Di Sayonara Zetsubou Sensei ho visto solo la prima stagione, vale la pena andare avanti? Mi è piaciuta, ma allo stesso tempo mi ha un po' stranito. Alcuni finali di episodi sembrano voler rimandare a qualcosa di inquietante e nascosto, ma poi sono lasciati a sé.
Ovviamente in forte disaccordo con la recensione di Haruhi, non so se l'autore della recensione è più o meno pratico con il mondo delle light novel e la loro struttura narrativa, il lavoro di Tanigawa è sicuramente coerente con un certo tipo di scrittura.
Le critiche su Mikuru Asahina le trovo piuttosto banali, giudicare aspramente il percorso di un personaggio a storia in corso è sempre un qualcosa che lascia il tempo che trova, ogni personaggio della storia ha un suo determinato ruolo che viene espletato in un determinato momento, a volte più e a volte meno (come è nella prassi di questo genere di storie, possa piacere o meno). Definire Mikuru così ferocemente inutile quando è lei che dà senso alla Rapsodia e alla salvezza nella E8 mi pare perlomeno ingiusto.
Vabbè, salva solo Koizumi, quando c'è Yuki Nagato che è un personaggio stupendo sotto centinaia di aspetti, come "parrucchieri Pavia" mostra. Che poi ad inizio recensione dice che sono tutti caratterizzati in modo ottimale, cioè... o uno o l'altra (a meno che intenda dire che siano caratterizzati così bene solo nel primo volume).
La Malinconia di Haruhi, inteso come stato mentale e non come franchise o il primo volume, è un qualcosa che si protrae anche nelle piccole azioni, da qui l'importanza anche delle "storie brevi" per delineare i personaggi. Poi non dobbiamo mica scordare il genere narrativo, è una light novel che tratta uno slice of life, come dico ad inizio commento la coerenza narrativa e stilistica di questo tipo di racconti sta tutta qui.
Posso accettare le critiche sullo stile della signora Noizi Ito, che diciamo è diventato più accattivante nel tempo, le illustrazioni degli ultimi anni le ho trovate decisamente migliori. Ma anche questa è una questione soggettiva, chissà quante persone qui preferiscono stili di disegno che io non apprezzo particolarmente, sicuramente il suo chara-design è entrato nella storia non a caso (poi non so quanto ci sia di suo e quanto di Tanigawa o della Kadokawa).
Comunque non voglio dire che sia una serie alla quale devi mettere per forza 10 o che sia incriticabile, ma io la trovo esattamente come deve essere e i vari personaggi ed eventi mi colpiscono assolutamente in ogni modo possibile. Quindi non condivido le critiche sullo stile narrativo e sull'inutilità dei personaggi.
Ammetto assolutamente che non si può essere totalmente imparziali quando si parla dell'opera che ami maggiormente.
Di Sayonara Zetsubou Sensei ho visto solo la prima stagione, vale la pena andare avanti? Mi è piaciuta, ma allo stesso tempo mi ha un po' stranito. Alcuni finali di episodi sembrano voler rimandare a qualcosa di inquietante e nascosto, ma poi sono lasciati a sé.
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Le critiche su Mikuru Asahina le trovo piuttosto banali, giudicare aspramente il percorso di un personaggio a storia in corso è sempre un qualcosa che lascia il tempo che trova, ogni personaggio della storia ha un suo determinato ruolo che viene espletato in un determinato momento, a volte più e a volte meno (come è nella prassi di questo genere di storie, possa piacere o meno). Definire Mikuru così ferocemente inutile quando è lei che dà senso alla Rapsodia e alla salvezza nella E8 mi pare perlomeno ingiusto.
Vabbè, salva solo Koizumi, quando c'è Yuki Nagato che è un personaggio stupendo sotto centinaia di aspetti, come "La Scomparsa" mostra. Che poi ad inizio recensione dice che sono tutti caratterizzati in modo ottimale, cioè... o uno o l'altra (a meno che intenda dire che siano caratterizzati così bene solo nel primo volume).
La Malinconia di Haruhi, inteso come stato mentale e non come franchise o il primo volume, è un qualcosa che si protrae anche nelle piccole azioni, da qui l'importanza anche delle "storie brevi" per delineare i personaggi. Poi non dobbiamo mica scordare il genere narrativo, è una light novel che tratta uno slice of life, come dico ad inizio commento la coerenza narrativa e stilistica di questo tipo di racconti sta tutta qui.
Posso accettare le critiche sullo stile della signora Noizi Ito, che diciamo è diventato più accattivante nel tempo, le illustrazioni degli ultimi anni le ho trovate decisamente migliori. Ma anche questa è una questione soggettiva, chissà quante persone qui preferiscono stili di disegno che io non apprezzo particolarmente, sicuramente il suo chara-design è entrato nella storia non a caso (poi non so quanto ci sia di suo e quanto di Tanigawa o della Kadokawa).
Comunque non voglio dire che sia una serie alla quale devi mettere per forza 10 o che sia incriticabile, ma io la trovo esattamente come deve essere e i vari personaggi ed eventi mi colpiscono assolutamente in ogni modo possibile. Quindi non condivido le critiche sullo stile narrativo e sull'inutilità dei personaggi.
Ammetto assolutamente che non si può essere totalmente imparziali quando si parla dell'opera che ami maggiormente.