Un plauso a Yamato e Koch per averlo ridoppiato, per aver affidato il tutto a Cannarsi (per me una garanzia) e per aver cambiato il titolo con quello corretto. La visione al cinema è assicurata, se non fanno cazzate nel video anche l'acquisto dei BD.
Nonostante il passato grigio, per questo titolo le premesse sono ottime quindi Yamato avrà il mio sostegno.
@HypnoDisk Perché Chiara Fabiano è sicuramente più vicina ai 4 anni di Setsuko rispetto a Perla Liberatori (!), e per favore non usciamo con il solito luogo comune italiota dell'età che non conta nel doppiaggio, dopo i disastri de La Leggenda del Grande Scempio. Perla brava quanto vuoi ma non ci stava per niente come voce, Takahata utilizzò davvero una bambina di quell'età per dare maggior realismo. Poi tanto YV farà come Harlock inserendo entrambi i doppiaggi nel BD.
@Twinkle considera che Perla Liberatori aveva meno di 13 anni quando fu doppiato il film in Italia (ed il paragone con Legend of Sanctuary non calza minimamente in questo contestro visto che i doppiatori originali sono sì giovani, ma NON hanno l'età dei personaggi che doppiano, anzi in questo caso mi dai ragione, perchè l'età che distanzia la Liberatori dal personaggio è simile a quella dei seiyu di LOG).
Comunque sia potrei essere d'accordo, ma ha senso ridoppiare un film dopo 20 anni solo perchè a Cannarsi non garba la voce di Setsuko? Boh.
TBH (anonimo)
- 9 anni fa
20
Beh ma di anni ne sono passati eh! Il film è uscito nei primi anni '90 (1992?), All'epoca la Liberatori aveva 10-11 anni... non è che poi fosse così "anziana" per il ruolo. Il ridoppiaggio comunque ci stava. Per i fanboy Yamato detrattori di Cannarsi adesso sarà un bel dilemma... restare fedeli alle proprie idee e inveire contro i dialoghi di Cannarsi (e quindi Yamato per la scelta del direttore) oppure ingoiare il boccone e lodare magicamente sia uno che l'altro? Eheh!
@Hypno Al di là dell'età, la Liberatori aveva una voce già troppo adolescenziale, rispetto al personaggio originale, fai un confronto con la Fabiano magari. A me già nel 2002 quando presi il DVD, fece storcere il naso, senza che passasse Cannarsi a dirmelo. È una semplice questione d'orecchio e immedesimazione, essenziale in un film di questo genere. In ogni caso aspetto a lavoro finito prima di giudicare, per me 2 scelte sono sempre meglio di una (poi ci sono casi in cui ce ne sono 3 e non me ne va bene una, vero Cagliostro?)..
Tra l'altro avrebbe molto meno senso dal punto di vista del marketing (questo sconosciuto) portare un anime al cinema senza ridoppiarlo, cosa che solo Dynit ha avuto il coraggio di fare con Akira, che infatti mi sono rifiutato di rivedere e ricomprare. Un'azienda mi deve dare una giustificazione, un motivo per rispendere soldi per qualcosa. Nuovo doppiaggio poi significa proiezioni a fiere ed anteprime, eventualmente, è davvero semplicistico dire che è "per volere" (lol) di GC.
Andrò a vederlo sicuramente, è uno dei miei anime preferiti in assoluto. Doppiaggio o non doppiaggio una cosa è sicura, sarà ancora un colpo al cuore...
Ovvia, ci sta che finalmente riesca a vedermi questo film che da troppo è nella mia coda d'attesa - ma ho gli stessi timori di Krimen riguardo al rendere partecipe tutta la sala della mia reazione, anche se penso che sarà una situazione generalizzata. Può darsi che si organizzino per vendere nell'intervallo, oltre a popcorn e bevande, anche fazzolettini di carta e stracci per asciugare le lacrime sul pavimento...
Tra l'altro avrebbe molto meno senso dal punto di vista del marketing (questo sconosciuto) portare un anime al cinema senza ridoppiarlo, cosa che solo Dynit ha avuto il coraggio di fare con Akira
Coraggio un corno, avevano finito il budget comprando il doppiaggio delle varie serie TV di Sailor Moon.
In ogni caso, se non avete visto questo film, FATELO.
Il vecchio doppiaggio era buono ma fatto un po' "a risparmio" (ricordo che Monica Ward prestò la voce a svariati personaggi secondari... Da suo grande fan, la cosa mi ha sempre distratto parecchio). E, in effetti, le voci dei due protagonisti risultavano troppo mature. Sono felice, quindi, si sia deciso di farne uno nuovo. Non so, però, se avrò il coraggio di andare a vedere questo film al cinema... Mi ha fatto battere ogni record di apertura dei rubinetti: Alla prima visione, ho iniziato a piangere un attimo prima che apparisse il titolo sullo schermo (conoscevo la trama e la cosa non ha aiutato). E per il resto del film, non è andata meglio. In ogni caso, comprerò di certo il blu-ray (sperando contenga entrambi i doppiaggi italiani, come L'Arcadia della mia Giovinezza).
Che errore tattico: a Giugno, le lacrime degli spettatori avrebbero potuto combattere la siccità, innaffiando da sole tutte le campagne. Così, a Novembre, non sarà utile.
Tsk, ed io che ero andato a comprare un pacco formato famiglia di fazzoletti.
persino mia sorella che si vanta di non impressionarsi per qualsiasi film dell'orrore e non ha mai pianto per i film più drammatici o tristi... per questo film ha pianto. Maschietti, avete pianto anche voi, ammettetelo!
Per questo film devono,COME MINIMO,dare un pacchetto di fazzoletti omaggio insieme al biglietto..se qualcuno non piange per questo film è una brutta persona! XD
E' davvero interessante questa chiave di lettura presente in questo articolo di questo film, che poi è uno dei primi titoli della YV che acquistai in VHS (e successivamente anche in DVD). In effetti di solito ci si concentra molto più sulle condizoni ambientali quali guerra e devastazioni portate dai bombardamenti, piuttosto che sulle scelte del protagonista che poi sono all'origine del tragico epilogo. Scelte che derivano, oltre che dalla immaturità del giovane Seita, anche al fatto che è cresciuta in un ambiente benestante e molto protettivo, e che si è trovato spiazzato rispetto alla situazione di privazioni e costrizioni che ha dovuto affrontare. A volte si è forse ingenuamente indotti a tenere la parte a Seita e a condannare i suoi parenti bollandoli come egoisti ed insensibili, quando invece pure lui ha le sue responsabilità, che non vuole prendersi. Insomma, se l'animazione giapponese ci ha fatto in passato vedere bambini che sono costretti a divenire adulti prima del tempo a causa di situazioni drammatiche, qui invece assistiamo ad un caso in cui questo non avviene, e tutto finisce in tragedia. Con questo non che si possa disprezzare il ragazzo semplicemnte perché è umano e vero (del resto l'autore del libro da cui è tratto questo film ha descritto proprio la sua esperienza personale, e Takahata ha poi aggiunto del suo), ec ome nella realtà raramente si assiste all'happy end, anche qui si narra di una persona che non è destinata ad essere un eroe, ma una vittima. E' comunque interessante anceh il messaggio che Takahata vule lasciare ai suoi giovani compatrioti, che tra l'altro stavano vivendo al culmine della fasse dell'abbondanza economica e del consumismo. In pratica un monito su come la vita possa all'improvviso trasformarsi in una prova assai ardua, che richiede tutto il coraggio e la determinazione per poter essere superata, ed il premio altro non è che la sopravvivenza. Oltre a questo penso che Takahata abbia voluto in qualche modo ricordare valori e modi di vivere che lui stesso ha vissuto in giovinezza, e che nella società moderna ed opulenta tendeva a scomparire anche solo il ricordo. Pewrò resta pure sempre valida anche la chiave di lettura di Hotaru no haka, come film decisamente antimilitarista che cerca in qualche modo di rendere un po' di giustizia alle vittime innocenti di quell'orribile tritacarne che è stata la Seconda guerra Mondiale, e fra tutte i bambini che, come Seita e Setsuko, hanno dovuto subire le prove più orribili e alla fine non sono sopravvissute; è questo è valido universalmente, indipendentemente dall'ambientazione del film. Detto questo sono contento che esca al cinema, anche se mi rendo conto che un tale soggetto è uno dei più difficili da digerire per il pubblico generalista, mi auguro soltanto che possa aver successo. Però un piccolo dubbio mi rimane: il vecchio doppiaggio, per quanto sia legittimo pensare che le voci potevano essere scelte meglio, a me sembrava piuttosto buono, e anche l'adattamento dei dialoghi, così a sensazione (non conoscendo il giapponese non posso esserne sicuro) mi sembrava ben fatto, anche se di sicuro credo che Cannarsi farà un buon lavoro, era proprio necessario fare questo ridoppiaggio?
Setsuko nel film ha 4 anni. Takahata Isao, nella sua sempre neorealista volontà registica, la fece doppiare da Shiraishi Ayano, che ai tempi aveva 6 (sei) anni. La bravissima Perla Liberatori, ai tempi del doppiaggio Yamato, mi pare ne avesse circa 14.
Seita nel film ha 14 anni. Takahata Isao, nella sua sempre neorealista volontà registica, lo fece doppiare da Tatsumi Tsutomu, che ai tempi aveva 16 anni. Il bravissimo Corrado Conforti, ai tempi del doppiaggio Yamato, ne aveva circa 26.
Le età di Chiara Fabiano e Leonardo Caneva non sono identiche a quelle degli attori originali, ma gli si avvicinano molto, molto di più.
Chiara, che aveva già prestato la voce alla versione bimba di Horikoshi Kayo (Si alza il vento) e alla versione bimba di Gemma di Bambù (La storia della Principessa Splendente) ha doppiato Setsuko all'età di 10 (dieci) anni. Che non sono i 6 di Shiraishi Ayano, ma lasciatevi dire che tra un'interprete di dieci anni e una di quattordici ci passa tutta la differenza che c'è tra "bambina" e "adolescente". E Setsuko doveva davvero avere la voce di una bambina.
Per Seita ci siamo avvicinati di certo di più. Leonardo ha doppiato Seita a 17 (diciassette) anni. Appena uno in più del doppiatore originale. Inutile dire cosa significa doppiare Seita -quattordicenne- con un interprete diciassettenne invece di ventiseienne.
Questi sono dati obiettivi, fattuali. Non sono opinioni, non sono gusti.