Sono sostanzialmente d'accordo con i concetti che esprime, tranne in alcuni aspetti, a me la CGI totale come quella del film di Harlock o dei cavalieri mi piace molto, non digerisco molto quella mischiata alla animazione tradizionale nei casi in cui è fatta male, vedi prodotti a basso badget! Per quando riguarda adattamento e doppiaggio sono sempre pro alla fedeltà del testo originale quindi se i giapponesi usano termini inglesi, perchè non dobbiamo usarli pure noi? Infine sull'animazione contemporanea non sono così disfattista, ogni anno escono serie meritevoli, ma sono sicuro si riferiva più che altro all'animazione giapponese prettamente per otaku, quindi ci può stare!

La sua fidanzata è del posto e, proprio lei, diceva che il pubblico giapponese è molto passivo, nel senso che mangerebbe anche la cacca se gli venisse presentata con una bella pubblicità.

Quoto, ed è uno dei motivi per cui le opere giapponesi sono sempre meno esportabili.
E questo porta a:

Al contrario, le nuove generazioni vengono riempite di schifezze tanto da non avere più la capacità di distinguere cosa è di qualità e cosa non lo è, cosa ti lascia un messaggio e cosa non te lo lascia, cosa ti lascia qualcosa e cosa non te lo lascia. C'è una bella distinzione. Io credo che, da questo punto di vista, l'immensa disponibilità di tali produzioni, abbia anche portato un appiattimento generale del gusto, il fatto di avere così tanti titoli è un po' "disorientante", ecco.

Questo infatti mi fa venire in mente le badilate di lodi ad Aldnoah.Zero, che si è rivelato (e si stà rivelando) a tutti gli effetti un'opera mediocre, a parte per color che non hanno ancora visto che c'è di meglio (e non di poco).

In attesa di andare in doppiaggio? Quindi Berserk III ancora non è stato nemmeno doppiato, oppure è in fase, ma se c'è l'annuncio ufficiale ormai è solo questione di tempo...

La sua fidanzata è del posto e, proprio lei, diceva che il pubblico giapponese è molto passivo, nel senso che mangerebbe anche la cacca se gli venisse presentata con una bella pubblicità.

Da un lato c'è il pubblico passivo, dall'altro certi produttori che sarebbero disposti a venderla davvero la cacca, pur di avere soldi tra le mani.

I nomi propri devono rimanere tali anche negli anime, DEATH SHADOW rimane DEATH SHADOW..
La nave di HARLOCK ha la stessa DIGNITÁ dell' ENTERPRISE di star trek del MILLENNIUM falcon di " star wars" (una volta Guerre stellari..) .. Non capisco questo accanimento italiota verso i termini inglesi negli anime QUANDO oramai tantissimi termini sono di uso quotidiano nella nostra vita ..

Sigh! Una lacrimuccia di commozione che mi scende giù dalla guancia! E' bello vedere che c'è gente che ha vissuto quella magica stagione in età giusta alla fine degli anni '70 per apprezzare quella stupenda arte, povera sì in apparenza, ma ricchissima di sostanza e sentimento, che ritrovano il coraggio di palesare quell'antica passione! In pratica è come rimpiangere l'epoca in cui da mangiare c'erano solo due patate, ma si sapeva davvero come cucinarle bene e con fantasia, tanto che alla fine eri sempre soddisfatto al 100%, mentre adesso c'è qualsiasi leccornia a disposizione, pure quelle più rare ed esotiche, ma i cuochi sono diventati sbadati (o forse meglio scazzati) che ne viene fuori qualcosa che se va bene è appena mangiabile, ed al solo pensiero di mandarla giù il più delle volte ti passa l'appetito!
Sono esagerato? Sono un dinosauro? Gira troppo la girella? Non mi importa! Mi fa piacere leggere interviste così, collimano quasi alla perfezione con il mio pensiero! Non se la prendano a male i più giovani, lo so ci sono anche prodotti buoni molto recenti, io stesso sono il primo a riconoscerlo, però vorrei rivolgere una preghiera a coloro che a prescindere inorridiscono di fronte a qualcosa prodotto più di dieci anni fa: provate a dare un'occhiata anche a queste cose che vengono dagli anni '70/'80, non dico che poi vi debbano piacere per forza, ma almeno cercate di non farvi influenzare dalle mode e dai pregiudizi che svolazzano sul web... forse alla fine scoprirete che quelle due patate cucinate alla vecchia maniera non sono poi così male!
Sull'uso della lingua inglese a sproposito sono completamente d'accordo con quello che dice Bisbal! Forse per i giapponesi l'infilare a casaccio termini inglesi è un modo per rendere più "figo" il dialogo, dal punto di vista mio però mi sembra un modo un po' provincialotto di ragionare. Per questo mi stanno bene i "pugni a razzo" piuttosto che i Rocket Punch, così come voler non tradurre certi termini dal giapponese pur essendovi gli esatti corrispettivi in italiano, alla fine non si fa il bene né dell'una, né dell'altra lingua. Sulla CGI, forse sarei un po' meno critico, in fondo se la si sa usare bene, ed in mano ad un buon regista, il prodotto può venire molto bello. Su Capitan Harlock in CGI non dico sia venuto male, però trovo che il meglio su questo personaggio lo si sia raggiunto in Waga seishun no Arkadia, del quale ringrazio sentitamente Yamato e Koch per averlo portato al cinema così come avrebbe dovuto essere da sempre! Il film dei Cavalieri dello zodiaco invece è proprio scadente come sceneggiatura, ancor prima di criticarne l'animazione, nemmeno se l'avessero rifatto alla vecchia maniera sarebbe potuto salvarsi. Sembra più di assistere ad una partita di un arcade da Playstation piuttosto che ad un lungometraggio cinematografico!

Mah, vi dirò che la fatidica frase "ai miei tempi" mi dava fastidio quando ero bambina e mi irrita ancora oggi, quando potrei finalmente permettermi di utilizzarla
Avremmo vissuto la prima stagione anime, quella mitica e magica, ma la nostra buona dose di m++++a o, almeno di mediocrità l'abbiamo avuta anche noi..
Dai, anche fra i robottoni, ce n'erano alcuni veramente inguardabili, a livello di trama come di animazioni..è solo la nostalgia a indorare la pillola
e il fatto, ovviamente, che internet non c'era, dunque il Giappone era una terra indistinta, dai contorni quasi mitici e tutto quello che arrivava da lì era entusiasmante per forza.
Che l'abbondanza di materiale e informazioni di questi ultimi anni, vada a discapito della capacità di giudizio, può essere vero: si assorbe passivamente, ma almeno c'è la possibilità di scegliere..noi assorbivamo e basta, guardavamo quello che arrivava e siamo stati fortunati che le difficoltà realizzative di allora incidessero per forza di cose sul numero delle produzioni, che erano poche e per il 90% buone, per così dire, non c'erano i soldi per mettere in cantiere mediocrità
Per quello che riguarda i termini stranieri, non sono italocentrica e molti concetti possono essere espressi adeguatamente solo con una parola straniera..se ne rende conto anche Giorgio Bassanelli...e proprio mentre è intento a criticarli XDDD

anche in Italia c'è questa tendenza, in tutto quello che si fa, a mettere parole inglesi quando noi abbiamo l'italiano e possiamo usare la nostra lingua. Anche sui SOCIAL NETWORK molto spesso leggo parole inglesi buttate lì e mischiate all'italiano.

Social network?? Perchè non reti sociali su internet?..e noo, non va bene neanche internet ^^

Secondo me i nomi propri vanno lasciati come sono in originale, per il resto invece il ragionamento ci può stare, anche se bisogna considerare caso per caso.
@Meganoide: altro che Aldnoah.Zero, io mi sono sempre chiesta la stessa cosa con SAO...

"Ad esempio, in Capitan Harlock - L'Arcadia della mia giovinezza, sono stato costretto a dover lasciare il nome della nave, Death Shadow, piuttosto che tradurlo come Ombra della Morte."

E perchè di grazia avrebbe dovuto tradurla? Se il nome originale è quello perchè è stato scelto dall'autore originale, quello deve rimanere, altrimenti si rischia di avere un altra "Death Star" cioè la "Stella della morte" che diventa "Morte Nera".

Quoto GianniGread, Bugasama, NXT_Type: in determinati casi è necessario mantenere la traduzione originale, specialmente se si tratta di nomi propri di cose o persone.
Sono molto entusiasta all'idea del III capitolo di Berserk; i primi due gli ho acquistati, il prossimo li seguirà a ruota.

Intervista condivisibile sotto molti aspetti, tranne quello dell'inglese e dei nomi propri.
Nell'inglese usato dai giapponesi occorre fare un distinguo, perché ci sono termini inglesi che sono entrati nella quotidianità e quindi vanno tradotti, mentre ce ne sono altri, soprattutto in caso di nomi propri, che non andrebbero tradotti.

Ne parlavamo giusto ieri sera col buon Musashi, per l'appunto.

Per quanto riguarda la CGI, la odio profondamente anche io.

Poveri noi....tristezza assurda...-_-;

Qualcuno ha mai fatto notare a Bisbal l'errore MOSTRUOSO che ha fatto nell'adattamento del primo film di Berserk, quando nella scena della battuta di caccia a cavallo, fa dire alla principessa Charlotte «mi perplime» invece di «mi lascia perplessa»? Non per essere polemici, ma "perplimere" non esiste: è un neologismo inventato dal comico Corrado Guzzanti!

I suoi lavori mi fanno dire "nì". Per metà vanno bene, per metà no. E quando vanno bene, il merito è dei grandi doppiatori professionisti che coinvolge. Ma basta un professionista non troppo malleabile e avvezzo al genere oppure una nuova leva per crollare.

Preferirei che Yamato Video si affidasse a direttori del doppiaggio molto più esperti e che hanno già dimostrato grandi capacità di gestire l'animazione giapponese con risultati pienamente efficaci.

Per quel che riguarda le parole in inglese, sono d'accordo con chi sostiene che si debbano sicuramente mantenere i nomi propri di luoghi, oggetti particolari e direi anche incantesimi e affini. Sono, invece, d'accordo nel tradurre termini comuni che i giapponesi inseriscono semplicemente perché fa figo (per esempio non ho particolarmente gradito che in Sailor Moon - manga, ed. GP - abbiano lasciato i titoli nobiliari in inglese. Frasi come «Dobbiamo salvare la nostra princess!» oppure «Non si deve ripetere la tragedia della princess e del prince» suonano francamente imbarazzanti).

@Bugasama: beh... SAO ha già dimostrato il suo valore, dopo aver contribuito non poco nel trasformare l'anime thursday su RAI4 in anime late night, poi late late late late night, e infine anime dawn.

L'intervista più triste che io abbia mai letto... mamma mia...

@Antoine
Non so se il primo film di Berserk era curato da Bassanelli...

Intervista molto interessante. Non posso che concordare col passaggio sulla ricezione del pubblico italiano, che differisce moltissimo da quella giapponese. Mi sembra di leggere me stessa... Ultimamente sbatto anch'io tanto su questo concetto dell'educazione dei giovanissimi (non che io sia vecchia!), soprattutto mi è capitato di fare un discorso quasi uguale in ambito shoujo manga. Figuriamoci poi con gli anime, dove faccio campagna con le coppie che conosco che hanno figli piccoli di far loro vedere anime "sani" e non altre schifezze che passano in televisione! Anche se non sono generazione anni '80, ma del decennio successivo, mi ritengo fortunata di aver vissuto la mia infanzia guardando anime validi in televisione e recuperando quelli più vecchi.

@GianniGreed: In effetti quando si tratta di nomi propri come Death Shadow sono d'accordo anch'io a lasciarli così come si trovano in originale. Invece nel caso di termini come Breast Fire, Rocket Punch, Spin Storm, etc., cioè tutti i nomi di armi e colpi speciali, alla fine mi pare gusto che li abbiano adattati in nomi più "commestibili" per le nostre orecchie! Di fatto l'uso dell'inglese lì era solo decorativo. Così pure non mi sono piaciuti i nomi detti in inglese dei side nei film della trilogia di Gundam. Che poi per altro si è trattato di un ottimo doppiaggio, ma perché proprio i numeri non li hanno tradotti? Mi sta bene White Base al posto di Base Bianca, anche perché potrebbe essere considerato un nome proprio, anche se mi pare che quel nome fu imposto con l'intento di spersonalizzare al massimo la nave, in quanto prototipo segreto. Insomma non è la presenza dell'inglese a darmi fastidio, non tornerei mai indietro a termini come "cervello elettronico" al posto di computer, o "motocarrozzetta" al posto di sidecar, quanto il fatto che lo si adoperi spesso là dove non è necessario.

Ma Bassanelli non è quello che ha deciso di cambiare nome al Daitan 3
in DaitaRn 3?

Non sono molto d'accordo con Bassanelli. Non discuto sui robottoni e Rocky Joe (bravo!) ma se un nome e' in lingua straniera in originale deve restare tale anche in italiano, su questo non si discute. Senno' si perde una sfumatura. Anche i nomi delle armi dei robottoni dovrebbero restare in inglese, perche' sono tali in originale.

E poi sta facendo un discorso che mi suona un po' "i giovani sono tutti scemi e solo noi vecchi ne capiamo" e mi risulta antipatico anche se io sono uno dei vecchi.

PS: tanto per essere chiari, io sono difensore dei doppiaggi girella e non li critico perche' fatti trent'anni fa. Pero' per un doppiaggio fatto nel 2015 ho altre aspettative.

Un giudizio così approssimativo e poco argomentato sulle produzioni recenti dato da un addetto del settore fa venire i conati di vomito.

Alcuni punti dell'intervista sono anche condivisibili, altri decisamente meno. Tuttavia le parole su Ashita no Joe danno buone sensazioni per i futuri film proiettati al cinema. Speriamo che almeno sta volta avremo le cose fatte come si deve.

un pò rosicone questo bassanelli....

Io mi trovo d'accordo con lui invece. La questiona "purista al massimo" è identica a quella dei "vogliamo doppiaggi storici e basta". Il nome ci può stare, ma le armi no, le serie non erano indirizzate ad una cerchia ristretta ma ad un' ampia fascia e se fossi un direttore sceglierei il pugno a razzo, perchè i bambini assorbissero più velocemente e catturerebbe l'attenzione, in fondo non di tradisce l'opera. Magari fossero solo questi gli errori fatti in passato!!!!!!!!!!!!!!!!!

@Micheles- ho capito anche io cosa dice tra le righe, ma non m'infastidisce più di tanto e non reputo antipatica questa riflessione, anzi dovrebbe far riflettere molti della generazione di oggi, e non perchè scemi, ma perchè "educati" da persone sbagliate.
Tempo fa proprio quì in un'altra discussione misi il link di un'intervista a Joe Dante
che parlava proprio degli errori di questa generazione "veloce e distratta" incapace di valutare tutto ciò che appartiene al secolo scorso.....

@Pippov (anonimo)

Sì, è farina del suo sacco http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/film1/berserk-capitolo1.htm

Se l'autore originale avesse voluto rendere comprensibili a tutti determinati termini li avrebbe scritti in giapponese. Invece ha scelto l'inglese (e non termini entrati a far parte del linguaggio comune), facendo in modo che solo una parte degli spettatori (chi conosceva l'inglese) li capisse. Ergo una traduzione corretta richiede il mantenimento di tale caratteristica, traducendo tutto ciò che è in giapponese e mantenendo in inglese ciò che è in inglese (ad eccezione, come detto da qualcuno sopra, di eventuali termini ormai di uso comune in Giappone).
E lo stesso vale per qualsiasi altra lingua, mi viene in mente ad esempio The Five Star Stories, in cui sono presenti frasi in francese o tedesco, senza traduzione. Giustamente, nella versione italiana, sono state mantenute in francese o tedesco, senza traduzione.

Comunque sulla moda di usare certi termini inglesi, il caso "Selfie" ha pienamente ragione, non ha assolutamente senso, figlio di seguire una tendenza o perchè detta da gente famosa, che tristezza, mamma mia!

nel caso di termini come Breast Fire, Rocket Punch, Spin Storm, etc., cioè tutti i nomi di armi e colpi speciali, alla fine mi pare gusto che li abbiano adattati in nomi più "commestibili" per le nostre orecchie! Di fatto l'uso dell'inglese lì era solo decorativo.
E perchè in un'altra lingua non dev'essere un uso decorativo? E che è, dobbiamo essere trattati da ritardati?
Ed è un tipo di traduzione che è continuato pure nel 2000 con Dendoh (maledizione).

se fossi un direttore sceglierei il pugno a razzo
Rocket Punch diventa "pugno a razzo" solo in Mazinkaiser e Due come Noi, all'epoca si usava "pugno atomico".
C'è una bella differenza, non trovi?