Qui vedo una certa ingenuità sia da parte del pubblico che lato corporazione. Si dà davvero troppa importanza al fatto che il combat sia a turni o meno, come se domani i Trails, Indivisible o Valkyria Chronicles vendessero milioni o come se Kingdom Hearts 1 e 2 o i Tales of non siano iconici. Ben venga di non considerare i turni anacronistici, non ci voleva un genio, sopratutto davanti agli ultimi picchi di Larian ma la parte più riuscita di Final Fantasy XVI è stato proprio il combat (e con Ryota Suzuki vorrei vedere), è il resto il problema, se i remake del VII non sputassero sulla loro stessa narrativa sarebbero eccezionali e Kingdom Hearts 3 ribadisce la cosa in entrambi i punti.
Il problema di Square è che non sa più fare GDR come prima, anche ai tempi d'oro i loro combat a turni non è che fossero i migliori nella piazza ma i sistemi delle build, narrativa e ambientazioni assurde, estetiche più originali, esplorazione meno guidata e rispetto per il gameplay che non si sacrifica per il cinema. Osavano nonostante i livelli produttivi, gli autori amavano quello che facevano scrivendo e progettando con acume, e lo stesso ha fatto Sandfall con Expedition 33 (anche con molte meno risorse). Non è una questione di turni, la gente va pazza per Nier e la From, la fetta core si è solo stancata di chi non sa proporre sostanza: tranquilli che se domani Square annuncia un titolo a turni, non è che magicamente si svegliano e riescono a fare i GDR come prima.
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Per Clair Obscur: Expedition 33 dico solo che ho comprato il gioco, non ho ancora la play5, non so quando la comprerò, non so quando ci potrò giocare, forse quando andrò in pensione... ma quel clamore e soprattutto una certa recensione mi hanno convinto.