Udon: perché anche in Giappone di pasta non ce n'è un tipo solo!

Dopo la soba è la volta di scoprire la bontà degli udon

di Hachi194

Credevate che l'unica pasta presente sul suolo del Sol Levante fosse la soba? Sbagliato! Ci sono anche gli udon! Ma in cosa differiscono? Scopriamo di cosa sono fatti gli udon, in modo da scegliere consapevolemente la prossima volta che ci siederemo ad un tavolo di un ristorante giapponese.....
 

Come quello della soba, anche il mondo degli udon è incredibilmente vario: esiste un numero enorme di specialità regionali e tantissime ricette con cui gustarli. L'impasto prevede un mix di farina di grano tenero, sale e acqua ed hanno una larghezza di 4-6 millimetri, risultando così più spessi dei classici spaghetti. La loro origine è molto antica: la prima descrizione di come prepararli si trova nel Ryori monogatari (Storie di cucina) datato 1643 con una loro diffusione principalmente nelle zone di Osaka e Kyoto.
 

Gli udon sono così apprezzati che hanno anche un giorno dedicato solo a loro: il 2 luglio nella Prefettura di Kagawa (che ha investito molto nella loro promozione) si festeggia infatti il giorno degli Udon. Inoltre nel 1984 fu fondata la Sanuki Udon Kenkyūkai, i cui membri intrattengono rapporti molto stretti con le varie aziende produttrici di Udon. Esiste anche una guida per tutti gli appassionati: Osorubeki Sanuki Udon che consta di 5 volumi.
 

Molte persone adorano gli udon perché sono leggeri e quindi facili da digerire, d'altronde sono fatti con solo tre ingredienti (farina, acqua e sale) e senza grassi aggiunti.
Sembra che alcuni scienziati giapponesi attribuiscano la facile digeribilità degli udon anche al loro particolare impasto: le proteine ​​del grano si mescolerebbero meglio con l'amido presente, risultando così più facili da scomporre per gli enzimi digestivi del nostro corpo.
 

Gli Udon possono essere serviti caldi o freddi; fra i condimenti ci sono spesso i cipollotti verdi, le alghe tritate, il peperoncino giapponese, lo zenzero, i semi di sesamo e il tenkasu (frammenti di pastella di tempura). Ogni prefettura e anche molte città vantano la loro versione: cambiando gli ingredienti del brodo, gli ingredienti che accompagnano gli udon oppure il loro spessore si ottengono piatti sempre diversi. Vediamone alcuni, iniziando da quelli caldi.
 

Kake Udon: è il tipo più semplice di udon, pasta in una ciotola di brodo caldo. Se nella regione del Kanto si ua guarnirlo solo con cipollotto verde, in quella del Kansai si usa una varietà di ingredienti diversi e può prendere il nome di "su udon". Di solito è servito con un lungo cucchiaio di legno per facilitare la consumazione della zuppa. Poiché gli spaghetti sono immersi nel liquido caldo, si consiglia di mangiarli velocemente per evitare che si scuociano.

Tsukimi Udon: è un Kake udon guarnito da un uovo crudo. Il nome deriva dal fatto che il termine Tsukimi in giapponese si può tradurre come "guardare la luna", quindi dovete immaginare gli albumi a rappresentare le nuvole nel cielo con il tuorlo al posto della luna!
Sempre con l'uovo esiste anche il Kamatama Udon, molto più asciutto, condito principalmente con salsa di soia.
 

Kitsune Udon: fra le varie ricette, questa è forse una delle più popolari. Come guarnizione, all'interno del piatto si trova l'aburaage, un rettangolo di tofu fritto bollito in una salsa dolce. In alcune regioni potete trovarlo anche con nomi diversi, mentre ad Osaka, patria di questa variante, è semplicemente chiamato "kitsune".

Tanuki Udon: la guarnizione è fatta con il tenkasu.

Curry Udon: anche questo è un piatto molto popolare. Si ottiene aggiungendo al brodo il curry, magari anche avanzato da ricette precedenti.
 

Niku Udon: con il termine Niku in giapponese si indica la carne, quindi in questo piatto gli udon saranno sormontati da una porzione di carne in umido. Spesso si usa carne di maiale cotta in salsa dolce. Esiste anche la versione estiva servita fredda.

Kenchin Udon: piatto tipicamente invernale in cui la zuppa contiene daikon saltato in padella, carote, bardana, taro, konjac e tofu bollito a fuoco lento nel dashi.

Chikara Udon: per i più temerari ecco gli udon serviti con mochi arrostiti. Il mochi si mescola agli spaghetti creando una consistenza "deliziosamente" appiccicosa. Da masticare lentamente e con attenzione....
 

Tempura Udon: un grande classico che piace sempre. La tempura più comune è di gamberi oppure un misto di gamberi e verdure detto kakiage.

Nabeyaki Udon: dopo aver stufato in una pentola la pasta, la si condisce con vari ingredienti come tempura, verdure e uova. Gli spaghetti, perdendo un po' della loro consistenza, assorbono maggiormente il brodo.

Esistono anche ricette fredde per poter gustare gli udon anche in estate.
 

Zaru Udon: la pasta è servita su un vassoio di bambù detto appunto zaru e guarniti con alga spezzettata, quindi immersi in un brodo freddo dal sapore deciso. Lo stesso piatto privo dell'alga si chiama "mori udon".

Hiyakake Udon: gli spaghetti dopo la cottura sono raffreddati sotto l'acqua e serviti con una spolverata di brodo dashi in polvere.

Hiyashi Bukkake Udon: i noodles bolliti e scolati, sono raffreddati e poi conditi con tsuyu concentrato versato sopra. Si può poi aggiungere daikon grattugiato e cipollotto verde.

Insalata di udon: molto simile alla nostra pasta fredda, prevede l'aggiunta di verdure come lattuga e pomodori. Si condisce con una minima quantità di tsuyu, a cui si sommano salsa di soia e maionese insaporita con il tonno.
 

Se volete provare a farli a casa, fatevi aiutare dalla nostra Arwen, seguendo le sue indicazioni nella video ricetta che potete trovare sia sul sito che sul nostro canale YouTube!

Fonte consultata:
TsunaguJapan

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