Frieren - Oltre la fine del viaggio: recensione dell'anime

Lasciamoci trasportare nel viaggio della compagnia della maga Frieren

di Albrechtseele

«- Fern: Comunque, somma Frieren... questo viaggio ha uno scopo?
- Frieren: No, non direi. È solo un viaggio per raccogliere magie. Però, se possibile, mi piacerebbe ripercorrere le orme della mia avventura con Himmel e gli altri. Prima che i ricordi sbiadiscano.
- Fern: È una cosa importante per voi, vero?
- Frieren: Non lo so. Però voglio provare a scoprirlo
 
 
Frieren - Oltre la fine del viaggio: recensione dell'anime


Il 29 settembre del 2023 sono andati in onda in unica soluzione i primi quattro episodi di Frieren - Oltre la fine del viaggio. La durata complessiva e altri aspetti da lungometraggio di questo debutto – che è andato infatti a occupare uno slot di Nippon TV dedicato in genere ai film per la famiglia, il Friday RoadShow –, ci porteranno a tornare più volte sui primi episodi. Lo slot successivo di programmazione del venerdì, quello delle 23:00 è stato poi trasformato in un nuovo contenitore per l'animazione, il Friday Anime Night, e proprio Frieren ne occuperà i primi mesi.
 

I primi passi dell'adattamento animato


Ma partiamo dall'inizio, da come e quando sia nata l'idea dell'adattamento, e anche di come l'anime Frieren - Oltre la fine del viaggio (animato da Madhouse e disponibile su Crunchyroll) si rapporti con l'opera originale, quel manga scritto da Kanehito Yamada e illustrato da Tsukasa Abe, ed edito in Italia da J-POP Manga, che in pochi anni di serializzazione ha ricevuto una ragguardevole selezione di riconoscimenti.

Il produttore di TOHO Animation responsabile dell'anime, Shōichirō Taguchi, ha affermato in un'intervista (Mantan Web - via Sakugabooru) di esser rimasto talmente colpito dal primo capitolo del manga, uscito nel mese di aprile del 2020, da aver non solo iniziato immediatamente a pensare all'adattamento animato, ma anche a muovere i primi passi in tal senso. Raramente si comincia a pensare in concreto a un adattamento così presto. Le sue precedenti esperienze nel mondo dell'animazione lo hanno reso ben consapevole dell'importanza ricoperta dal "produttore delle animazioni" (Animation Producer o AniP è il modo in cui il ruolo è noto a livello internazionale), e l'idea immediata è stata quella di voler collaborare con Yūichirō Fukushi, che aveva già guidato diversi progetti per MadHouse.

L'unione di intenti tra Taguchi Fukushi ha portato alla scelta, per la regia, di Keiichirō Saitō (Bocchi the Rock!). Parte dello staff è stato reclutato proprio per via della stima di cui Saitō gode nell'ambiente, oltre al ruolo delle due sopracitate figure, e di altri ancora. Su chi siano gli altri animatori e componenti dello staff che hanno contribuito maggiormente al progetto, arriveremo passo passo, ma la collaborazione fra le persone citate, e soprattutto il ruolo di Fukushi, sono spunti che non potevano essere ignorati. Ad esempio, tra le richieste di Shogakukan, oltre al rispetto - per quanto possibile - dell'opera originale, vi è stata anche quella di rendere più dinamiche le scene d'azione, e per questo è stato reclutato Tōru Iwazawa, che già aveva lavorato su progetti seguiti da Fukushi, come Sonny BoyTakt Op. Destiny.

 
Frieren - Oltre la fine del viaggio
 

Frieren: una storia di emozioni sospese nel tempo


La storia è nota, e narra a suo modo una prospettiva di base non nuova. Certamente, diverse opere prima di questa son partite "dalla fine", da quel che accade dopo la sconfitta del re demone, per iniziare un nuovo viaggio, o magari per farci vedere se davvero vissero tutti felici e contenti. Qui il viaggio dell'eroe è compiuto, e delle sue varie fasi viviamo "in presa diretta" quella del trionfale ritorno; e poi di quella fine che in genere non vediamo narrata, perché gli eroi vivono per sempre, o si separano dalla loro esistenza terrena nel pieno del dovere, e non per più mondani motivi.
 
 
 
E di quel che non abbiamo visto come facciamo a essere a conoscenza? Ovviamente, grazie a dei flashback, che in Frieren - Oltre la fine del viaggio sono tanti, e allo stesso tempo mai abbastanza. E proprio dai flashback partiremo per parlare di una importante differenza tra opera originale e suo adattamento, se non di spirito certamente di resa: stando a quanto detto da Reiko Nagasawa (character design, direzione generale delle animazioni) in un'intervista contenuta nella guida ufficiale all'adattamento, nell'anime si sono voluti evitare per quanto possibile quegli espedienti che rendano evidente la transizione tra presente e passato (mentre nel manga troviamo le pagine a fondo nero, come si usa in questi casi, con una sorta di dissolvenza all'inizio e alla fine, non ancora perfettamente sviluppata nei primi capitoli). L'idea che lo staff principale ha voluto portare avanti, la loro visione della storia, prevede che i ricordi di Frieren con Himmel e con il resto della compagnia siano per lei esperienze in corso, e non passate, a causa della sua lunghissima vita e della sua elfica percezione dello scorrere del tempo. La grande maga, per certi versi, le sta ancora elaborando, ed è per ri-viverle e comprenderle - e per saperne di più sugli umani - che intraprende il suo nuovo viaggio.

Dicevamo del tempo. Ecco un altro aspetto che non può non essere considerato. Lo staff dell'anime ha sapientemente lavorato per far notare, anche con piccoli indizi, il passaggio degli anni, se non dei secoli. Ciò che nel manga viene mostrato in singole vignette, che lasciano al lettore il compito di integrarle con la propria fantasia, nell'anime viene esteso; perciò, abbiamo delle sequenze di brevi scenette di vita quotidiana, fin quando, nel primo episodio, la nostra protagonista si ricorda che è passato quasi mezzo secolo e che c'è una promessa da mantenere. Ma in questi anni, come sarà cambiato il paesaggio? le strade? le stesse persone, anche coloro che godono di una certa longevità come Eisen? Nei primi quattro episodi, saranno fornite diverse occasioni per notare questi mutamenti... e qualche confronto visivo può certamente aiutare. Tutto ciò inevitabilmente si intreccerà con la "creazione del mondo" di Frieren, ma questo è un aspetto che merita analisi a parte.
 
Frieren - Oltre la fine del viaggio   Frieren - Oltre la fine del viaggio
Frieren - Oltre la fine del viaggio   Frieren - Oltre la fine del viaggio


Adesso, infatti, trattiamo dei personaggi e delle loro emozioni, e al mondo - esso stesso un personaggio a suo modo -, penseremo dopo. Se certamente quella di Frieren è una storia in cui non manca - specialmente nell'adattamento animato - una componente d'azione, il focus è un altro: il viaggio, la comprensione delle emozioni e delle esperienze precedenti tramite le nuove. In tal senso, il picco probabilmente dell'intero adattamento, oltre all'inizio cinematografico che ci porta a scoprire la meta del viaggio, è con ogni probabilità l'episodio 14, "Il privilegio dei giovani", o - se preferite - l'episodio dell'anello. Storyboard e direzione dell'episodio sono stati assegnati a Shin'ya Iino, già regista di Dr. Stone, che ha imbastito una coinvolgente alternanza fra le scene di ricerca dell'oggetto perduto e il potente flashback. Non è un caso che un video speciale della ending di milet, "Anytime Anywhere", contenente scene tratte dall'anime, sia stato fatto uscire proprio in concomitanza con questo episodio:
 


"Il privilegio dei giovani" fa parte di un quartetto che va a chiudere alla perfezione il primo cour: nel tredicesimo, "Non mi piacciono quelli come me", si verifica un importante - ed esilarante - incontro; del quattordicesimo abbiamo già detto; il quindicesimo è l'episodio della danza di cui parleremo più avanti, "Odore di scocciatura"; il sedicesimo, "Un amico di vecchia data", con propaggine nella prima metà del successivo, porta a una separazione e al nuovo arco narrativo, che occuperà l'intero secondo cour.

Questo secondo cour è molto più incentrato sull'azione rispetto al primo, ma naturalmente, trattandosi di Frieren, non mancano i flashback e i momenti più coinvolgenti, con interi episodi d'intermezzo tra un esame e un altro, come il 22, "Dalla prossima saremo avversarie", che si rivela ospitare anche alcuni dei pochi momenti in cui ci sia stato un visibile calo qualitativo nelle animazioni. Ciononostante, questo episodio, che ha visto la partecipazione di Yumeta Company e del suo staff, riporta temporaneamente l'opera in linea con il suo nucleo principale, ovvero narrazioni di vita quotidiana anche in questo caso intrecciate con ricordi del passato. Torna Himmel, che anche questa volta - adesso con la cucina, altre con le statue - prova a lasciar traccia per Frieren di ciò che è stato, di quel che hanno vissuto insieme.

E uno dei punti di forza di Frieren - Oltre la fine del viaggio è probabilmente questo, la capacità da parte dello staff principale di bilanciare i momenti d'azione, resi ben più movimentati ed estesi rispetto all'opera originale, con intermezzi meno o per nulla frenetici anche inventati di sana pianta, come l'esplorazione della camera segreta nelle rovine della tomba reale, assoluta novità introdotta nell'episodio 23, "Delle riproduzioni perfette".
 

Naturalmente, maggior libertà creativa è presente nei combattimenti, che come detto nel manga sono spesso - e soprattutto all'inizio - quasi sorvolati con estrema rapidità. Ma non mancano delle piccole alterazioni e scelte di adattamento, a partire proprio dai primi secondi del primo episodio, "La fine dell'avventura", funzionali ad esempio a rendere evidente fin da subito l'importanza del rapporto tra Frieren e Himmel; oppure ancora, sempre nel primo episodio, il già citato arricchimento delle scene di vita della maga nei cinquant'anni di separazione dai suoi compagni. Ma di momenti simili ve ne sono un'infinità, e per tornare al discorso precedente, costellano anche gli episodi più incentrati sull'azione, come accade ad esempio nel 26esimo, "L'apice della magia", forse il picco dell'intera serie dal punto di vista della parte action, spezzata però da alcuni brevi flashback che rendono incredibilmente bene la "non normalità" di un personaggio come Ubel, in maniera differente rispetto all'opera originale.
 

O ancora, il dialogo con un bel momento di character acting tra Frieren e Fern prima della parte finale dello scontro. Interessante è l'uso del punto di vista in prima persona, che tornerà più volte nel corso della serie, in questo caso con la grande maga che parlando osserva la sua allieva, il tutto con una gestione delle scene pensata dal regista Keiichirō Saitō in modo da non far scender troppo la tensione legata allo scontro.
 

Finita la seconda parte dell'esame, gli ultimi due episodi sono dedicati a chiudere questo arco narrativo, che per i nostri protagonisti porterà a nuove separazioni, alla ripresa del viaggio. Le nuove conoscenze nel frattempo pensano al futuro, si organizzano in nuovi gruppi e proseguono verso i loro obiettivi. Tutto si chiude con un saluto senza molte cerimonie, a chi probabilmente si rivedrà da lì a "poco".

In questo finale, e nel corso dell'opera in generale, vediamo persone che hanno cambiato la vita ad altre persone, come nel ricordo di Himmel da parte di Wirbel. E ovviamente, l'eroe ha cambiato soprattutto la vita di Frieren, e lei a sua volta a tanti tanti altri, come possiamo vedere nel corso dell'esame. Con nuovi legami alle spalle, il viaggio della grande maga e della sua compagnia verso Ende continua, con le note di "Anytime Anywhere" a calare un temporaneo sipario su questo magnifico viaggio.

E così come per la fine dell'episodio 14, anche alla conclusione dell'anime è stato dedicato un video musicale con scene dell'opera, questa volta sulle note della seconda opening, Hareru di Yorushika:
 
 

Seiko Yoshioka: il mondo come personaggio


Avevamo detto sopra della "creazione del mondo" di Frieren, e che saremmo tornati su questo aspetto. È davvero un argomento essenziale, e nelle varie interviste concesse dallo staff se ne è ampiamente parlato, come ad esempio in quella sull'uscita di novembre 2023 di Nikkei Entertainment. In essa, Keiichirō Saitō (regia) e Tomohiro Suzuki (series composition, sceneggiatura) evidenziano come sia stato importante, per garantire uniformità a una serie con tanta varietà nei componenti dello staff, ognuno con le sue peculiarità, dare a Seiko Yoshioka il compito di prendere in mano il worldbuilding, di curare la concept art su cui poi si sarebbe basato il mondo da noi poi visto animato.

Il materiale raccolto e creato per il wordbuilding ha a sua volta influenzato il processo di scrittura della serie, permettendo di esplorare anche visivamente non solo i dettagli più ovvi, come il passare delle stagioni, ma anche quelli più complessi, come usi e costumi nel mondo di Frieren, ad esempio relativi al culto della dea, per il cui "aspetto" ha contribuito la stessa illustratrice del manga, Tsukasa Abe:
 

Alla radice della grande varietà e qualità artistica di certi aspetti della serie, come gli sfondi, troviamo perciò le ricerche e le creazioni di Seiko Yoshioka, che è stata fortunatamente molto attiva con il suo account Twitter, fornendo interessanti dettagli su questo o quell'altro episodio, anche in lingua inglese.
 

Naturalmente, non si tratta di un lavoro solitario. Come abbiamo potuto vedere in questa notizia, direzione artistica (Sawako Takagi), direzione della fotografia (Akane Fushihara), color design (Harue Ōno) e tanti altri ruoli contribuiscono a creare quello che sarà poi l'aspetto finale dell'opera. Ci sarebbe veramente tanto da dire e da mostrare su questo specifico punto, ma è necessario limitarsi, per cui vi mostreremo solo alcuni altri dettagli che permettono di comprendere meglio il lavoro svolto:
 

Un livello di cura del dettaglio possibile solo quando si ha a disposizione il tempo necessario per poter svolgere serenamente il proprio lavoro. E forse questo è il vero merito di Frieren - Oltre la fine del viaggio, una attenta gestione delle risorse umane rapportata al tempo di lavorazione a pieno regime, che non è stato poi molto se si considerano gli impegni del regista.
 

Battle Frieren, quando i maghi "se mèneno"


Trattata da alcuni un po' come convitato di pietra, la componente action in Frieren certamente non manca. Se il secondo cour è stato molto focalizzato su questo aspetto, con l'esame per diventare maghi di prima classe, però, non si può certo ignorare il fatto che l'azione abbia preso la ribalta anche prima. Avevamo infatti già scritto del nono episodio dell'anime, "Aura la ghigliottina", mostrando alcuni dei materiali di produzione legati agli scontri.
 

E questo è solo uno dei momenti che hanno fatto vedere come lo staff fosse ben attento alle parti più concitate, un momento di certo particolarmente efficace in cui si mostra, con l'eleganza del suo incedere, come Fern sia perfettamente in controllo durante il combattimento.

E non si può certo dire che di azione non ne avessimo già vista, come nel terzo episodio, "La magia che uccide", in cui sentiamo per la prima volta l'integrazione fra i combattimenti e le musiche - splendide - di Evan Call (Violet Evergarden, Il mio matrimonio felice), col brano "Zoltraak". O nel sesto, "L'eroe del villaggio", con il dinamicissimo scontro tra Stark e il drago.
 

Ma azione non vuol dire soltanto combattimento, anzi. Ne è esempio lampante, e noto, il quindicesimo episodio, che tanto ha fatto parlare di sé sul web: "Odore di scocciatura". Si tratta dell'episodio col valzer, appositamente composto da Evan Call in sinergia con lo staff dell'anime. Con la regia dell'episodio e lo storyboard di Izumi Seguchi, spicca particolarmente il lavoro del coreano MYOUN, incaricato di occuparsi delle animazioni della scena di danza. In basso, vedremo in sequenza parti di storyboard, animazioni e infine la scena per come presente nell'anime:
 

Un lavoro particolarmente impegnativo, perché come si può vedere lo storyboard lascia molta libertà, e inoltre, come confermato dallo stesso Myoun e da altri importanti componenti dello staff come l'AniP Takashi Nakame (i suoi tweet sono una miniera di informazioni su vari dettagli di produzione), le riprese effettuate dal vivo su una coppia di ballerini non hanno fornito materiale sufficiente, ed è stato necessario integrare in fase di animazione, fino ad arrivare alla scena poi vista nell'anime:
 
Molto altro si potrebbe dire su questa singola scena, ma ci limitiamo a quanto già espresso, creando un gancio per il prossimo punto in esame. Un altro account che ha fornito informazioni molto interessanti è quello del già citato Evan Call, che relativamente a questa scena - come si accennava in precedenza - ha lavorato in sinergia con lo staff dell'anime, tanto che i movimenti degli strumentisti, filmati mentre eseguivano il brano, sono stati poi riprodotti fedelmente in animazione.

E naturalmente, molto altro si potrebbe dire anche sulla componente action in Frieren, dato che nel materiale in alto non è stato presentato quasi nulla sul secondo cour, che nelle magie d'attacco e di difesa ha il suo fulcro. Nel ricordare il ruolo fondamentale di Tōru Iwazawa, alla direzione delle scene d'azione per larga parte dell'anime, e con svariati contributi in diversi altri ruoli, presentiamo quindi un esempio, dall'inizio del ventiseiesimo episodio:
 


Nel video sono presenti diverse scene, con la prima parte, fino al primo piano a metà video circa, animata da Vercreek. Ma, come detto, questo è solo un esempio di diverse scene notevoli viste negli episodi che hanno coperto la seconda prova dell'esame per maghi di prima classe, episodi che hanno visto la presenza anche di aiuti illustri, come per la direzione dell'episodio 26, a cura di Hirotaka Mori (regista di Tengoku-Daimakyo). Ci fermiamo qui, perché si rischia di trasformare il tutto in un elenco di nomi e riferimenti a questa o quell'altra scena.
 

Evan Call: una colonna sonora "da cinema" 


In precedenza, si è accennato agli aspetti "da lungometraggio" dei primi episodi. Non è un termine usato a caso, né si fa riferimento soltanto alla durata degli stessi e allo slot televisivo occupato, solitamente dedicato proprio ai film. Il legame più importante con un certo tipo di produzioni è la presenza, all'interno della maestosa colonna sonora di Evan Call, di brani realizzati con approccio da film scoring, espressione con cui si intende che i brani sono stati composti con a disposizione materiali che permettessero di comprendere tempi e sviluppi delle specifiche scene, compresi i dialoghi (prima ancora del doppiaggio, recitati per l'occasione ad esempio dal direttore del suono, Shōji Hata). Degli stessi, esistono poi delle versioni estese, riarrangiate man mano quando le si è riutilizzate per altre scene.
 

E i primi episodi non sono gli unici in cui si sia adottato un approccio "cinematografico" per la colonna sonora, che come si potrà intuire non è molto comune nella realizzazione delle musiche per le serie televisive. Altri episodi che hanno goduto di questo trattamento sono l'ottavo, il quattordicesimo e il quindicesimo col suo valzer, come specificato nell'intervista concessa dal compositore sul terzo numero del 2024 della rivista Animage.
 


Colonna sonora maestosa, si diceva, di settanta brani, in cui non ci si dimentica però qualche tono più giocoso, per le parti più comiche, oltre che nostalgico. Per adattarsi all'ambientazione medievale, Call ha adoperato una serie di strumenti anche poco comuni, come il bouzoki irlandese, la tagelharpa, la ribeca e altri ancora, tutti indicati episodio per episodio sulla sua pagina Twitter.
 
Per rimanere al rapporto tra musiche e approccio cinematografico, poi, non si può non ricordare come in Giappone i primi episodi, andati in onda di seguito, oltre alla nota prima sigla di apertura di cui tra poco parleremo, hanno avuto anche una sigla di chiusura speciale, esclusiva per la trasmissione televisiva giapponese del 29 settembre, ossia "Bliss", scritta e cantata da milet, con musiche composte proprio da Evan Call, e video a opera di Kou Yoshinari:
 


Ritroveremo il brano anche come insert song dell'episodio 11, "L'inverno delle province settentrionali", dal minuto 7. Su Crunchyroll, i sottotitoli in inglese ne presentano la traduzione, che scorre mentre nell'anime si passa da una singola spada al cimitero di spade, tra scene di vita quotidiana e di ricostruzione.
 

"Right at the end, embarks a new story..."


Caso strano, la prima opening è l'unica sigla che non avevamo citato fino a questo momento. Il motivo è semplice: le altre canzoni sono state infatti adoperate per i video di metà e fine serie, o come insert nel caso di "Bliss". Gli autori della prima sigla di apertura, "Yuusha", non hanno bisogno di presentazioni, dato che si tratta del duo che ha dominato le classifiche delle anime song (e non solo) nell'ultimo anno: stiamo parlando degli YOASOBI ("Idol", opening di Oshi no Ko), duo composto da Ayase (musica e testi) e Ikura (voce). Ve ne presentiamo intanto la versione senza crediti, durata televisiva:
 


Con un video che vede direzione e storyboard del regista della serie, Keiichirō Saitō, ci troviamo di fronte a un brano che esplora il punto di vista di Frieren, di come percepisca l'assenza di Himmel, e di quale impatto abbia avuto l'eroe sul mondo, secondo quanto narrato in un breve racconto scritto da Jiro Kiso con la supervisione dell'autore del manga, Kanehito Yamada, intitolato "Fanfare for Frieren", che sarà allegato al dodicesimo volume italiano dell'opera.
 
"All those tears rolling down my cheeks
Why do they come out and fall?
I wanna find out
And still even right now, if I engage in the journey we went about again
Though I am no longer walking next to you
One day, I know I'll find the truth
".


Sotto, invece, vi presentiamo il video integrale del brano, in lingua inglese, con regia e storyboard di Keisuke Hiroe (aveva già ricoperto questi ruoli per la opening de Il mio matrimonio felice):
 


La seconda opening, per il secondo cour dell'anime, a partire dall'episodio 17, si intitola "Haru", ed è stata composta ed eseguita dal duo Yorushika ("Shayō", opening di The Dangers in My Heart). Vi presentiamo anche in questo caso la versione senza crediti, con video ancora diretto dal regista dell'anime:
 


Qui in basso, invece, il videoclip con il brano in versione integrale:
 


Una soltanto è stata invece la ending: "Anytime Anywhere" di milet, altra artista che si presenta da sola, e basti a tal proposito ricordare la splendida "Drown", seconda ending di Vinland Saga. Una sola ending, si diceva, tuttavia i video di primo e secondo cour sono differenti, così come le parti del brano presenti nella sigla. Di seguito ve ne mostriamo in ordine le versioni senza crediti:
 
 


E qui, invece, il videoclip ufficiale della canzone, che è bene ricordare sia stata arrangiata da Evan Call:
 
 

Un piccolo sguardo al cast, le voci principali


Non si può negare come il cast giapponese abbia dato il massimo, nell'interpretare i personaggi di Frieren - Oltre la fine del viaggio, perciò ecco un elenco dei principali, giusta menzione al loro impegno:
  


E tanti ancora ne andrebbero citati, come  nel ruolo di Flamme, o Jirō Saitō in quello di Denken, e potremmo ovviamente continuare, anche se particolare merito, tra i doppiatori del secondo cour, va dato a  (Reg in Made in Abyss), voce di Serie. Oltre alla voce della protagonista Frieren, con una Atsumi Tanezaki capace di interpretare un personaggio apparentemente distaccato ma a tratti estremamente emotivo, non solo quando chiede aiuto perché mezza divorata dal mimic di turno.
 

Il viaggio verso Ende continua


Siamo arrivati alla conclusione di questa breve disamina su Frieren - Oltre la fine del viaggio. Quel "breve" non è del tutto scherzoso, si tratta della semplice presa d'atto che tante cose che potevano essere citate, non lo sono state, e altre che potevano essere approfondite son state solamente citate. Questo perché, e lo inseriamo come ulteriore merito di questo adattamento, Keiichirō Saitō e gli altri componenti dello staff, non solo il nucleo portante ma anche chi ha partecipato solo a poche scene in singoli episodi, hanno mostrato una incredibile cura dei dettagli, e andare ad approfondire tutto davvero non sarebbe stato possibile.

Andiamo a concludere quindi con un esempio:
 
Frieren - Armadio
 
Frieren - Armadio


Frieren ritrova Himmel dopo cinquant'anni, e in casa si vede il mobile con esposte all'interno parti dell'equipaggiamento dell'eroe, il mantello e la spada. La compagnia parte per l'ultimo viaggio insieme, per vedere la pioggia di meteore, e una di esse, su cui si fisserà l'inquadratura, è chiaramente modellata sui senko hanabi, quei piccoli fuochi d'artificio che si tengono in mano fin quando si spengono, spesso presenti negli episodi degli anime in cui si rappresenti l'estate. La meteora si spegne, la musica finisce, e si stacca tornando a inquadrare lo stesso mobile, questa volta vuoto. La musica riparte, altro brano, solenne, e vediamo mantello e spada in mano a Himmel, pronto per la sua ultima avventura.

Di momenti simili ce ne sono tanti, come Frieren che guarda l'anello, dopo il funerale, scena non presente nel manga, e chiara anticipazione di quel che vedremo diversi episodi dopo. O anche la scelta di adoperare gli elementi architettonici per dividere i personaggi, o riunirli, a seconda delle circostanze, oppure ancora incorniciarli, isolandoli dal resto della scena.

Potremmo davvero continuare a lungo, ma è bene chiudere. Il viaggio verso Ende continua, per ora nel manga, in futuro chissà.
 
Frieren - The Journey to Ende Continues
 

Versione originale della notizia