Ero un ragazzino quando ho visto "Il Principe del Sole: La Grande Avventura di Hols" e ne rimasi incantato. Oggi finalmenete Dynit gli ha reso giustizia con una versione in blu ray in formato 16:9 assolutamente fantastica.
megna1
- 7 anni fa
51
Diamo merito comunque anche a Miyazaki che ha realizzato l'intero layout design del film ed è creditato anche come background scenic designer. Che altro dire ? Con Hols, dopo pallidi tentativi di imitare le scuole d'animazione occidentali, nascono gli anime così come li conosciamo e apprezziamo oggi!
Grandissimo lavoro di Twinkle, che chiamare semplicemente recensione e' riduttivo. Se volete saperne di piu' sui retroscena di Hols consiglio il libro "Toei Animation" di Mario Rumor. Personalmente Hols l'ho visto due volte, una al cinema parrocchiale quando ero alle elementari e una pochi mesi fa, subito dopo aver letto l'annuncio della dipartita di Takahata. Mi e' piaciuto tantissimo entrambe le volte, e' un film per grandi e per piccini e non sono mai riuscito a capacitarmi di come non abbia avuto successo. Grandissimo film, che al cinema parrocchiale hanno dato subito dopo "La Regina delle Nevi", che ha non poche somiglianze con Hols e che e' anche quello bellissimo ma non ho ancora rivisto, devo darmi da fare!
PS: Ma guarda un po' cosa mi dici Wikipedia a proposito de "La regina delle nevi":
Il regista giapponese Hayao Miyazaki ha detto di aver cominciato a lavorare nel campo dell'animazione proprio dopo aver visto questo film; Miyazaki aveva avuto alcune difficoltà agli inizi della sua carriera e pareva sul punto di cambiare mestiere, ma la visione de La regina delle nevi lo convinse a continuare il suo lavoro negli anime.
Bella recensione. Visto questo film tre volte, e ogni volta mi piace di più. Un grazie alla Dynit per averlo pubblicato in Blu Ray in una versione di alta qualità, non come quella in DVD della Yamato deturpata in 4:3...
Non posso che unirmi al coro di consensi e congratularmi con l'encomiabile Twinkle per questo magnifico saggio su un film epocale, una visione imprescindibile per chiunque voglia accostarsi al mondo dell'animazione, non solo giapponese, in modo approfondito.
Non avevo mai visto questo film, ma quest'anno ho potuto finalmente godermelo al Napoli Comicon... Mentre aspettavo l'inizio della proiezione fuori alla sala ho potuto constatare la confusione generale che c'è circa questo prodotto: qualcuno pensava al principe Valiant della serie che andò in onda anni fa su Italia 1, altri l'avevano scambiato per Il piccolo principe, il film di animazione tratto dal classico francese... Il film è stato gradevole, anche se l'ho trovato un po' ingenuo in certi passaggi, in primis sul finale: infatti non ho capito come abbia fatto Hilda (personaggio complesso ed affascinante, anch'io sono rimasta sconvolta nella scena del matrimonio ) a
salvarsi, dopo essere rimasta svenuta sotto la neve per chissà quanto tempo...
Per certi aspetti mi ha ricordato un altro vecchissimo film di animazione che vidi da piccola su una rete locale, Piccolo panda e gli amici della foresta. Alla fine c'era una scena di "resurrezione" simile. Non l'ho acquistato allo stand Dynit perché avevo già esagerato con gli acquisti e penso magari di riservarmelo per l'anno prossimo (a meno che non lo trovi in offerta nei negozi). Però mi dispiace che non abbiano approfittato della nuova edizione per restituire al film il suo titolo originale, dato che in realtà anche nel doppiaggio italiano il nome Valiant appare solo nel titolo.
Ringrazio per i complimenti e AC per avermi concesso l'opportunità di parlare di questo film, a quasi due anni di distanza dal mio ultimo contributo non videoludico (la recensione di.. New Game, ehm), quindi tanto valeva fare le cose per bene e il richiamo di Takahata è stato forte. Gli aneddoti sono tanti e alcuni purtroppo non hanno trovato spazio, nonostante la lunghezza dell'articolo, per esempio il fatto che tutti i doppiatori erano attori di teatro, della compagnia teatrale Haiyūza per l'esattezza, altra novità per l'epoca e altra invenzione di Takahata, che li fece recitare liberamente registrando le voci prima di realizzare le scene. Meriti a Miyazaki ovvio, così come a Reiko Okuyama (che ha curato la parte del matrimonio, i costumi, le animazioni più "femminili" di Hilda), Yoichi Okabe etc. è stato un lavoro di squadra.
Il titolo Principe Valiant è stupido, anche se va detto che in questo caso non siamo dinnanzi alla classica invenzione italiota, ma fu ideato da Toei stessa per la vendita internazionale, Little Norse Prince Valiant (nei paesi anglosassoni toglieranno il Valiant). Di sicuro era il momento buono per lasciarsi questo titolo alle spalle come è avvenuto in America, dove la Discotek Media per il bluray è riuscita ad andare oltre la volontà di Toei (che voleva mantenere il Little Norce Prince) e uscire con Horus: Prince of the Sun, grazie anche a Daniel Thomas MacInnes, curatore del Ghibli Blog e grande fan del film, che ha collaborato al progetto. Qui con Dynit non siamo stati abbastanza fortunati e non abbiamo avuto il nostro Daniel Thomas MacInnes a rompere le scatole, per questo che dico sempre che a questi bisogna rompere le scatole, sennò non le capiscono le cose e vanno avanti all'infinito a fare sempre gli stessi errori. Quantomeno però abbiamo ora un'edizione dignitosa e sottotitoli fedeli.
La Regina delle Nevi fu proiettato in una riunione aziendale poco prima della lavorazione del film, quindi suppongo tra il 1964 e il 1965; è stato per Miyazaki quello che La Bergère et le Ramoneur è stato per Takahata. Un fun fact che ho invece scoperto recentemente totalmente a caso, dato che sto riguardando la serie in lingua originale, è che Anne fra i suoi tanti viaggioni immaginari, nell'episodio 10 dice a Diana di aver sognato in passato una ragazza di nome.. Hilda. Non avendo mai letto il romanzo (mea culpa) non so dire se sia una curiosa autocitazione o meno. Chissà.
Ottimo l'articolo ma ottima anche questa annotazione Twinkle. davvero.
Ho visto il film...ahimè troppi decenni fà, nella versione a spezzoni della Rai, epperò quanta magia avva anche quell'edizione, e poi in qualche pertugio della rete in lingue...diciamo ostrogote. E' una bella opera con alcune motivazioni nascoste che hai ben spiegato.
whitestrider
- 7 anni fa
21
Ottimo articolo, e la sequenza iniziale di questo film è davvero notevole. L'ho visto poco tempo fa su Vvvid, ma ho recuperato anche il dvd. Per quanto abbia 50 anni sul groppone (ed in certe scene si vede), resta comunque un gran bel film.
Grandissimo film, che al cinema parrocchiale hanno dato subito dopo "La Regina delle Nevi", che ha non poche somiglianze con Hols e che e' anche quello bellissimo ma non ho ancora rivisto, devo darmi da fare!
PS: Ma guarda un po' cosa mi dici Wikipedia a proposito de "La regina delle nevi":
Visto questo film tre volte, e ogni volta mi piace di più. Un grazie alla Dynit per averlo pubblicato in Blu Ray in una versione di alta qualità, non come quella in DVD della Yamato deturpata in 4:3...
Complimenti!
Il film è stato gradevole, anche se l'ho trovato un po' ingenuo in certi passaggi, in primis sul finale: infatti non ho capito come abbia fatto Hilda (personaggio complesso ed affascinante, anch'io sono rimasta sconvolta nella scena del matrimonio
Per certi aspetti mi ha ricordato un altro vecchissimo film di animazione che vidi da piccola su una rete locale, Piccolo panda e gli amici della foresta. Alla fine c'era una scena di "resurrezione" simile.
Non l'ho acquistato allo stand Dynit perché avevo già esagerato con gli acquisti e penso magari di riservarmelo per l'anno prossimo (a meno che non lo trovi in offerta nei negozi). Però mi dispiace che non abbiano approfittato della nuova edizione per restituire al film il suo titolo originale, dato che in realtà anche nel doppiaggio italiano il nome Valiant appare solo nel titolo.
Gli aneddoti sono tanti e alcuni purtroppo non hanno trovato spazio, nonostante la lunghezza dell'articolo, per esempio il fatto che tutti i doppiatori erano attori di teatro, della compagnia teatrale Haiyūza per l'esattezza, altra novità per l'epoca e altra invenzione di Takahata, che li fece recitare liberamente registrando le voci prima di realizzare le scene.
Meriti a Miyazaki ovvio, così come a Reiko Okuyama (che ha curato la parte del matrimonio, i costumi, le animazioni più "femminili" di Hilda), Yoichi Okabe etc. è stato un lavoro di squadra.
Il titolo Principe Valiant è stupido, anche se va detto che in questo caso non siamo dinnanzi alla classica invenzione italiota, ma fu ideato da Toei stessa per la vendita internazionale, Little Norse Prince Valiant (nei paesi anglosassoni toglieranno il Valiant). Di sicuro era il momento buono per lasciarsi questo titolo alle spalle come è avvenuto in America, dove la Discotek Media per il bluray è riuscita ad andare oltre la volontà di Toei (che voleva mantenere il Little Norce Prince) e uscire con Horus: Prince of the Sun, grazie anche a Daniel Thomas MacInnes, curatore del Ghibli Blog e grande fan del film, che ha collaborato al progetto. Qui con Dynit non siamo stati abbastanza fortunati e non abbiamo avuto il nostro Daniel Thomas MacInnes a rompere le scatole, per questo che dico sempre che a questi bisogna rompere le scatole, sennò non le capiscono le cose e vanno avanti all'infinito a fare sempre gli stessi errori. Quantomeno però abbiamo ora un'edizione dignitosa e sottotitoli fedeli.
La Regina delle Nevi fu proiettato in una riunione aziendale poco prima della lavorazione del film, quindi suppongo tra il 1964 e il 1965; è stato per Miyazaki quello che La Bergère et le Ramoneur è stato per Takahata.
Un fun fact che ho invece scoperto recentemente totalmente a caso, dato che sto riguardando la serie in lingua originale, è che Anne fra i suoi tanti viaggioni immaginari, nell'episodio 10 dice a Diana di aver sognato in passato una ragazza di nome.. Hilda. Non avendo mai letto il romanzo (mea culpa) non so dire se sia una curiosa autocitazione o meno. Chissà.
Ho visto il film...ahimè troppi decenni fà, nella versione a spezzoni della Rai, epperò quanta magia avva anche quell'edizione, e poi in qualche pertugio della rete in lingue...diciamo ostrogote. E' una bella opera con alcune motivazioni nascoste che hai ben spiegato.
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