Oh ancora? Lo volete capire che "La mia Senpai è un ragazzo" NON È UNA STORIA LGBT dato che LUI (sottolineo questo pronome maschile per il protagonista) non è nè trans nè omosessuale? 😅
Ci sono persone che sono genderfluid, ovvero a proprio agio sia in abiti maschili che femminili, e fanno comunque parte anche loro della famiglia LGBTQ+
Oh ancora? Lo volete capire che "La mia Senpai è un ragazzo" NON È UNA STORIA LGBT dato che LUI (sottolineo questo pronome maschile per il protagonista) non è nè trans nè omosessuale? 😅
No, hai cannato completamente, quelli che dici tu sono i "travestiti" (la maggior parte dei quali non è neanche omosessuale), e il protagonista non è nemmeno "genderfluid" 🤣
Sì quello lo riconosco anch'io, ma una "componente LGBT" non fa il "Manga/anime LGBT", perchè altrimenti qualunque manga/anime con un qualunque accenno anche vago o parodistico all'omosessualità maschile o femminile sarebbe classificabile come come tale.Ma c'è il migliore amico che è innamorato del protagonista, una tematica "pienamente" lgbt c'è comunque...
travestito è un termine desueto ormai
Sì quello lo riconosco anch'io, ma una "componente LGBT" non fa il "Manga/anime LGBT", perchè altrimenti qualunque manga/anime con un qualunque accenno anche vago o parodistico all'omosessualità maschile o femminile sarebbe classificabile come come tale.Ma c'è il migliore amico che è innamorato del protagonista, una tematica "pienamente" lgbt c'è comunque...
Prendi per esempio... non lo so sparo, un titolo a caso: Yuru Yuri: sono palesemente tutte lesbiche eppure non è considerato una serie anime LGBT
E che sei tu, dell'Accademia della Crusca, per caso?
Il fatto che TU non usi più un determinato termine non significa che NESSUN'ALTRO lo usi o che sparisca automaticamente dalla vocabolistica italiana 😅
E che sei tu, dell'Accademia della Crusca, per caso?
Il fatto che TU non usi più un determinato termine non significa che NESSUN'ALTRO lo usi o che sparisca automaticamente dalla vocabolistica italiana 😅
Il problema è che "travestito", nell'accezione etimologica italiana, porta con sé anche una forte connotazione negativa che con il termine inglese transgender non c'è, per questo di solito è preferibile evitare di usarlo (un po' come il weirdo/freak nello slang anglofono, seppur in altri contesti).
Poi ok, se tu vuoi continuare ad usarlo fa pure, mica è vietato per legge...
Trovo comunque peculiare che tu persegua a commentare news del genere e vada a cercare il pelo nell'uovo così per dei semplici termini lessicali, visti anche alcuni post che pubblichi di sovente in social stream e il loro (neanche tanto recondito) significato....e non aggiungo altro, ti lascio pure la "vittoria" per la discussione
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Bye Kiddo~
Veramente travestito non ha niente a che fare con il termine transgender, e invece si traduce al termine inglese transvestite, che in se non è una parola negativa, semplicemente è qualcuno che si veste come il sesso opposto pur identificandosi con il proprio sesso biologico (come ad esempio il protagonista di Rocky Horror Picture Show) a prescindere da se si piacciono le donne o gli uomini
Ultimamente sto leggendo parecchi titolo LGBTQ+ e per chi è scettico posso dire che meritano, poi fate come vi pare
Ma c'è il migliore amico che è innamorato del protagonista, una tematica "pienamente" lgbt c'è comunque...
l'affetto di Ryuji per Makoto non è cosi semplice da inquadrare perchè lui stesso è il primo a non capire "quale" parte dell'amico ama.Ma c'è il migliore amico che è innamorato del protagonista, una tematica "pienamente" lgbt c'è comunque...
Ultimamente sto leggendo parecchi titolo LGBTQ+ e per chi è scettico posso dire che meritano, poi fate come vi pare
Curiosa quali sono o tuoi preferiti
Non è che ne ho guardati/letti molti, ma più perche di solito tendono a essere romantici che non è proprio il mio genere preferito 😅
Di BL letto il primo volume di Fatti Forza Nakamura, molto carino
Given mi è piaciuto un sacco la serie, però devo dire che il secondo film l'ho trovato molto deludente
Fake, un OVA anni 90 poco noto, molto buffo ma ha un finale sorprendentemente profondo
E poi, non listati ufficialmente come BL ma i protagonisti ne fanno chiaramente parte, Yuri!!! On Ice e No.6
Invece GL non ho per niente fortuna, guardato Citrus e l'ho trovato orrendo T^T
Giusto per semplice curiosità, in quale parte del manga Un incontro casuale tratta la tematica queer?
Giusto per semplice curiosità, in quale parte del manga Un incontro casuale tratta la tematica queer?
"la mia senpai è un ragazzo" è quasi anti-queer. Lui non si sente una donna anche se gli piace vestirsi da donna e truccarsi, anzi sembra che l'accettazione degli altri in quel senso lo metta quasi a disagio (il discorso del padre che per lui era ok se si sentiva una ragazza). Lui è un ragazzo a cui piacciono vestiti e le cose carine, ma non oltre e per tutta la storia cerca di far capire questo agli altri.
Mi vengono in mente anche Tokyo Godfathers, che presenta una donna transgender senza tetto e Blue Period, dove c'è un'altra ragazza transgender e che attraverso il tema dell'arte presenta anche la problematica di accettare il proprio corpo.
Giusto per semplice curiosità, in quale parte del manga Un incontro casuale tratta la tematica queer?
Sì quello lo riconosco anch'io, ma una "componente LGBT" non fa il "Manga/anime LGBT", perchè altrimenti qualunque manga/anime con un qualunque accenno anche vago o parodistico all'omosessualità maschile o femminile sarebbe classificabile come come tale.
Prendi per esempio... non lo so, sparo un titolo a caso: Yuru Yuri: sono palesemente tutte lesbiche eppure non è considerato una serie anime LGBT
Ma non è un po' un controsenso voler per forza etichettare un titolo il cui autore vuole proprio trasmettere, attraverso di esso, il messaggio che non si può etichettare tutto?
Inserirlo nel QUEER per me equivale di fatto ad etichettarlo. Non è tanto corretto inserire nel queer tutto ciò che non è esplicitamente etero. Che poi di questi due personaggi e della storia non sappiamo ancora praticamente niente. .
Ma non è un po' un controsenso voler per forza etichettare un titolo il cui autore vuole proprio trasmettere, attraverso di esso, il messaggio che non si può etichettare tutto?
Inserirlo nel QUEER per me equivale di fatto ad etichettarlo. Non è tanto corretto inserire nel queer tutto ciò che non è esplicitamente etero. Che poi di questi due personaggi e della storia non sappiamo ancora praticamente niente. .
Il termine queer viene utilizzato proprio nel non voler/dover fornire alcuna etichetta, parametro o confine, quindi è tutto il contrario dell'etichettare. Gli studi queer sono volti a rompere la nozione che l'eteronormatività sia appunto la normalità, e che tutto il resto non lo sia. E' vero che la storia (in Italia) è ancora agli inizi, i suoi protagonisti potrebbero essere etero, asessuali, potremmo anche non scoprirlo. E va bene così, perché non ci serve definirlo per l'appunto.
Tutti consigli interessanti.
Mi vengono in mente anche Tokyo Godfathers, che presenta una donna transgender senza tetto e Blue Period, dove c'è un'altra ragazza transgender e che attraverso il tema dell'arte presenta anche la problematica di accettare il proprio corpo.
Ho capito ma su tre personaggi principali uno è un ragazzo innamorato del suo migliore amico, una è una ragazza che si innamora del protagonista quando pensa sia una donna e uno è un ragazzo che si sente libero di esprimere sè stesso quando può vestirsi da donna, non sarà uno yaoi duro e può ma manco il trionfo dell'eterosessualità classica, è un consiglio che può starci tranquillamente, magari per chi vuole avvicinarsi a questi temi per la prima volta...
(e ciò nonostante c'è chi continua a crederci).
A me non dispiacerebbe in tutta onestà![]()
.Giusto per semplice curiosità, in quale parte del manga Un incontro casuale tratta la tematica queer?
premetto che nell'ambito di questa rubrica il termine queer viene utilizzato come termine a vario spettro, e dunque che può definire una serie di concetti non ascrivibili a un termine specifico come possono essere omosessualità, asessualità e così via.
Abbiamo indicato 'convivenza queer' tra gli elementi perché il rapporto che si delinea tra i protagonisti non è quello di due amici e non è nemmeno quello di due amanti o di una famiglia. Al contempo è un legame che diventa forte, sentito, profondo, complesso dunque importante; per usare un termine di paragone, può essere qualcosa di simile a ciò che si legge in I want to be the wall, dove il matrimonio tra una ragazza asessuale e un ragazzo gay, non legati dal punto di vista sentimentale-sessuale, fa comunque scaturire tra loro un legame in cui ciascuno dei due tiene caramente all'altro e al suo benessere.
E' un rapporto che non è etero, non è (probabilmente) omo, ma è ancora "qualcos'altro" cui non si riesce ad attribuire un nome, un'etichetta, una descrizione e che visto "dal di fuori" non appare normale (mentre invece in I want to be the wall il matrimonio tra i protagonisti "normalizza" in automatico la situazione agli occhi di chiunque non sa come stiano per davvero le cose).
Ma non è un po' un controsenso voler per forza etichettare un titolo il cui autore vuole proprio trasmettere, attraverso di esso, il messaggio che non si può etichettare tutto?
Inserirlo nel QUEER per me equivale di fatto ad etichettarlo. Non è tanto corretto inserire nel queer tutto ciò che non è esplicitamente etero. Che poi di questi due personaggi e della storia non sappiamo ancora praticamente niente. .
Ringrazio a chi ha risposto alla mia domanda. Ho finito di leggerlo da poco perciò pensavo di aver perso qualche pezzo!Tutti consigli interessanti.
Mi vengono in mente anche Tokyo Godfathers, che presenta una donna transgender senza tetto e Blue Period, dove c'è un'altra ragazza transgender e che attraverso il tema dell'arte presenta anche la problematica di accettare il proprio corpo.
Per quanto riguarda Blue Period mi permetto di dire la mia. Metto sotto spoiler che non si sa maiAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Al momento non c'è stata nessuna ufficialità riguardo la sua transessualità. Infatti all'interno del manga lui ammette di essersi innamorato di una ragazza quando era alle medie (accennato nel manga e poi mostrato in una One short all'interno dell'artbook ufficiale, poi riproposto in una variant francese), poi all'università lo vediamo mentre viene respinto da un ragazzo il quale scopre che lui è un maschio. Lui è attirato dalle cose femminili e viene chiamato Yuka dalle ragazze perché lo considerano un loro pari. Emblematico è il fatto che Yatora lo chiami con il nome maschile e in tutto questo Yuka non gli ha mai chiesto di chiamarlo o riferirsi a lui al femminile.
C'è una scena nel manga (che nell'edizione italiana si perde) dove Yatora e Yuka si rincontrano dopo tanto tempo, il primo dice di trovare il modo di parlare del secondo più carino per poi accorgersi che usa il pronome al femminile, dopodiché Yuka gli confida che così è più facile rapportarsi con gli altri.
Per cui al momento non è chiaro quali siano le sue preferenze o se si identifichi come una ragazza.
Ringrazio a chi ha risposto alla mia domanda. Ho finito di leggerlo da poco perciò pensavo di aver perso qualche pezzo!Tutti consigli interessanti.
Mi vengono in mente anche Tokyo Godfathers, che presenta una donna transgender senza tetto e Blue Period, dove c'è un'altra ragazza transgender e che attraverso il tema dell'arte presenta anche la problematica di accettare il proprio corpo.
Per quanto riguarda Blue Period mi permetto di dire la mia. Metto sotto spoiler che non si sa maiAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Al momento non c'è stata nessuna ufficialità riguardo la sua transessualità. Infatti all'interno del manga lui ammette di essersi innamorato di una ragazza quando era alle medie (accennato nel manga e poi mostrato in una One short all'interno dell'artbook ufficiale, poi riproposto in una variant francese), poi all'università lo vediamo mentre viene respinto da un ragazzo il quale scopre che lui è un maschio. Lui è attirato dalle cose femminili e viene chiamato Yuka dalle ragazze perché lo considerano un loro pari. Emblematico è il fatto che Yatora lo chiami con il nome maschile e in tutto questo Yuka non gli ha mai chiesto di chiamarlo o riferirsi a lui al femminile.
C'è una scena nel manga (che nell'edizione italiana si perde) dove Yatora e Yuka si rincontrano dopo tanto tempo, il primo dice di trovare il modo di parlare del secondo più carino per poi accorgersi che usa il pronome al femminile, dopodiché Yuka gli confida che così è più facile rapportarsi con gli altri.
Per cui al momento non è chiaro quali siano le sue preferenze o se si identifichi come una ragazza.
Grazie per l'approfondimento, anche se non avevo letto il manga, queste sfumature si notano bene anche nell'anime. Tuttavia, non ne ho approfondito io perché non volevo portare avanti il tema, dato che resta cmq un personaggio di sesso ambiguo e si addice a questa rubrica (mi hanno pure fatto notare che, infatti, l'avevano già proposto) e non volevo accennare l'ovvio per chi l'ha già visto/letto.
In ogni caso, Ryuji, a prescindere da come si identifica, è ovvio che si sente più a suo agio nei panni del sesso opposto. E, lo sai già, ma c'è un quel certo episodio dove il due ragazzi si disegnano a vicenda ed è proprio con quello che viene esplorato il tema generale del sesso ambiguo ed esplorazione del proprio corpo.
Per questi motivi non ho potuto fare a meno di menzionarlo, ecco. Precisamente per quell'episodio.
Ma non è un po' un controsenso voler per forza etichettare un titolo il cui autore vuole proprio trasmettere, attraverso di esso, il messaggio che non si può etichettare tutto?
Inserirlo nel QUEER per me equivale di fatto ad etichettarlo. Non è tanto corretto inserire nel queer tutto ciò che non è esplicitamente etero. Che poi di questi due personaggi e della storia non sappiamo ancora praticamente niente. .
Il termine queer viene utilizzato proprio nel non voler/dover fornire alcuna etichetta, parametro o confine, quindi è tutto il contrario dell'etichettare. Gli studi queer sono volti a rompere la nozione che l'eteronormatività sia appunto la normalità, e che tutto il resto non lo sia. E' vero che la storia (in Italia) è ancora agli inizi, i suoi protagonisti potrebbero essere etero, asessuali, potremmo anche non scoprirlo. E va bene così, perché non ci serve definirlo per l'appunto.
Però di fatto è un cumulo di etichette, ed è questo che intendo.
Ringrazio a chi ha risposto alla mia domanda. Ho finito di leggerlo da poco perciò pensavo di aver perso qualche pezzo!Tutti consigli interessanti.
Mi vengono in mente anche Tokyo Godfathers, che presenta una donna transgender senza tetto e Blue Period, dove c'è un'altra ragazza transgender e che attraverso il tema dell'arte presenta anche la problematica di accettare il proprio corpo.
Per quanto riguarda Blue Period mi permetto di dire la mia. Metto sotto spoiler che non si sa maiAttenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)Al momento non c'è stata nessuna ufficialità riguardo la sua transessualità. Infatti all'interno del manga lui ammette di essersi innamorato di una ragazza quando era alle medie (accennato nel manga e poi mostrato in una One short all'interno dell'artbook ufficiale, poi riproposto in una variant francese), poi all'università lo vediamo mentre viene respinto da un ragazzo il quale scopre che lui è un maschio. Lui è attirato dalle cose femminili e viene chiamato Yuka dalle ragazze perché lo considerano un loro pari. Emblematico è il fatto che Yatora lo chiami con il nome maschile e in tutto questo Yuka non gli ha mai chiesto di chiamarlo o riferirsi a lui al femminile.
C'è una scena nel manga (che nell'edizione italiana si perde) dove Yatora e Yuka si rincontrano dopo tanto tempo, il primo dice di trovare il modo di parlare del secondo più carino per poi accorgersi che usa il pronome al femminile, dopodiché Yuka gli confida che così è più facile rapportarsi con gli altri.
Per cui al momento non è chiaro quali siano le sue preferenze o se si identifichi come una ragazza.
Grazie per l'approfondimento, anche se non avevo letto il manga, queste sfumature si notano bene anche nell'anime. Tuttavia, non ne ho approfondito io perché non volevo portare avanti il tema, dato che resta cmq un personaggio di sesso ambiguo e si addice a questa rubrica (mi hanno pure fatto notare che, infatti, l'avevano già proposto) e non volevo accennare l'ovvio per chi l'ha già visto/letto.
In ogni caso, Ryuji, a prescindere da come si identifica, è ovvio che si sente più a suo agio nei panni del sesso opposto. E, lo sai già, ma c'è un quel certo episodio dove il due ragazzi si disegnano a vicenda ed è proprio con quello che viene esplorato il tema generale del sesso ambiguo ed esplorazione del proprio corpo.
Per questi motivi non ho potuto fare a meno di menzionarlo, ecco. Precisamente per quell'episodio.
Concordo anch'io sull'ambiguità del personaggio e sul fatto che si senta più a suo agio nei panni femminili.
Riguardo l'episodio in questione, è quello che al momento mi è piaciuto di più all'interno dell'opera e non solo per l'accettazione di Yuka verso di sé ma anche per tutta l'analisi interiore e riflessione fatta da Yatora in quel frangente.
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"La mia Senpai è un ragazzo" è uno di quei titoli che avevo iniziato, ma che purtroppo si è perso nel gran numero di titoli che leggevo per questioni di tempo