E' una bella recensione. In particolare sulle considerazioni sul finale ci hai preso. Ti ho già detto che a me ha deluso, ma non posso fare a meno di essere d'accordo con tutto quello che hai scritto. Complimenti.
Complimenti a Kotaro per questa recensione. Per me anche questa è un'ottima serie, come tutte quelle di JoJo del resto, anche se non la mia preferita tra le sette finora completate (l'ottava è ovviamente troppo presto per giudicarla anche se promette bene).
Quello che a me convince meno di questa serie, non è né la presenza di personaggi femminili né il finale che invece mi è piaciuto molto, perché unico e impensabile. Quello che mi ha convinto meno sono i disegni un po' troppo confusi che speso non mi han permesso di capire esattamente cosa stesse succedendo. Altra cosa i personaggi con cui ho legato molto meno rispetto a quelli delle serie precedenti. Non mi sono affezionato a loro allo stesso modo: infatti nonostante questa sia tra le più recenti serie pubblicate e che ho finita di leggere "solo" una decina di anni fa, non mi ricordo nemmeno tutti i co-protagonisti, figuriamoci gli avversari: solo il boss finale mi è rimasto veramente impresso.
KUMA-29
- 10 anni fa
26
I disegni sono troppo pieni di retini e la protagonista è di un antipatia unica.
La recensione lascia trasparire tante belle cose, quando in realtà oggettivamente Stone Ocean è la peggiore delle sei serie di Jojo, questo in un dossier lo si deve dire, altrimenti uno si crea false aspettative. Non è la peggiore perchè c'è una protagonista femminile (anzi, Jolyne convince come protagonista), il problema è che il cast dei comprimari ad eccezione di Anasui sono veramente anonimi, piatti, tirati via e sciatti. Emporio vince la palma del peggiore di gran lunga. Jotaro rende molto meglio come comprimario che come protagonista e questo Araki l'ha capito sin dalla quarta serie.
Il problema di questa serie sono i disegni veramente pessimi. La messa in scena dei combattimenti sulla tavola è francamente sballata e oscena, non disegnando poi gli sfondi Araki accentua la sensazione di dispersione del lettore, che farà enorme fatica a comprendere i vari combattimenti e nel penultimo volume, i disegni sono un delirio... Padre Pucci è un discreto villain, sicuramente meglio riuscito rispetto al boss della quinta serie, con un piano filosofico ed etereo ma che è nobile nelle intenzioni, peccato per la gestione del personaggio. Dio brando e kira erano su ben altri livelli. Araki purtroppo come al solito non sa che significa pianificare una trama e ci ritroviamo quindi una marea di incongruenze e forzature per mandare avanti questa trama. Oramai Araki usa sempre gli stand, che oramai sono una formuletta che ha stancato dopo 3 serie e che diventano sempre più complicati e dai poteri improbabili, che sono usati a convenienza dell'autore più che per effettiva utilità intrinseca. Alcuni scontri sono stati interessanti, ma la media è calata moltissimo (i migliori sono lo stand che fa prendere vita ai personaggi delle favole e quello stile "Memento" di Nolan, che sicuramente Araki ha visto visto che alcune inquadrature e situazioni, sembrano pari pari prese dal film). Il finale è bizzarro e originale per uno shonen, ma era necessario perchè era l'unico modo per contrastare Pucci (ma il reboot è una boiata messa lì perchè per mandare avanti la baracca, era stupido andare sempre più avanti nel futuro con le avventure dei personaggi), ma non basta a salvare questa seria dallo sfascio generale. Oggettivamente la peggiore di Jojo.
Non mi trovo d'accordo con chi pensa che Jolyne sia antipatica. Semplicemente non si è letto con attenzione tutte le vicende della protagonista che vengono giustificate a più riprese sia da lei stessa che da Jotaro stesso (che si autodefinisce colpevole di tutto quello che è successo a jolyne).
Inoltre non bisogna sottovalutare l'evoluzione della stessa che a differenza di tutti gli altri Jojo (compreso SBR) prende consapevolezza di sé e non butta la colpa al padre ma capisce tutto il mondo che Jotaro ha voluto allontanare da lei.
Bellissima recensione. Amo SO, Amo Jolyne e Amo Weather Report
Dopo il calo vistoso della quarta e quinta serie, questa tutto sommato mi è piaciuta, a parte il finale (ma Araki secondo me NON è capace a fare finali di serie che mi piacciano... ) ma succede la stessa cosa anche per la 3-4-5-6 e settima serie (Steel Ball Run)...
Anch'io mi confesso contrastato. Alla fine la serie mi piacque assai ma riesco a capire chi non la apprezzò. Personalmente ciò con cui faticai di più, oltre alla difficoltà nel seguire alcuni scontri, furono i primi volumi. Da Survivor in poi ottima serie.
Per il resto credo che molto influenzi il clima che l'autore volle dare alla serie (consiglio a tutti di leggere l'introduzione dell'autore), quello estremamente pesante di un personaggio che vive un periodo difficile. In un certo senso immedesimarsi in Jolyne è vivere un incubo ad occhi aperti. Chi di noi riesce a immaginarsi di passare in un lampo da una vita da studente normale a carcerato condannato per 20'anni? Una sola giornata storta e una sola serie di errori (non così impossibili da commettere per nessuno dei lettori) da rimpiangere poi per tutta la vita? Secondo me Araki è fin troppo bravo nel rendere il clima cupo vissuto dai personaggi ma, così facendo, crea repulsione nella loro immedesimazione e incupisce troppo lo stesso lettore che, in questa situazione troppo evidentemente priva di vie d'uscita, non vuole pensare di ritrovarsi.
In parte la serie soffre nel voler rompere fin troppo i canoni del genere in cui è inserita, con personaggi che davvero rompono ogni convenzione e proprio per questo ci risultano a volte troppo difficili da digerire. L'impressione è che Emporio sia messo lì quasi per cercare di inserire un elemento più facilmente accettabile ai lettori, solo che risulta fuori contesto, tranne che in una sola scena in cui tutta la sua utilità per la storia si rende manifesta.
Concordo con Kabutomaru quando dice che Jotaro funziona bene come comprimario, visto che più si va avanti più Araki ne svela le debolezze, aspetto che nella terza serie non era percepibile. Scopriamo così un Jotaro incapace di comunicare con gli altri, incapace di rispondere se non con battute taglienti... un Jotaro che si concilia perfettamente con quello della terza serie pur essendogli totalmente altro. Scopriamo così definitivamente (anche se in parte già Koichi ci aveva dato una mano) che quando Jotaro era protagonista lo guardavamo con gli occhi ammirati di un Polnareff o con quelli infastiditi di uno dei molti antagonisti (ed entrambi di Jotaro a quanto pare percepivano solo gli aspetti superficiali) mentre proprio ora che il focus si è spostato su altri riusciamo finalmente a capirlo nella sua interezza... E, curiosamente, anche lui testimonia un crollo di certezze. Il lettore stesso, memore dell'eterno vincitore, si aggrappa alla certezza che basterebbe un suo ritorno in azione per risolvere qualsiasi cosa, visto che nessuno è stato in grado di sconfiggere Jotaro, nessuna situazione capace di metterlo in difficoltà...
E' una serie difficile che genera pareri contrastanti e che può scontentare molti (cosa che credo sia palpabile dalla recensione), per vari motivi. Nessuno di questi, a parte il disegno visibilmente più confuso nella resa dei combattimenti rispetto al passato, è però un dato oggettivo, perché c'è chi può gradire i personaggi o il finale e chi no. Personalmente ho amato Stone Ocean in buona parte dei suoi aspetti, in primis perché l'ambientazione mi è molto congeniale, le citazioni musicali mi hanno conquistato (cioé cita i Survivor, e cita anche Stallone nello stesso dialogo, che volete di più? ), poi perché mi è piaciuta la resa di molti personaggi e delle loro storie personali e ho amato l'incastrarsi nella trama delle prime tre serie (ben più delle serie 4 e 5) come a voler idealmente chiudere un cerchio. In ultimo, mi ha anche fatto conoscere un sacco di canzoni che ignoravo e che adesso sono fra le mie preferite... e poi dicono che i fumetti sono inutili?
Ormai si è capito che l'autore fa tutto di testa sua e tende a raccontare cose sempre più assurde, a scapito del senso comune e di quello che piace/vogliono i lettori. Le prime tre serie non avevano ancora accentuato ai massimi livelli questo aspetto, che invece è palpabilissimo nelle serie 4-6, sempre più distanti per stile grafico, personaggi, ambientazioni, trame e svolgimenti dai classici shounen di combattimento coi loro clichés. E Steel Ball Run si sta dimostrando essere ancora peggio, just to say Il finale della storia sicuramente spacca e fa discutere molto, ma nella sua ambigua follia l'ho visto sensato. Sarebbe stato ridicolo narrare le avventure del JoJo del 2045, che vive su Marte e combatte contro la reincarnazione aliena di Dio che ha uno Stand a forma di Chewbacca, quindi la scelta operata dall'autore ha un suo senso e anche una certa poesia, dietro, se si guarda al disegno e alla trama globale della serie.
Quanto all'oggettiva serie peggiore, non credo che esista, in quanto ognuno di noi avrà la sua personale "serie peggiore" per motivi tutti suoi che non necessariamente sono validi per tutti. Per me è la quarta (ma comunque ne ho apprezzato la lettura e l'ho valutata con un voto più che soddisfacente, lo stesso che secondo la valutazione di Animeclick darò a Stone Ocean), ma c'è a chi questa serie piace e invece non gli piace la quinta, la sesta, la prima... persino la terza, che viene spesso elogiata da tutti quanti, ha dei detrattori... insomma, il mondo è bello perché è vario
(by the way, grazie per i complimenti! )
Utente29592
- 10 anni fa
10
Bellissima recensione Kotaro! La penso proprio come te, soprattutto sul finale. C'è da dire che delle 6 che ho letto è quella che probabilmente mi piace meno... ma ci sono cose che ho apprezzato molto, tra cui la protagonista
No, ma basta! XD Ho già deciso di guardarlo, lo sto guardando (e mi toccherà aspettare un anno prima di essere in pari con la terza serie per poter partire a leggere la quarta), non mettetemi ancora più gola di quella che ho già! XD E mi sono spoilerata con le prime righe, accidenti... Quindi ho smesso subito di leggere, ma faccio comunque i complimenti a Kotaro perché conoscendolo sarà sicuramente bellissima.
Complimenti per la recensione Kotaro. Tale saga di JoJo la conosco solo tramite videogame,quindi in maniera molto marginale,ma ora la curiosità per tale storia si è accentuata. Spero in una trasposizione animata un giorno.
Se dovessi fare una classifica tra serie di Jojo direi :
- Phantom Blood - Battle Tendency - Diamond is Unbreakable - Vento Aureo - Stardust Crusaders - Stone Ocean
Il finale diciamo che concettualmente ci sta, anche perchè è l'unico modo per tentare di contrastare Pucci ed è originale per uno shonen, il problema è il reboot che è una boiata becera da parte di Araki, per proseguire una serie che ha finito già di dire tutto quel che aveva da dire da un pezzo. Proseguire in avanti era inutile, ma cancellare così tutto è da mero contabile commerciale e basta. Poi Araki non ha l'obbligo di proseguire, non c'era nessuno che gli puntava la pistola alla testa per ordinargli di proseguire. Il finale va bene, il problema è che Araki prosegue con la settima serie...e in parte ho capito perchè ci sia riuscito.
"Nessuno di questi, a parte il disegno visibilmente più confuso nella resa dei combattimenti rispetto al passato, è però un dato oggettivo, perché c'è chi può gradire i personaggi o il finale e chi no. "
Per un battle shonen è cosa grave non far comprendere al lettore i combattimenti...
"In ultimo, mi ha anche fatto conoscere un sacco di canzoni che ignoravo e che adesso sono fra le mie preferite... e poi dicono che i fumetti sono inutili?"
A me la musica non piace per niente, quindi tutte queste citazioni musicali in Jojo lasciano il tempo che trovano, visto che non le ho mai colte. Certamente la forza della serie non la fanno le citazioni. Le uniche che ho colto in questa serie, sono quelle legate agli attori e ai film (Memento e Pic-nic).
Utente13507
- 10 anni fa
20
Ma non ti piacciono i generi musicali del fumetto o la musica in generale??? No perché da come lo hai scritto è come se io dicessi che mi fa schifo mangiare...
La musica in generale, non mi ha mai appassionato, lasciandomi sempre freddo e distaccato verso tale forma di arte, che tra l'altro è la meno oggettiva di tutte, perchè si basa su semplici emozioni personali.
A me piace molto questa saga...il finale è davvero "particolare" e difficile da digerire, però trasmette nel lettore il grande sconforto per come finisce ma allo stesso tempo il massimo rispetto per l'autore ed il suo genio...chi avrebbe il coraggio di fare quello che ha fatto lui col suo manga???
Questa serie ha un'ambientazione stupenda e soprattutto ha degli ottimi personaggi con come punta di diamante la protagonista Jolyne. Si può dire che Jolyne sia un personaggio veramente azzecato per questa serie...con i suoi dubbi, debolezze e fragilità continua per la sua strada ed attraversa un vero processo di maturazione e crescita (non come quel paracarro di Jotaro che spara pugni e basta). Per me è indubbiamente la miglior protagonista di tutte le serie ed è anche uno dei migliori personaggi in generale (non a caso è il mio personaggio perferito).
Se c'è un piccolo rimprovero da fare è che qualche volta i disegni sono un po' pesanti...ma sicuramente non fa di questa la serie peggiore, per me ce ne sono almeno un paio peggio. Dire che questa "è una delle peggiori serie" non vuol dire che fa schifo...è di gran lunga migliore del 98% dei manga che potreste leggere, solo che rispetto alla perfezione di alcune delle altre serie di JoJo perde un pochino. Tutto qua...non vorrei che le critiche vengano recepite in modo sbagliato.
Comunque, il messaggio che Araki ci vuole far capire da questa serie è chiaro: può anche finire il mondo, ma JoJo vivrà per sempre XD
Ottima recensione, Stone Ocean è sicuramente una parte fondamentale nello sviluppo della più Bizzarra trama di sempre, e il finale ne è la riprova ; ciononostante non è una delle mie parti preferite, che restano Diamond is Unbreakable e Steel Ball Run
"Dire che questa "è una delle peggiori serie" non vuol dire che fa schifo...è di gran lunga migliore del 98% dei manga che potreste leggere, solo che rispetto alla perfezione di alcune delle altre serie di JoJo perde un pochino. Tutto qua...non vorrei che le critiche vengano recepite in modo sbagliato. "
No...vuol dire che è una serie fallita, non che è superiore al 98% dei manga che si potrebbe leggere. Non è vero che la peggior opera di Araki è superiore a tanta altra roba odierna, inutile tentare una difesa tentando di leggere ciò che non è stato scritto nei commenti. Anche gli autori che sono bravi, falliscono e Araki ha fallito. Sono indeciso se a questa serie dovrei dare un 5-5.5 o 6. Peccato soggetto interessante, protagonista convincente, ma sviluppata male.
Se il problema è che Araki ha continuato con una settima serie, eventualmente sarà un problema della settima (e ne parleremo a tempo debito), non della sesta Anche se, dal poco che ho visto sinora, a me Steel Ball Run sta piacendo molto, per quanto anche lei si porti dietro una certa confusione nei disegni. Credo che, nella sua folle testolina, Araki abbia un quadro abbastanza chiaro (anche se magari solo a lui ) di quel che vuole fare col suo manga, e il finale di Stone Ocean mostra chiaramente che "Le bizzarre avventure di JoJo" possono avere ancora infinite cose da dire, sia pure in un contesto ormai diverso.
Confusione nei disegni che comunque non mi impedisce, come non lo ha impedito a Stone Ocean, di godermi una bella storia, al contrario di quanto avvenuto con (esempio) Saint Seiya Episode G, dove non si capiva niente dei disegni ed era come leggere il nulla. Tra l'altro, esiste anche un certo manga sui pirati che ha dei disegni molto confusi nei combattimenti, ma questo non gli impedisce di vendere come se non esistessero altri fumetti sulla faccia della Terra, per dire che comunque il problema della confusione nel disegno è relativo e non oggettivamente da condannare come un difetto atroce e inappellabile
Per quanto riguarda la musica, mi spiace che a te non interessi. Io non potrei mai vivere senza (*), ed è un elemento molto importante nel mio apprezzamento di JoJo, in quanto volutamente l'autore ci gioca a più riprese nella costruzione dei suoi personaggi o nel dipingere le atmosfere delle sue storie, al punto che lo stesso titolo del manga/soprannome dei suoi protagonisti viene da una canzone dei Beatles, "Get back", che poi è la cassetta che Joseph ascolta nel suo walkman alla fine di ogni serie in cui compare, e che tutta la trama della terza serie si deve al fatto che Ronnie James Dio (il cantante che dà nome al villain) ha scritto una canzone dal titolo "Egypt"
Chiaro, uno non legge JoJo solo per questo e la storia sarebbe bella uguale pure se i personaggi si chiamassero Tizio, Caio e Sempronio invece che Santana, AC/DC e Wham, ma per quanto mi riguarda è un valore aggiunto che rende speciale questo manga, sia in generale sia per quanto riguarda me, che ho sempre avuto una grande passione per la musica, in particolar modo quella americana, e mi fa un piacere grandissimo poter ritrovare in un manga tanti riferimenti più o meno velati ad artisti, album e canzoni che amo e scoprirne di nuovi mentre la lettura mi spinge a interrogarmi sul significato nascosto dietro il nome di tale personaggio. Visto che è l'autore il primo a farlo, e che i creatori della serie animata (che, ricordiamo, ha come ending una canzone degli Yes e una delle Bangles, invece che due canzoni fatte da un gruppo giapponese) gli van dietro, mi sento anch'io legittimato a giocare un po' con la musica, quando scrivo di JoJo.
(* ho "Another day in Paradise" di Phil Collins, nelle orecchie, mentre scrivo in questo momento)
Per esempio, Phantom Blood è un'ottima serie però l'idea dell'ennesimo e banalissimo scontro tra il protagonista che incarna tutti gli ideali del bene contro il cattivo dalla malvagità più pura mi fa cascare un po' i cosidetti, per fortuna c'era Dio Brando a tirare la caretta. Oppure potrei citarti Vento Aureo, del quale non mi ha preso nemmeno una pagina e personalmente ho trovato ogni personaggio noiosissimo.
Io non sono un fissato di Stone Ocean e non è nemmeno la mia parte preferita di JoJo (a dire la verità, non è neanche tra le prime tre), però non si possono negare neanche le sue qualità oggettive.
Mi hanno spesso detto che questa serie la difendo "perché sono donna". Felice di sapere che non è davvero così Che dire, ottima recensione, mi piace che venga analizzato bene il personaggio di Jolyne, che molti hanno trovato persino di cattivo gusto, quando in realtà è -secondo me-, la più "umana" dei Jojo. Mi era piaciuto molto il rapporto padre-figlio che Araki aveva ricreato nella quarta serie (Josuke e Joseph, padre assente e fino all'altro ieri sconosciuto, inizialmente non accettato, ma che poi sa legarsi al figlio), ma questo secondo me lo supera; Jotaro è sempre stato un personaggio così perfetto che, secondo me solo con Jolyne si completa davvero, nelle sfaccettature che lo rendono un semplice uomo e non più invincibile. Proprio per questo ho gradito anche questo bizzarro finale: Pucci per quanto forte fosse, non era Dio Brando, per me non lo è mai stato nemmeno dopo avermi buttato tutti quei flashback tra loro due (strano che nessuno abbia fatto battute su quei due ). Con questo, voglio dire che non essendo lui, non era nemmeno necessario il classico finale in cui Jolyne -o il padre-, devono necessariamente risolvere la situazione, e scontrarsi contro la loro nemesi. Forse tutto ciò è avvenuto perché l'autore ha voluto che fosse ciò di più legato a Pucci, a crearne la sua stessa dipartita. Non capisco chi reputi un'errore aver scelto un protagonista femminile. Ok, forse sono di parte, ma Araki ci ha abituato a donne molto carismatiche e forti: da Lisa Lisa che ha dovuto reggere un peso non indifferente per tutta la seconda serie, senza dar mai cenno di crollare (memorabile la scena della sigaretta e del pianto con Joseph, dove ci fa capire che si sente obbligata a non star male, nemmeno dopo una scena così triste). Abbiamo avuto anche una psicopatica Yukako nella quarta parte, che poi sa cambiare a modo suo (e diciamocelo, non è la classica pazza che vediamo in un manga di questi giorni, lei all'inizio era davvero suonata, ma poi per amore cambia, e non un'amore banale). Trish nella quinta sembra solo una viziata figlia di papà, ma poi imparerà a cavarsela da sola, nonostante riceva un gran numero di colpi psicologici e fisici non indifferenti. Forse Jolyne è la meno elegante, indubbiamente nel primo capitolo non si è presentata con la classe di una Lisa Lisa, ma insomma... è la figlia di Jotaro, accidenti Forse ricalca un po' il classico cliché del carcere femminile, Hermes soprattutto, con quel fare moolto più maschiaccio della compagna di viaggio, ma non sento di darne una colpa ad Araki: avrebbe stonato di più un gruppo di eleganti donzelle che non si graffiano mai. Menzione d'onore a F.F, che per me è stata una genialata. Dall'inizio alla fine, insieme a Wheater e Anasui (dite pure che sembra una femmina, ma andate voi a chiedere la mano della figlia di Jotaro Kujo!). Concordo sulla pecca dei disegni, che per me viene accentuata dall'elevata complessità degli stand: siamo davvero ad anni luce rispetto alla terza serie, qua i poteri non sono più niente di semplice, nemmeno per sbaglio! Anche quello che poteva sembrare il più stupido come Kiss, alla fine si trova in mezzo a dei colpi di scena che... dire bizzarri è poco. Questo non aiuta il lettore, io sono alla terza lettura di Stone Ocean, e non penso che sarà l'ultima. Per il resto, non sto qua a far classifiche, ma per me non è di certo la serie peggiore, ma il premio alla più folle lo vince a mani basse!