hai cercato di esprimere le tue sensazioni scrivendoci quella rece che dal punto di vista dell'italiano è bellissima (nel caso non l'avessi capito, per me l'aggettivo "manieristico" ha una connotazione assoluta positiva). Solo, non concordo affatto con i messaggi che Matsumoto dice di aver voluto esprimere (e su cui tu concordi).
L'esempio che ho fatto con Lynch è calzante: anche lui è un artista a cui piace evocare nosense puro nelle sue opere, salvo poi tentare di ricavarci una spiegazione più o meno pretestuosa. I suoi fan lo amano dicendo che i suoi film sono quadri da decifrare, chi come me lo odia lo reputa aria fritta e compiaciuta. Inland Empire personalmente per me è una schifezza apocalittica, e anche la stragrande maggioranza dei fan dice che è stato un passo falso che non ha alcun senso. Lui ha detto che un senso ce l'ha, ma che non lo dirà mai: dopo una dichiarazione simile uno cosa deve pensare? Da questo esempio capisci il mio pensiero: ci sono artisti che cercano pretestuosamente di inventarsi significati in robaccia che ne è priva, e per questa ragione non prendo per oro colato "rivelazioni" come quelle di Matsumoto, per me può essere un furbone e basta, come chi su un quadro a tinta rossa disegna un cerchio e spaccia la sua "creazione" come "coccodrillo che mangia un uomo che tiene in mano il sole" (esempio inventato ma che esprime le mie riserve sulla cosidetta arte moderna).
Per questo, giuro, non voglio assolutamente offendere TE che dici che ti ritrovi in quello che ha scritto lui, la mia opinione è che LUI non sapeva cosa stava facendo e ha voluto perciò liquidare il tutto con termini altisonanti che suonano come un "solo un intellettuale può capirlo e capirmi", snobberia ultra chic. Prendo atto che tu concordi con la sua lettura, per me rimane nosense fine a se stesso.
complimenti catulla...non mi aspettavo proprio di vederti recensire un opera di matsumoto(interessante recensione)...temevo avessi un avversione per le sue opere in genere non solo per galaxy :-s...comunque comincerò l'opera di riverdemele tutte con occhi più recenti,per effettuare considerazioni più approfondite a distanza tempo...
Una recensione sinuosa ed elegante come il personaggio e l'opera che descrive. O almeno, questa è la percezione che ne ho avuto ^^. Complimenti a Catulla per quanto ha scritto ^^. Per me rimane un'opera che rimane abbastanza fuori dai miei canoni ma, si sa, tutto cambia, e io questa rece me la segno da parte e la tengo buona. Magari un giorno mi avvicinerò alla relativa opera
<i>ci sono artisti che cercano pretestuosamente di inventarsi significati in robaccia che ne è priva, e per questa ragione non prendo per oro colato "rivelazioni" come quelle di Matsumoto, per me può essere un furbone e basta, come chi su un quadro a tinta rossa disegna un cerchio e spaccia la sua "creazione" come "coccodrillo che mangia un uomo che tiene in mano il sole"</i> Su queste righe ci sarebbero da scrivere pagine e pagine... Si tratta di una questione che attanaglia chiunque si approcci a un'opera complessa e nonsense, ma in questo contesto non calza.
Ora, mi sembra di avere capito che ti è piaciuto Galaxy Express, prodotto che io ho detestato, perché a mio avviso, se Matsumoto ha fatto il furbo, l'ha fatto proprio con quest'opera. Un anime con centinaia di episodi tutti uguali e un manga inconcludente: il business è business. Con Racconti dal Bar Miraggio si sapeva in partenza che i fan legati alla sua tradizione l'avrebbero snobbata, che non avrebbe avuto un successo sicuro come l'hanno avuto ai loro tempi Capitan Harlock e Galaxy Express. Proprio di furbizia qui non si può parlare, non penso sia questo il caso.
In ogni caso capisco il tuo paragone con Lynch, ma è un po' troppo forzato. Forse perché l'essenza metaforica del Bar Miraggio per me è un dato di fatto imprescindibile, per cui non è stato solo prendendo per buono quello che ha detto Matsumoto che mi sono accorta del valore dell'opera.
@commander No, più o meno ho apprezzato tutto tranne Galaxy Express
Ho capito quello che vuoi dire, non lo condivido ma apprezzo l'argomentazione.
Ultimissima cosa: Galaxy Express 999 non l'ho mai nè letto nè visto, e ora che mi parli anche di finale inconcluso tale status rimarrà permanente.
Di Matsumoto adoro appunto Queen Emeraldas e Harlock, e trovo orribili l'Anello del nibelungo, Danguard, La Regina dei Mille Anni (non per la storia, ma per il fatto di essere pesantissimo per colpa della serializzazione "una pagina al giorno"), Corazzata Yamato e appunto Racconti del Bar Miraggio. Si può dire che l'autore, in effetti, lo detesto più che altro, anche se, essendo rimasto per davvero stregato da Emeraldas e Harlock, continuo a sperare di trovare la loro malinconia, epicità e lirismo in un'altra sua opera, al costo di continuare a svenarmi nelle costose edizioni Hazard. Speriamo in Miraizer Ban, magari lì una tua recensione potrebbe essermi utile a riguardo.
piacevole se posso dirlo "organizzata a dovere", come recensione. minuziosa quando serve, scorrevole ed esaustiva. Molto bella, - dovrei dire affascinante - l'idea della Donna in quanto tale, più come icona universale che essere materiale, visione chiaramente matura di essa da parte di un uomo prima che sensei, capace di attingere dalla sua esperienza quotidiana le idee e perchè no, la saggezza che necessita un'opera del genere. onirico quanto volutamente irrazionale, così pare e per questo profondo e da esplorare. I lavori di grandi autori come lui vergati dalla mano della maturità mi ricordano sempre più quell'evoluzione che ha subito, o dovrei dire migliorato, niente poco di meno che Clint Eastwood, da eroe del grande schermo dotato di due espressioni (con o senza la sigaretta, così lo definiva Sergio Leone, sebbene lo amasse alla follia) a regista pluripremiato e ormai riconosciuto per la sua maturità sia spirituale che professionale. Un guru del cinema moderno che osserva il presente per plasmare il futuro prossimo attingendo dal passato con esperienza e cognizione di causa. E così sembra in questa bellissima recensione di Catulla, che inquadra perfettamente Matsumoto come uomo in primis.
ryogo ahah ma no, quando scrivo "seriamente" scrivo sempre piu o meno cosi, idem le recensioni che sto stilando, e che presto posterò. diciamo che quando scrivo per sviscerare qualcosa sia nel dettaglio che nei pensieri non desidero fermarmi in superficie ma esplicare il più possibile ciò che in primis mi appare e mi sembra. e usare un italiano spicciolo in questi frangenti è realmente riduttivo... approfondivo il perchè della mia approvazione nei confronti della suddetta recensione. ehi, io poi adoro baricco!!! *__* il parallelismo della maturità fra questi due grandi artisti è ben plausibile non che coerente, perchè non lo pensi? abeh non ho mai pensato facesse "figo" ahahah
Piacca (anonimo)
- 13 anni fa
10
Bellissima recensione anche se ci sono un paio di punti in cui non sono daccordo. Parlo della visione dicotocmica dell'autore... non penso che i personaggi matsumotiani, qualunque essi siano, possano essere o solo bianco o solo nero... gia la stessa Maya, consolatrice quanto vendicatrice, è la dimostrazione di questo secondo me. Analizzare qualunque personaggio matsumotiano di qualunque opera nella sua totalità si nota che ha sempre due facce. Forse solo chi ha perso "l'umanità" (il conte meccanico di GE999 ad esempio) è completamente buio, spento, senza un futuro. So che non ti piace GE999 ma dovresti leggere lo shin GE999, pur se lo stile matsumotiano di tardi anni 90 tende ad essere vittima di "una eterna ripetitudine" , lasciami passare il termine, quasi ad ossessione di alcuni concetti, ci sono spunti interessantissimi per capire che questa dicotomia non esiste... persino l'oscurità che pervade e distrugge tutto ha un suo scopo risibile e criticabile ma "nobile"... Desslock ha un suo scopo e una giustificazione al male che commette.... l'impresario di interstella 5555 ha anche i suoi motivi per essere come è.... Da buon orientale Matsumoto non considera il bene e il male come due entità separate... quindi boh la tua affermazione non la condivido
Secondo punto: la traduzione... mah io l'ho trovata fin troppo "letterale" e spesso inefficace a rendere bene l'idea di fondo.... ci voleva una traduzione piu evocativa ed "adattata" sopratutto in manga come questi che hanno diversi livelli di lettura. PRendi la metafora dei falcetti delle mantidi... casualmente avevo sul comodino sia il numero 19 di galaxy che il bar miraggio e entrambi facevano questo paragone... difficile a credersi quello della plama era piu efficace come traduzione che quello hazard.
Poi quesa è una impressione mia senza nessuna base logica ma secondo me sarebbe stato meglio tradurre Miraggio con Illusione.... la differenza c'è e come... il miraggio è sempre "positivo"... l'illusione invece non è detto... per altro illudersi due volte ha le sue conseguenze (ed infatti gli avventori muoiono) ... chi vede i miraggi no .... e se ci pensi c'è l'illusione di chi crede che essendo promosso a spese dell'altro abbia raggiunto l'apice del successo, c'è l'illusione di un momento in cui si ha bisogno di staccarsi dalla realtà perchè è pressante come quella del soldato che ha bisogno d'amore in un mondo circondato dalla guerra, c'è anche l'illusione di poter eliminare le "ombre" che calpestano il nostro destino... e guarda caso tutti questi "illusi" sono avventori del bar... certo uscendo da quel bar debbono poi ritrovare la forza di seguire i propri ideali e non riperdersi nuovamente, altrimenti si fa la fine dei pirati nel bar Arcadia di Herlock o nel bar su Heavy medel dove gli avventori son "vecchi" che piangono ascoltando le canzoni di Reryuz
Infatti Piacca, io penso che la visione di Matsumoto sia stata dicotomica per ciò che concerne i visitatori di Bar Miraggio. I casi umani che bevono al bancone di Maya sono spesso dei derelitti senza speranza o degli eroi che la donna premia: non c'è via di mezzo. Maya stessa rappresenta a mio avviso il simbolo esecutore di questa inedita visione dicotomica dell'autore. Lei contiene le due facce, ma mostra quella buona ai personaggi moralmente positivi; mostra altresì quella cattiva a chi è depravato. Ma con questo non voglio mica affermare che la visione di Matsumoto sia dicotomica a prescindere. Gli esempi che hai citato tu dalle opere precedenti infatti mi trovano pienamente d'accordo. Insinuo solamente che in quest'opera c'è stata un'evoluzione, per cui chi in passato si è macchiato di colpe gravi non potrà trovare redenzione nel futuro. Nel presente c'è il verdetto irresolubile di Maya.
A mio avviso la traduzione troppo evocativa avrebbe dato ulteriore spazio a fraintendimenti, che già così sono molti. L'opera in sé è di suo evocativa, meglio non andare troppo al di là delle lettere. Ovviamente poi è una questione di gusti, come la tua preferenza per il termine "illusione". "Miraggio" ha in se qualcosa di più recondito e nascosto, e se per te ha una connotazione più positiva, a mio avviso ha in sé una forte componente illusoria, di visione fugace. Gli "illusi" possono anche trovare nel locale degli insegnamenti reali per la loro vita , pur non trovando la svolta esistenziale al Miraggio. Poi comunque foneticamente è più evocativa la parola "miraggio" che non la parola "illusione". E inoltre c'è già il nome Maya a spiegare l'essenza dell'inganno.
Poi forse per te non c'è uno stacco significativo dalla produzione precedente, ma per me c'è e nella recensione ho esposto tutte le differenze.
@God87 Sì, anche io ho apprezzato più che altro Queen Emeraldas e Capitan Harlock. Tranne che su I Racconti dal Bar Miraggio siamo d'accordo allora Miraizer Ban mi incuriosisce, ma prima di comprarlo devo valutare. Le edizioni della d/book spesso mi hanno lasciata un po' scontenta.
Piacca (anonimo)
- 13 anni fa
00
mah Maya è la classica donna matsumotiana (che è tutt'altro che misogino come leggevo in articoli di inizio anni 2000 ) è colei che mette alla prova le persone .... facendole crescere moralmente o meno... è cosi per Starsha, è così per Matel, è cosi per la protagonista di DNA Sights 999.9 (ora non ricordo il nome)... sta all'uomo che ha davanti prendere la scelta giusta. Alcuni seguono la luce, altri le tenebre , citazione da The book of life , ma è il libro della vita... diciamo che piu che giudicare a priori lei li mette in guardia e gli da una possibilità... poi son loro a scegliere che strada seguire... sono dicotomici alla fine della scelta non nel momento in cui scelgono. Poi ovvio sono considerazioni mie non voglio farle passare come verità assoluta
Leggendo questa recensione, mi stupivo man mano che procedevo con la lettura di quanto bene fosse stata scritta e mi son pure interrogata su chi potesse esserne l'autore, che sicuramente non era nessuno di quelli incontrati da me finora... E ora scopro che questa splendida recensione, per quanto possa sembrare elucubrativa, è opera della nostra Catulla. Complimenti! In ogni caso, non avendo letto alcunché di Matsumoto, finora, direi che si potrebbe iniziare prendendo in mano l'opera illustrata in questa sede, benché il tratto del Maestro non mi faccia impazzire, diciamo. E sì: io adoro le storie che descrivono minuziosamente l'essenza più intima dell'io! >_< Peccato che per un solo volume si dovrebbero sborsare ben dieci euro!
Veramente intendevo Andrea Baricordi dei Kappa, l'unico capace di scrivere mezza pagina di nulla assoluto per parlar bene dell'ennesimo manga che pubblicherà...
ahaha ma allora il tuo era un insulto bello e buono! XD no, anzi, figurati conosco molto poco questa persona che tu citi, ho letto pochissimo delle notizie che AC dava a riguardo quando spiegava o scriveva qualcosa... per un attimo ho pensato ti riferissi al grande Baricco. non so se Baricordi scriva nulla assoluto o meno ma ciò che ho scritto io lo so eccome, e un senso ce l'ha. non penso sia necessario spiegarlo, mi pare anche chiaro dopo la mia puntualizzazione nel post antecedente al suddetto.
Intervengo semplicemente nella discussione per dire che sono d'accordo al 100% con quanto scritto da Catulla, avendo descritto peraltro gli stessi concetti in modo molto più "casual" in un mio commento prima di lei. La struttura dell'opera, il dipanarsi dell'intreccio, la scelta del nome di Maya per il personaggio e molti altri piccoli dettagli escludono nel modo più categorico che la lettura data da Catulla sia un travisamento di quanto Matsumoto volesse esprimere con quest'opera. Tutto il discorso combacia troppo perfettamente perché la lettura simbolica che ne deriva sia una semplice coincidenza. Poi non ci sono "nonsense" in quest'opera, né peraltro un "manierismo" nel pezzo di Catulla stessa. A meno che per manierismo non si intenda saper scrivere italiano. Nel qual caso, scusate l'intervento.
P.S. Non ascoltate Catulla per quanto riguarda Queen Emeraldas: è una palla. E neanche per GE: è molto meglio di quello che dice. :-)))
<i>Non ascoltate Catulla per quanto riguarda Queen Emeraldas: è una palla. E neanche per GE: è molto meglio di quello che dice.</i> ah ah ah ah! Bravo, Akeiron, prima il dolce e poi l'amaro. Mi sa che su questa questione non ci metteremo mai d'accordo, dovremmo analizzare i manga in questione pagina per pagina e insieme, a costo di prenderci per i capelli
Almeno su Bar Miraggio siamo concordi, e infatti la tua splendida recensione ai tempi seppe dire in maniera molto più condensata quello che è in realtà l'opera, senza se e senza ma.
Che splendida recensione, mi è piaciuta tanto. Scritta benissimo e approfondita, fa venire una gran voglia di correre a comprare il manga. <i> Racconti dal Bar Miraggio </i> non l'ho letto purtroppo, anzi per la precisione di Matsumoto non ho letto proprio nulla, ahimè. Da piccola avrò visto sporadicamente qualche episodio di Galaxy express, di cui non ricordo nulla.
Comunque leggevo l'osservazione di piacca sul fatto che miraggio è diverso da illusione: è interessante. Ma in fondo Matsumoto non è un nichilista, quindi non dà un significato negativo alla vita in quanto illusione o sogno, anzi lo vede in modo neutro. Positivo, se il sogno aiuta a migliorare. Non mi risulta nemmeno che le filosofie orientali diano significato negativo a Maya. Sembra più un'interpretazione occidentale. Giudaico-cristiana, precisamente: l'illusione non è quanto creato da Dio, quindi è un inganno, quindi è opera del demonio, e viceversa. Se il mondo materiale è un sogno, allora è male. Però il velo di Maya è un inganno, e chi si attacca ad esso non raggiungerà mai il Nirvana. Solo in questo caso, allora assume una connotazione negativa.
Sul dicotomico, avete ragione tutti e due, solo che Piacca scivola considerando i personaggi come personaggi, essendo questi concetti. Sono semplificazioni con un ruolo preciso. Maya è un personaggio dicotomico come dici tu Catulla, e la dicotomia non scompare affatto né si risolve, perché è messa lì apposta per scatenare un discorso dialettico. Perché la vita a volte è bella, a volte è una... ehm... a volte no. Io non vedo un modo di riunire le due facce, onestamente. Te la devi pigliare com'è.
Maya non è espressione di una mentalità o idea del mondo dicotomica, che sarebbe come dire infantile: bianco o nero, o con me o contro di me. Ora che ci penso, non è neanche vero che lei è amorevole con chi è buono, e tremenda con chi è cattivo. Maya uccide solo chi abusa di lei, principalmente torna da lei una seconda volta. Ma la prima volta non ha problemi, anche se il tizio in questione è abbietto, un delinquente, un assassino. Inoltre non muove un dito né per salvare il tizio dagli iettatori, né per l'altro tizio che si salva da solo: ognuno è artefice del proprio destino... E infatti, a volte, un sogno può portare in alto o distruggere.
Vabbe', ma basta. Mi è venuta voglia di rileggerlo...
Piacca (anonimo)
- 13 anni fa
00
Maya è un giudice.... accoglie tutti, ascolta tutti e decide... un giudice non può essere bianco o nero .... deve essere imparziale e solo dopo si esprime in maniera dicotomica. In pratica non dovete vedere la storia per quella che è... dovete immaginarvi dentro la storia .... dove l'esito non è scontato come si potrebbe dire se si guarda la storia "dal di fuori"... Il personaggio che frega moglie e lavoro al collega poteva pur decidere di "pentirsi" non l'ha fatto.. .dici bene Akerion... ognuno è artefice del proprio destino , e la donna matsumotiana è colei che mette in moto il destino (Maetel con Tetsuro, Starsha con Kodai e l'equipaggio della Yamato, Raflesia con i 40+1 pirati dell'arcadia) assumendo forse il ruolo di demone ma cosi non è ... spesso anzi è (la donna) il mezzo per un miglioramento morale e una crescita per l'uomo. Ecco perchè quanto meno MAya non puo essere dicotomica secondo me.Poi il fatto dell'illusione beh... considera la storia del soldato... è acceduto al bar miraggio per allontanrsi dalla guerra almeno per un attimo, per avere l'illusione di un mondo diverso, questa illusione è positiva perchè puo essere una base per costruire un domani migliore... un miraggio è in se "inarrivabile".
Insomma diciamocelo bene... checchè ne dicano molti questo manga ha davvero diversi spunti di riflessione e non è affatto banale bisogna aver il "coraggio" di trovarle
<i>è acceduto al bar miraggio per allontanrsi dalla guerra almeno per un attimo, per avere l'illusione di un mondo diverso, questa illusione è positiva perchè puo essere una base per costruire un domani migliore... un miraggio è in se "inarrivabile".</i> In parte quello che hai detto è vero, in parte c'è da aggiungere che il Miraggio è anche zona franca, dove il soldato russo e quello tedesco troveranno il medesimo trattamento, dove non saranno più nemici. A questo punto si può dire che è da questo spunto che si spera in un domani migliore, spunto che si ripete nel racconto del pilota americano di Hiroshima. Ma sappiamo anche che sul fondo c'è il Miraggio, con la sua forte ambivalenza.
<i>Ora che ci penso, non è neanche vero che lei è amorevole con chi è buono, e tremenda con chi è cattivo. Maya uccide solo chi abusa di lei, principalmente torna da lei una seconda volta.</i> Infatti lei è amorevole con chi mette piede al Miraggio la prima volta, a prescindere dalla sua condizione. L'abiezione di cui sono vittima alcuni visitatori diventa il fatto scatenante della loro autodistruzione. E' vero, sono loro gli artefici del proprio destino, un destino difficile da modificare perché la stessa indole di chi ne è portatore è immodificabile.
Piacca (anonimo)
- 13 anni fa
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diciamo che nel suo spazio tempo (quello del soldato) la cosa sembrava inarrivabile....
Brava. Vediamo se poi posso scroccare una lettura del volume da qualcuno.