Voti da me non condivisi... L'attacco dei giganti non è un capolavoro ma merita MINIMO un 7. Ao Haru Ride a quanto vedo è stato massacrato ingiustamente...merita un 8 per l'ottimo accostamento di romanticismo e drammaticità.
L'anime è l'anime, il manga è il manga, sono due cose che dovrebbero restare abbastanza distinte, il parallelo tra i due non deve essere fatto per forza di cose, le due opere possono essere anche dissimili l'una dall'altra, il che avrà eventualmente il pregio di renderle maggiormente fruibili a chi ha già seguito una delle due versioni, l'importante è che entrambe siano fatte bene.
Non posso condividere le considerazioni di AIS riguardo l'attacco dei giganti, quella che definirei tranquillamente la miglior opera del 2013.. e non solo! Era da tantissimo tempo che non trovavo un anime capace di catturarmi allo stesso modo e davvero non riesco a capire come mai Ais abbia trovato lenta la narrazione... c'è azione in modo quasi continuativo! Non posso appoggiare né queste né le altre critiche riguardo la caratterizzazione dei personaggi, per me è stato svolto un lavoro più che buono anche in tale direzione ma, del resto, per me "L'attacco dei giganti" è un'opera da 9 pieno (condizionato pesantemente dal fatto che sia attualmente incompleta) per lei un semplice 6... peccato
Le altre due opere non le ho seguite, il genere romantico non rientra tra i miei prediletti ma lo stile grafico di entrambe (soprattutto dell'ultima) mi attrae abbastanza, le inserirò dunque nella lista degli anime da guardare
Non mi trovo proprio d'accordissimo con il 6 dato ai Giganti, né con la recensione. Ammetto che molte cose sono vere, ma tutto sommato è una serie che merita di essere vista almeno una volta nella vita. Graficamente l'ho trovato ottimo, forse il chara non è proprio il massimo, e sul discorso dei Giganti (sempre parlando di chara) sono d'accordo col recensore, e a dire il vero li ho trovati piuttosto "ripetitivi", nel senso che sembrano un miscuglio di personaggi anonimi, i cattivoni da eliminare e basta, per non essere eliminato tu (un po' come erano i soldati di "Hokuto no Ken"), a parte il bestione colossale, quello corazzato e la donnona, ed Eren già che ci siamo. Purtroppo è un'opera lasciata a metà, e il seguito non sarà a breve stando agli annunci, ma comunque sia a me è piaciuta, e sto prendendo volentieri l'edizione italiana.
Degli altri due, suscita il mio interesse "Mashiro-iro Symphony", anche se dalla recensione mi sembra la solita commedia col ragazzotto inutile in mezzo a un mare di belle ragazze. Ma una possibilità voglio dargliela.
Io sono dell'opinione che a volte dare un voto sia davvero difficile. Specie quando è numerico e non ricomprende mezze misure. Alla fine è un indicatore di apprezzamento che ovviamente passerà attraverso il filtro di ciascuno. Possiamo anche essere in disaccordo con quello che pensa Tizio, ma piuttosto che scatenare una guerra di commenti, sarebbe meglio dire la propria con calma o magari proprio con una bella recensione. Quindi no alla flame war nel senso peggiore del termine, vi prego! xD Visto che è stato toccato l'argomento comunque, dico anch'io la mia. Personalmente avrei dato un 7 all'anime dell'Attacco dei Giganti. Se non per la trama, che presenta degli elementi interessanti ma anche una quantità rilevabile di ingenuità, per la bellezza grafica delle atmosfere dell'anime che ne esalta enormemente il fascino. Anche se la trama può piacere o no, visivamene è d'impatto e riesce davvero ad angosciare se la scena lo richiede.
Letta e spolliciata a suo tempo la recensione di Ao Haru Ride di LaMelina. Io l'ho abbandonato al quarto episodio per manifesto odio verso una protagonista senza personalità il cui respiro sembrava dipendere dal figo depresso di turno. Giuro che anticipavo le battute di quell'anime e immaginavo (e poi mi è stato confermato) anche quale potesse essere il motivo dell'iniziale disguido tra Kou e Futaba e il conseguente atteggiamento odioso da lui assunto in seguito. Ma basta con queste protagoniste che si fingono quello che non sono per piacere agli altri, per piacere alle amichette stro**e da cui ci si separa dopo che il figo le ha bacchettate, e senza assumersi un pelo di colpa per essersi mischiate con loro. Parecchi anni fa Yukino Miyazawa indossava una maschera meglio di come farebbe una qualsiasi Futaba e almeno lo faceva per compiacere se stessa, non per essere accettata da quattro sgallettate bulle.
"Sembra quasi che attualmente non si riesca a comunicare un messaggio positivo e la bellezza di un rapporto senza dover per forza usufruire di topos come la perdita di una persona cara per malattia, situazioni di bullismo al femminile che provocano difficoltà nella creazione futura di amicizie sane, oppure amori trasversali fra sistemi che la società vuol vedere separati tipo quello insegnante e alunna, o divorzi che si lasciano dietro una scia di incomprensioni e problematicità nell'adattamento. " Non posso che quotare, io davvero non ne posso più di questa depressione gratuita. E poi son tutti pronti a dare addosso alle storie sentimentali semplici e senza traumi perché "sono noiose". Certo ho visto solo 4 episodi, ma sentendo i pareri di persone di cui mi fido, ma soprattutto fidandomi del mio istinto che ormai sa cosa fiuta, non credo che vedendo l'intera serie avrei cambiato idea. Certo non è Say i love you e a quanto pare poco dopo è arrivato qualcosa di peggio, tipo una tale ragazza zerb... ehm, lupo. Ma d'altronde non c'è mai fine al peggio. Ovviamente è il mio parere personale, se qualcuno trova particolarmente bello ed emozionante questo tipo di storia e personaggi... buon per loro!
Concordo con @SweetBeast sul fatto che sia difficile dare un giudizio numerico ad un'opera. Non ho seguito "L'attacco dei giganti", ma ho recentemente ho visto "A un passo da te". Devo dire che, in linea di massima, concordo con la recensione che è stata qui proposta. Non avrei dato un 4 perché, conoscendomi, sono di manica larga con i voti. Sono indecisa su un 5 o un 6. In fin dei conti, mi ha incuriosito abbastanza da vederlo fino alla fine. Sicuramente la trama non è originale e, a mio parere, c'erano troppi piagnistei. Non mi sono piaciuti i protagonisti, in modo particolare Futaba, mentre ho apprezzato le figure secondarie e avrei voluto che venissero approfondite meglio. Per quanto riguarda l'aspetto grafico, mi è piaciuto il modo in cui sono stati impostati i flashback, ma il resto non mi ha colpito molto. Infine, le musiche mi sono sembrate molto adatte a trasmettere le emozioni dei personaggi. Secondo me hanno valorizzato l'anime. Per concludere, consiglio la visione di "A un passo da te" a chi è curioso ma non ha troppe aspettative.
Secondo me poteva andare peggio. Poteva esserci una recensione su Kill la Kill
In ogni caso a me Giganti non è dispiaciuto, e almeno un 7-7.5 glielo darei. C'è un punto della recensione che è estremamente corretto: la dilatazione di alcuni passaggi, che rende a volte parecchio prolisso lo svolgersi degli eventi.
Io sono d'accordo con la recensione dell'attacco dei giganti,solo perchè,seguendolo in contemporanea,mi rendevo conto che passavano 20 minuti e l'azione arrivava solo all'ultimo in alcuni episodi (tipo quelli del gigante femmina) o ci si perdeva in momenti filler a favore di minutaggio (il dente che ricresce a Eren nell'episodio in cui incontrano la mangiapatate che studia i giganti).Comprendo che il manga è ancora in corso,e per questo ha tutte le giustificazioni possibili e inimmaginabili,ma durante la serie la tensione man mano è andata sempre più scemando,bisogna dirlo.Da me infatti ebbe un 5 a fine serie,perché ho salvato il comparto tecnico,i momenti avvincenti e perchè non era del tutto da buttare.
Stavolta mi trovo piuttosto d'accordo con quanto pubblicato.
I celebri Giganti risultano guardabili ma hanno numerosi difetti, tra personaggi, ritmo della narrazione e dettagli lasciati cadere per strada. Arriva a 7 se si è di manica larga, ma personalmente propendo verso il 6 come la recensione proposta.
Mashiro-Iro Symphony è stato uno dei miei primissimi anime, dove avevo ancora l'innocenza di credere che negli harem fosse normale avere un protagonista interessato alle donne e in grado di fare una scelta alla fine (questo è uno dei pochissimi titoli del genere dove avviene ciò). Non raggiunge vette particolarmente alte nè nella caratterizzazione nè negli eventi ma la storia nel complesso l'ho trovata godibile, un titolo che funziona per chi apprezza il genere, il 7 ci sta.
Su Ao Haru Raid posso dire che ho seguito il manga,ho visto l'anime e apprezzo le recensioni critiche come questa,seppur mi sono ritrovato e immedesimato anch'io in determinati lati del carattere dei personaggi (tipo kou o la ragazza asociale innamorata del prof.),ma credo che durante l'adolescenza persone come futaba o yuri ne sia pieno il mondo,che poi,con l'andar del tempo,riscopri false o addirittura idiote che non capiscono che non esistono solo loro,ma anche i sentimenti altrui.In questo la protagonista è molto immatura;se cresce,lo fa in seguito,ma kou è il personaggio che matura davvero attraverso esperienze dolorose e quello che gli succederà in seguito. Certo,lei cresce per avvicinarsi di più al protagonista maschile,e sarà anche una bella storia,ma ha i suoi difetti che rendono la storia molto debole.
Concordo sul fatto che il ritmo di narrazione nell'adattamento anime dei Giganti è piuttosto lento. Anch'io ho visto prima l'anime, perlopiù in completa "ignoranza" (nel senso che ho fatto attenzione a non spoilerarmi nulla), tuttavia non l'ho trovato noioso o tediante. La storia è abbastanza complessa, con diversi misteri ancora non chiariti, e i personaggi sono numerosi. Il manga è un successo e non mi stupirei se gli editori avessero chiesto al mangaka di rallentare i ritmi e cavalcare la cresta dell'onda producendo quanti più volumi possibili. Ciò potrebbe riflettersi nell'anime, visto che di sicuro ne uscirà una nuova serie.
La recensione di Ais Quin è piacevolissima da leggere come sempre e, come spesso accade, mi ritrovo molto in quello che ha scritto, i difetti che lei ha riscontrato nell'Attacco dei Giganti sono gli stessi che ho trovato io e che non me l'hanno fatto apprezzare appieno. Tuttavia sono stata meno severa di lei ed è un anime che pur con la sua lentezza mi ha preso parecchio, più per la storia che per i personaggi (che solo ora stanno diventando davvero interessanti, per quanto mi riguarda, Eren a parte) motivo per cui sono passata felicemente (più o meno, dati i disegni XD) al manga per non dover aspettare anni per la seconda serie e credo che più si andrà avanti più diventerà apprezzabile dato che la prima serie, a conti fatti, non è altro che l'antipasto della trama.
Gli altri non li conosco, ma la recensione di LaMelina è sempre piacevole da leggere
-----appena ho letto shingeki 6 ho pensato "iniziamo male..." capisco l'essere restio per un anime senza un finale ma se teniamo conto dell'idea e delle emozioni che ha suscitato, io gli aggiudicherei un 7
------mashiro 7, non l'ho visto ma dalla trama e dalle immagine ho già un idea...
------ad un passo da te: d'accordo su tutto,solita solfa al pari di mashiro
Chi devo ringraziare per vedere a distanza di poco tempo due mie recensioni passare in rubrica? Scherzi a parte, grazie allo staff e a chi l'ha letta. In questo periodo in cui ho pensato di smettere di recensire, è rinfrancante ricevere una conferma.
Inizio col dire che raramente ho difficoltà a dare un voto. Ho la mia scaletta personale e in base a quella mi regolo. Non regalo né le sufficienze, né i voti alti, né le bocciature; do un voto quasi sempre in maniera convinta. Ogni volta che però mi ritrovo la recensione in rubrica, sia il voto alto, sia esso basso, mi devo sentir dire che è sbagliato. Per coerenza rispetto al mio modo di sentire gli shoujo manga, non potevo dare più di 4 e mi pare che nella recensione argomento fin troppo puntualmente i difetti che questa serie ha mostrato. Sono stati disegnati dei veri capolavori in questo genere, che hanno commosso e insegnato valori ad un'intera generazione adolescenziale. Ao Haru Ride cosa ha trasmesso? Falsità, depressione e autocommiserazione.
In linea di massima sono d'accordo col fatto che il personaggio di Futaba rispecchi un po' il prototipo di ragazzina che c'è nel mondo oggi. E sono d'accordo anche sul fatto che lei maturi molto lentamente. Non mi meraviglia che le adolescenti odierne si rivedano in lei. Io non sono più un'adolescente, questo è vero, sono quasi alla soglia dei 25 anni. Però a mio vantaggio c'è una realtà, quella che leggo manga da quando ne avevo 11. Ne ho ingurgitati di ogni genere e natura e non sono mai partita prevenuta, ma sempre come un foglio bianco da scrivere. Penso un minimo di capirne, o no? E oggi come al liceo, una serie del genere l'avrei trovata sgradevole e di cattivo gusto, di quelle a cui farei fare volentieri un volo nel giardino che ho di fronte casa! Forse io sono una ragazza d'altri tempi, o forse semplicemente non mi rivedo nell'atteggiamento superficiale e remissivo di quelle che pendono dalle labbra del figo di turno e si impongono di diventare diverse per piacergli. Un po' di pugno, suvvia! Inoltre mai infangare il sentimento d'amicizia con me, altrimenti si finisce sulla lista nera.
Non sono d'accordo nemmeno sul voler far passare Kou per un personaggio maturo solo ed esclusivamente perché ha dovuto attraversare un trauma. Io ho avuto lo stesso identico trauma che ha avuto lui e alla stessa età, e non ho minimamente reagito mettendo il muso all'umanità e ammonendo chi vuole farti uscire da quel baratro in cui ti sei ficcato. Anche io mi sono chiusa in un silenzio tombale non parlando con nessuno di quello che avevo e ci sono state persone che nemmeno hanno capito il mio problema perché ho mascherato sempre col sorriso, perché far pesare al prossimo il dolore che tu senti lo trovo sbagliato a prescindere. Perciò non mi venissero a dire com'è che si matura o com'è che si devono affrontare certe situazioni! E' vero che ognuno reagisce a modo suo e matura il lutto in maniera differente, ma se permettete mi reputo più matura io che i problemi li affronto e parlo, mi incazzo, discuto se c'è da farlo, e non lui che punta il dito, allontana, ferisce, digrigna, e di positivo non lascia proprio niente.
Infine, come dissi già a suo tempo in un altro commento verso Wolf Girl & Black Prince, altra perla nera del genere shoujo degli ultimi tempi, le autrici di oggi hanno rotto con questi personaggi depressi cronici a cui tutto è concesso solo perché hanno subito un trauma! Non se ne può più! Non è che se mi mettono un pg che ha avuto un lutto o è stato vittima di bullismo io mi commuovo e osanno al capolavoro, assolutamente hanno sbagliato portone al quale bussare! Il trauma se me lo devi mettere, lo devi mettere bene, altrimenti posa il pennino che fai più bella figura.
Parecchi anni fa Yukino Miyazawa indossava una maschera meglio di come farebbe una qualsiasi Futaba e almeno lo faceva per compiacere se stessa, non per essere accettata da quattro sgallettate bulle.
Sacrosante parole! E sacrosanto esempio! Ao Haru Ride è l'ombra deformata di serie come Karekano!
@zzzz Non penso di aver massacrato ingiustamente l'anime. Non mi reputo una massima esperta di shoujo manga, ma ne ho lette e viste di serie che affrontano gli stessi argomenti e lo fanno in maniera migliore e degna. Solo per fare due esempi, puoi leggere Le Situazioni di Lui & Lei e Bokura Ga Ita. Dopo riparliamo in merito al mio massacro ad Ao Haru Ride.
Pienamente d'accordo con Ais Quin, anche se avrei dato un punticino in più per la regia. E sì, ho trovato meno noiosi 14 episodi di Reconquista, almeno non ha personaggi che scimmiottano sè stessi tutto il tempo.
Denst (anonimo)
- 9 anni fa
02
Completamente d'accordo con Ais Quin. Tralaltro l'anime ha completamente rovinato il finale l'arco narrativo del titano femmina, inserendo completamente a caso un Eren che si trasforma in un titano vulcanico dopo aver sputato sangue,giusto per aggiungerci una tamarrata.
Sull'attacco dei giganti, concordo su tutte le critiche ma io avrei dato un 7, forse anche un pò di più. Innanzitutto perchè la serie è giusto un preludio e qualcosa di più dunque, al momento, ci sta che la psicologia dei personaggi non sia ancora ben delineata ( ammetto però che nella " saga " del gigante femmina si poteva fare di più ), la sceneggiatura doveva attenersi gioco forza al manga però è stata in grado di migliorare le pesanti lacune presenti in questo, la grafica non è eccezionale ma fa il suo lavoro pur con certi mezzucci ( gli edifici sono tutti squadrati uguali e dalla medesima prospettiva, cosa che non si vede in nessuna città del mondo, manco nelle dittature che volevano equiparare tutta la popolazione ad un medesimo status ) la soundtrack è scarna ma con buone opening/ending e soprattutto una buonissima continuità tra le due opening ( la seconda che in certi punti ripete la traccia principale della prima ). Sulla somiglianza dei giganti è vero, ma non è un difetto. Anche nei film/videogiochi/anime di zombie questi sono tutti uguali, questo perchè sono una minaccia come insieme, non come singoli. I giganti speciali ( si veda quello femmina ) difatti sono facilmente riconoscibili. Tutto sommato è una serie buona, costruita bene che si merita più di una sufficienza.
Personalmente, dovo aver visto l'Attacco dei giganti, ho subito pensato che si trattasse di un buon anime, non proprio un capolavoro assoluto, ma comunque ben fatto e con spunti per diventare ancora più bello. Forse un 6 è un pochino restrittivo, ma, in fin dei conti si sta parlando di gusti personali.
Per quanto riguarda "A un passo da te", comprendo in parte l'analisi sopra riportata, ma sono del parere che tale anime meriti un giudizio molto più alto. A me è piaciuto moltissimo e, sebbene non appaia nella lista delle mie opere preferite, mi ha conquistato in maniera discreta. Detto ciò, sono comunque del parere che tutto dipende dalla persona che guarda l'anime e da come essa interpreta i vari avvenimenti. é normale che ciò cambi, poichè siamo tutti diversi, almeno un pochino....
Non ho avuto modo di leggere ne l'anime recensito da Eversor e nemmeno quello da La Melina. Ho però seguito l'Attacco dei Giganti. Personalmente non ha mai saputo entusiasmarmi. L'ho sempre visto come un gran fenomeno mainstream. I personaggi non mi disturbano; mi piace molto Levi. La storia è coinvolgente e ricca d'azione. L'animazione, molto bella. Però, nonostante tutto, nemmeno io mi arrischierei a dare un voto superiore al 6 o 7. È un anime che, ahimè, non ha saputo carpirmi, pur però avendo i presupposti necessari.
"Fastidiosa tanto quanto la tendenza dello shoujo contemporaneo di nascondere dietro drammi psicologici e lutti familiari una vuotezza di contenuti, pari solo alla trita dimensione scolastica che si trascina dappresso i suoi svariati cliché." QUOTONE!!!!!
Chissà perché sentivo che sarebbe andata a finire così... ripeto, non considero fallito l'esperimento SNK, né mi ritengo una di quelle persone a cui piace fare il bastian contrario a tutti i costi. È solo che faccio più fatica a "perdonare" a un'opera il suo essere noiosa piuttosto che la sua bruttezza.
Ho visto tutti e 3 gli anime e mi trovo perfettamente d'accordo sia con la recensione di Ais per "Shigeki no Kyojin" e di Eversor per "Mashiro-iro Symphony", li trovo entrambi due anime mediocri, con molte cose ben pensate e ben realizzate, ma altre davvero fastidiose e poco credibili... Mentre non sono per niente d'accordo con la recensione di "Ao Haru Ride", che per quanto non sia assolutamente un capolavoro, lo ritengo sicuramente un titolo valido nel suo genere. Ha un buon equilibrio tra romanticismo, "drammaticità" (intesa come caratterizzazione dei personaggi e del loro passato), ma soprattutto leggerezza! Anche questo titolo ha i suoi difetti ma sicuramente non da meritare 4 a parer mio. Comunque ovviamente si rispetta ogni opinione, ma non mi trovo per nulla d'accordo c:
Ah, e comunque io ho visto "Bokura ga Ita" e letto "KareKano", ma mi sembra che tu metta a confronto delle opere che non hanno minimamente lo stesso obiettivo! "Ao haru Ride" è un anime (e un manga) sicuramente più leggero di questi altri due titoli, che invece hanno dietro una costruzione dei personaggi e della trama molto intelligente e complessa. La Sakisaka ci delizia spesso con delle opere leggere e con dei sentimentalismi "facili" che secondo me non vanno assolutamente disprezzati c:
Non sono perniente d'accordo con la rencensione su L'attacco dei giganti per me è il miglior anime del 2013 voto 9 strameritato per me, si merita tutta la fama e i premi che ha avuto altrochè sopravvalutata son ben altre opere non certo questa!
Per quanto mi riguarda la forza di Shingeki (anime) è la parte grafica e le animazioni che mi sono molto piaciute. La storia va veramente lenta, anche se abbastanza interessante, quindi per me il voto è giusto (al massimo un 7) ^^
Ao Haru Ride invece ha preso troppo poco, ma sinceramente pur essendo carina (mi è piaciuto l'anime e seguo il manga) come serie non capisco tutto sto boom di vendite del manga in Jap...
Complimenti ai tre ^^
Le Mysanthrope (anonimo)
- 9 anni fa
12
Ovviamente il parametro principale di una recensione resta il proprio gusto, ci mancherebbe altro, ma prima di dare un voto che è un'eventuale fonte di dibattito pubblico, vanno valutate le circostanze. Ao haru ride è tratto uno shoujo scolastico (per giunta pubblicato su Ribbon, rivista dal target piuttosto basso), e come tale andrebbe considerato. L'Attacco dei Giganti è tratto uno shounen d'azione, con tutti i luoghi comuni e le ingenuità che ne conseguono, e come tale va visto. Entrambe queste serie rispondono a dei canoni studiati a tavolino e a un preciso target di riferimento, che in questo caso sono gli adolescenti. In Ao haru ride ci sono "piagnistei", perchè non è un manga umoristico nè uno slice of life puro, e presenta situazioni come il bullismo perchè sono frequenti per le giovani lettrici/telespettatrici. Inoltre l'autrice, Io Sakisaka (che a mio giudizio meriterebbe di scrivere ben altro che storie scolastiche) è nota per le sue storie intimiste. Poi, come ha scritto qualcuno, c'è di peggio. Ma se si vuole qualcosa di più, bisogna puntare più in alto: avete un cervello e una connessione Internet, usateli al meglio.
Finalmente qualcuno che abbia il coraggio di dire le cose come stanno sui Giganti - meglio di quanto abbia fatto io con la mia recensione, ma ehy, non che ci voglia molto, io faccio schifo a recensire roba. Shinjeki è un anime banale, con uno svolgimento piatto e assolutamente prevedibile, buchi di trama, personaggi stereotipati per i quali patteggiare non è difficile, ma addirittura impossibile ("non è un'iperbole, quel ragazzo ha veramente qualcosa che non va ai piani alti" è diventata la mia best citazione EU). Con questo non voglio dire che sia un pessimo anime da evitare come la peste (per quello c'è già Code Geass), perché di sicuro è una piacevole visione, alcune idee sono originali e la trama di fondo, per quanto piuttosto banalotta (umani in pericolo di estinzione per colpa di mostri assassini si vedono un po' ovunque), è comunque piacevole. Ma di certo non è l'anime rivelazione del secolo.
@Delandur Dal tuo discorso mi pare di evincere che stai dando della "facilotta" alla Sakisaka. Vorrei farti notare che non le hai fatto un complimento!
Ovviamente il mondo è bello perché è vario, ma io porto avanti una tesi che si potrà basare per un 60% sul mio gusto personale, il resto è opinione condivisa purtroppo. :/
Un conto è disegnare una commedia romantica, dove è previsto un certo tipo di leggerezza e sentimentalismo non troppo patetico; un conto è disegnare una commedia romantica con protagonista depresso e lutto a carico, protagonista bullata e con difficoltà di relazionarsi, con personaggi ognuno complessato a suo modo... Cosa c'è di così leggero? L'errore più grave che ho evidenziato io e che non gli permette di raggiungere nemmeno la mediocrità, a mio modesto parere, sta proprio nell'aver voluto strafare in una commedia romantica dove personaggi patologici stonano a prescindere e rischiano di apparire decontestualizzati se non approfonditi o caricaturati adeguatamente! In sostanza è una storia vuota, perché non è né carne né pesce. Non è un Gekkan Shoujo Nozaki-kun, e non è nemmeno un Arrivare a te, da cui avrebbe molto da imparare in quanto a commedia d'ambientazione scolastica! Secondo il tuo parere, inoltre, Ao Haru Ride non ha nulla a che fare con Bokura Ga Ita e Karekano: ed è esatto! Non è nemmeno paragonabile ad opere come quelle, eppure ha la presunzione di inserirsi nella loro scia. La Sakisaka, di cui non ho letto nient'altro e credo nient'altro leggerò, si è imbucata nello stesso filone di questi manga, perché ha caratterizzato i suoi personaggi in modo tale da separarsi dal genere scolastico e dargli un tono di drammatico/serioso. Come se bastasse fare un po' di piagnisteo per dare spessore al proprio manga! Il sottinteso è che questi due manga conducono un discorso coerente dall'inizio alla fine, mentre Ao Haru Ride sembra un continuo allungare il brodo, tira e molla, triangoli amorosi, ecc., nella banalità più totale... Ci fosse stato lo stesso background di BGI o Karekano, allora eravamo a cavallo!
@Le Mysanthrope Consigli di usare al meglio il cervello e internet ma neanche tu l'hai fatto dato che Ao Haru Ride non è pubblicato su Ribon ma su Betsuma. Lo leggeranno anche le bimbe probabilmente ma il target di riferimento di Betsuma sono le adolescenti, quello di Ribon le bambine, quindi le storie pubblicate su una o sull'altra rivista non sono propriamente paragonabili. Non voglio fare discussioni ma hai usato un tono un po' polemico e poi sei caduta tu stessa nell'errore di non informarti per bene su quello che hai predicato. Comunque tra il tuo commento e quello di Delandur non sto capendo se questo Ao haru ride è una cosa leggera e per un target bassissimo o se sia un capolavoro di manga psicologico! @_@ In ogni caso mi pare di capire che la critica del recensore stia proprio su questo punto: se vuoi fare una storia leggera, perché impantanarti con i lutti, i traumi, il carattere depresso, il bullismo e altro? I manga leggeri dovrebbero essere quelli che esulano da questi argomenti, altrimenti spaziamo nel "profondo", e quello se proprio lo si vuol fare, bisogna saperlo fare bene (da qui gli esempi di Karekano e BGI), altrimenti meglio evitare. A quanto pare, secondo il recensore, il problema è stato utilizzare espedienti profondi per poi trattarli "male".
L'attaco dei Giganti l'ho sospeso per alcuni motivi citati nella recensione. Non fraintendetemi, l'anime mi piace è bello ..MA non posso sopportare il sospetto che il ritmo narrativo venga tenuto volutamente basso per motivi di cassa! Nel mio caso la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la puntata seguente a quella dove l'esimio EREN viene trangugiato dal gigante.. MI aspettavo il seguito e invece ecco un episodio sul passato di Mikasa , episodio anche utile ma che potevano programmare in un'altro momento della storia , li era IMPERATIVO portare a termine la digestione di EREN da parte del suo mangiatore. Posizionato in quel punto era un chiaro ed evidente allungare per tenere alto l'interesse , un po come le puntate riepilogative di Gundamica-seed-fukuda memoria. Non vedevi l'ora di vedere come finiva e dopo una settimana di attesa ..ZACCHETEEE .. puntata riepilogo che spostava di un'altra settimana l'attesa con grande "smonamento" . L'Attcco dei giganti , ma vale per tantissimi titoli , non ha bisogno di questi sotterfugi di bassa categoria..
Alla fine ho deciso che lo completerò quando uscirà la puntata finale .. proprio per saltare tutti questi trucchetti allunga/annacqua brodo ..
Le Mysanthrope (anonimo)
- 9 anni fa
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@Arashi84. Lo sapevo ma ho fatto confusione tra i nomi delle due riviste; comunque Ribon ha un target sia infantile che adolescenziale, e quello di Betsuma è poco più alto. Ao Haru Ride non è nè troppo leggero nè troppo pesante, non tutto è bianco e nero. Per concludere, il mio tono non era affatto polemico: semplicemente, se si vuole recensire un anime o manga, o quello che è, nel modo più obbiettivo possibile, bisogna considerare altri fattori oltre al proprio gusto personale. Ao Haru Ride ha qualche caratteristica che lo fa lievemente spiccare rispetto al suo standard, ma è e rimane uno shoujo scolastico, con tutto quel che ne consegue. Betsuma, così come Margaret, in passato ha ospitato opere rimarchevoli, ma ormai sono entrambe testate obsolete e standardizzate, con qualche felice eccezione.
Comunque Bokura ga Ita è più trascinato e lacrimevole rispetto ad Ao Haru Ride, e l'ultima parte di KareKano è assurdamente pesante. Infatti preferisco manga più freschi e leggeri, e quando voglio un mattone bello drammatico e d'atmosfera mi vado a leggere Moto Hagio e altri shoujo della vecchia guardia. ^^ Quanto a L'Attacco dei Giganti, ha tutto quello che chiedo: una storia appassionante, personaggi carismatici e mazzate. Da uno shonen non pretendo altro. XD
Per quanto riguarda Shingeki, mi ritrovo più o meno in quanto detto da Akemichan: concordo sul fatto che in alcuni punti sia effettivamente lento ma la visione non mi è pesata per nulla, ragion per cui non sono così severa nei suoi confronti.
Par Ao Haru Ride, l'unico altro anime che conosco in lista, ammetto di essermi fermata al quarto episodio perchè oltremodo irritata dai comportamenti di Kou e dal modo in cui veniva presentato il genere femminile in generale: chi esclusa perchè "piace ai ragazzi" (seriamente?), chi si finge un'altra per essere accettata. No, grazie. Però l'opening era carina.
@Le Mysanthrope Il punto è che per il recensore, gusto personale a parte, questo manga non spicca sugli altri scolastici (come invece è per te), per espedienti, caratterizzazione dei personaggi ecc, è tutto scritto nella recensione. Non si tratta di non conoscere il genere perché lo conosce dato che lo segue (ovviamente nessuno qui si sente il massimo esperto, ci si basa su un'esperienza discreta in termini di "quantità" e "varietà" di letture), il punto è proprio che per lei ci sono scolastici con lo stesso target che fanno tutto molto meglio. Non è che se una cosa non piace ad uno e piace a noi è tutta "ignoranza" dell'altro, si fanno dei paragoni sugli stessi generi/target e se ne traggono le conclusioni. recentemente ho finito di leggere Dreamin'Sun, se si parla di manga leggeri allora ritengo quello un buon manga leggero, che non si impantana in drammi per far maturare i personaggi né ostenta tristezza per fingersi maturo.
Bokura è partito con il velo di tristezza dall'inizio e ha portato avanti un discorso coerente, karekano è vero che abusa del dramma nella seconda parte ma non si può dire che lo tratti con leggerezza o che le motivazioni di Arima siano "mi è morta la mamma, ora faccio il monello con la gente".
Possiamo cercare di affiancare al gusto personale tutta l'oggettività del mondo, ma le esperienze delle letture saranno probabilmente differenti per ognuno e sicuramente sarà diverso il modo di percepire tutto quello che una storia improntata sui sentimenti può offrire. Io una come Futaba la prenderei a testate, ma non mi stupisce che qualcuno la trovi invece simpatica o che ci si identifichi. Non ho certo ragione io per come la vedo, né hanno ragione gli altri. I personaggi e il modo in cui si esprimono e comportano li percepiamo ognuno a modo suo, non si tratta semplicemente di sapere o non sapere a chi è rivolto quel fumetto.
Ao Haru Ride a quanto vedo è stato massacrato ingiustamente...merita un 8 per l'ottimo accostamento di romanticismo e drammaticità.