Sempre più creator videoludici italiani stanno annunciando la propria indipendenza
Rivendicano indipendenza dai publisher, rinunciando a sponsor e codici review per tutelare credibilità e autonomia critica.
di DannyK

L'idea alla base è che il rapporto tradizionale tra creator e publisher, basato su chiavi di gioco anticipate, inviti ad anteprime e sponsorizzazioni, può generare un conflitto di interessi e quindi minor percezione di trasparenza ed affidabilità degli stessi nei confronti del loro pubblico. Chiaramente per tutti questi creator si palesa la rinuncia ad una fetta dei loro guadagni, preferendo invece optare per canali più convenzionali come visualizzazioni, pubblicità generica, Patreon o donazioni della community, a seconda delle varie strategie di ciascuno.
L’iniziativa mette in luce una questione centrale: la necessità di dimostrare la libertà di critica in un settore dove l’influencer marketing è ormai predominante, ma anche probabilmente di distinguere i ruoli di creator e stampa: a differenza dei giornalisti, i primi dipendono in larga parte dalla propria community e dalle piattaforme su cui operano. Questo legame diretto rende il rapporto con i publisher più delicato e può generare pressioni implicite sulle recensioni e sui contenuti, laddove la stampa tradizionale ha linee editoriali, direttori responsabili e regole deontologiche.