Sposa mio marito, cambiare il destino per vendetta: prime impressioni sulla serie di Prime
La possibilità di riscrivere una vita da capo, rialzando la testa e cercando la vera felicità: le nostre e le vostre opinioni sulla promettente serie, già disponibile in streaming
di zettaiLara
Poi, le voci di un possibile "reboot" in chiave nipponica si concretizzano infine nel 2025 nel progetto Sposa mio marito (Watashi no otto to kekkon shite) a opera dello Studio Dragon, che già aveva curato la serie coreana.

La versione nipponica è disponibile in 10 episodi ancora una volta su Prime Video dal 27 giugno 2025, con rilascio di due episodi a cadenza settimanali; i produttori precisano fin da subito, tuttavia, che essa non è da intendersi come un remake del drama coreano, dato che la messa in cantiere della serie era iniziata ancor prima di quella coreana. E' dunque invece una nuova versione che adatta il romanzo, confezionata su misura del contesto giapponese e del suo pubblico di riferimento.

Nei panni dei protagonisti vediamo la brava Fuka Koshiba accanto a Takeru Satō, Yu Yokoyama e l'emergente Sei Shiraishi.
Queste le nostre prime impressioni, attendiamo anche le vostre nei commenti!

Una domanda ricorrente nella filmografia e narrativa di molti paesi, ma che sembra particolarmente sentita in Giappone, dove ci imbattiamo sovente in personaggi che si reincarnano in mondi immaginari, viaggiano nel tempo o si scambiano con versioni di sé che abitano universi paralleli. Tutti questi personaggi desiderano fortemente riscrivere la propria storia: hanno perso qualcuno, la loro vita è stata un fallimento, non hanno realizzato i propri sogni o aspirazioni. Insomma, hanno avuto un destino infelice. E la protagonista di Sposa mio marito, Misa Kanbe, ha avuto un destino a dir poco infelice.
"La vita è una sceneggiatura piena di scene bellissime". Questo è lo sguardo di Misa sulla propria vita mentre ripensa al legame con la sua migliore amica, stretto fin dall’infanzia, e all’incontro con l’uomo che diventerà suo marito. Una vita piena di "molti momenti felici”, che non è stata poi "così terribile”. Questi i suoi pensieri mentre giace in un letto d’ospedale, gravemente malata.
Chiunque abbia visto il trailer o letto due righe di sinossi sa già, a grandi linee, quello che Misa sta per scoprire sulle persone a lei più care. La sua visione idilliaca (o forzatamente tale) del passato risulta quindi dolorosa e non riusciamo a non pensare: anche la malattia? Un destino davvero infausto, da tutti i punti di vista. E tuttavia, a questa donna sfortunata sembra sia stata concessa una seconda possibilità.
La bobina del tempo si riavvolge e Misa si ritrova più giovane di dieci anni, in un corpo di nuovo sano, con la memoria perfettamente intatta. Inizialmente non è facile adattarsi a questa situazione e gli eventi sembrano ripetersi seguendo un copione già scritto. Ma, superato lo shock iniziale, Misa comincia a rendersi conto che può fare scelte diverse: non rispondere a un messaggio, prendere un pass piuttosto che un altro, cambiare il tema della sua presentazione.
La parte più difficile è avere a che fare con le persone che le hanno rovinato la vita e con cui lei, in teoria, è ancora in ottimi rapporti. L’angoscia che prova anche solo a vedere i loro volti, sentirsi sfiorare una mano, ascoltare le loro voci, è palpabile. Finché non prende un ascensore diverso e un evento nuovo accade: si ritrova fra le braccia del capo, Wataru Suzuki (interpretato perfettamente da Takeru Satō), proprio mentre sta arrivando in ritardo alla presentazione di lavoro di cui è relatrice.
Questo incontro, che nella vita precedente non era mai avvenuto, è la tessera del domino che comincia inesorabilmente a cambiare le cose.
La storia si presenta fin da subito interessante e avvincente. I retroscena del passato ci vengono gradualmente svelati mentre Misa, cercando di adattarsi alla nuova situazione, ricorda certi eventi sotto una luce totalmente diversa. Ora che conosce il futuro, i pezzi del puzzle della sua vita acquistano un nuovo significato.
I personaggi sono ben caratterizzati e ben interpretati dagli attori. I due "cattivi" risultano ancora più odiosi e malvagi di quanto ci si potesse immaginare. Il capo sembra un po’ principe azzurro e un po’ stalker, e le sue intenzioni non sono ancora del tutto chiare alla protagonista. E la protagonista, che nella sua vita precedente è stata timida e remissiva, incapace di dire di no e di vedere le reali intenzioni delle persone che la circondavano, mette in atto un cambiamento a dir poco sorprendente.
I primi due episodi lasciano quindi con un senso di soddisfazione e allo stesso tempo con molte domande aperte. Quali saranno le intenzioni del capo e della nuova amica? Reina ha tirato fuori gli artigli: le sue macchinazioni rovineranno la felicità appena conquistata di Misa? E soprattutto: Misa riuscirà veramente a cambiare il proprio destino?

La storia si sviluppa abbastanza lentamente, come d’altronde ci si potrebbe aspettare da una serie di 10 episodi da un’ora circa ciascuno. Eppure, superata la lentezza di alcuni scambi tra i personaggi, riesce subito ad agganciare lo spettatore grazie al fatto di sollevare diversi dubbi che tengono impegnata la mente di chi la sta seguendo. Primo tra tutti, il mistero riguardo la legge che regola lo svolgersi degli eventi del passato che si ripete, legge che la protagonista sembra cogliere già dal primo episodio, ma riguardo la quale si viene piano piano a scoprire che ci sono diversi elementi da chiarire. In secondo luogo, il dubbio riguardo a come (e sfruttando quali elementi) Misa riuscirà a sfuggire agli eventi che sembrano essere scritti e, soprattutto, a direzionarli come lei desidera.
E poi c’è il direttore Wataru Suzuki, interpretato con grande espressività da Takeru Satō, che la protagonista incontra per caso in ascensore e sul quale lo spettatore ha il giusto numero di informazioni per essere spinto ad appassionarsi alla sua storia, da un lato, ma allo stesso tempo a farsi domande su quale sia il suo ruolo nella vicenda, dall’altro.
Una trama che, in sostanza, parte ben orchestrata e riesce a tenere incollati allo schermo, anche se restano alte le aspettative per capire se la componente soprannaturale verrà spiegata coerentemente alla fine della vicenda.
I personaggi principali sono ben caratterizzati e inseriti nella trama, tutti con una buona recitazione a supporto, che riesce a rendere sia la complessità dei sentimenti dei personaggi positivi sia la malignità di quelli negativi. Le musiche sono varie e tengono vivo il ritmo, forse aggiungendo un tocco un po’ commerciale che però rende bene, anche considerando la grande distribuzione dell’opera.
L’ingenuità di Misa può essere talora spiazzante quando lo spettatore realizza la sua difficoltà, quantomeno iniziale, nel liberarsi delle situazioni che appesantiscono la sua vita. Tuttavia questo porta a una riflessione ulteriore.
L’opera ha un grande punto di forza: quello di mostrare come, anche nel 2025 e anche se in modo più o meno velato, ancora per una donna sia complicato farsi valere nel lavoro, in una relazione, nel proteggersi dalle dicerie. Mostra una protagonista -che ha sbagliato a non esporsi mai- riprendere in mano la propria vita e dimostrare a sé stessa, e mostrare agli altri, come alzare la testa per dire no ai piccoli soprusi di ogni giorno. Soprusi che, se sopportati passivamente nella speranza che un giorno qualcosa si aggiusterà da solo, finiscono per rovinare la vita di una persona. A questo si aggiunge la presa di coscienza che a volte le persone non sono ciò che sembrano, anche se dicono di volere solo il nostro bene, e la necessità di imparare a vedere oltre le maschere.
Una storia, in sostanza, che ha diversi livelli di lettura e che prospetta di tenere incollati fino al finale, anche perché il focus principale si prospetta essere non tanto cosa accadrà, ma come… e finora è riuscita a dimostrare di tenere alto il velo di mistero sui retroscena fino a quando la sceneggiatura stessa non decide di mostrarli allo spettatore. Come dovrebbe essere.

Tratto dalla web novel originale, è stato però ribadito fin da subito la volontà di voler creare una trasposizione adatta al pubblico giapponese.
Questo, e il fatto che presenta molte differenze rispetto al live-action coreano, fanno in modo che lo spettatore si possa godere entrambe le versioni senza annoiarsi e senza avere l’impressione di vedere una copia dell’altro.
In generale, questo nuovo adattamento ha reso la storia più “giapponese”, integrandola al contesto culturale.
Riuscire in un intento del genere non è mai semplice, poiché si rischia di snaturare la storia.
Alcune scelte le ho apprezzate sicuramente meno di altre: ad esempio, contrariamente alla versione coreana e al webtoon (le uniche opere per me accessibili), il drama giapponese anticipa, grazie a dei flashback, alcuni dettagli che nella versione coreana vengono svelati piano piano, a storia già ingranata, fattore che incuriosisce maggiormente lo spettatore.
Anche l’atmosfera generale è diversa: nel coreano, soprattutto nei primi episodi, si percepisce fin da subito un forte senso di tensione, dovuto all’incontenibile rabbia provata dalla protagonista che ne fa scaturire la voglia di vendetta e mette in moto tutta la storia.
Qui, invece, questa sensazione si attenua, presentandoci una donna che è comunque arrabbiata, ma forse quasi più disorientata, con il risultato di rendere tutto più delicato.
Questo fattore non deve per forza essere letto come un difetto, anzi, quest’atmosfera è più consona al contesto giapponese.
Inoltre, si rimane affascinati dall’ambientazione ben curata. I protagonisti lavorano in un’azienda di prodotti alimentari tradizionali: ed è così che i due visitano magnifici locali e pasticcerie tradizionali, assaggiando dolcetti tipici dai colori bellissimi e dalle forme eleganti che fanno venire l’acquolina in bocca. Il tutto contornato da inquadrature e luci splendide.
Un tocco adorabile è stato il cambiamento dell’animale chiave della storia rispetto alla trasposizione coreana: da un tenero gatto rosso ad una piccola tartaruga, che nella cultura nipponica ha un grandissimo significato.
Il drama giapponese, in definitiva, apporta sì delle modifiche, ma con il fine di adattare la storia alla propria cultura e lasciando intatta la struttura principale della trama.
Il buon lavoro compiuto grazie alla sceneggiatura di Satomi Oshima e alla regia di Gil-ho Ahn, unito alla bravura degli attori protagonisti, Takeru Satō e Fuka Koshiba, danno vita a un live-action godibile (almeno in questi primi episodi) anche per chi ha già visto il drama coreano.
Il fatto che siano 10 episodi da un’ora, inoltre, mi fa ben sperare che questa versione riesca a trattare tutti gli argomenti in modo adeguato, ma senza inserire momenti morti o parti piatte.
Mi rammarico solo che non sia stato fatto un doppiaggio italiano, come il cugino coreano: si sa che il doppiaggio aiuta tantissimo a far conoscere un’opera e questa lo merita davvero.

Trailer completo ~ "Blazing Step" version
Sposa mio marito 01
Titolo italiano: Déjà vu 2015
Mentre è in cura per il cancro, Misa scopre che suo marito Tomoya ha una relazione con la sua miglior amica Reina, per poi finire assassinata dai due. Invece di morire, si sveglia in qualche modo nel 2015, dieci anni nel passato. Sapendo cosa accadrà, Misa decide di riscrivere il proprio destino e prepara la sua vendetta.
Data in patria: 27/06/2025
Durata: 71 minuti
Totale voti: 5 0 0
alis89
Il fatto che la protagonista non sia scappata dall'ospedale come nel kdrama e nel webtoon, ma abbia chiesto un giorno di libera uscita mi ha fatto quasi sorridere XD nonostante le differenze, questa prima puntata (oltre agli attori) mi è piaciuta molto!
03/07/2025
CloveRed
Sono piacevolmente sorpreso. Interessante, triste ma anche stranamente coinvolgente. Le due “spazzature” si sono rivelata le 💩 che sono (che rabbia quei due🤬). Però non ho capito perché ha accettato il fidanzamento. Sta preparando una vendetta?
03/07/2025
Arwen1990
Ha.. dalla scenda dell'ascensore in poi ha acquisito tutto un'altra sfumatura, molto più interessante. Sarà una coincidenza? Io non credo XD Primo episodio un po' lungo forse, ma gli sbalzi temporali per fortuna rendono bene senza creare confusione
02/07/2025
Altri Voti
1
Sposa mio marito 02
Titolo italiano: Il loro primo amore
A Wataru, che ha sempre osservato passivamente il suo primo amore Misa, batte forte il cuore quando lei riappare improvvisamente nella sua vita. Misa scopre che la sua seconda chance non è priva di conseguenze. Misa fa la sua prima mossa per riscrivere i ricordi della vita passata che la terrorizzano, alla rimpatriata con i compagni di classe.
Data in patria: 27/06/2025
Durata: 68 minuti
Totale voti: 6 0 0
zettaiLara
Fotografia e musiche bellissime, incredibile la morbidezza dei momenti con i dolcini e negli sguardi di Suzuki che implora "accorgiti di me" in ogni istante! Divertente lo shopping, nobile citazione a Meguro, un po' troppo femme fatale nella rimpatriata..
04/07/2025
CloveRed
Mi sta piacendo, ma alcune cose mi stanno facendo anche arrabbiare. Comunque bene che lei stia piano piano cambiando il suo futuro, ma ci anche alcune cose che mi puzzano molto. Troppe coincidenze. Scena giacca 🔝 Finale con la spazzatura no! Dolcini si!
03/07/2025
alis89
Nonostante conosca già la storia, è piacevole vedere anche questa trasposizione! Hanno apportato delle modifiche, ma tutte equilibrate per il momento. Takeru Sato ha dato vita a un capo diverso da quello coreano, ma davvero affascinante!
03/07/2025
Arwen1990
Ho idea che Lui abbia centri qualcosa con il viaggio nel tempo di Lei perché sa ogni passo che lei compie, come uno stalker.Lei inizia a prendere in mano la sua vita, finalmente.Ma l'imbarazzo di lui è bellissimo. Come ha fatto a non vederlo mai? Vergogna
03/07/2025
Godaime Hokage
Brava a tirare fuori la grinta e gli artigli. Non so che pensare della scena nell'appartamento di lui alla fine. Scontato che Reina cerchi di buttarsi tra le braccia di Wataru, spero che lui le dia una bella lezione. Le facce di Takeru mi fanno morire 😂
27/06/2025
zettaiLara
Sono spiazzata, mi ha coinvolto e stupito più di quanto immaginassi; il discorso sulla spazzatura è di grande impatto, forte e diretto, rimane davvero impresso. "Non c'è posto nella sua vita per chiunque non abbia a cuore la sua felicità" ♥ L'ascensore XD
04/07/2025