L'incontro con i sensei Mari Yamazaki e Tori Miki è stato davvero interessante. Hanno fornito molti spunti di riflessione e hanno fatto conoscere manga che altrimenti sarebbero rimasti nell'ombra per molti. Per chi fosse interessato ho appunti presi direttamente all'intervista di Miki-Yamazaki e al secondo Fan Meeting di Sadamoto, posso trascriverli a computer e inviarli a chi vuole.
La Yamazaki conferma, con la sua critica agli editor, un impostazione molto poco libera e castrante del mestiere di mangaka (da qui la famosa sindrome di rigetto alla Yoshihiro Togashi). In pratica si possono contare sulle dita di una mano quegli autori a cui è consentito agire liberamente secondo la propria creatività... che poi sarebbero coloro che sformano un volume all'anno ad esser fortunati (Miura, Inoue, Hagiwara...)
"Mari Yamazaki era venuta a studiare in Italia col sogno di diventare una pittrice ad olio, tuttavia, non essendo un lavoro sufficientemente redditizio, fu costretta a cambiare indirizzo"
Be', in Italia mica tutti possono permettersi di vendere un dipinto ad olio a 40.000 euro come Luciano Ventrone... E' un settore spietato ed estremamente competitivo, in cui solo poche eccellenze emergono davvero, ed al massimo c'è un sottobosco di mestieranti e/o showman invischiati in un losco circuito economico che poco ha a che fare con l'arte.
Il dialogo tra il sensei Miki e la sensei Yamazaki è veramente interessante e reale: non solo nel mondo dei manga e degli editor, ma anche nella routine quotidiana, continuamente ci vengono imposti i canoni della società a discapito di chi vuole emergere individualmente.
Per chi fosse interessato ho appunti presi direttamente all'intervista di Miki-Yamazaki e al secondo Fan Meeting di Sadamoto, posso trascriverli a computer e inviarli a chi vuole.